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Motogp

La Malaguti 125 è pronta

il 07/02/2003 in Motogp

Guidata da Lai e Simon per il team Semprucci ha già girato a Rijeka. Le nostre anticipazioni prima di vederla in azione ai test IRTA

La Malaguti 125 è pronta
Fabrizio Lai mentre scende in pista

di Marco Masetti


La Malaguti 125 ai box

Prima uscita in pista (a Rijieka) per la nuova Malaguti 125, la moto realizzata a Bologna che correrà il prossimo mondiale con Fabrizio Lai (campione italiano in carica) e il quindicenne spagnolo Julian Simón. Nonostante una caduta (senza danni) dell’iberico, il team manager Nicola Casadei è soddisfatto: “C’era molto da fare, ad esempio provare il nuovo convogliatore d’aria e le parti di ciclistica, ma torniamo a casa con sensazioni positive”.


Lai, che ha girato in 1’34”5, buon crono visto che la temperatura esterna non era certo primaverile, ha finalmente dato l’ok allo sviluppo di una moto che porta una ventata nuova nel motomondiale. Già perché la Malaguti si è impegnata in un programma triennale che la vede legata per il progetto e lo sviluppo alla Engines Engineering (l’azienda che da vent’anni collabora con la Casa per la realizzazione di modelli stradali) e per la gestione in pista al Team Semprucci.


Se i primi obiettivi sono la partecipazione al mondiale e la conquista di almeno un punto a gara, il futuro è ben più ambizioso. Intanto la ricetta scelta dal progettista (l’ingegner Alberto Strazzari) è quantomeno stimolante. “Siamo reduci da dieci giorni di lavoro nella nostra galleria del vento di Mosca, e siamo arrivati a definire un’aerodinamica molto interessante”. Già, la Malaguti è decisamente in sintonia con il vento (forma molto penetranti e avvolgenti) anche all’aspirazione. Il suo motore lamellare, per ora privo di valvola allo scarico, respira attraverso una sofisticata scatola filtro che ha la presa d’aria nella parte frontale. Da qui l’aria viene convogliata in un air box (che ha una forma simile a quella di un cobra eretto) che oltrepassa il manubrio e scende attraverso una cavità ricavata nel serbatoio del carburante. L’obiettivo è portare aria in pressione al carburatore e lasciare libera la zona del radiatore, consentendo temperature d’esercizio basse. Per sfruttare al meglio la situazione, Ducati Energie sta lavorando ad una centralina dedicata per la monocilindrica emiliana. Del resto in 125 la ricerca delle anche minime frazioni di potenza è importantissima. “Si vince con il pilota e con il motore”, commenta Strazzari.
La moto è in una fase di evoluzione continua, visto che sono stati approntati i carter motore (fusi in terra) e, dietro l’angolo (cioè dal GP d’Italia al Mugello) c’è una nuova termica dotata di valvola elettronica allo scarico. Tra le altre novità di questa moto c’è anche l’arrivo di una forcella appositamente realizzata dalla Paioli che punta molto sul settore racing, ma anche il lavoro di un tecnico motorista come Franco Brusco, ex Aprilia, che sta cercando di portare il motore Malaguti a livello della miglior concorrenza. La Casa ha anche un test team che proverà e correrà in Italia e nel CIV con il pilota Alessio Aldrovandi. In attesa di vederla in azione ai test Irta, la 125 più aerodinamica del mondiale sta iniziando ad appassionare alle corse (e alle moto) un’azienda come Malaguti che non ha mai pensato alle competizioni, ma che ora ha deciso di affrontare la sfida del mondiale, probabile segno di un prossimo coinvolgimento nel settore moto anche nella produzione di serie.

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