Motogp
Furusawa: 'Rossi, un genio'
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Il responsabile dell'attività Yamaha in MotoGp è entusiasta dell'arrivo di Valentino. 'Ha cambiato lo spirito e le facce della squadra, finalmente felici dopo anni di tristezza. Come quella di Brivio...'
Montmelò (Barcellona) - è il manager che presiede l'attività Yamaha in MotoGp. Un uomo potente ma stranamente simpatico e molto alla mano. Di meriti ne ha tanti, soprattutto quello di aver portato Valentino Rossi sulla sella della M1 e di avergli dato la possibilità di lavorare come riteneva giusto. Del resto se è vero che la Yamaha si chiama M1 perché aveva nel nome la missione di diventare campione del mondo, bisognava anche avere un pilota di altissimo livello.
Furusawa non è un tipo facile da avvicinare, ha sempre molto da fare, ma a volte la via più semplice è la migliore. Insieme con un intraprendente collega torinese, saliamo sul camion grigio della Yamaha - off limits per tutti o quasi - e spingiamo un bottone con scritto "open". La porta si apre e lui è lì, davanti al tavolo riunioni. E si lascia intervistare senza troppi problemi...
- Mr. Furusawa, è sorpreso del risultato di Rossi che alla prima battaglia è già davanti a tutti?
"Me lo aspettavo, quindi non sono sorpreso, però sono anche felice ed eccitato. Una partenza di stagione così da la carica a tutti noi e ci motiva".
- In fin dei conti Rossi ha vinto la BMW, un'impresa che non gli era riuscita con la Honda.
"Questa è la conseguenza della motivazione che ci spinge tutti. Fin dai primi dei test a Sepang siamo sempre cresciuti. Questo è importantissimo. E poi abbiamo visto e fatto vedere a tutti che la performance c'è, anche se non abbiamo vinto una gara e nemmeno il titolo".
- Adesso crede che Rossi possa vincere il mondiale?
"Naturalmente lo spero, ma nessuno può saperlo in anticipo".
- Si sarà accorto che Valentino è un pilota fuori dal normale. Qual è il suo segreto?
"Non l'ho ancora capito, però in moto è un genio, ha sempre un piano in testa, sceglie sempre la strada giusta, non si disperde. E poi è il Dottore, non uno qualunque".
- Cosa è cambiato nella M1 da inizio stagione?
"Abbiamo preparato materiale di ogni tipo e lui ha scelto. Anche a livello di motore, di fronte a varie opzioni. A dire il vero non ha scelto quello che noi ritenevamo il migliore!".
- Ad esempio il quattro valvole?
Qui Furusawa si ricorda di essere giapponese, di rappresentare una Casa che vende moto con cinque valvole e si fa molto diplomatico... "Per arrivare al motore attuale abbiamo investigato in tante direzioni con testate a due, tre, quattro, cinque, sei e persino sette valvole. Ad oggi non siamo ancora alla scelta finale". Perdonato Furusawa (adesso però le valvole sono quattro)!
"Secondo me a Welkom saremo al 90%, però considero che tutto è sempre in movimento, che in MotoGp le cose cambiano in fretta".
- A Barcellona ha trionfato Rossi o la Yamaha?
"Valentino ha fatto una grande prova, gli altri piloti stanno facendo sviluppo. Quello che è cambiato da noi è lo spirito e le facce. Oggi ho visto solo facce contente, dopo tanti anni di facce tristi. Siamo un grande gruppo e tra i felici c'era Davide Brivio: mi ha fatto molto piacere vederlo così".
- Rossi dice che mancano ancora cavalli per battere la Honda, è vero?
"Non conosco i dati di potenza della Honda, ma secondo me siamo ancora indietro. Siamo cresciuti molto, ma ci manca qualcosa, difficile fare una percentuale. Però non c'è solo questo: i nostri piloti devono avere molte armi, quindi lavoriamo molto sulla ciclistica".
- A Barcellona i 340 orari erano a portata di molti, non è pericoloso?
"Beh, io rappresento una casa motociclistica e dire che la velocità è pericolosa... Noi facciamo moto, sa com'è. Però il problema ce lo siamo posti e lo stiamo discutendo con la MSMA (l'associazione dei costruttori che sta studiando una modifica al regolamento per ridurre le potenze, ndr). In ogni caso, oggi vanno davvero forte!".
- Mr. Furusawa, è sorpreso del risultato di Rossi che alla prima battaglia è già davanti a tutti?
"Me lo aspettavo, quindi non sono sorpreso, però sono anche felice ed eccitato. Una partenza di stagione così da la carica a tutti noi e ci motiva".
- In fin dei conti Rossi ha vinto la BMW, un'impresa che non gli era riuscita con la Honda.
"Questa è la conseguenza della motivazione che ci spinge tutti. Fin dai primi dei test a Sepang siamo sempre cresciuti. Questo è importantissimo. E poi abbiamo visto e fatto vedere a tutti che la performance c'è, anche se non abbiamo vinto una gara e nemmeno il titolo".
- Adesso crede che Rossi possa vincere il mondiale?
"Naturalmente lo spero, ma nessuno può saperlo in anticipo".
- Si sarà accorto che Valentino è un pilota fuori dal normale. Qual è il suo segreto?
"Non l'ho ancora capito, però in moto è un genio, ha sempre un piano in testa, sceglie sempre la strada giusta, non si disperde. E poi è il Dottore, non uno qualunque".
- Cosa è cambiato nella M1 da inizio stagione?
"Abbiamo preparato materiale di ogni tipo e lui ha scelto. Anche a livello di motore, di fronte a varie opzioni. A dire il vero non ha scelto quello che noi ritenevamo il migliore!".
- Ad esempio il quattro valvole?
Qui Furusawa si ricorda di essere giapponese, di rappresentare una Casa che vende moto con cinque valvole e si fa molto diplomatico... "Per arrivare al motore attuale abbiamo investigato in tante direzioni con testate a due, tre, quattro, cinque, sei e persino sette valvole. Ad oggi non siamo ancora alla scelta finale". Perdonato Furusawa (adesso però le valvole sono quattro)!
"Secondo me a Welkom saremo al 90%, però considero che tutto è sempre in movimento, che in MotoGp le cose cambiano in fretta".
- A Barcellona ha trionfato Rossi o la Yamaha?
"Valentino ha fatto una grande prova, gli altri piloti stanno facendo sviluppo. Quello che è cambiato da noi è lo spirito e le facce. Oggi ho visto solo facce contente, dopo tanti anni di facce tristi. Siamo un grande gruppo e tra i felici c'era Davide Brivio: mi ha fatto molto piacere vederlo così".
- Rossi dice che mancano ancora cavalli per battere la Honda, è vero?
"Non conosco i dati di potenza della Honda, ma secondo me siamo ancora indietro. Siamo cresciuti molto, ma ci manca qualcosa, difficile fare una percentuale. Però non c'è solo questo: i nostri piloti devono avere molte armi, quindi lavoriamo molto sulla ciclistica".
- A Barcellona i 340 orari erano a portata di molti, non è pericoloso?
"Beh, io rappresento una casa motociclistica e dire che la velocità è pericolosa... Noi facciamo moto, sa com'è. Però il problema ce lo siamo posti e lo stiamo discutendo con la MSMA (l'associazione dei costruttori che sta studiando una modifica al regolamento per ridurre le potenze, ndr). In ogni caso, oggi vanno davvero forte!".
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