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Prove della redazione

Yamaha WR 125 X, Suzuki DR 125 SM , Kawasaki D-Tracker 125

Stefano Borzacchiello il 06/05/2012 in Prove della redazione
Yamaha WR 125 X, Suzuki DR 125 SM , Kawasaki D-Tracker 125
Yamaha WR 125 X
124,7 cc / 11,0 kW (15,0 CV) / 1 cilindro vert. / Euro 3
€ 4190 c.i.m.
Suzuki DR 125 SM
125,0 cc / 8,1 kW (11,0 CV) / 1 cilindro vert. / Euro 3
€ 3580 c.i.m.
Kawasaki D-Tracker 125
125,0 cc / 7,6 kW (10,3 CV) / 1 cilindro vert. / Euro 3
€ 3290 c.i.m.

Per distinguersi è meglio una motard 125 cc che il solito scooter. Quale scegliere? Ecco tre giapponesine pronte a farvi sognare e divertire

Ogni età ha la sua cilindrata e a sedici anni sono le 125 cc le moto dei desideri. Noi abbiamo provato a ritornare ragazzi realizzando un sogno: scorrazzare liberi in uno spazio solo nostro. Per farlo ci siamo inventati una sorta di parco giochi in cui far «sfogare» tre motard giapponesi. E come da programma abbiamo fatto scintille. Le motard ci hanno assecondato facendoci tornare adolescenti, lasciandoci soddisfatti e regalandoci un sorriso ben stampato sul volto. Le protagoniste del nostro urban-show sono state la Kawasaki D-Tracker, un modello in miniatura che però guarda le rivali senza alcun timore reverenziale; la Suzuki DR125SM che, pur sfoggiando una livrea aggressiva, ha un'immagine matura che si fa apprezzare anche dagli adulti e la Yamaha WR125X, una motard stilosa destinata ad infiammare il cuore degli aspiranti derapatori.

Giù la maschera

I seri ingegneri giapponesi devono aver sorriso sotto i baffi quando la prima D-Tracker è uscita dalla linea di montaggio. In effetti, a prima vista, la Kawasaki sembra un giocattolo, ma dopo averla osservata ci si rende conto che ha proprio tutto quello che serve a una moto per definirsi tale: soprattutto una ciclistica curata, in cui spiccano il robusto telaio in acciaio, la forcella upside down e i dischi freno wave. Per realizzare questa mini sono partiti dal telaio della KLX, hanno modificato le geometrie di sterzo, montato sospensioni più corte e al posto dei cerchi da 17" inserito quelli più piccoli da 14'.

Tutta sostanza, la DR-SM

Al fianco della Kawasaki la DR-SM sembra un gigante. A prima vista colpiscono l'armonia delle forme, la sella ampia e lunga, il frontale e le grafiche. Per il resto le soluzioni ciclistiche della DR-SM sono tradizionali e il motore quattro tempi a iniezione da 11 CV è, come sulla Kawasaki, ancora raffreddato ad aria. La Suzuki è ben assemblata, ha un aspetto solido, peccato per l'economia di alcuni dettagli come il manubrio, la strumentazione e i blocchetti elettrici dal design datato.

Miss Yamaha

La WR-X è imponente, snella ed elegante come nessuna 125 cc. Ha una forcella ben dimensionata, sormontata da una mascherina aggressiva e cerchi dorati da vera pistaiola. Si resta colpiti anche dalla bella verniciatura del telaio e dalla cura con cui è realizzata nei dettagli. Il propulsore, un mono quattro tempi raffreddato a liquido da 15 CV, è l'unico della comparativa a raggiungere la potenza massima consentita dal Codice.

I sogni si avverano

Spostarsi con queste motard è una libidine: sono intuitive e danno un feeling immediato. Certo, le 125 cc due tempi dei primi Anni 90 erano un'altra cosa e garantivano prestazioni esagerate, ma le moderne quattro tempi offrono altri vantaggi: sono meno faticose da guidare, più adatte all'utilizzo quotidiano e più economiche.

Tre modi di dire motard

La posizione di guida è molto differente: per salire sulla WR-X ci vuole la scala e, se non si è dei giocatori di basket, si tocca solo con le punte. Invece sulla DR-SM e sulla DTracker anche i più bassi di statura non avranno difficoltà a montare in sella e a poggiare i piedi a terra. La Kawasaki, in particolare, infonde maggior sicurezza: è bassa, compatta, permette di avere tutto sotto controllo e mette a proprio agio anche una ragazza alle prime armi. Su tutte poi, le leve e i comandi sono facilmente raggiungibili anche da chi ha le mani piccole. A bordo le differenze che si avvertono sono legate alla diversa ampiezza del manubrio: largo, da vera motard sulla WRX, mentre quello della DR-SM è stretto e costringe le braccia ad una posizione da scooter. Sulla D-Tracker, invece, il manubrio è vicino al petto e in sella si sta raccolti ma più rilassati di come si potrebbe supporre date le dimensioni.

Basta un click

Pedivella? No, grazie. Oggi non si usa più scalciare sul «kick starter» nemmeno su un 125 cc e il pulsante di avviamento risolve ogni problema. Basta sfiorarlo e in un istante i motori iniziano a borbottare all'unisono. Dimenticatevi gli assordanti e fumosi due tempi! I moderni quattro tempi sono silenziosi ad ogni regime e grazie alla loro proverbiale elasticità si rivelano maestri ideali per formare le nuove generazioni di biker. I tre mono hanno una spinta più che discreta, sono regolari e fluidi fin dai bassi regimi e arrivano senza esitazioni in zona rossa. Solo sulla Kawasaki è indicato il limite del fuorigiri sulla strumentazione, mentre sulle altre manca lo strumento e bisogna ascoltare il motore. Il cambio e la frizione sono perfettamente accordati e nelle partenze arrivare a mettere in rapida sequenza le marce richiede un minimo sforzo. E se si sbaglia una cambiata? La scarsa potenza in gioco perdona gli errori senza scomporre l'assetto della moto. Facile quindi stilare la classifica: la D-Tracker ha il motore più pronto ai bassi regimi e l'erogazione più piena. Segue la WR-X che si fa apprezzare per l'allungo considerevole. Infine la DR-SM si rivela un buon compromesso e vibra meno. Tutti i motori sono parchi nei consumi, tanto da percorrere oltre 25 km/l. Per intraversare e accennare una derapata con queste motard i freni vanno tirati allo spasimo, perché il punto di forza dei tre impianti in ogni condizione è la modulabilità non certo la potenza. E se proprio si vuole firmare l'asfalto? Allora l'unica alternativa è schiacciare con forza il pedale del freno. E qui si rimane colpiti per la potenza del freno a disco posteriore della WR-X.
Agili, è dir poco. La D-Tracker guizza fra le curve con una rapidità sorprendente e la WR-X non è da meno. Inoltre sulla Yamaha se si vuole guidare aggressivi, magari in un bel misto stretto, si ha una carta in più: la stabilità. Merito della ciclistica solida che asseconda alla perfezione le traiettorie impostate. Fra le due «iene» si inserisce la DR-SM che non ama essere strapazzata e si rivela più efficace mantenendo una guida morbida, poco affaticante. Parlare di comfort su una motard stona un po' ma sulla DR-SM e sulla WR-X la comodità è discreta mentre la D-Tracker è penalizzata da una sella stretta, poco imbottita e dalle vibrazioni consistenti. E il passeggero? Premesso che a sedici anni si viaggia da soli, su queste motard lo spazio alle spalle del pilota è scarso e per le gite in coppia è meglio aspettare di avere qualche cc in più.

Dati Tecnici

 
Yamaha WR 125 X
Yamaha
WR 125 X
Suzuki DR 125 SM
Suzuki
DR 125 SM
Kawasaki D-Tracker 125
Kawasaki
D-Tracker 125

Motore

1 cilindro verticale 1 cilindro verticale 1 cilindro verticale

Raffreddamento

liquido aria aria

Alesaggio corsa

52,0x58,6 mm 57,0x48,8 mm 54,0x54,4 mm

Cilindrata (cc)

124,7 cc 125,0 cc 125,0 cc

Rapporto di compressione

11,2:1 9,2:1 9,5:1

Distribuzione

monoalbero, 4 valvole monoalbero, 2 valvole monoalbero, 2 valvole

Alimentazione

iniezione iniezione iniezione

Lubrificazione

carter umido carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

8,5 litri 9 litri 7,0 litri

Frizione

multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio

Telaio

culla sdoppiata monoculla aperto monoculla sdoppiato

Materiale

acciaio acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 41 mm, non regolabile forcella da 35 mm, non regolabile forcella da 35 mm/non regolabile

Sospensione post/regolazioni

monoammortizzatore, con precarico molla regolabile monoammortizzatore, con precarico molla regolabile monoammortizzatore, con precarico molla regolabile

Escursione ruota ant/post

240 mm/230 mm 180 mm/180 mm 150 mm/180 mm

Pneumatico ant/post

ant. 110/70-17, post.140/70-17 ant. 100/80-17, post. 130/70-17 ant. 100/80-14, post. 120/80-14

Freno anteriore

disco da 298 mm disco da 250 mm disco da 240 mm

Freno posteriore

disco da 220 mm disco da 220 mm disco da 190 mm

Lunghezza

2095 mm 2040 mm 1900 mm

Altezza sella

920 mm 836 mm 805 mm

Interasse

1430 mm 1340 mm 1255 mm

Peso a secco

137 kg 130 kg 114 kg

Potenza max/giri

15,0 CV (11 kW)/9000 11,0 CV (8,1 kW)/9000 10,3 CV (7,6 kW)/8000

Coppia max/giri

1,24 kgm (12,2 Nm)/8000 0,9 kgm (9,5 Nm)/7500 1,01 kgm (10,0 Nm)/6400

Prestazioni

Il commento del centro prove

Le limitazioni di potenza imposte dal Codice determinano un inevitabile livellamento delle prestazioni di questi monocilindrici a quattro tempi. Se il motore della DTracker si è rivelato il migliore nella messa a punto, quello Yamaha invece (forte di 4 CV in più rispetto al Suzuki e al Kawasaki) si avvantaggia sia nella velocità massima sia nelle prove di accelerazione. Nel test di sorpasso, invece, complice la differente rapportatura della WR-X che è caratterizzata da una sesta lunga, emergono la prontezza della DR-SM e della D-Tracker, quest’ultima agevolata anche dal peso inferiore. Come abbiamo rilevato nella prova su strada, gli spazi di frenata si equivalgono e gli impianti hannno mostrato una buona resistenza all’affaticamento. Da questo punto di vista le sospensioni e la ciclistica più solida della WR-X sono un vantaggio: i trasferimenti di carico sono contenuti e il controllo della motard anche in situazioni di emergenza è superiore.

Curva di accelerazione

Yamaha WR 125 X, Suzuki DR 125 SM , Kawasaki D-Tracker 125

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,5 m/s
Temperatura aria 04°C
Pressione atmosferica 997 mb
Temperatura asfalto 0°C

Rilevamenti

 
Yamaha WR 125 X
Yamaha
WR 125 X
Suzuki DR 125 SM
Suzuki
DR 125 SM
Kawasaki D-Tracker 125
Kawasaki
D-Tracker 125

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 98,4 km/h (62,3 s) 94,2 km/h (65,8 s) 92,0 km/h (65,9 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 20,7 s (91,6 km/h) 22,3 s (86,0 km/h) 21,8 s (84,1 km/h)
0-1000 m 43,7 s (97,1 km/h) 46,4 s (92,8 km/h) 46,6 s (91,1 km/h)
0-80 km/h 2,9 s (18,4 m) 3,2 s (21,4 m) 3,0 s (20,0 m)
0-110 km/h 12,1 s (183,9 m) 15,7 s (246,3 m) 15,7 s (252,0 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

50-90 km/h 35,5 s (739,2 m) 28,9 s (598,6 m) 27,8 s (593,7 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

90-50 km/h 2,3 s (48,3 m) 2,2 s (49,0 m) 2,2 s (48,8 m)
50-0 km/h 2,4 s (24,4 m) 2,3 s (23,6 m) 2,5 s (24,7 m)

CONSUMO

Urbano 25,1 km/l 25,9 km/l
Extraurbano 26,5 km/l 26,8 km/l 26,9 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 139,0 kg 132,0 kg 115,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 48,0/52,0 46,0/54,0 47,0/53,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,5/55,5 42,5/57,5 42,0/58,0

Pagelle

 
Yamaha WR 125 X
Yamaha
WR 125 X
Suzuki DR 125 SM
Suzuki
DR 125 SM
Kawasaki D-Tracker 125
Kawasaki
D-Tracker 125

In sella

La WR-X è ideale per gli spilungoni mentre la DTracker e la DR-SM sono più abbordabili. Tutte si guidano con il busto eretto e le braccia larghe ma l’unica vera motard è la Yamaha che, a livello di posizione di guida, ha quote più radicali. La Suzuki è quasi una tourer, mentre la Kawasaki è più raccolta.
4.0
4.0
3.5

Comfort

La DR-SM coccola il pilota anche sulle sconnessioni più marcate, il motore vibra pochissimo, mentre la WR-X filtra meno le asperità a causa del mono molto rigido. Sulla D-Tracker la sella è stretta, poco imbottita e permette di affrontare solo brevi spostamenti senza accusare indolenzimenti.
3.5
5.0
2.0

Dotazioni

La WR-X ha una componentistica raffinata, sospensioni di qualità e soluzioni ciclistiche da moto vera. La DR-SM ha una dotazione analoga e in più offre le maniglie del passeggero. La D-Tracker è mini solo per le dimensioni ma non le manca niente.
4.5
3.0
4.0

Qualità percepita

Sono moto giapponesi e come tali sono tutte ben costruite e assemblate. Delle tre, la WR-X è la più lussuosa, con verniciature eccellenti e plastiche curate. Quasi allo stesso livello la D-Tracker, mentre la Suzuki ha qualche dettaglio economico.
4.0
3.0
4.0

Capacità carico

Sulle tre motard c’è un piccolo vano per sistemare il kit degli attrezzi ma nemmeno un filo di spazio sotto la sella per alloggiare altri oggetti. Si può però sfruttare la conformazione piatta del piano di seduta per sistemare un piccolo carico con un «ragno» elastico.
2.0
2.0
2.0

Motore

Solo la WR-X raggiunge il limite di potenza imposto dal Codice mentre la DR-SM e la D-Tracker superano appena la soglia dei 10 CV. Tutti hanno un’erogazione progressiva e omogenea fin dai bassi regimi. Quello della Kawasaki è più pronto ma la Yamaha ha un allungo superiore. La Suzuki è una via di mezzo.
4.5
4.0
4.0

Trasmissione

Il cambio delle giapponesine è perfetto anche per i neofiti: le marce scivolano dentro rapide, gli innesti sono precisi e richiedono il minimo sforzo. La frizione della Suzuki è la più morbida delle tre e merita un plauso perchè non affatica.
4.0
4.0
4.0

Sospensioni

Fra le tre la WR-X offre il miglior compromesso su strada anche in caso di guida allegra: ha una forcella ben sostenuta e un mono rigido. Sulla DR-SM la taratura delle sospensioni è più morbida, così come sulla D-Tracker.
4.0
3.5
3.0

Freni

Gli spazi di arresto delle tre motard quasi si equivalgono. La potenza degli impianti frenanti non è tanta, a tutto vantaggio dei neofiti. In compenso la modulabilità è eccellente e scongiura eventuali bloccaggi della ruota posteriore anche sui fondi viscidi.
4.0
4.0
4.0

Su strada

La più appagante è la WR-X: oltre ad essere maneggevole in città, è divertente nel misto stretto. Con la D-Tracker guidare diventa un gioco ma, per esaltare, le manca un po’ di potenza. La DR-SM dà un gran feeling ma regala poche emozioni.
4.5
4.0
3.5

Versatilità

Sono studiate per spostarsi in città tutti i giorni e a sedici anni sono l’ideale anche per iniziare a viaggiare da soli, senza fretta; in questo senso però la D-Tracker è più penalizzata poiché si rivela stancante anche dopo pochi chilometri. Proprio per questo rimane confinata all’utilizzo urbano.
3.5
3.5
2.0

Prezzo

Queste sono moto vere e non costano molto più di uno scooter 125 cc come il bestseller Honda SH. Se la DR-SM ha il miglior rapporto qualità prezzo, la D-Tracker è la più abbordabile; infine sulla WR-X si paga la maggiore cura delle rifiniture.
3.5
4.0
4.0

Pregi e difetti

 
Yamaha WR 125 X
Yamaha
WR 125 X
Suzuki DR 125 SM
Suzuki
DR 125 SM
Kawasaki D-Tracker 125
Kawasaki
D-Tracker 125

PREGI

Estetica, Qualità delle finiture, Prestazioni Comfort, Consumi, Modulabilità frenata Personalità estetica, Consumi, Maneggevolezza

DIFETTI

Sella alta Comandi e blocchetti datati, Taratura morbida forcella Vibrazioni, Versatilità

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