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CIV Vallelunga: il GRAN finale!

Redazione
dalla Redazione il 07/10/2021 in Civ
CIV Vallelunga: il GRAN finale!
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Weekend decisivo per i titoli italiani in Moto3, SS600, Premoto3 e SS300. Spalti aperti al pubblico, gare live su Sky e grandi ricorrenze, come i 110 anni dalla prima gara di Campionato Italiano e i 70 anni di Vallelunga

Nel fine settimana Vallelunga ospiterà il 6° appuntamento del Campionato Italiano Velocità, uno spettacolo al quale potrà assistere il pubblico, con gli spettatori che, muniti di Green pass, avranno l'occasione sabato e domenica di tornare a vedere dagli spalti di Vallelunga i protagonisti del CIV. Un Round conclusivo del CIV 2021 denso di spettacolo, con tutti i titoli in palio tranne quello della Sbk, e di ricorrenze, con l'anniversario dei 110 anni dalla prima gara di Campionato italiano velocità (corsa l'otto ottobre 1911) e i 70 anni di Vallelunga. Per l'atto finale del CIV 2021 ci sarà una visibilità ancora più ampia, con le gare che saranno trasmesse in diretta da Sky Sport MotoGP HD, senza dimenticare la consueta dirette sulla pagina facebook Campionato Italiano Velocità e in live streaming sui siti Eleven Sport, civ.tv e su MS MotorTV. Tutto per un round dove la presenza del pubblico è prevista sugli spalti, con il paddock che, come nei round precedenti, sarà a porte chiuse (aperto ai soli addetti ai lavori), nel pieno rispetto delle normative di contrasto alla diffusione del Covid-19 nonché delle linee guida FMI.

Pirro è già campione, weekend decisivo per i titoli in Moto3, SS600, Premoto3 e SS300

Nella SBK, con il titolo già conquistato da Michele Pirro (Ducati Barni Racing), la battaglia sarà tutta per le restanti posizioni del podio finale. Assente Lorenzo Zanetti perché impegnato nel Mondiale Endurance (a sostituirlo sulla Ducati del Team Broncos ci sarà Riccardo Russo) a puntare in alto saranno soprattutto Luca Vitali (Scuderia Improve by Tenjob Honda), Alessandro Delbianco (Honda DMR Racing) e Lorenzo Gabellini (Honda Althea), rispettivamente a quota 128, 123 e 119 punti in classifica generale. Occhio però anche a Flavio Ferroni e alla sua Aprilia Nuova M2 Racing, che inseguono a 93 punti, e a Mattia Casadei, presente con la Yamaha del Keope Motor Team in sostituzione di Niccolò Canepa, impegnato anche lui nel Mondiale Endurance.

In Moto3 spazio all'epilogo del testa a testa che ha caratterizzato il 2021 della categoria. Il nuovo leader, dopo la doppietta del Mugello, è Matteo Bertelle (KTM Team Minimoto), distante però solo tre punti dal rivale Elia Bartolini (KTM Bardhal VR46 Rider Academy). Con i due che hanno condiviso il box della VR nel weekend Motomondiale a Misano, in cui sono stati impegnati come wild card. A Vallelunga torneranno invece ad essere rivali nella contesa del titolo italiano. Da tenere d'occhio poi la wild card Alessandro Morosi (KTM Ac Racing Team).

Battaglia aperta in SS600, dove il capoclassifica è Roberto Mercandelli (Team Rosso e Nero Yamaha) con 147 punti. Primo degli inseguitori è l'alfiere MV Agusta Extreme Racing Service Davide Stirpe, distante solo sei punti dalle vetta e pronto a lottare fino alla fine sulla pista di casa. A 17 lunghezze dalla vetta c'è il pluricampione italiano Massimo Roccoli (Yamaha Promo Driver Organization) con Federico Caricasulo (Yamaha) a -22 da Mercandelli. Caricasulo che è reduce da un'incredibile striscia di quattro vittorie consecutive. Poco più distanti, a -30 punti dalla prima posizione, ci sono Marco Bussolotti (Axon7 Team Yamaha) e il francese Andy Verdoia (Yamaha). La SS600 si preannuncia come la categoria più combattuta, dove non mancherà Kevin Manfredi (Yamaha) reduce dal titolo conquistato nel WorldSSP Challenge.

Nella Premoto3 sarà lo spagnolo Ferrandez Beneite (Team Runner Bike 2WheelsPoliTo) ad arrivare a Vallelunga da leader con 139 punti, tallonato però da Riccardo Trolese (M&M Technical Team) a meno tre punti, con Edoardo Liguori (Team Pasini Racing 2WheelsPoliTo) distante 18 lunghezze dalla vetta. Occhio anche a Leonardo Zanni (AC Racing Team CS), lontano 28 punti dalla testa della generale ma reduce dalla vittoria nell'ultima gara del Mugello. Trolese, Liguori e Zanni tutti e tre parte del progetto Pata Talenti Azzurri FMI. Tutto in una categoria dove i giovanissimi piloti indossano il logo Red Bull Road to Rookies Cup sulle tute, a testimoniare il percorso che può portare i migliori talenti al mondiale.

In SS300 il leader di Campionato, Matteo Vannucci (Junior Team AG Yamaha PATA) arriverà a Vallelunga con ben 46 punti di vantaggio sul rivale di un'intera stagione: il turco Bahattin Sofuoglu (Yamaha), che forte delle due vittorie ottenute al Mugello proverà ancora a fermare la corsa di Vannucci verso il titolo 2021 di categoria dell'ELF CIV. Avvicendamento poi tra le fila del Prodina Ircos, con Bruno Ieraci che sostituirà Hugo De Cancellis.

<div class='descrGalleryTitle'>1911-1939. Dai pionieri alla Seconda guerra mondiale</div><div class='descrGalleryText'><p>Dopo le prime gare di Campionato successive a quella del 1911, la prima guerra mondiale costrinse allo stop l'attività agonistica, che riprese nel 1919 a Cremona, mentre nel 1920 fu il Circuito delle <b>Valli del Ticino</b> ad ospitare il Campionato in prova unica, con ben 84 partenti nelle quattro classi programmate.&nbsp;</p>
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1911-1939. Dai pionieri alla Seconda guerra mondiale

Dopo le prime gare di Campionato successive a quella del 1911, la prima guerra mondiale costrinse allo stop l'attività agonistica, che riprese nel 1919 a Cremona, mentre nel 1920 fu il Circuito delle Valli del Ticino ad ospitare il Campionato in prova unica, con ben 84 partenti nelle quattro classi programmate. 

<div class='descrGalleryText'><p>Dal&nbsp;1921 si decise di far disputare il Campionato Italiano su dodici prove,&nbsp;delle quali 4 in circuito, 4 in salita e 4 di gran fondo, fra cui anche il Raid Nord-Sud che assegnava un punteggio maggiorato. Una formula che rappresentò un successo. I Campioni di quegli anni rispondono a nomi come&nbsp;<b>Ruggeri, Pusterla, Benelli, Panella, Tenni e Pigorini</b>.&nbsp;Senza dimenticare&nbsp;Tazio Nuvolari, vincitore di un titolo in 500 nel 24 e di uno in 350 nel 26. Tra il 40 e il 45 fu la Seconda guerra mondiale a fermare di nuovo le corse.</p>
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Dal 1921 si decise di far disputare il Campionato Italiano su dodici prove, delle quali 4 in circuito, 4 in salita e 4 di gran fondo, fra cui anche il Raid Nord-Sud che assegnava un punteggio maggiorato. Una formula che rappresentò un successo. I Campioni di quegli anni rispondono a nomi come Ruggeri, Pusterla, Benelli, Panella, Tenni e Pigorini. Senza dimenticare Tazio Nuvolari, vincitore di un titolo in 500 nel 24 e di uno in 350 nel 26. Tra il 40 e il 45 fu la Seconda guerra mondiale a fermare di nuovo le corse.

 

<div class='descrGalleryTitle'>1946-1972. I circuiti cittadini e Giacomo Agostini</div><div class='descrGalleryText'><p>In quegli anni si continuava a correre in città, con alcuni autodromi che venivano alla luce. Nel&nbsp;<b>1953&nbsp;veniva inaugurato infatti l'autodromo di Imola</b>, che si affiancava a quello di&nbsp;<b>Monza e di Modena</b>&nbsp;come impianto fisso disponibile allora in Italia per l'attività agonistica. Nel 57, quello che era stato un ippodromo e sul quale si erano corse alcune gare di auto e moto, diventava un vero e proprio autodromo: il&nbsp;circuito di Vallelunga. In quell'epoca divennero Campioni Italiani piloti del calibro di&nbsp;Umberto <b>Masetti, Libero Liberati, Enrico Lorenzetti, Tarquinio Provini, Carlo Ubbiali, Remo Venturi, Renzo Pasolini</b>.<br>
Il 1964 vedeva l'ingresso di quello che sarebbe stato il più grande di tutti:&nbsp;<b>Giacomo Agostini</b>. L'allora giovane pilota lombardo&nbsp;vinse tutte le gare, ad esclusione di quella di Vallelunga per una scivolata, e conquistò il primo titolo italiano, quello della 250 con la Moto Morini. Il punto di inizio di una carriera che porterà &quot;Ago&quot; a conquistare ben 16 allori nazionali. Consacrandolo come&nbsp;<b>il pilota più vincente della storia del Campionato Italiano</b>.</p>
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1946-1972. I circuiti cittadini e Giacomo Agostini

In quegli anni si continuava a correre in città, con alcuni autodromi che venivano alla luce. Nel 1953 veniva inaugurato infatti l'autodromo di Imola, che si affiancava a quello di Monza e di Modena come impianto fisso disponibile allora in Italia per l'attività agonistica. Nel 57, quello che era stato un ippodromo e sul quale si erano corse alcune gare di auto e moto, diventava un vero e proprio autodromo: il circuito di Vallelunga. In quell'epoca divennero Campioni Italiani piloti del calibro di Umberto Masetti, Libero Liberati, Enrico Lorenzetti, Tarquinio Provini, Carlo Ubbiali, Remo Venturi, Renzo Pasolini.
Il 1964 vedeva l'ingresso di quello che sarebbe stato il più grande di tutti: Giacomo Agostini. L'allora giovane pilota lombardo vinse tutte le gare, ad esclusione di quella di Vallelunga per una scivolata, e conquistò il primo titolo italiano, quello della 250 con la Moto Morini. Il punto di inizio di una carriera che porterà "Ago" a conquistare ben 16 allori nazionali. Consacrandolo come il pilota più vincente della storia del Campionato Italiano.

<div class='descrGalleryTitle'>1973-1999. L’era degli Autodromi</div><div class='descrGalleryText'><p>La <b>velocità si spostava negli autodromi</b>. L'inaugurazione dell'allora Autodromo Santamonica di Misano nei primi anni Settanta portava al definitivo abbandono delle gare stradali. Il <b>Campionato Italiano del 73</b> si apriva sull'Aeroautodromo di Modena e proseguiva a Imola, Misano, Vallelunga per concludersi ancora a Misano. La<b> classe 500</b> vedeva il dominio assoluto della MV Agusta con Giacomo Agostini. Sempre in quegli anni nasceva un altro impianto destinato a diventare un pezzo di storia della velocità italiana e non solo: <b>il Mugello</b>. Negli anni successivi cambiarono le formule di gara, con il debutto a fine anni 80 della Superbike e poi della Sport Production. E impegnati nel Campionato Italiano c'erano “manici” d’eccezione come Lazzarini, Villa, Bianchi, Reggiani e Lucchinelli. Senza dimenticare <b>Ferrari, Gianola, Chili, Cadalora, Pirovano, Tardozzi e Uncini</b>. Mentre dando uno sguardo agli Anni 90, nell’albo d’oro si leggono nomi come <b>Fausto Gresini, Marcellino Lucchi, Paolo Casoli, Valentino Rossi, Marco Melandri e Manuel Poggiali</b>.<br>
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1973-1999. L’era degli Autodromi

La velocità si spostava negli autodromi. L'inaugurazione dell'allora Autodromo Santamonica di Misano nei primi anni Settanta portava al definitivo abbandono delle gare stradali. Il Campionato Italiano del 73 si apriva sull'Aeroautodromo di Modena e proseguiva a Imola, Misano, Vallelunga per concludersi ancora a Misano. La classe 500 vedeva il dominio assoluto della MV Agusta con Giacomo Agostini. Sempre in quegli anni nasceva un altro impianto destinato a diventare un pezzo di storia della velocità italiana e non solo: il Mugello. Negli anni successivi cambiarono le formule di gara, con il debutto a fine anni 80 della Superbike e poi della Sport Production. E impegnati nel Campionato Italiano c'erano “manici” d’eccezione come Lazzarini, Villa, Bianchi, Reggiani e Lucchinelli. Senza dimenticare Ferrari, Gianola, Chili, Cadalora, Pirovano, Tardozzi e Uncini. Mentre dando uno sguardo agli Anni 90, nell’albo d’oro si leggono nomi come Fausto Gresini, Marcellino Lucchi, Paolo Casoli, Valentino Rossi, Marco Melandri e Manuel Poggiali.
 

<div class='descrGalleryTitle'>2000. Arriva il CIV</div><div class='descrGalleryText'><p>Nel <b>2000 il Campionato Italiano necessitava di un rilancio</b>. La Commissione Tecnico Sportiva FMI sceglieva tra le proposte quella presentata da un Società riminese composta da Giuseppe Morri, ex titolare della Bimota, e da Alberto Fantini, organizzatore e Direttore di Gara internazionale. Le c<b>lassi ammesse erano cinque</b>: Superbike, Supersport, Superstock, 250 GP e 125 GP. Nel 2001 arrivava il cronometraggio unico assicurato dall'equipe di Perugia Timing, la stessa che operava nel mondiale Superbike. I nomi dei protagonisti dell'epoca erano quelli di <b>Cruciani, Pedercini, Brignola, Roccoli, Polita. E poi ancora Petrucci, Savadori, Gramigni, Scassa, Borciani, Pirro, Baiocco</b>. Nel 2009 poi l'altro importante cambio per il massimo Campionato della velocità nazionale: la gestione, organizzazione e <b>promozione realizzata direttamente dalla FMI</b>, che mise in piedi un profondo rinnovamento che prosegue ancora oggi.<br>
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2000. Arriva il CIV

Nel 2000 il Campionato Italiano necessitava di un rilancio. La Commissione Tecnico Sportiva FMI sceglieva tra le proposte quella presentata da un Società riminese composta da Giuseppe Morri, ex titolare della Bimota, e da Alberto Fantini, organizzatore e Direttore di Gara internazionale. Le classi ammesse erano cinque: Superbike, Supersport, Superstock, 250 GP e 125 GP. Nel 2001 arrivava il cronometraggio unico assicurato dall'equipe di Perugia Timing, la stessa che operava nel mondiale Superbike. I nomi dei protagonisti dell'epoca erano quelli di Cruciani, Pedercini, Brignola, Roccoli, Polita. E poi ancora Petrucci, Savadori, Gramigni, Scassa, Borciani, Pirro, Baiocco. Nel 2009 poi l'altro importante cambio per il massimo Campionato della velocità nazionale: la gestione, organizzazione e promozione realizzata direttamente dalla FMI, che mise in piedi un profondo rinnovamento che prosegue ancora oggi.
 

<div class='descrGalleryTitle'>2012-2017. Ecco Moto3, Premoto3 e SS300</div><div class='descrGalleryText'><p>Il <b>2012 è l'anno di approdo della categoria Moto3 </b>nel CIV, che ad oggi resta uno pei pochissimi Campionati Nazionali dove la classe è presente. Il primo campione è stato <b>Kevin Calia</b>, al quale seguiranno piloti quali <b>Lorenzo Dalla Porta, Andrea Locatelli e Marco Bezzecchi</b>. Il 2014 vede l'ingresso di un'altra novità: la Premoto3, categoria che permette ai giovanissimi (dai 12 ai 15 anni) di confrontarsi e fare esperienza sui migliori circuiti italiani. E proprio da qui sono passati e si sono laureati campioni <b>Celestino Vietti Ramus e Tony Arbolino</b>. Nel 2017 fa invece il suo ingresso nel CIV la <b>SS300</b>, entry class dedicata alle derivate di serie, il cui regolamento sarà d'ispirazione per l'omonima categoria del Mondiale.<br>
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2012-2017. Ecco Moto3, Premoto3 e SS300

Il 2012 è l'anno di approdo della categoria Moto3 nel CIV, che ad oggi resta uno pei pochissimi Campionati Nazionali dove la classe è presente. Il primo campione è stato Kevin Calia, al quale seguiranno piloti quali Lorenzo Dalla Porta, Andrea Locatelli e Marco Bezzecchi. Il 2014 vede l'ingresso di un'altra novità: la Premoto3, categoria che permette ai giovanissimi (dai 12 ai 15 anni) di confrontarsi e fare esperienza sui migliori circuiti italiani. E proprio da qui sono passati e si sono laureati campioni Celestino Vietti Ramus e Tony Arbolino. Nel 2017 fa invece il suo ingresso nel CIV la SS300, entry class dedicata alle derivate di serie, il cui regolamento sarà d'ispirazione per l'omonima categoria del Mondiale.
 

<div class='descrGalleryTitle'>Il CIV 2021</div><div class='descrGalleryText'><p><b>Una storia, quella del CIV, che dalla prima gara del 1911 arriva fino ai giorni nostri</b>. Un Campionato che attualmente vede una <b>SBK rinnovata</b> con la centralina unica Motec obbligatoria per tutti, che ha contribuito a regalare spettacolo alla categoria. Una del motore 450 finalizzato alla riduzione dei costi e al miglioramento della ques<b style="font-size: 0.8125rem; background-color: transparent;">Moto3 che prosegue sulla strada della sperimentazione&nbsp;</b>tione del rumore negli autodromi, e una <b>Premoto3 legata a Reb Bull per portare i migliori giovani italiani al Mondiale</b>. E a tal proposito, sono tanti i piloti passati dal CIV e arrivati alla serie iridata, nomi come <b>Bagnaia, Morbidelli, Foggia, Di Giannantonio, Rinaldi, Bassani</b>. Un<b> 2021 in cui Michele Pirro</b>, grazie all'<b>ottavo titolo tricolore ottenuto</b>, ha agganciato Carlo Ubbiali e Walter Villa al terzo posto della classifica dei piloti più vincenti di sempre nell'italiano. Graduatoria nella quale <b>svetta Giacomo Agostini seguito da Tarquinio Provini.</b></p>
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Il CIV 2021

Una storia, quella del CIV, che dalla prima gara del 1911 arriva fino ai giorni nostri. Un Campionato che attualmente vede una SBK rinnovata con la centralina unica Motec obbligatoria per tutti, che ha contribuito a regalare spettacolo alla categoria. Una del motore 450 finalizzato alla riduzione dei costi e al miglioramento della quesMoto3 che prosegue sulla strada della sperimentazione tione del rumore negli autodromi, e una Premoto3 legata a Reb Bull per portare i migliori giovani italiani al Mondiale. E a tal proposito, sono tanti i piloti passati dal CIV e arrivati alla serie iridata, nomi come Bagnaia, Morbidelli, Foggia, Di Giannantonio, Rinaldi, Bassani. Un 2021 in cui Michele Pirro, grazie all'ottavo titolo tricolore ottenuto, ha agganciato Carlo Ubbiali e Walter Villa al terzo posto della classifica dei piloti più vincenti di sempre nell'italiano. Graduatoria nella quale svetta Giacomo Agostini seguito da Tarquinio Provini.

 

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