GP1: nuove indiscrezioni Sauber-Petronas

di Alan Carhcart




Dopo Honda e Yamaha, sembra che sia il turno della Sauber-Petronas di dar vita a un team per la stagione d’avvio della formula GP1, l’anno prossimo.
Lo specialista inglese Harris, infatti, è stato incaricato di dedicare la propria esperienza specifica nel settore, maturata anche costruendo telai per i motori Yamaha 500 e successivamente gestendo una Suzuki ufficiale in SBK, progettando e realizzando la ciclistica che sposerà il motore e tre cilindri svelato in aprile al GP di Suzuka.
La moto completa, sponsorizzata dalla compagnia petrolifera di Stato della Malaysia, la Petronas, esattamente come la squadra di Formula 1, dovrebbe fare il suo debutto al GP di Sepang il 20 ottobre, con il compito non secondario di esemplificare le capacità tecnologiche malesi. Alla guida, durante il giro dimostrativo che precederà la gara, dovrebbe esserci il neo-ritirato Niall Mackenzie (ha lasciato le corse appena un mese fa), che probabilmente verrà ingaggiato per procedere allo sviluppo con i test invernali.
Frattanto, sul lato tecnico, si registrano alcune voci decisamente credibili, anche se ufficialmente non confermate. Il responsabile del progetto originale, il tedesco Jost Capito, è stato sostituito da Luca Guerciotti, mentre la direzione tecnica rimane sotto la responsabilità di Osamu Goto, un tecnico che ha dimostrato le proprie doti già parecchi anni fa, vincendo il campionato del mondo F1 con il suo motore Honda turbocompresso, prima di passare in Ferrari e, da lì, in Sauber. Il primo effetto del cambio di dirigenza sarebbe stato l’adozione del carter secco, che avrebbe permesso di ridurre significativamente gli ingombri in altezza del propulsore, unico aspetto che aveva sollevato unanimi dubbi all’atto della presentazione. Harris starebbe perciò lavorando a un telaio leggermente diverso. Anche la distribuzione ha ricevuto alcune modifiche: in vista del raggiungimento di regimi più elevati (si parla ora di oltre 18.000 giri, contro i 16.000 precedenti) le molle meccaniche hanno lasciato il posto a quelle pneumatiche. L’aumento del regime, ha permesso di raggiungere la stessa potenza (circa 200 CV, pare) utilizzando scelte meno estreme in altri reparti, a vantaggio dell’affidabilità e dei costi.