Motogp
Natale sotto scorta per Rossi?
Il campione, minacciato dai terroristi anarchici spagnoli, sta annullando la maggior parte degli impegni promozionali. Dovrebbe essere già a Londra. Il testo del volantino e il parere di Capirossi
di Marco Masetti
Loris Capirossi, uomo di buon senso, sulla questione di Valentino Rossi, minacciato dalle bombe “anarchiche”, la pensa così: “Una situazione complicata, brutta, sembra la trama di un film, solo che è vera. Speriamo che alla fine si tratti solo di parole…”.
Loris è un uomo di assoluta concretezza e ha capito perfettamente il senso delle cose: i terroristi che hanno inserito Rossi tra i loro obiettivi, hanno fatto un’operazione di “marketing” praticamente perfetta. Come si poteva far parlare del movimento delle carceri spagnole contro il FIES, ovvero il regime duro per terroristi e “politici” rinchiusi nelle prigioni? Semplicissimo, il gruppo della “cinque C” ha scelto un testimonial famoso in tutto il mondo. Ne più e ne meno come fa un’azienda quando per reclamizzare un prodotto lo accoppia ad una faccia (o ad un corpo) famosa. E Rossi in questo senso è fantastico, non per altro lo cercano in tanti! E’ giovane, vincente, trasversale, simpatico e intelligente: ideale per una marea di prodotti, anche per il movimento delle carceri spagnolo, anche per una sigla anarco - insurrezionale che aveva ben poche possibilità di farsi conoscere. Questa è la prova che oramai nella comunicazione integrata tutti sanno esattamente come muoversi per avere i famosi 15 minuti di celebrità, teorizzati a suo tempo da Andy Warhol.
Speriamo siano solo parole, minacce di carta. Intanto Rossi scopre un’altra faccia della popolarità, quella della vita blindata. Non riesco ad immaginare una persona più difficile da “proteggere” di Valentino. Si sveglia quando si sveglia, ha orari piuttosto labili, non ama il codazzo di gente che non è in sintonia con lui.
Fondamentalmente, anche se all’apparenza non sembra, è una persona molto riservata, che difficilmente può adattarsi alla vita dell’uomo “sotto scorta”. Forse questo è il più brutto regalo di Natale che gli potesse arrivare.
La sua vita cambierà? Probabilmente se ne andrà un altro pezzo di spensierata gioventù (merce temutissima dal mondo d’oggi), probabilmente tutto verrà dimenticato (proteggere uno nel paddock è una delle cose più difficili da attuare) e questo lo spero proprio. E mi viene in mente un’immagine di pochi giorni, quando eravamo in Spagna per i test a Jerez e la sera, andando a mangiare con Rossi in un ristorante nel quale tutti lo conoscono e lo trattano come una “star di famiglia”, ci siamo detti: “quanto si sta bene in Spagna”. E all’uscita l’occhio è caduto su di una scritta fatta con lo spray su di un muro. C’era scritto “muerte a FIES”. Nessuno di noi conosceva il significato di quella sigla. Adesso lo sappiamo. Articoli correlati:
Rossi nel mirino dei terroristi
Loris Capirossi, uomo di buon senso, sulla questione di Valentino Rossi, minacciato dalle bombe “anarchiche”, la pensa così: “Una situazione complicata, brutta, sembra la trama di un film, solo che è vera. Speriamo che alla fine si tratti solo di parole…”.
Loris è un uomo di assoluta concretezza e ha capito perfettamente il senso delle cose: i terroristi che hanno inserito Rossi tra i loro obiettivi, hanno fatto un’operazione di “marketing” praticamente perfetta. Come si poteva far parlare del movimento delle carceri spagnole contro il FIES, ovvero il regime duro per terroristi e “politici” rinchiusi nelle prigioni? Semplicissimo, il gruppo della “cinque C” ha scelto un testimonial famoso in tutto il mondo. Ne più e ne meno come fa un’azienda quando per reclamizzare un prodotto lo accoppia ad una faccia (o ad un corpo) famosa. E Rossi in questo senso è fantastico, non per altro lo cercano in tanti! E’ giovane, vincente, trasversale, simpatico e intelligente: ideale per una marea di prodotti, anche per il movimento delle carceri spagnolo, anche per una sigla anarco - insurrezionale che aveva ben poche possibilità di farsi conoscere. Questa è la prova che oramai nella comunicazione integrata tutti sanno esattamente come muoversi per avere i famosi 15 minuti di celebrità, teorizzati a suo tempo da Andy Warhol.
Speriamo siano solo parole, minacce di carta. Intanto Rossi scopre un’altra faccia della popolarità, quella della vita blindata. Non riesco ad immaginare una persona più difficile da “proteggere” di Valentino. Si sveglia quando si sveglia, ha orari piuttosto labili, non ama il codazzo di gente che non è in sintonia con lui.
Fondamentalmente, anche se all’apparenza non sembra, è una persona molto riservata, che difficilmente può adattarsi alla vita dell’uomo “sotto scorta”. Forse questo è il più brutto regalo di Natale che gli potesse arrivare.
La sua vita cambierà? Probabilmente se ne andrà un altro pezzo di spensierata gioventù (merce temutissima dal mondo d’oggi), probabilmente tutto verrà dimenticato (proteggere uno nel paddock è una delle cose più difficili da attuare) e questo lo spero proprio. E mi viene in mente un’immagine di pochi giorni, quando eravamo in Spagna per i test a Jerez e la sera, andando a mangiare con Rossi in un ristorante nel quale tutti lo conoscono e lo trattano come una “star di famiglia”, ci siamo detti: “quanto si sta bene in Spagna”. E all’uscita l’occhio è caduto su di una scritta fatta con lo spray su di un muro. C’era scritto “muerte a FIES”. Nessuno di noi conosceva il significato di quella sigla. Adesso lo sappiamo. Articoli correlati:
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