ADV
Altri sport
Italiano Gruppo 5: Armanni imbattibile a Corneliano d'Alba
di Emanuelel Vertemati
il 30/05/2011 in Altri sport
Grande divertimento, ottima organizzazione e molta convivialità per questo appuntamento con l'enduro d'epoca. In Piemonte la vittoria è andata di nuovo all'alfiere del Motoclub Sebino, in sella alla sua KTM
Italiano Gruppo 5: Armanni imbattibile a Corneliano d'Alba
Il Roero (una regione geografica del Piemonte) è stato uno splendido scenario per la regolarità classica, che a Corneliano D'Alba (CN) domenica ha visto ancora protagonista Osvaldo Armanni (Ktm 250).
Per il pilota del Sebino, impegnato anche nel Campionato Italiano Major, un'altra perentoria e "imbarazzante" vittoria, con un distacco finale notevole su un altro fuoriclasse del circus del gruppo 5, Sergio Gandolfi (Norelli, Montesa 250).
Per il pilota del Sebino, impegnato anche nel Campionato Italiano Major, un'altra perentoria e "imbarazzante" vittoria, con un distacco finale notevole su un altro fuoriclasse del circus del gruppo 5, Sergio Gandolfi (Norelli, Montesa 250).
Tre le discriminanti, con un fettucciato per la prova di cross e due linee spettacolari, disegnate nel bosco, in salita e in discesa.
Unico neo la polvere, da queste parti onnipresente per la particolare conformazione del terreno e comunque per il gran secco dei giorni precedenti.
Ma il vero protagonista del weekend nella patria del tartufo e dei vini è stata l'accoglienza. Un plauso totale per l'impegno organizzativo va dato agli oltre 120 uomini che il Motoclub 100 Torri Alba ha mobilitato per l'occasione.
Praticamente uno per ogni due piloti iscritti.
Bellissima l'ambientazione nel centro del paese, con la prova di accelerazione a ricordare i fasti del passato ormai irripetibile, degni di nota i diversi momenti di convivialità preparati tra sabato e domenica a cavallo delle fasi di punzonatura e dopo l'arrivo.
Molto bello e panoramico il giro, tutto a ridosso delle colline della zona, tra vigneti e sottoboschi, con alcuni passaggi utilizzati apposta per questa gara per la prima volta dopo anni di "abbandono" .
Ma è tutto il territorio attorno a portare i segni di una tradizione enduristica e crossistica che risale indietro di 35 anni e oltre.
A Bra, tra le località italiane famose per la presenza di un impianto di cross, si son corse anche gare di italiano di regolarità, quando i "senior" erano la categoria maggiore e le classi erano il triplo di oggi.
Unico neo la polvere, da queste parti onnipresente per la particolare conformazione del terreno e comunque per il gran secco dei giorni precedenti.
Ma il vero protagonista del weekend nella patria del tartufo e dei vini è stata l'accoglienza. Un plauso totale per l'impegno organizzativo va dato agli oltre 120 uomini che il Motoclub 100 Torri Alba ha mobilitato per l'occasione.
Praticamente uno per ogni due piloti iscritti.
Bellissima l'ambientazione nel centro del paese, con la prova di accelerazione a ricordare i fasti del passato ormai irripetibile, degni di nota i diversi momenti di convivialità preparati tra sabato e domenica a cavallo delle fasi di punzonatura e dopo l'arrivo.
Molto bello e panoramico il giro, tutto a ridosso delle colline della zona, tra vigneti e sottoboschi, con alcuni passaggi utilizzati apposta per questa gara per la prima volta dopo anni di "abbandono" .
Ma è tutto il territorio attorno a portare i segni di una tradizione enduristica e crossistica che risale indietro di 35 anni e oltre.
A Bra, tra le località italiane famose per la presenza di un impianto di cross, si son corse anche gare di italiano di regolarità, quando i "senior" erano la categoria maggiore e le classi erano il triplo di oggi.
A collegare passato e presente anche un ricordo, importante per un personaggio scomparso di recente.
Quel Pietro Ferrero, che da quelle parti significa tanto per l'economia locale, frettolosamente definito poco dopo l'incidente occorsogli in Sudafrica soltanto come un appassionato , un grande appassionato di bici.
Il giovane Ferrero amava la sua terra e faceva cross con una Honda preparata Mugen. "Con il casco in testa era uguale agli altri - è il ricordo di Sergio Rosa, del moto club 100 Torri Alba - e non aveva paura a confrontarsi. Per questo Pietro resterà sempre uno di noi".
Quel Pietro Ferrero, che da quelle parti significa tanto per l'economia locale, frettolosamente definito poco dopo l'incidente occorsogli in Sudafrica soltanto come un appassionato , un grande appassionato di bici.
Il giovane Ferrero amava la sua terra e faceva cross con una Honda preparata Mugen. "Con il casco in testa era uguale agli altri - è il ricordo di Sergio Rosa, del moto club 100 Torri Alba - e non aveva paura a confrontarsi. Per questo Pietro resterà sempre uno di noi".
Italiano Gruppo 5: Armanni imbattibile a Corneliano d'Alba
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.