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Rossi e la M1: 'Un'emozione incredibile'

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Il silenzio stampa è finito e il campione parla senza reticenze del suo primo impatto con la M1. ‘’Di sensazioni così forti in carriera ne ho vissute poche. La moto è buona ma deve migliorare la potenza. Che strano Burgess vestito con i colori Yamaha…’’

Carlos Checa
"Questa notte pensavo che non sapevo cosa mi sarei trovato tra le mani. Alla fine ho capito che è una moto, come la Honda..." Sepang (Malesia) - Finalmente lo possiamo dire: ciao Valentino e lui risponde. Il mondiale è ricominciato davvero, finalmente il silenzio stampa è finito! E Rossi ha voglia di parlare, senza peli sulla lingua, senza reticenze sulla sua prima giornata in Yamaha.


"Un giorno speciale una grande emozione e una buona impressione sulla moto. Di emozioni così in carriera ne ho vissute poche: la prima volta a Jerez con l'Aprilia 250, il debutto con la NSR 500, la prima volta in sella con la 211. Vi anticipo anche che c'è molto da fare, ma andiamo con ordine. Oggi sono partito da lontano, perché il lavoro è iniziato oggi, da zero e perché alla fine di questi tre giorni devo fornire agli ingegneri tutte le informazioni per migliorarla, per il futuro. Questa mattina ho vissuto una sensazione strana quando ho visto nella pit lane i miei meccanici vestiti in maniera diversa dal solito. Però dentro al box non è molto diverso da quando stavo alla Honda: molti giapponesi e Jeremy Burgess. Di strano c'era lui vestito con i colori Yamaha".

- Ma la notte come l'hai passata, a cosa pensavi?
"Ho dormito bene ma quando mi sono svegliato non avevo la minima idea di cosa mi sarei trovato tra le mani. Alla fine ho capito che è una moto, come la Honda, con punti buoni e altri meno azzeccarti".

- Siamo in tanti qui a vedere il tuo debutto, in tutto il mondo si parla di questo, non senti una grande pressione su di te?
"Beh, l'interesse è normale che ci sia. Era da tanto che un campione non cambiava marca. Un bene per lo sport. Di pressione non ne avverto, anzi ce n'è poca. La vera pressione c'era lo scorso anno alla Honda quando dovevo solo vincere e quando arrivavo secondo era un disastro. Problema che penso non avrò nella prima parte di questa stagione".

- Come si lavora in un primo test?
"Si fa così: prima si mettono a posto i comandi e la posizione in sella, poi si inizia a lavorare sul setting delle sospensioni. Io ho incominciato con quello di Checa che era una buona base di partenza anche se abbiamo una guida diversa. Per ora non ho pensato alle gomme, prima c'è da mettere a posto la ciclistica. E soprattutto non ho guardato gli strumenti, soprattutto il display con il tempo sul giro".

- Sei già in grado di dare indicazioni agli ingegneri Yamaha?
"L'erogazione della potenza, questo è il punto debole rispetto alla Honda e soprattutto più cavalli, ma questo è normale. Però c'è anche qualche punto di vantaggio, ad esempio la M1 è più leggera della 211 anche se è più nervosa nelle reazioni. Diciamo che è più facile sbagliare. Il motore ha un feeling diverso rispetto alla Honda (che è una moto fondamentalmente priva di punti deboli) non è male ma credo sia meno potente".

- L’anno scorso dicevano che l'avantreno fosse il punto critico della M1, è vero?
"No, mi sembra sincero e che risponda bene alle modifiche. Forse cadevano perché forzavano sul davanti per andare più forte, forse lo facevano perché c'erano meno prestazioni".

- Come pilota ti senti a posto?
"Considera che da tre mesi non vado in moto e che quindi non sono al massimo. In certi momenti mi sembrava di guidare bene, invece non stavo andando forte".

- Ci sembra di vedere che la moto non derapa così facilmente come la Honda, vero?
"Vero non derapa, è difficile farla scivolare, la Honda è più divertente ed efficace in questo".

- Continuiamo con i paragoni: a elettronica com'é il match a livello elettronico?
"La Yamaha ha più gestione attraverso il computer, la Honda meno. La Honda sfruttava il cambio delle mappature per risolvere alcuni problemi. Questo anche perché ci sono più cavalli da sacrificare".

- Soddisfatto del tempo?
"Calma, è il primo giorno e poi Sepang è una delle mie piste preferite e che si adatta alla mia guida. Vedremo su altre piste".
Due giri non fanno vincere il mondiale e sarei felice di essere competitivo subito ma non è che con due click alla forcella abbiamo risolto i nostri problemi..."
Furusawa con Poncharal, team manager di Yamaha Tech3

Rossi comunica le sue impressioni al team raccolto nei box: di fronte a lui il capo tecnico Jeremy Burgess che lo ha seguito dalla Honda nell'avventura con Yamaha

Marco Melandri  nella foto)
Valentino Rossi
La squadra di Rossi
Marco Melandri sulla pista di Sepang
Valentino Rossi
Norick Abe
Marco Melandri
La conferenza stampa dei piloti Yamaha
Valentino Rossi
Valentino Rossi
Marco Melandri
Carlos Checa
Rossi con il capo tecnico Burgess
Valentino Rossi
Carlos Checa
Valentino Rossi
Marco Melandri
Marco Melandri
Valentino Rossi
Valentino Rossi
Gli stick con il 46 sono importanti!
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