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Altri sport
Bertocchi: un assurdo colpo di mano
di Luigi Rivola, foto Alex Photo
il 11/06/2007 in Altri sport
Il diverbio col Team Alto Evolution, creatosi in seguito a reciproche accuse di insolvenza, sfocia in un’azione da “commando” in Francia, con la quale il noto team manager di Trieste si impossessa del TIR e delle moto di Muggeridge e Brookes
Sergio Bertocchi è uno dei personaggi più noti del mondo della Superbike. Da anni sulla breccia come preparatore e team manager, fedelissimo, fino allo scorso anno, alla Kawasaki, alla fine del 2006 aveva annunciato la sua svolta epocale: passaggio alla Honda per i colori del Team Alto Evolution che aveva posto sotto contratto l’ex campione del mondo SS, Karl Muggeridge, e la promessa australiana Joshua Brookes.
Che i rapporti fra Sergio Bertocchi e Walter Tommasi, l’esponente più in vista del Team Alto Evolution, non fossero dei migliori lo si era visto già all’inizio della corrente stagione, ma che potessero degenerare al punto da coinvolgere le autorità di Polizia di alcuni Paesi europei e la Giustizia penale italiana, decisamente nessuno de l’aspettava.
La premessa. Sergio Bertocchi accusa il Team Alto Evolution di insolvenza nei suoi confronti e di altri importanti fornitori del mondiale SBK. Addirittura ha firmato una lettera in cui elenca i creditori del Team e denuncia un considerevole danno finanziario e di immagine personale. Il Team Alto Evolution respinge le accuse, asserisce di non dover soldi a nessuno e contesta a Bertocchi il rifiuto di procedere al passaggio di proprietà del TIR della squadra nonostante che questo non sia più in suo possesso.
Il TIR, appunto. Bertocchi ha deciso di riappropriarsene. Con questo scopo è partito dalla sua città, Trieste, alla vigilia del GP d’Inghilterra a Silverstone, con la moglie ed alcuni amici in due automobili. Ha raggiunto il circuito inglese, è ripartito al termine della corsa e il 28 maggio ha seguito il TIR-officina della Alto Evolution, che trasportava anche le quattro Honda SBK di Muggeridge e Brookes, finché questo si è fermato in un’area di servizio nei pressi di Calais. A questo punto quattro persone, tra cui Bertocchi, hanno preso possesso del TIR e ne hanno caricato su un’auto l’autista, lasciandolo poi, dopo sei ore, all’aeroporto di Bruxelles.
Il fatto veniva immediatamente denunciato alle autorità francesi e belghe, ma intanto Bertocchi era già rientrato col TIR in Italia.
“Ho solo ripreso ciò che mi apparteneva – ci ha dichiarato Bertocchi da noi contattato telefonicamente – e non ho sequestrato nessuno: quando siamo saliti sul TIR, l’autista era al bar. Noi gli abbiamo prospettato due eventualità: rimanere lì e farsi prelevare dai suoi, oppure venire in macchina con noi che l’avremmo accompagnato al più vicino aeroporto. Lui ha scelto di venire con noi”.
L’autista invece ha denunciato di essere stato sequestrato per sei ore e obbligato con la forza a salire sull’automobile che poi lo ha condotto a Bruxelles.
Sergio Bertocchi si difende a suo modo anche dall’accusa di aver rubato il camion. “Il TIR è mio ed ho quindi esercitato solo un mio diritto riprendendomelo. L’accusa di furto non regge, perché il Team Alto Evolution è stato immediatamente avvisato con un telegramma del mio avvocato che li avvertiva dell’accaduto e chiedeva loro dove depositare le cose di loro proprietà contenute nel veicolo”.
Ma non è ancora finita...
Dopo la scomparsa del TIR, il Team Alto Evolution ha deciso di recuperare un’ultima moto e un certo numero di ricambi ed accessori di sua proprietà. Ha quindi inviato a Trieste un furgone, ma sulla via del ritorno, alla prima sosta in un’area di servizio, Bertocchi e i suoi amici si sono appropriati anche di quello e del suo carico.
La Polizia però aveva seguito le sue mosse e poche ore dopo il furgone è stato recuperato e posto sotto sequestro. Sotto sequestro giudiziario è finito poi anche il TIR, ritrovato grazie alle indicazioni di Bertocchi, che ha confessato ribadendo però i suoi diritti di proprietà sul bilico.
“Noi abbiamo pagato a Bertocchi tutto ciò che gli spettava – asserisce Walter Tommasi – 200.000 euro, e a riprova che il TIR ci appartiene basti il fatto che l’Autorità Giudiziaria ci ha affidato in custodia tutto ciò che Bertocchi ci aveva sottratto: TIR, furgone, moto ecc., spiegandoci anche come fare per ottenere il dissequestro in modo da poter continuare, come è nostra ferma intenzione, a correre nel campionato mondiale Superbike 2007”.
“Dopo essersi impossessato del TIR con le moto – continua Tommasi – mi ha spedito lui, e non il suo avvocato, un telegramma in cui mi chiedeva dove lasciare alcune cose di nostra proprietà che altrimenti avrebbe tenuto lui in custodia addebitandoci i costi. Successivamente mi ha telefonato pretendendo da noi la restituzione di tutto ciò che era di sua proprietà e che noi avevamo acquistato e pagato”.
“E pensare che eravamo amici” – è un’osservazione di Tommasi riferita naturalmente a Bertocchi. Le accuse fra i due ora si sprecano e non vale la pena di riportare né quelle dell’uno, né dell’altro.
Peccato – diciamo noi. Queste cose non fanno affatto bene allo sport e sono figlie di uno stress dovuto all’eccessivo costo delle corse. Limitarlo è impellente, anche se non si può dimenticare che l’ambiente in cui si è sviluppato questo increscioso episodio è il Mondiale Superbike, non un campionato della parrocchia. E il Mondiale, proprio perché deve definire ciò che c’è di meglio al mondo fra le derivate di serie, difficilmente potrà mai essere alla portata di team non largamente supportati.
A carico di Sergio Bertocchi sono state elevate le imputazioni di furto, sequestro di persona ed estorsione. Il Team Alto Evolution ha annunciato che ritornerà in pista in tempo per il GP di Brno in programma il 22 luglio ed ha smentito le voci ha riferivano il licenziamento in tronco di entrambi i piloti.
La Polizia però aveva seguito le sue mosse e poche ore dopo il furgone è stato recuperato e posto sotto sequestro. Sotto sequestro giudiziario è finito poi anche il TIR, ritrovato grazie alle indicazioni di Bertocchi, che ha confessato ribadendo però i suoi diritti di proprietà sul bilico.
“Noi abbiamo pagato a Bertocchi tutto ciò che gli spettava – asserisce Walter Tommasi – 200.000 euro, e a riprova che il TIR ci appartiene basti il fatto che l’Autorità Giudiziaria ci ha affidato in custodia tutto ciò che Bertocchi ci aveva sottratto: TIR, furgone, moto ecc., spiegandoci anche come fare per ottenere il dissequestro in modo da poter continuare, come è nostra ferma intenzione, a correre nel campionato mondiale Superbike 2007”.
“Dopo essersi impossessato del TIR con le moto – continua Tommasi – mi ha spedito lui, e non il suo avvocato, un telegramma in cui mi chiedeva dove lasciare alcune cose di nostra proprietà che altrimenti avrebbe tenuto lui in custodia addebitandoci i costi. Successivamente mi ha telefonato pretendendo da noi la restituzione di tutto ciò che era di sua proprietà e che noi avevamo acquistato e pagato”.
“E pensare che eravamo amici” – è un’osservazione di Tommasi riferita naturalmente a Bertocchi. Le accuse fra i due ora si sprecano e non vale la pena di riportare né quelle dell’uno, né dell’altro.
Peccato – diciamo noi. Queste cose non fanno affatto bene allo sport e sono figlie di uno stress dovuto all’eccessivo costo delle corse. Limitarlo è impellente, anche se non si può dimenticare che l’ambiente in cui si è sviluppato questo increscioso episodio è il Mondiale Superbike, non un campionato della parrocchia. E il Mondiale, proprio perché deve definire ciò che c’è di meglio al mondo fra le derivate di serie, difficilmente potrà mai essere alla portata di team non largamente supportati.
A carico di Sergio Bertocchi sono state elevate le imputazioni di furto, sequestro di persona ed estorsione. Il Team Alto Evolution ha annunciato che ritornerà in pista in tempo per il GP di Brno in programma il 22 luglio ed ha smentito le voci ha riferivano il licenziamento in tronco di entrambi i piloti.
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