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Test Valencia: ok Max, meglio Barros

il 05/11/2002 in Motogp

Il brasiliano, per la prima volta sulla M1 ma in formissima, ha girato più veloce di tutti. Il romano soddisfatto per l'esordio sulla RC211V. McCoy a sorpresa sulla  Kawasaki

Test Valencia: ok Max, meglio Barros
Barros sulla M1: nel 2003 correrà con il team Yamaha Gauloises  insieme con Jacque

di Marco Masetti, foto Milagro


Valencia - Max Biaggi in sella alla Honda, Alex Barros con la Yamaha M1, Sete Gibernau con la Honda del team Gresini, Garry McCoy con la Kawasaki. No, non è uno scherzo, ma quello che si visto sulla pista spagnola in una bellissima sessione di prova che avrebbe meritato addirittura una diretta televisiva.


Su tutti, spicca l’uomo più in forma del momento, Barros che, dopo aver vinto di un punto il confronto nel minimondiale di fine stagione con Rossi, è salito sulla M1. E il cronometro ha parlato subito molto chiaramente: in gara il giro più veloce del brasiliano con la Honda 211 è stato di 1’33”873; oggi in test Alex ha girato in 1’33”68! Tutti dicono che la pista oggi è in condizioni ottimali, ma la performance del brasiliano sulla Yamaha è degna di un campione realmente ispirato e ai massimi livelli.
Biaggi, alla prima con la Honda, si è trovato molto bene, non lo ha detto a parole (non può parlare della moto fino al 31/12) ma ha fatto segnare il secondo tempo della giornata in 1’34”2, effettuando 75 passaggi sul traguardo.
Barros, che ha concluso il turno cadendo all’ultima curva in vista del traguardo, ha impressionato tutti per la sua costanza nel passo, infilando una raffica di giri sotto l’1’34”, ovvero girando veloce come nella gara da lui vinta domenica scorsa. Il brasiliano ha così commentato la sua prova: “Sono soddisfatto, ho fatto la scelta migliore che potessi fare. Sento che con la Yamaha posso lottare il prossimo anno per il titolo mondiale; è da sedici anni (debuttò nel mondiale nell’86 al Gp di Spagna, ndr) che aspetto questo momento. Ci ho messo poco ad adattare la mia guida alla M1: è una moto molto a punto e vicina alla Honda, anche in frenata”.


Pur blindato da una situazione contrattuale ancora incerta (Pons non ha ancora dichiarato quali piloti e quali sponsor avrà) Biaggi ha avuto occhiate di soddisfazione rivolte alla sua nuova Honda che, per la cronaca, era quella utilizzata domenica da Barros per vincere la gara. Era pronta anche una seconda moto, verniciata ieri in argento che era stata invece usata da Ukawa, ma è stata utilizzata come sfondo per un’intervista TV. Probabilmente il team Pons ha preferito utilizzare materiale più conosciuto e con un setting già ad alto livello. Quasi fatta la squadra di Max con capotecnico Santi Mulero, affiancato dal telaista Antonio Cobas, il telemetrista Ramon Murin e con il nuovo acquisto (l’ex tecnico Yamaha) Christophe Leonce. Tra le novità portate da Max, la tuta Dainese Talos IV e una notevole voglia di fare bene. Non per altro il romano è stato uno degli ultimi a smettere.
Ma le novità non finiscono qui: si è assistito al debutto di un altro pilota che il prossimo anno potrà fare sicuramente bene con la Honda 211. Sete Gibernau, si è subito ambientato con la moto del Team Gresini (Kato non era presente) e ha fatto capire che la differenza con la Suzuki guidata domenica vale più di un secondo al giro. Così, senza allenamento e ancora con regolazioni da centrare. Lo spagnolo, che ha portato lo sponsor Telefonica, ha dimostrato un ottimo rapporto con il mezzo.
Molto attiva la Yamaha che, oltre a Barros (andrà al team Gauloises) ha schierato Carlos Checa con la moto dotata di impianto di iniezione elettronica, facendo segnare un tempo di 1’34”6. Più veloci Jacque che sarà il compagno di squadra del brasiliano e Nakano. Il giapponese ha il posto a rischio, visto che la Yamaha darà una moto ad Abe e non a lui. La Kawasaki ha sorpreso schierando due piloti nuovi al fianco di Andrew Pitt. Garry McCoy (che ha definitivamente lasciato il team WCM, accordandosi con il costruttore nipponico) e il test Rider Alex Hofmann che il prossimo anno disputerà anche due gare in veste di wild card.
McCoy ha scoperto che la sua guida di traverso andava contenuta, vista la tendenza della verdona a mettersi fuori carreggiata. Garry, infatti, ha dovuto operare parecchio sul sistema antifreno motore per avere una moto più neutra in ingresso curva. Il suo commento è molto sincero: “Ho trovato una quattro tempi, non sono rimasto a piedi e sono contento, però c’è da fare per migliorare la ciclistica e il feeling con la Ninja”. La Kawasaki ha anche portato una nuova moto, riconoscibile dallo scarico che esce lateralmente e non più sotto il codone, ma mai uscita dal box.
Tra le sorprese, una delle più belle è toccata a Roberto Rolfo, presente a testare le reali possibilità della Honda RS 250W che guiderà la prossima stagione in un team supportato da Fortuna con Dani Amatriain come team manager. Prima ha guidato la NSR che ha usato in stagione, poi è salito sulla W, che era la stessa utilizzata da Takahashi a Motegi emettendo questo verdetto: "La ciclistica è già a buon livello, ma manca ancora qualcosa in termini di accelerazione, comunque si tratta di un’ottima base". Ma a fine turno la Honda l'ha premiato con un regalo niente male: una serie di giri sulla RC 211V. Il pilota piemontese l'ha trovata eccitante e facile da guidare. Più o meno come l'aveva definita Barros la prima volta che l'ha guidata, più o meno come non ha detto (ma ha fatto capire Biaggi), sicuramente come l'ha "battezzata" Gibernau.
Strano ma vero, in mezzo a questo fiorire di Honda, la più veloce è stata una Yamaha. Ma sopra la M1 c'era il pilota più in forma del momento: Alex Barros.
Tra gli spettatori del test anche Loris Capirossi: domani tocca a lui, a Troy Bayliss e alla Desmosedici.

I TEMPI (UFFICIOSI)
Barros (Yamaha M1) 1’33”6
Biaggi (Honda RC 211V) 1’33”9
Checa (Yamaha M1 iniezione) 1’34”6
Nakano (Yamaha M1) 1’34”9
Jacque (Yamaha M1) 1’34”8
McCoy (Kawasaki) 1’36”0
Gibernau (Honda 211) 1’34”3
Pitt (Kawasaki) 1’35”4
Rolfo (Honda 250) 1’37”4

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