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Suzuki GSX-R Cup: la zona punti è nostra

il 08/05/2006 in Altri sport

La gara del trofeo Suzuki è stata dominata da Fabrizio Pirovano, l’unico capace di impensierirlo è il belga Simeon. Il nostro Padovani ha lottato nel gruppo, arrivando alla fine in zona punti. Vi proponiamo il racconto della sua gara

Suzuki GSX-R Cup: la zona punti è nostra
Padovani (54) precede Dunlop all'ingresso della variante Ascari

Domenica

Monza- La vita è fatta di momenti, a volte piacevoli, altri meno. La Suzuki European Cup di Motonline-Dueruote, nello storico scenario della pista di Monza, è stata un susseguirsi di emozioni.
Siamo passati dalla felicità del nono tempo nelle prove “bagnate” del venerdì, all’amarezza del ventunesimo posto in griglia del sabato ottenuto con un tempo di 1’59”112, a qualche secondo di troppo dai primi.


D’altronde era pura illusione sperare di far meglio; moto da comprendere e mettere a punto, pista sconosciuta e un livello dei piloti tutt’altro che amatoriale. Con la pioggia si può improvvisare, quando la situazione è ottimale invece emerge il livello di preparazione del pacchetto moto-pilota. Non si scappa.


. La gara del Trofeo Suzuki prende il via dopo quella della Supersport: lo scenario di pubblico è incredibile. La griglia di partenza, vista dalle retrovie, è impressionante: viene da chiedersi come riusciremo a passare tutti (indenni) in quel budello rappresentato dalla prima variante. Scatta il giro di ricognizione, le perplessità aumentano fino ad annullarsi definitivamente (miracoli dell’adrenalina…) quando ci si ritrova davanti al semaforo rosso.
Partiti! La muta di lupi affamati si lancia verso la prima curva e noi – con prudenza – riusciamo a guadagnare subito un paio di posizioni. La staccata violenta ricompatta il gruppo e nel destra/sinistra giriamo sul cordolo, gli unici centimetri quadri rimasti liberi nella zona, maledicendo la seghettatura creata per le auto. Rimaniamo in piedi quasi per miracolo, inseriamo in sequenza terza-quarta-quinta e ci lanciamo dentro al curvone a gas spalancato.
I primi allungano, il gruppone di centro classifica invece rimane più compatto. Le scie, sui lunghi rettilinei di Monza, si fanno sentire. Ripiombiamo sul traguardo volando di nuovo a oltre 260 km/h verso la prima variante: staccata violenta.
Chi ci precede decide di frenare in anticipo e, in un attimo di incertezza, ci ritroviamo lunghi: il dritto è inevitabile. Asfalto, erba, asfalto: lasciamo passare qualche avversario – la penalità è sempre in agguato – e ci ributtiamo in carena per recuperare le posizioni perse.



Siamo diciottesimi, diciassettesimi all’ingresso dell’Ascari, sedicesimi dopo la parabolica. Non rimane che darci dentro e infatti il quarto giro, con le gomme ancora fresche, strappiamo al cronometro un bel 1’57”645, il nostro giro più veloce, che in prova ci avrebbe permesso di partire in dodicesima posizione (se solo avessimo avuto più tempo…).
Continuiamo a girare sul passo del 57 per un altro paio di tornate per poi stabilizzarci sul 58 “basso”, un passo più che onorevole per dei debuttanti, soprattutto considerato che il gruppo gira sul passo del 56 e i primi dell’1’55”.
Alla fine tagliamo il traguardo in quindicesima posizione, in scia a chi ci precede. Siamo comunque contenti: girare in 1 e 57 a Monza con una “settemezzo” molto vicina a quella di serie è certo una bella soddisfazione.

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