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Il Mondiale in mano

il 17/06/2002 in Motogp

Il caso è  sempre in agguato ma la forza della scuola italiana non è in discussione: facendo i debiti scongiuri lo sanno tutti che Rossi, Melandri e Poggiali un pezzetto di quel numero uno lo hanno già conquistato

Il Mondiale in mano
Manuel Poggiali (nella foto)

Il caso è  sempre in agguato ma la forza della scuola italiana non è in discussione: facendo i debiti scongiuri lo sanno tutti che Rossi, Melandri e Poggiali un pezzetto di quel numero uno lo hanno già conquistato
di Marco Masetti



Il gesto guascone di Rossi dopo la vittoria a Montmelò

A Barcellona hanno vinto tre grandi rappresentanti della scuola italiana: più passa il tempo e più cresce la consapevolezza, al limite della scientifica certezza, che i nostri piloti siano i migliori del mondo.


A Montmelò, davanti a 90.000 persone, appassionate e anche disciplinate, hanno vinto tre piloti che, con buona approssimazione, a fine stagione festeggeranno un titolo mondiale. Lo so che non va bene fare proclami a spada tratta, che magari si porta sfiga, che siamo solo alla sesta gara, ma il sospetto è forte.
Valentino Rossi, anche se si lamenta perché parlano della Honda e non di lui, è il pilota più in forma del mondo. E? giovane e carino, ha una fidanzata estremamente carinissima (perdonate i superlativi ma sono meritati); in più ha un mucchio di soldi, tutti gli fanno festa. Come non bastasse, quando è in moto, è un martello pneumatico che non lascia scampo a nessuno. E, come dice Capirossi, è bravo a farsi trovare al posto giusto al momento giusto. In più, aggiungo io, è anche intelligente e furbo, quindi ti fa divertire, non dice cose scontate e ne capisce di moto come un meccanico con sessanta anni di esperienza. Ma come fa uno così a non vincere tutto? E poi guida la Honda cinque cilindri, mica pippe.


Anche Marco Melandri è bravissimo, magari non ha la determinazione e la ?corazza? di Rossi, quindi soffre per tante cose che lo condizionano, però a Barcellona ha tirato fuori quella gara perfetta che fa male agli avversari. Quelle vittorie che demoliscono il morale dell?avversario. Fonsi Nieto è uscito a capo chino dalla sua Montmelò, sovrastato da Macio che tracciava la strategia di gara, controllando tempi e posizione con un?occhiata al muretto e un?altra al maxi schermo. Una forza della natura sorretta dalla logica: Macio, quando è in palla, è così. Dimmi come fa a non vincere.

Poi c?è , uno che come Rossi è campione in carica. La 125 oramai gli va stretta e infatti sembra che l?Aprilia lo stia cercando per nuove avventure. Lui continua a vincere sfruttando ogni piccolo vantaggio che gli offre la sua Gilera. Manuel è un duro, anche se pesa poco e ha un giro vita da minimoto, un uomo vero. Non ha paura di nulla, nemmeno dei tanti ?esagitati? della 125 e sa vincere mixando classe cristallina e grinta da mediano che morde i polpacci. Corre in compagnia di Smrz e Davies, ma anche di campioncini che crescono come Pedrosa, o di veterani come Cecchinello e Ui, eppure sta davanti. Sta studiando da campionissimo Manuel, forgiandosi nella battaglia della 125. E? un ragazzo ma ha già corso 50 gran premi.
Allora, cosa ne pensate: a fine anno chi saranno i campioni? No, lo sappiamo tutti che ogni gara fa storia a se, che un imprevisto può cambiare il mondiale, che il caso è sempre in agguato. Però lo sanno tutti (anche gli altri, quelli che gli corrono contro) che Valentino, Marco e Manuel, un pezzetto di quel numero uno lo hanno già tra le mani.

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