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Motogp
'La verità sulle moto Honda 2004'
il 11/02/2004 in Motogp
In Malesia per i test privati, il presidente HRC Kanazawa spiega perchè solo Barros e Hayden hanno le moto evoluzione. 'Rossi alla Yamaha? Ha deciso bene'
La Honda 'evoluzione' riservata ai piloti Honda ufficiali. Si nota subito un diverso forcellone ma sembra che parecchie parti della distribuzione e dell'iniezione siano state modificate
Sepang (Malesia) - Oggi tutto quanto avevamo annunciato nei giorni precedenti si è avverato.
Nei box dei vari team Honda di fatto c'erano due moto completamente diverse, anche se per ora hanno lo stesso numero identificativo.
211 modello standard per Max Biaggi, Colin Edwards, Sete Gibernau e Makoto Tamada, quella rinnovata (la chiamano evoluzione) affidata ai piloti del team interno Nicky Hayden e Alex Barros. Non le nascondono, ma ad occhio nudo la differenza è evidente: sospensione posteriore inedita con forcellone diverso e link dell'ammortizzatore piazzati sopra. C'è anche chi giura che parecchie parti della distribuzione e dell'iniezione siano diverse.
Per ora ce l'hano solo in due. Negli altri box c'è invidia, evidentemente, ma la consegna data ai piloti è quella di restare tranquilli, di non creare polemiche. In compenso qualcuno deve aver fatto notare alla Honda che i team satellite hanno presentato agli sponsor lettere dell'HRC nella quale si specifica che le squadre disponevano di moto ufficiale. Potrebbero venir fuori grane grosse e, nel dubbio, mister Suguru Kanazawa, presidente HRC si sottopone alle nostre domande per chiarire la situazione...
"Per Honda è una stagione impegnativa, ci sono Rossi e la Yamaha, l'ambiente è molto effervescente, quindi ho deciso di venire di persona per dare e avere maggiori informazione".
- Perchè è cambiata la sospensione?
"Nel tentativo di migliorare la trazione della 211, la proveremo a Phillip Island la prossima settimana, sempre con Hayden e Barros, ma non sappiamo ancora se si tratta della scelta giusta. Se funzionerà alla perfezione verrà data anche agli altri piloti, ma non posso dire quando: abbiamo limiti produttivi e ci vuole tempo. Non so se ci riusciremo per la prima gara di stagione".
- Lei e mister Nakajima in Portogallo lo scorso anno annunciaste che ad inizio stagione tutti i piloti avrebbero avuto la stessa moto. Come mai avete cambiato idea?
"Perchè sono aumentate le prestazioni, perchè c'è Rossi. Ma forse dopo tre gare saranno tutti allo stesso livello, più o meno".
- Come mai vi siete trovati con prestazioni maggiori? E poi in che termini? Cavalli o chilometri orari?
"Ogni anno ci prefissiamo un target di sviluppo delle moto, la nostra unità di misura è il tempo. Dobbiamo percorrere la stessa distanza in minor tempo: non è un discorso legato al singolo pilota o ai cavalli".
- E' sorpreso di quanto sta facendo Rossi con la Yamaha?
"E' usuale per lui andare forte e in più lavorano molto"
- Se uno dei vostri piloti "satellite" dopo qualche gara fosse in testa al mondiale, potrebbe diventare il pilota numero uno di Honda?
"Sì, può succedere. Anche se non so cosa voglia dire pilota numero uno: per ora ci sono due piloti in ogni team e solo dopo un certo numero di gare sarà possibile stabilire quale primeggerà".
- La Honda ha sempre avuto un leader... Doohan, Rossi. E adesso? "Non lo chiedete a me ma a Tachikawa (DT del team Repsol Honda). Potrebbe essere il più esperto. Probabilmente Barros".
- Se la 211 e il motore V5 non bastassero più, avete alternative pronte come un tre o un sei cilindri?
"Abbiamo molte alternative, ma non a breve scadenza. Il nostro V5 è cresciuto del 15% dal suo arrivo e quest'anno migliorerà del 5%".
- Siete la Casa più rappresentata in MotoGp: sei moto non sono troppe?
"Se arriveranno altre Casa potremmo ridurre, altrimenti avremo ancora sei moto".
- Si parla sempre di più di riduzione dei costi e delle potenze. E' vero che a breve ci sarà una riunione della MSMA per decidere al riguardo e che si prospetta anche una limitazione del numero di gomme?
"E' giusto trovare performance economiche, senza strafare. Della riunione non ne so nulla e riguardo alla limitazione del numero di gomme non sono contrario".
- E' stato un errore lasciare Rossi alla Yamaha?
"Lui fa la sua vita, la Honda ha la sua: secondo me, lui ha deciso bene".
- Ma lo temete?
"Noi stiamo attenti a Rossi, alla Yamaha, alla Ducati. Però puntiamo sulle performance delle nostre moto. E' un buon modo per essere in alto".
Per ora ce l'hano solo in due. Negli altri box c'è invidia, evidentemente, ma la consegna data ai piloti è quella di restare tranquilli, di non creare polemiche. In compenso qualcuno deve aver fatto notare alla Honda che i team satellite hanno presentato agli sponsor lettere dell'HRC nella quale si specifica che le squadre disponevano di moto ufficiale. Potrebbero venir fuori grane grosse e, nel dubbio, mister Suguru Kanazawa, presidente HRC si sottopone alle nostre domande per chiarire la situazione...
"Per Honda è una stagione impegnativa, ci sono Rossi e la Yamaha, l'ambiente è molto effervescente, quindi ho deciso di venire di persona per dare e avere maggiori informazione".
- Perchè è cambiata la sospensione?
"Nel tentativo di migliorare la trazione della 211, la proveremo a Phillip Island la prossima settimana, sempre con Hayden e Barros, ma non sappiamo ancora se si tratta della scelta giusta. Se funzionerà alla perfezione verrà data anche agli altri piloti, ma non posso dire quando: abbiamo limiti produttivi e ci vuole tempo. Non so se ci riusciremo per la prima gara di stagione".
- Lei e mister Nakajima in Portogallo lo scorso anno annunciaste che ad inizio stagione tutti i piloti avrebbero avuto la stessa moto. Come mai avete cambiato idea?
"Perchè sono aumentate le prestazioni, perchè c'è Rossi. Ma forse dopo tre gare saranno tutti allo stesso livello, più o meno".
- Come mai vi siete trovati con prestazioni maggiori? E poi in che termini? Cavalli o chilometri orari?
"Ogni anno ci prefissiamo un target di sviluppo delle moto, la nostra unità di misura è il tempo. Dobbiamo percorrere la stessa distanza in minor tempo: non è un discorso legato al singolo pilota o ai cavalli".
- E' sorpreso di quanto sta facendo Rossi con la Yamaha?
"E' usuale per lui andare forte e in più lavorano molto"
- Se uno dei vostri piloti "satellite" dopo qualche gara fosse in testa al mondiale, potrebbe diventare il pilota numero uno di Honda?
"Sì, può succedere. Anche se non so cosa voglia dire pilota numero uno: per ora ci sono due piloti in ogni team e solo dopo un certo numero di gare sarà possibile stabilire quale primeggerà".
- La Honda ha sempre avuto un leader... Doohan, Rossi. E adesso? "Non lo chiedete a me ma a Tachikawa (DT del team Repsol Honda). Potrebbe essere il più esperto. Probabilmente Barros".
- Se la 211 e il motore V5 non bastassero più, avete alternative pronte come un tre o un sei cilindri?
"Abbiamo molte alternative, ma non a breve scadenza. Il nostro V5 è cresciuto del 15% dal suo arrivo e quest'anno migliorerà del 5%".
- Siete la Casa più rappresentata in MotoGp: sei moto non sono troppe?
"Se arriveranno altre Casa potremmo ridurre, altrimenti avremo ancora sei moto".
- Si parla sempre di più di riduzione dei costi e delle potenze. E' vero che a breve ci sarà una riunione della MSMA per decidere al riguardo e che si prospetta anche una limitazione del numero di gomme?
"E' giusto trovare performance economiche, senza strafare. Della riunione non ne so nulla e riguardo alla limitazione del numero di gomme non sono contrario".
- E' stato un errore lasciare Rossi alla Yamaha?
"Lui fa la sua vita, la Honda ha la sua: secondo me, lui ha deciso bene".
- Ma lo temete?
"Noi stiamo attenti a Rossi, alla Yamaha, alla Ducati. Però puntiamo sulle performance delle nostre moto. E' un buon modo per essere in alto".
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