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La Honda vuole il podio di Motegi

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Rossi vuole continuare a vincere e sulla pista di casa i giapponesi puntano all?en plein con la MotoGP. In 250 tra il quasi iridato Melandri e Nieto si può infilare Rolfo. Battaglia rovente nella 125 tra Vincent e Poggiali

Valentino Rossi

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Rossi vuole continuare a vincere e sulla pista di casa i giapponesi puntano  all?en plein con la MotoGP. In 250 tra il quasi iridato Melandri e Nieto si può infilare Rolfo. Battaglia rovente nella 125 tra Vincent e Poggiali
di Marco Masetti

Motegi è una cattedrale nel deserto, nel senso che attorno a questo faraonico impianto voluto dalla Honda per celebrare il suo 50esimo anno di vita, non c?è praticamente nulla.
In compenso c?è il più bel museo di auto e moto del sistema solare, un ovale Indy (che però a noi non interessa) e una pista Gp molto in stile ?new race?, nel senso che i punti selettivi sono pochi e gli stop and go parecchi. Una pista politicamente corretta, senza curvoni da paura e rettifili da cavalleria al galoppo. Si poteva far di più, cari ragazzi, ma va bene lo stesso. Tanto in Giappone bisogna correrci perché alla Honda sta bene così, e il peso della Grande Sorella è tanto nel mondiale di oggi. Intanto ha già in tasca il mondiale MotoGp, e questo basta. Invece a noi interessano soprattutto gli altri. Quindi, ordine inverso e via con la 125.

125 ? Qui la battaglia è rovente, entusiasmante, epica. Da una parte Arnaud Vincent (nella foto sul podio di Rio) , francese, che corre con un team italiano, grinta e capacità di adattamento da vero pilota che viene dalla gavetta, in sella ad un?Aprilia. Dall?altra Manuel Poggiali, classe pura, stile da maestro, campione del mondo in carica, da San Marino, con la sua Gilera. Manuel deve fare il miracolo, cioè vincere: il suo distacco non ammette replica: 214 a 187 per il francese; cioè 27 punti. Ce ne sono ancora 100 in palio, ma Arnaud, in tutta una stagione, non ha mai fatto segnare uno zero in casella! Un regolarista? Nemmeno per idea, il francese arrivato alla corte del team manager Caponera, già campione nel 2000 con Locatelli, è il pilota che ha vinto di più: quattro Gp e un tris di secondi posti. A Motegi piove facile e Vincent sul bagnato è un brutto cliente. Altro problemino per Manuel: chi può dare fastidio al rivale (Cecchinello, De Angelis, Jenkner, Sanna) guida la stessa Aprilia del transalpino! Coraggio Poggiali, forse il mondiale finirà solo a Valencia!


- Con 45 punti di vantaggio e un bottino di 8 vittorie, forse Marco Melandri può dire ?ce l?ho fatta?, ma il ravennate è scaramantico come pochi. E fa bene. Fonsi Nieto (a secco in Brasile) può sempre mordere e non la dà mai per persa. Ma tra i due, c?è un gap di classe e di ?testa?, nettamente a favore di Macio. Per Nieto, poi, c?è un?incognita all?orizzonte: Rolfo con la Honda di Gresini è a 23 punti dallo spagnolo e un pensierino al secondo posto del mondiale 250 lo ha fatto, di sicuro. E poi il torinese vuole (e merita) di vincere il suo primo Gran Premio in carriera.
C?è chi ha storto la bocca a vedere la gara dell?ufficiale Aprilia a Rio: troppo ragioniere. Ma Melandri un mondiale perso correndo con il cuore ce l?ha già in archivio (1999, classe 125, battuta da Alzamora che non aveva vinto una gara), quindi la prudenza non è mai troppa. Da segnalare la vera mina vagante di fine torneo: Sebastian Porto, primo in Brasile e in grande crescita con la Yamaha. L?argentino è caricato a mille e poi non scordiamo i vari Miyazaki, Sakai e Kameda: le wild card giapponesi che, se piove, vanno come razzi. La 250 potrà essere la gara più folle della giornata.


? Giochi fatti: il re è troppo grande e Valentino vuole continuare a vincere. Lo ha detto chiaro e tondo il giorno dopo il suo trionfo brasiliano e, conoscendolo, non si può che credere alle sue parole. A Motegi la Honda sarà padrona: oltre a Rossi, Ukawa e a Kato (che qui, pioggia a parte) va fortissimo, arriva un?altra 211, quella di Alex Barros, un pilota che forse andrà alla Kawasaki, ma che ha già fatto vedere nelle varie 8 Ore di Suzuka, che con le quattro tempi va fortissimo. Letto fra le righe: la Honda vuole il podio di Motegi.
Ma c?è la Yamaha con Checa e Biaggi che non ci sta. I due uomini rossi vanno fortissimo e, pur con qualche sbavatura (tipo quella di Checa a Rio) sono rivali più che credibili della varie cinque cilindri. Visto il tipo di pista, Capirossi potrebbe fare una bella figura, ma c?è da seguire il debutto della Kawasaki MotoGp Ninja con Akira Yanagawa. Non pensiamo che sia lì per vincere, ma è una prima assoluta nel mondiale dopo i collaudi nell?All Japan. Da tenere d?occhio anche le Suzuki: in patria c?è sempre qualche novità tecnica tecnica in arrivo per le moto factory. Per il resto, in bocca al lupo all?Aprilia e a Laconi che meriterebbero una giornata di sole dopo tanta pioggia.
Marco Melandri

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