Motogp
Vincono Biaggi, Nieto e Barbera
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Rossi arriva prima al traguardo sulla pista di Donington davanti a Biaggi e Gibernau ma non vede la bandiera gialla durante un sorpasso e, dopo regolare premiazione, viene penalizzato di 10 secondi e retrocesso al terzo posto. Nella 250 Nieto domina Pogg
- Immaginate una partita di calcio: è finita da quasi due ore e, una delle due ha vinto. Arriva l’arbitro, va negli spogliatoi e dice ai capitani: c’è stata un’irregolarità, quindi dovete tirare un rigore. E il risultato cambia.
Fantascienza, no motomondiale! Il mondo di Quark dovrebbe interessarsi di questo pianeta nel quale uno che vince una gara rischiando la pelle (sua) e poi il trofeo se l’aggiudica un altro (bravo, naturalmente). Dove la direzione gara (che non aveva visto nulla) viene informata “informalmente” da un team rivale del vincitore, ma sempre suddito della stessa Casa giapponese. Dove una televisione diventa l’accusatore principale e lo strumento per farsi giustizia, dove… Bel casino, vero? Cerchiamo di capirci un po’, senza moralismi e ipocrisie, dopo aver corso su e giù per il paddock ad intervistare gente che prima esulta e poi s’incazza, consapevoli, se non altro che potete lamentarvi della nostra stampa (TV, scritta, internet) ma quella straniera è molto peggio (solo noi eravamo in giro, mentre i tanto esaltati giornalisti britannici attendevano comunicati edulcorati).
Bene, andiamo con ordine, seguendo l’eroe della giornata, Tohru Ukawa. Il giapponese era partito male, si era toccato con Edwards, aveva fatto una rimonta che lo aveva portato steso a terra e malmesso al secondo giro. Viene portato via (malamente, uno scandalo!), i rottami pure, escono le bandiere gialle che poi rientrano, salvo una, quella di un marshall che la agita ancora sul dritto. Passa Biaggi(e inizia il secondo giro), e poco dopo sfilano Capirossi e in scia Rossi. Il pilota Honda sorpassa Loris (a oltre 250 orari e non vede la bandiera, dice il pilota). Quindi, secondo il regolamento, è passibile di una sanzione che va dall’ammonizione alla squalifica. Ma in direzione gara nessuno lo vede. A questo punto il mistero si infittisce: è Italia Uno a dare la notizia: “Secondo Pons Rossi è passato con le bandiere gialle”. Se ne parla, qualcuno del team del catalano si dirige verso la direzione gara. Anche qualcuno della Ducati lo fa (ma oramai la gara è finita).
. Biaggi al tredicesimo giro si arrende dopo un errore (gli entra la folle in curva) che apre a Rossi la via al traguardo, Gibernau è terzo. Valentino vince alla grande. Dominio Honda, netto, con le Ducati, le Yamaha e le Aprilia a rincalzo. Nessun reclamo, a tutti va bene così. Va bene a Pons (che non può certo appellarsi contro la Honda), va bene a Gresini (per gli stessi motivi e per il fatto che Gibernau rischia di vedere Biaggi meno distanziato di un punto in classifica generale), alla Ducati che non vuole guadagnare fuori dal campo. Ma la macchina ormai è già in moto…
La direzione si riunisce, Valentino è convocato, tre volte entra nell’angusto e demodé ufficetto nella palazzina di mattoni rossi. Si visionano nastri e Rossi esce con la faccia nera come la notte, incazzato a bestia. Ha preso dieci secondi di penalità, quindi è terzo. Il dato “10 secondi” esce da un calcolo pirotecnico: il tempo di Rossi in quel giro gli avrebbe fatto guadagnare 20 secondi sugli avversari, uno stop and go qui a Donington vale circa 30 secondi, quindi 10 è il risultato.
La squadra incassa, “Decisione dura, tutto è accaduto in piena sicurezza, era già stata tolta la moto di Ukawa e i detriti dalla pista e il Marshall è stato lento a togliere la bandiera. Loro non si erano accorti di nulla e sono stati avvisati da qualche team, uno di sicuro Honda, a dimostrazione di quanta competizione ci sia tra le nostre squadre”. Commenta così Carlo Fiorani, che della HRC è un manager di alto profilo.
Valentino ha la faccia di chi si sente derubato, Biaggi solidarizza, Gibernau dice che ha vinto Vale e poche storie. Il team Pons specifica di non aver inoltrato reclamo, Valentino china la testa e non si appella.
Finisce tutto qui. Con l’idea che il grande circo a due ruote sia gestito in maniera un po’ ambigua (questa è una mia idea) che ci siano zone di grande professionalità e aree in cui i dilettanti giocano in prima squadra. La televisione è nell’occhio del ciclone. Per qualcuno è colpa sua, per altri è stata usata, i giornalisti ritengono di essersi comportati correttamente.
Retrogusto: gara rovinata. Idea di fondo: il regolamento è da rivedere. Una sola certezza, la Honda è la pìù forte.
250: il ciclone Nieto
Donington (GB) - Il ciclone Nieto si abbatte su Donington, per lo spagnolo è forse uno dei week end migliori della carriera. Pole conquistata il venerdì, sabato dedicato alla messa a punto, domenica perfetta. E classifica che lo vede di nuovo in lotta per il numero uno. L’unica ombra gli deriva dal secondo posto di Poggiali. Anche Manuel ha fatto una gara superba, da consumato protagonista e non certo da debuttante in una classe nuova. Nieto merita molto perché parte bene, poi lascia sfuriare Elias e Poggiali che duellano a lungo in testa, per poi piazzare la zampata a sette giri dalla fine, andare al comando e poi resistere ai tentativi di riscossa del sammarinese.
Chi fa una gara pasticciata è Elias, che non riesce mai a scrollarsi di dosso gli avversari e quindi è costretto a rischiare molto con staccate esagerate e traiettorie improbabili. Alla fine, con l’ennesimo errore, il piccolo spagnolo regala la prima piazza a Nieto (con un “fallo” al 17° passaggio nel tentativo di passare Poggiali), poi perde il podio nella sfida con West. Forse è Anthony, l’australiano che corre per il team Abruzzo a fare la gara più bella: con un’Aprilia kit riesce a spiazzare moto ufficiali usando una grinta e una tecnica di guida davvero da applausi.
Anche Rolfo (che qui indossa un casco Dunlop replica in omaggio al grande pilota britannico del quale Roberto è fan) guida bene, ma è evidente che sul dritto la sua bellissima Honda (un gioiello in quanto a estetica, ma poco grinta nel motore) non vale la concorrenza. Bravo il torinese, visto che, con una moto uguale Porto è sesto, ma a 22 secondi da Roberto.
Nieto ringrazia la squadra per aver messo a punto la moto montando una gomma dura al posteriore: “Non avevo problemi ad arrivare alla fine, ma ero molto lento nelle ultime due curve. Per questo ho spinto molto per riuscire a passare tutti e ho continuato per evitare un arrivo in volata. Attenti, Fonsi è tornato!”.
Lo spagnolo incassa i complimenti di Poggiali che spiega così la sua gara: “Ho fatto troppi errori in prova, troppe cadute e non avevo la moto a posto, per forza non avevo il tempo per settare tutto alla perfezione e non potevo fare di più”.
Per West, in gara c’è stata una difficoltà in più: una partenza difficile con qualche contatto di troppo nel gruppo. Il premio è una posizione in classifica che lo vede miglior privato del mondiale.
Tra gli altri, De Puniet chiude ottavo, alle spalle di Battaini, una gara segnata da un dritto, mentre lottava per il podio, Guintoli esce dopo un volo spettacolare e senza danni, mentre a Baldolini sfugge la zona punti. Comunque una bella gara, divertente e combattuta e, cosa strana, ben pochi distratti da mercato e voci clamorose sulla stampa. Un campionato diverso dalla MotoGp, ma bello e avvincente.
Chi fa una gara pasticciata è Elias, che non riesce mai a scrollarsi di dosso gli avversari e quindi è costretto a rischiare molto con staccate esagerate e traiettorie improbabili. Alla fine, con l’ennesimo errore, il piccolo spagnolo regala la prima piazza a Nieto (con un “fallo” al 17° passaggio nel tentativo di passare Poggiali), poi perde il podio nella sfida con West. Forse è Anthony, l’australiano che corre per il team Abruzzo a fare la gara più bella: con un’Aprilia kit riesce a spiazzare moto ufficiali usando una grinta e una tecnica di guida davvero da applausi.
Anche Rolfo (che qui indossa un casco Dunlop replica in omaggio al grande pilota britannico del quale Roberto è fan) guida bene, ma è evidente che sul dritto la sua bellissima Honda (un gioiello in quanto a estetica, ma poco grinta nel motore) non vale la concorrenza. Bravo il torinese, visto che, con una moto uguale Porto è sesto, ma a 22 secondi da Roberto.
Nieto ringrazia la squadra per aver messo a punto la moto montando una gomma dura al posteriore: “Non avevo problemi ad arrivare alla fine, ma ero molto lento nelle ultime due curve. Per questo ho spinto molto per riuscire a passare tutti e ho continuato per evitare un arrivo in volata. Attenti, Fonsi è tornato!”.
Lo spagnolo incassa i complimenti di Poggiali che spiega così la sua gara: “Ho fatto troppi errori in prova, troppe cadute e non avevo la moto a posto, per forza non avevo il tempo per settare tutto alla perfezione e non potevo fare di più”.
Per West, in gara c’è stata una difficoltà in più: una partenza difficile con qualche contatto di troppo nel gruppo. Il premio è una posizione in classifica che lo vede miglior privato del mondiale.
Tra gli altri, De Puniet chiude ottavo, alle spalle di Battaini, una gara segnata da un dritto, mentre lottava per il podio, Guintoli esce dopo un volo spettacolare e senza danni, mentre a Baldolini sfugge la zona punti. Comunque una bella gara, divertente e combattuta e, cosa strana, ben pochi distratti da mercato e voci clamorose sulla stampa. Un campionato diverso dalla MotoGp, ma bello e avvincente.
250: i risultati
1. APRILIA Fonsi NIETO SPA Team Repsol Telefonica Movist
2. APRILIA Manuel POGGIALI RSM MS Aprilia Team
3. APRILIA Anthony WEST AUS Team Zoppini Abruzzo
4. APRILIA Toni ELIAS SPA Team Repsol Telefonica Movist
5. HONDA Roberto ROLFO ITA Fortuna Honda
6. HONDA Sebastian PORTO ARG Telefonica Movistar jnr Team
7. APRILIA Franco BATTAINI ITA Campetella Racing
8. APRILIA Randy DE PUNIET FRA Safilo Oxydo-LCR
9. YAMAHA Naoki MATSUDO JPN Yamaha Kurz
10. HONDA Alex DEBON SPA Troll Honda BQR
11. APRILIA Jay VINCENT GBR Padgetts
12. APRILIA Hector FAUBEL SPA Aspar Junior Team
13. APRILIA Chaz DAVIES GBR Aprilia Germany
14. HONDA Jakub SMRZ CZE Elit Grand Prix
15. APRILIA Dirk HEIDOLF GER Aprilia Germany
16. APRILIA Hugo MARCHAND FRA Equipe de France - Scrab GP
17. APRILIA Alex BALDOLINI ITA Matteoni Racing
18 HONDA Henk vd LAGEMAAT NED Dark Dog Molenaar
19. HONDA Katja POENSGEN GER Dark Dog Molenaar
Non classificati
APRILIA Joan OLIVE SPA Aspar Junior Team
APRILIA Erwan NIGON FRA Equipe de France - Scrab GP
YAMAHA Lee DICKINSON GBR Galemain Racing Ltd.
APRILIA Johan STIGEFELT SWE Team Zoppini Abruzzo
YAMAHA Phillip DESBOROUGH GBR AVS/Race To Win
HONDA Eric BATAILLE FRA Troll Honda BQR
HONDA Christian GEMMEL GER Kiefer Castrol-Honda Racing
APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA Campetella Racing
2. APRILIA Manuel POGGIALI RSM MS Aprilia Team
3. APRILIA Anthony WEST AUS Team Zoppini Abruzzo
4. APRILIA Toni ELIAS SPA Team Repsol Telefonica Movist
5. HONDA Roberto ROLFO ITA Fortuna Honda
6. HONDA Sebastian PORTO ARG Telefonica Movistar jnr Team
7. APRILIA Franco BATTAINI ITA Campetella Racing
8. APRILIA Randy DE PUNIET FRA Safilo Oxydo-LCR
9. YAMAHA Naoki MATSUDO JPN Yamaha Kurz
10. HONDA Alex DEBON SPA Troll Honda BQR
11. APRILIA Jay VINCENT GBR Padgetts
12. APRILIA Hector FAUBEL SPA Aspar Junior Team
13. APRILIA Chaz DAVIES GBR Aprilia Germany
14. HONDA Jakub SMRZ CZE Elit Grand Prix
15. APRILIA Dirk HEIDOLF GER Aprilia Germany
16. APRILIA Hugo MARCHAND FRA Equipe de France - Scrab GP
17. APRILIA Alex BALDOLINI ITA Matteoni Racing
18 HONDA Henk vd LAGEMAAT NED Dark Dog Molenaar
19. HONDA Katja POENSGEN GER Dark Dog Molenaar
Non classificati
APRILIA Joan OLIVE SPA Aspar Junior Team
APRILIA Erwan NIGON FRA Equipe de France - Scrab GP
YAMAHA Lee DICKINSON GBR Galemain Racing Ltd.
APRILIA Johan STIGEFELT SWE Team Zoppini Abruzzo
YAMAHA Phillip DESBOROUGH GBR AVS/Race To Win
HONDA Eric BATAILLE FRA Troll Honda BQR
HONDA Christian GEMMEL GER Kiefer Castrol-Honda Racing
APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA Campetella Racing
125: la prima volta di Hector
di Marco Masetti
Donington (GB) - Sedici anni, da Dos Aguas, Spagna, la nuova speranza del motociclismo spagnolo, un vivaio ben curato, si chiama Hector Barbera (nella foto). Splendido vincitore di un appassionante Gp di Gran Bretagna, Barbera non è uomo di classifica (è ottavo a quota 65), però in futuro bisognerà fare i conti anche con lui. Corre per Aspar Martinez, buona scuola…
La gara si è decisa, naturalmente all’ultimo giro, con un colpo da “far west” che ha visto coinvolti i tre che stavano lottando per il podio. Staccatona al tornante che spara verso l’arrivo. Barbera è in fuga, di poco ma quanto basta, e Pedrosa, dopo una gara attenta nel gruppetto di testa, cercava di salvare la seconda piazza dall’assalto di Dovizioso (grande gara la sua) che lo infilava. Il duo Honda allargava un po’ e, nel tentativo di riprendere la traiettoria giusta, Pedrosa andava a stringere, trovandosi toccato da Perugini che si era infilato nello spazio giusto. Pedrosa a terra, arrabbiato come un cobra, ma non è colpa di nessuno: Perugini ha fatto la sua strada, Dovizioso pure. Diciamo pure che lo spagnolo, che resta saldamente leader, è stato uccellato dai compagni di fuga.
Ecco, la classifica non si è mossa di molto: Pedrosa resta davanti a 124, Jenkner è sempre secondo a 98, ma deve abbandonare alla terza curva dopo un contatto con Corsi. In una botta sola se ne vanno un uomo di alta classifica e la sorpresa delle prove.
Cecchinello invece cade a seguito di una curva presa un po’ in ritardo; il manager pilota però riesce a risalire in sella a chiudere a punti (decimo): ora è terzo nel mondiale. In gran spolvero Perugini e Dovizioso. Il primo, a fine gara, è stato apostrofato malamente da Pedrosa e Puig ma l’italiano sdrammatizza: “Ne parleremo dopo, quando saranno più tranquilli, comunque è lui che mi ha centrato. Forse mi avrebbe passato dopo, ma è stato lui a chiudere. Mi spiace perché trovo sempre lui alla fine e gli creo dei casini, ma non è colpa mia. Però non capisco perché solo con lui, perché si arrabbia sempre?”.
Barbera sul podio è felice, è davvero un bambino, e ringrazia tutta la sua gente, un team che punta in alto, ma che è molto più tranquillo del clan di Puig che, dicono, abbia avuto anche parole dure con la Honda, rea di aver fornito qualche pezzo buono a Dovizioso. Andrea manca l’appuntamento con la vittoria ma dimostra grande autorevolezza. Ha tenuto sempre la posizione nel gruppo di testa, ha difeso e ha attaccato: “All’ultimo giro temevo di non finire sul podio, gli altri staccavano meglio, rischiando ho passato Pedrosa un po’ lungo ma anche lui… Secondo posto, l’appuntamento è rinviato ma è buona così”.
Giù dal podio c’è De Angelis, partenza nel gruppo, una sfibrante lotta con Stoner, vinta alla grande. Poi c’è Vincent, grande con una KTM ancora molto acerba, Giansanti è undicesimo davanti a Pellino, mentre l’italo francese di Meglio toglie l’ultimo punto a Simoncelli. Locatelli si ritira a tre giri dalla fine, mentre le Derbi Gilera raccolgono due ritiri tra guasti e cadute. La Malaguti non va a punti, anche perché Lai si è trovato in una bagarre che lo ha visto a terra ad inizio gara.
Donington (GB) - Sedici anni, da Dos Aguas, Spagna, la nuova speranza del motociclismo spagnolo, un vivaio ben curato, si chiama Hector Barbera (nella foto). Splendido vincitore di un appassionante Gp di Gran Bretagna, Barbera non è uomo di classifica (è ottavo a quota 65), però in futuro bisognerà fare i conti anche con lui. Corre per Aspar Martinez, buona scuola…
La gara si è decisa, naturalmente all’ultimo giro, con un colpo da “far west” che ha visto coinvolti i tre che stavano lottando per il podio. Staccatona al tornante che spara verso l’arrivo. Barbera è in fuga, di poco ma quanto basta, e Pedrosa, dopo una gara attenta nel gruppetto di testa, cercava di salvare la seconda piazza dall’assalto di Dovizioso (grande gara la sua) che lo infilava. Il duo Honda allargava un po’ e, nel tentativo di riprendere la traiettoria giusta, Pedrosa andava a stringere, trovandosi toccato da Perugini che si era infilato nello spazio giusto. Pedrosa a terra, arrabbiato come un cobra, ma non è colpa di nessuno: Perugini ha fatto la sua strada, Dovizioso pure. Diciamo pure che lo spagnolo, che resta saldamente leader, è stato uccellato dai compagni di fuga.
Ecco, la classifica non si è mossa di molto: Pedrosa resta davanti a 124, Jenkner è sempre secondo a 98, ma deve abbandonare alla terza curva dopo un contatto con Corsi. In una botta sola se ne vanno un uomo di alta classifica e la sorpresa delle prove.
Cecchinello invece cade a seguito di una curva presa un po’ in ritardo; il manager pilota però riesce a risalire in sella a chiudere a punti (decimo): ora è terzo nel mondiale. In gran spolvero Perugini e Dovizioso. Il primo, a fine gara, è stato apostrofato malamente da Pedrosa e Puig ma l’italiano sdrammatizza: “Ne parleremo dopo, quando saranno più tranquilli, comunque è lui che mi ha centrato. Forse mi avrebbe passato dopo, ma è stato lui a chiudere. Mi spiace perché trovo sempre lui alla fine e gli creo dei casini, ma non è colpa mia. Però non capisco perché solo con lui, perché si arrabbia sempre?”.
Barbera sul podio è felice, è davvero un bambino, e ringrazia tutta la sua gente, un team che punta in alto, ma che è molto più tranquillo del clan di Puig che, dicono, abbia avuto anche parole dure con la Honda, rea di aver fornito qualche pezzo buono a Dovizioso. Andrea manca l’appuntamento con la vittoria ma dimostra grande autorevolezza. Ha tenuto sempre la posizione nel gruppo di testa, ha difeso e ha attaccato: “All’ultimo giro temevo di non finire sul podio, gli altri staccavano meglio, rischiando ho passato Pedrosa un po’ lungo ma anche lui… Secondo posto, l’appuntamento è rinviato ma è buona così”.
Giù dal podio c’è De Angelis, partenza nel gruppo, una sfibrante lotta con Stoner, vinta alla grande. Poi c’è Vincent, grande con una KTM ancora molto acerba, Giansanti è undicesimo davanti a Pellino, mentre l’italo francese di Meglio toglie l’ultimo punto a Simoncelli. Locatelli si ritira a tre giri dalla fine, mentre le Derbi Gilera raccolgono due ritiri tra guasti e cadute. La Malaguti non va a punti, anche perché Lai si è trovato in una bagarre che lo ha visto a terra ad inizio gara.
125: i risultati
1. APRILIA Hector BARBERA SPA Master-MXOnda-Aspar Team
2. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA Team Scot
3. APRILIA Stefano PERUGINI ITA Abruzzo Racing Team
4. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM Globet.com Racing
5. APRILIA Casey STONER AUS Safilo Oxydo-LCR
6. APRILIA Pablo NIETO SPA Master-MXOnda-Aspar Team
7. HONDA Mika KALLIO FIN Ajo Motorsports
8. KTM Arnaud VINCENT FRA KTM-Red Bull
9. APRILIA Gabor TALMACSI HUN Exalt Cycle Red Devil
10. APRILIA Lucio CECCHINELLO ITA Safilo Oxydo-LCR
11. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA Matteoni Racing
12. APRILIA Gioele PELLINO ITA Sterilgarda Racing
13. HONDA Masao AZUMA JPN Ajo Motorsports
14. APRILIA Alvaro BAUTISTA Seedorf Racing
15. APRILIA Mike DI MEGLIO FRA Freesoul Racing Team
16. APRILIA Marco SIMONCELLI Matteoni Racing
17. HONDA Imre TOTH HUN Team Hungary
18. MALAGUTI Julian SIMON SPA Semprucci Angaia Malaguti
19. APRILIA Gino BORSOI ITA Globet.com Racing
20. HONDA Peter LENART HUN Metasystem Racing Service
21. APRILIA Ismael ORTEGA SPA Seedorf Racing
22. HONDA Thomas LUTHI SWI Elit Grand Prix
23. HONDA Paul VEAZEY GBR Banks Racing/GR Motorsport
24. HONDA Midge SMART GBR Red Bull Rookies
25. HONDA Lee LONGDEN GBR Macadam Racing
26. HONDA Chester LUSK GBR SP125Racing.com
Non classificati
HONDA Daniel PEDROSA SPA Telefonica Movistar jnr Team
DERBI Emilio ALZAMORA SPA Caja Madrid Derbi Racing
KTM Roberto LOCATELLI ITA KTM-Red Bull
HONDA Leon CAMIER GBR Metasystem Racing Service
APRILIA Youichi UI JPN Sterilgarda Racing
GILERA Stefano BIANCO ITA Metis Gilera Racing
APRILIA Max SABBATANI ITA Abruzzo Racing Team
DERBI Jorge LORENZO SPA Caja Madrid Derbi Racing
MALAGUTI Fabrizio LAI ITA Semprucci Angaia Malaguti
2. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA Team Scot
3. APRILIA Stefano PERUGINI ITA Abruzzo Racing Team
4. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM Globet.com Racing
5. APRILIA Casey STONER AUS Safilo Oxydo-LCR
6. APRILIA Pablo NIETO SPA Master-MXOnda-Aspar Team
7. HONDA Mika KALLIO FIN Ajo Motorsports
8. KTM Arnaud VINCENT FRA KTM-Red Bull
9. APRILIA Gabor TALMACSI HUN Exalt Cycle Red Devil
10. APRILIA Lucio CECCHINELLO ITA Safilo Oxydo-LCR
11. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA Matteoni Racing
12. APRILIA Gioele PELLINO ITA Sterilgarda Racing
13. HONDA Masao AZUMA JPN Ajo Motorsports
14. APRILIA Alvaro BAUTISTA Seedorf Racing
15. APRILIA Mike DI MEGLIO FRA Freesoul Racing Team
16. APRILIA Marco SIMONCELLI Matteoni Racing
17. HONDA Imre TOTH HUN Team Hungary
18. MALAGUTI Julian SIMON SPA Semprucci Angaia Malaguti
19. APRILIA Gino BORSOI ITA Globet.com Racing
20. HONDA Peter LENART HUN Metasystem Racing Service
21. APRILIA Ismael ORTEGA SPA Seedorf Racing
22. HONDA Thomas LUTHI SWI Elit Grand Prix
23. HONDA Paul VEAZEY GBR Banks Racing/GR Motorsport
24. HONDA Midge SMART GBR Red Bull Rookies
25. HONDA Lee LONGDEN GBR Macadam Racing
26. HONDA Chester LUSK GBR SP125Racing.com
Non classificati
HONDA Daniel PEDROSA SPA Telefonica Movistar jnr Team
DERBI Emilio ALZAMORA SPA Caja Madrid Derbi Racing
KTM Roberto LOCATELLI ITA KTM-Red Bull
HONDA Leon CAMIER GBR Metasystem Racing Service
APRILIA Youichi UI JPN Sterilgarda Racing
GILERA Stefano BIANCO ITA Metis Gilera Racing
APRILIA Max SABBATANI ITA Abruzzo Racing Team
DERBI Jorge LORENZO SPA Caja Madrid Derbi Racing
MALAGUTI Fabrizio LAI ITA Semprucci Angaia Malaguti
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