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Test Sepang 1: Rossi è già forte

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Valentino al suo primo giorno di prove è più veloce di Checa  ma soprattutto interpreta subito da fuoriclasse i limiti della moto chiedendo agli ingegneri giapponesi maggiore potenza. E promette. 'La M1  sarà competitiva da metà stagione'

Carlos Checa
Tuta e moto nuova, casco 'vecchio': ecco la prima foto di Valentino sulla M1

Sepang (Malesia
) - Cinquantotto giri, un miglior crono di 2'03"79, ecco in sintesi la prima giornata di Rossi in sella alla Yamaha. A voler andare nei dettagli, con questo tempo Valentino sarebbe stato terzo alle spalle di Biaggi e Gibernau nella prima giornata dei test Honda. Niente male: diciamo che il ragazzo c'è e la M1 pure, anche se c'è molto da lavorare, come ripetono ossessivamente tutti e non si sbagliano.
Rossi ci ha messo poco ad inquadrare la ragazza a quattro cilindri: prima le pedane, poi il serbatoio, insomma, dettagli di assetto. Poi abituare l'occhio alle grandi velocità, al comportamento in staccata, alla diversa erogazione, al fatto che la moto non derapa con la facilità della vecchia 211. Ma Rossi il suo lavoro lo ha fatto bene e ha fatto capire subito agli ingegneri Yamaha quale sia la direzione principale da prendere per essere competitivi durante questa stagione. Nessuna formula magica, nessun trucco elettronico, solo una richiesta: più cavalli! La M1 ha bisogno di maggior potenza, con quella si risolvono i problemi di erogazione, si possono usare mappature più soft per ridurre, ad esempio, il chattering, con quella si derapa facilmente.
Rossi, il più grande pilota in attività ha dato un calcio a tutti i sofismi che ci hanno spacciato negli ultimi anni, all'elettronica miracolosa, agli ingegneri ermetici. Ci vogliono cavalli, quando ne hai molti me puoi sacrificare una manciata per addolcire l'erogazione, ma quando mancano non puoi guardare tanto per il sottile e guidi impiccato. Così Rossi ha dato ragione ad Alex Barros che ai tecnici della Casa nipponica lo scorso anno chiedeva solo una cosa: cavalli!
Siamo ai fatti e non alle pugnette e ringraziamo Rossi di averlo detto chiaro e tondo. Ora almeno la Casa saprà dove muoversi. In tempi brevi non si sa precisamente come. Il motore a fasatura diversa c'è (per ora in una moto-laboratorio nascosta nel terzo box Yamaha) e potrebbe essere il futuro, ma i tempi sono inevitabilmente lunghi e Rossi, che non è uno stupido, parla senza mezzi termini di una moto "che potrà essere competitiva nella seconda parte della stagione". Lucido e razionale.


Intanto, si è fatta chiarezza nel team: Carlos Checa (che lo scorso anno sosteneva che il problema fosse la ciclistica) è stato subito meno veloce del suo compagno. Davide Brivio, team manager ha cercato di minimizzare dando la colpa ad un problema tecnico. Ma il pilota spagnolo, molto sinceramente non ha avuto difficoltà ad ammettere che è stato Rossi ad essere più veloce, nulla di più. La Yamaha con Valentino ha fatto un grande affare, soldi spesi bene. Ora ha un vero leader, il vero grande timoniere che si carica sulle spalle tutta le responsabilità e parla chiaro (ascoltatissimo) dai tecnici. Questo è un bene, anche per Checa che avrà una moto sicuramente migliore di quella che potrà sviluppare lui.
E poi c'è Marco Melandri che ha ancora grossi problemi alla spalla ma sta venendo fuori molto bene: oggi ha fatto il bravo soldatino, in carena per cinquanta giri con l'obiettivo di crescere assieme alla sua nuova squadra, quella francese di Poncharal, lontana dalla pesante ombra di Rossi e con a fianco Abe che non ci è sembrato molto in palla. Il suo compito, pare, sarà quello dell'onesto comprimario.
A proposito di squadra, è stato bello vedere che il feeling tra Jeremy Burgess e Rossi è lo stesso dei tempi della Honda. Stesso modo di comunicare, stessa lucidità nell'affrontare un argomento alla volta. Diciamolo senza problemi. oggi la Yamaha non ha fatto i tempi monstre, ma ha ricevuto una grande lezione, quella del campione che in un giorno analizza una moto e traccia la via per migliorarla. Adesso molto lavoro cadrà sulle spalle degli ingegneri giapponesi che avranno il compito di tradurre in immediate modifiche il verbo di Rossi, aggiornare per i test di febbraio la M1 e presentarsi con qualcosa di più potente al via della gara di Welkom in aprile. Vale, la grande sveglia ha iniziato a squillare. Domenica e lunedì si replica. Noi sempre qui a seguire l'evento motociclistico più interessante.

I TEMPI
Rossi 2'03"79
58 giri
Checa 2'04"41 50 giri
Melandri 2'05"40 48 giri
Abe 2'05"80 50 giri
Due giri non fanno vincere il mondiale e sarei felice di essere competitivo subito ma non è che con due click alla forcella abbiamo risolto i nostri problemi..."
Furusawa con Poncharal, team manager di Yamaha Tech3

Rossi comunica le sue impressioni al team raccolto nei box: di fronte a lui il capo tecnico Jeremy Burgess che lo ha seguito dalla Honda nell'avventura con Yamaha

Marco Melandri  nella foto)
Valentino Rossi
La squadra di Rossi
Marco Melandri sulla pista di Sepang
Valentino Rossi
Norick Abe
Marco Melandri
La conferenza stampa dei piloti Yamaha
Valentino Rossi
Valentino Rossi
Marco Melandri
Carlos Checa
Rossi con il capo tecnico Burgess
Valentino Rossi
Carlos Checa
Valentino Rossi
Marco Melandri
Marco Melandri
Valentino Rossi
Valentino Rossi
Gli stick con il 46 sono importanti!
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