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Le pagelle dei test di Sepang

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Il nostro inviato al motomondiale dà i primi voti della stagione. Rossi addirittura da Nobel ma un bel nove a Biaggi, capobranco della Honda. Prime insufficienze per Melandri, Edwards, Checa, Tamada e Abe...

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Rossi: - Francamente uno che prende in mano l'enigmatica e amletica M1 e dopo pochi giri ha già capito tutto non merita le mie pagelle ma il Nobel. La scelta coraggiosa l'ha fatta ma sa anche come si fa ad uscirne vincenti. Non a caso ha vinto cinque mondiali. Valentino, basta la parola.
Biaggi: - Il voto in meno ce l'ha perché la moto è superiore a quella del rivale numero uno, però Max ha fatto vedere a tutti i piloti Honda che il capobranco è lui. Con grave scorno di chi pensava che per battere Rossi bastasse un pilota qualunque. No, c'è bisogno di un campione, e Max ha la classe e la cattiveria necessaria.
Gibernau: - Meno veloce di Biaggi, ma solo a causa di problemi tecnici alla sua moto, lo spagnolo, vicecampione del mondo, si è presentato con una forma fisica da far paura, tonico e determinato. Vuol ripetere e magari migliorare la sua stagione d'oro, quella passata. In fin dei conti ha battuto Rossi con la stessa moto. Yamaha: 7 - Qual è il voto giusto, quello dei risultati di Rossi o quello degli altri? L'impressione è che giustamente tutto il potere sia stato dato al Vale e per gli altri briciole... La politica è questa, è chiaro. La M1 in ogni caso non è ancora all'altezza della Honda, ma l'impegno c'è, eccome.
Honda: - Non saranno simpatici, con quell'aria sempre carica di tensione, con i piloti che scrutano sempre il rivale o il compagno di squadra per vedere se ha qualcosa di meglio, però i tempi li hanno fatti con le moto vecchie (e una sola per ogni rider). Quindi lavorano da dio e il prototipo di Ukawa sul dritto andava da far paura. Qualche problema di affidabilità meccanica più del solito, ma si facevano esperimenti... Hayden: - Nel suo box non c'è più la gigantesca ombra di Rossi e il ragazzo del Kentucky si sente più libero. In fin dei conti con Barros sarà l'unico pilota ufficiale Honda, quindi avrà materiale migliore. Crescerà, ma non è ancora fulminante come i rivali.
Edwards: - E' arrivato completamente rintronato da un viaggio aereo fantozziano e ha capito che si dovrà sudare ogni bullone della moto. Forse è solo un momento non particolarmente brillante per l'americano che invece è un cavallo di razza. Con la squadra si trova bene, quindi può solo migliorare. Un consiglio: Colin parti prima!
Checa: - Rossi nel box è una presenza di quelle che fanno male. Per ora non l'ha presa molto bene e ha subito il confronto diretto, però Rossi può sviluppare una moto vincente... quindi, caro Carlos, pazienza e nervi saldi.
Melandri: - Non si è potuto esprimere al meglio, viste le condizioni della spalla, ma l'impressione è che non abbia vissuto bene il trasferimento al team francese. Forse si sente declassato e anche lui è vittima dell'effetto Rossi, il ciclone che si è abbattuto sulla Yamaha. Da rivedere, in condizioni migliori.
Tamada: - Dichiarazioni bellicose tipo "vincerò cinque gare", ma anche tempi non eccezionali. Prestazione double face, ma c'è il sospetto che alla crescita di questo pilota manchi un valido compagno di squadra. Il vecchio Itoh non basta e con Max Biaggi la situazione è quella dei separati in casa, per via delle gomme di marche diverse.
Abe: - Terrorizzava i big della 500 ed era l'idolo di Rossi e che fine ha fatto? Soffre di un problema comune a molti giapponesi: quando scende l'adrenalina, non va più. Attenuante: viene da un anno di stop o quasi, quindi non ha il ritmo.
Kawasaki: - La sorpresa di Sepang dopo Rossi: una moto finalmente bella da vedere, finalmente una buona ciclistica, gomme Bridgestone (sono piaciute a tutti), piloti di buona caratura e volenterosi, Hofmann e, soprattutto, Nakano. Peccato che il nuovo motore sia in ritardo.
Suzuki: - Ma solo per i tempi (sospetti...) dell'ultima giornata, altrimenti sarebbe insufficienza netta. La moto nuova non c'è ancora, ma il materiale 2004 è stato provato con buoni risultati. I piloti sembrano l'anello debole della catena con un Roberts demotivato nonostante l'angelo custode tecnico Kanemoto ai box e Hopkins che forse fuoriclasse non sarà mai.
Bridgestone: - Il voto sarebbe più alto se non fosse per la posteriore dechappata di Tamada all'ultimo giorno. Comunque le prestazioni e il progresso ci sono, eccome. Con le gomme jap la Kawasaki cresce alla svelta e poi c'è la coraggiosa sfida con Michelin. Un motivo d'interesse in più.
Michelin: - Non bastava l'introduzione delle 16.5 anteriori, ma adesso ci sono anche le nuove 17 "new generation". Nulla da dire, la Casa francese vuole rispondere alla grande alla Bridgestone, anche costringendo tutti i piloti a test gomme estenuanti.
Moriwaki: - Di incoraggiamento, perchè la moto è interessante, visto che si tratta di un mix tra artigianato ciclistico e motore Honda V5. Potrebbe essere la scelta ideale per un team privato. In ogni caso Pitt (6-, un fuoriclasse non è ma almeno è volenteroso) farà cinque gare da wild card...
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