Motogp
Furusawa: 'Rossi il nostro Doctor'
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Il general manager dell'attività MotoGp della Yamaha ha preso alla lettera il soprannome del campione e da lui si aspetta un consulto sulla salute della M1 che deve diventare competitiva entro due mesi
Rossi controlla al computer i dati della Yamaha M1: la Casa giapponese punta moltissimo sulla capacità 'diagnostica' dell'italiano
Sepang (Malesia) – Mr. Masao Furusawa è il general manager dell'attività MotoGp della Yamaha, una specie di HRC dell'altra sponda giapponese che raggruppa lo sviluppo, la ricerca tecnologica e l'attività agonistica.
Sepang (Malesia) – Mr. Masao Furusawa è il general manager dell'attività MotoGp della Yamaha, una specie di HRC dell'altra sponda giapponese che raggruppa lo sviluppo, la ricerca tecnologica e l'attività agonistica.
Lo scorso anno questa sezione dell'attività si chiamava Yamaha Motorsport Division, ma si capisce che il gruppo guidato da Furusawa, che raggruppa circa 200 persone costituisce un salto in avanti per le logiche sportive della Casa giapponese.
Come sempre un top manager nipponico glissa come un'anguilla quando la domanda si fa imbarazzante, ma almeno è simpatico e qualcosa ce l’ha raccontata.
Dopo i convenevoli e l’ammissione che il fallimento della M1 lo scorso anno era dovuto ai troppi input e al poco tempo a disposizione, ha attaccato parlando di questa M1. Ad esempio dei suoi pochi cavalli, almeno secondo Rossi...
"La potenza non è tutto, bisogna anche trovare un buon telaio e noi stiamo partendo da quello usato nei test di fine 2003. Noi abbiamo molte cose da provare: quattro telai e quattro motori. Progressivamente proveremo tutto questo materiale nei test e prendendo il meglio da queste soluzioni arriveremo alla M1 definitiva per il mondiale 2004. Speriamo di avere il tempo. Io ho calcolato che in due mesi e mezzo dovremmo essere pronti. Non sarà facile, ma ci proveremo".
- Più o meno per l’inzio del campionato a Welkom, ad aprile, quindi.
"Per questo contiamo molto sull'apporto del dottore, cioè di Rossi. Lui mi piace molto, non solo come pilota: ha un bel carattere, da indicazioni precise. E' un dottore che sa fare la diagnosi".
Non tutti i piloti avranno gli ultimi sviluppi della M1: la gerarchia è precisa: Rossi, poi Checa e infine Melandri e Abe
- Rossi decide, ma le moto saranno uguali per tutti?
"Mi piacerebbe che tutti avessero il materiale al top, ma non credo ci sia il tempo per approntare materiale uguale per tutti. Dipende dal tempo e dallo sviluppo. Non tutti avranno lo stesso materiale allo stesso tempo. Ci sarà un mix".
E qui permetteteci di sottolineare che le gerarchie sono chiarissime. Rossi "lider maximo", Checa in seconda battuta e poi il team di Poncharal che più che una squadra ufficiale sembra una squadra clienti. Box divisi e, decisamente, attenzioni minori per Melandri e Abe.
- Motori nuovi, magari anche un quattro a V e distribuzione a quattro valvole e non a cinque... E poi continua la collaborazione con la Marelli per l'iniezione?
"I nostri motori saranno tutti quattro cilindri in linea. La distribuzione con cinque valvole resterà fino a quando la nostra produzione di serie avrà questa caratteristica. La collaborazione con Marelli va avanti. Anche qui stiamo provando loro materiale".
- Anche la collaborazione con la Toyota? "Certo, facciamo parte dello stesso gruppo e alla Yamaha montiamo i motori Toyota più sportivi, ma per quanto riguarda il progetto M1 ci limitiamo solo ad uno scambio di idee e dati".
Bene, per ora siamo soddisfatti, mister Furusawa, in bocca al lupo, in fin dei conti la Yamaha ha trovato un buon dottore
Come sempre un top manager nipponico glissa come un'anguilla quando la domanda si fa imbarazzante, ma almeno è simpatico e qualcosa ce l’ha raccontata.
Dopo i convenevoli e l’ammissione che il fallimento della M1 lo scorso anno era dovuto ai troppi input e al poco tempo a disposizione, ha attaccato parlando di questa M1. Ad esempio dei suoi pochi cavalli, almeno secondo Rossi...
"La potenza non è tutto, bisogna anche trovare un buon telaio e noi stiamo partendo da quello usato nei test di fine 2003. Noi abbiamo molte cose da provare: quattro telai e quattro motori. Progressivamente proveremo tutto questo materiale nei test e prendendo il meglio da queste soluzioni arriveremo alla M1 definitiva per il mondiale 2004. Speriamo di avere il tempo. Io ho calcolato che in due mesi e mezzo dovremmo essere pronti. Non sarà facile, ma ci proveremo".
- Più o meno per l’inzio del campionato a Welkom, ad aprile, quindi.
"Per questo contiamo molto sull'apporto del dottore, cioè di Rossi. Lui mi piace molto, non solo come pilota: ha un bel carattere, da indicazioni precise. E' un dottore che sa fare la diagnosi".
Non tutti i piloti avranno gli ultimi sviluppi della M1: la gerarchia è precisa: Rossi, poi Checa e infine Melandri e Abe
- Rossi decide, ma le moto saranno uguali per tutti?
"Mi piacerebbe che tutti avessero il materiale al top, ma non credo ci sia il tempo per approntare materiale uguale per tutti. Dipende dal tempo e dallo sviluppo. Non tutti avranno lo stesso materiale allo stesso tempo. Ci sarà un mix".
E qui permetteteci di sottolineare che le gerarchie sono chiarissime. Rossi "lider maximo", Checa in seconda battuta e poi il team di Poncharal che più che una squadra ufficiale sembra una squadra clienti. Box divisi e, decisamente, attenzioni minori per Melandri e Abe.
- Motori nuovi, magari anche un quattro a V e distribuzione a quattro valvole e non a cinque... E poi continua la collaborazione con la Marelli per l'iniezione?
"I nostri motori saranno tutti quattro cilindri in linea. La distribuzione con cinque valvole resterà fino a quando la nostra produzione di serie avrà questa caratteristica. La collaborazione con Marelli va avanti. Anche qui stiamo provando loro materiale".
- Anche la collaborazione con la Toyota? "Certo, facciamo parte dello stesso gruppo e alla Yamaha montiamo i motori Toyota più sportivi, ma per quanto riguarda il progetto M1 ci limitiamo solo ad uno scambio di idee e dati".
Bene, per ora siamo soddisfatti, mister Furusawa, in bocca al lupo, in fin dei conti la Yamaha ha trovato un buon dottore
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