Mentre scriviamo, (era settembre del 2020 ndr), arrivano in redazione le prime foto dell’Honda Forza 750, ennesima interpretazione di questo filone dei maxi bicilindrici fondato nel 2001 dall’allora rivoluzionario Yamaha TMAX. Usando il loro tipico approccio, gli ingegneri di Iwata ripensarono il concetto di scooter da cima a fondo, arrivando a soluzioni per motore (con fasatura a 360° ed equilibratura “a falso pistone”), trasmissione (con catena a doppio stadio) e telaio (a Omega) che a distanza di anni restano in larga parte uniche, e rendono il TMAX il primo veicolo che possa veramente dirsi a metà strada tra uno scooter e una moto.

Il clamoroso successo di questa ricetta ha portato molti altri a spingersi sullo stesso terreno; di solito, però, seguendo strade più tradizionali. Il risultato sono stati scooter anche più potenti e performanti del TMAX sul piano delle prestazioni pure; ma senza lo stesso magico equilibrio e la stessa incredibile guidabilità e fluidità di marcia. Poi però chi ha tenuto duro ha potuto far tesoro della propria esperienza, e realizzare un pacchetto globalmente sempre più vicino a Yamaha; e a volte anche migliore in certi aspetti. Questo è quello che sono riusciti a fare BMW e Kymco, che dopo aver esplorato il segmento con la serie C 600 e il MyRoad 700i, hanno trovato la loro quadratura del cerchio.

SFIDA A TRE

BMW ci è riuscita con il C 650 Sport, evoluzione del C 600 Sport forte di ben 60 CV e 180 km/h e aiutato da una frizione e rapporti rivisti. Il suo twin ha la fasatura a 270° che va di moda sulle moto per richiamare le sensazioni di un V2. L’AK 550, sviluppato in sinergia con la filiale italiana di Kymco, è invece un progetto completamente diverso rispetto al vecchio MyRoad. Anziché puntare sul turismo, la Casa ha deciso di offrire un pacchetto compattissimo e sportivo: il motore da 550 cc (anche lui fasato a 270°), appena rinnovato nella termica e ora accreditato di 53,7 CV e 160 km/h, è inserito in una ciclistica svelta e impreziosita dal doppio disco anteriore con pinze Brembo radiali, che nessun altro vanta. La supremazia del TMAX negli ultimi anni è stata quindi insidiata in termini di prestazioni dal tedesco e dal taiwanese. Per il 2020, Yamaha ha però rinnovato il suo bestseller profondamente partendo dal motore e rompendo il tabù della cilindrata 530, anche se di poco: siamo arrivati a 562 cc per poco meno di 48 CV.

TMAX: SETTIMA GENERAZIONE

Oltre al nuovo twin, il cui carattere cambia sensibilmente grazie alle due mappature, il TMAX è tornato ad avere un look più aggressivo. Se il telaio in alluminio è stato confermato, le sospensioni sono state ottimizzate per venire incontro all’aumento di prestazioni. Per quanto riguarda la praticità, nel sottosella ci stanno un casco integrale e altri oggetti, un solo vano nel retroscudo con presa 12V. C’è la smartkey e in questa versione Tech MAX sono di serie: parabrezza regolabile elettricamente, cruise control, manopole e sella riscaldate, sospensione posteriore regolabile, forcella con foderi color oro e la connessione con l’App MyTMAX Connect che dialoga anche con il GPS integrato. Comodi il freno di stazionamento e il blocco del cavalletto centrale. La strumentazione è ricca e curata. Appena saliti ci si sente parte del mezzo. 

Ancora una volta la forza del TMAX non sono solo il look e le prestazioni, ma come queste siano sfruttabili. Anche questo 560 è facile, immediato e maneggevole. Ciclistica precisa, svelta ma stabile, con un impianto frenante tanto pronto e potente quanto modulabile, guizza fra le curve in città e fuori con un’agilità senza eguali. Il brio e la spinta del motore a tutti i regimi, uniti a un sound più pieno, appagano parecchio. La trasmissione è fluida e consente partenze fulminee, e il traction control ben tarato dà una bella iniezione di fiducia. Il TMAX è più leggero dei rivali, ma il peso c’è; solo che grazie al buon bilanciamento si sente meno, in particolare alle basse andature: ancora una volta più che la potenza assoluta è quindi l’aspetto dinamico a fare la differenza tra il TMAX e gli altri. Lo Yamaha è anche molto comodo, e grazie al parabrezza ampio e protettivo e al cruise control è perfetto anche per viaggiare. Omologato Euro5, è un veicolo totale il cui prezzo resta importante: si parte dai 12.259 euro c.i.m. per arrivare ai 14.059 euro c.i.m. di questa versione Tech Max. 

AK 550 2020: L’EVOLUZIONE 

Il rinnovato Kymco AK 550 conserva telaio e forcellone in alluminio ed è spinto dal rinnovato twin che scarica la potenza alla ruota, come sul TMAX, tramite una trasmissione a cinghia. Due i vani nel retroscudo e la presa USB è nel sinistro. Lo spazioso sottosella contiene un casco integrale e altri oggetti. Smartkey, freno di stazionamento e manopole riscaldate completano la sua dotazione, ed è il solo ad avere di serie il navigatore, grazie all’APP Noodoe che connette lo scooter via Bluetooth allo smartphone e consente anche di personalizzare la strumentazione. Il Kymco è il più snello dei tre, e in sella ci si sente ben integrati. 

La posizione di guida è rilassante, anche qui si possono allungare le gambe e si sta comodi. Il twin è pieno ad ogni regime ed esplosivo nell’erogazione, grazie anche alla trasmissione fluida e silenziosa. Manca per ora il controllo di trazione e la differenza fra le due mappature è poco sensibile. In città l’AK se la cava bene, ma non ha l’agilità del TMAX. Ma il suo aspetto sportivo non è solo un vezzo: come e più dei suoi rivali, dà il suo meglio sulle strade tortuose: oltre ad essere stabile quando lanciato, ha sospensioni a punto ed è preciso negli inserimenti, forte di una forcella solidissima e di freni pazzeschi: è l’unico scooter con pinze Brembo radiali. Fra le curve guidarlo dà soddisfazione e in autostrada corre su un binario. La protezione è buona, peccato che si possa regolare il parabrezza in altezza solo con le brugole. Il prezzo di 10.260 euro c.i.m. resta un suo punto di forza.

C 650 SPORT: PRONTO A TUTTO

Per il 2020 il C 650 Sport è rimasto immutato, ma ha ancora le carte in regola per giocarsela e soluzioni uniche come il freno di stazionamento che si inserisce estraendo il cavalletto laterale o il sottosella con il Flexcase, che nelle soste consente di riporre nel sottosella due caschi integrali e ne fa il maxi sportivo con più capacità di carico oltre che il più potente. Due i vani retroscudo dove c’è la presa 12V ma niente smartkey: qui c’è la chiave. Compatta la strumentazione. Questa versione super accessoriata ha poi i fari full led, manopole e sella riscaldate, il controllo pressione dei pneumatici e l’antifurto. 

In sella la sensazione di controllo è notevole, la seduta è più alta e ci si sente meno dentro lo scooter ma l’ergonomia è azzeccata anche per i più alti. Pesa di più degli altri e lo si sente da fermo; poi però nel traffico si muove con disinvoltura. Lanciato in autostrada è stabilissimo e sfoggia tutta la sua comodità, con la sella ben sostenuta e il parabrezza protettivo. Anche il BMW frena forte, e quando c’è da guidare la sua precisione è una piacevole sorpresa. Ha una rapportatura molto lunga che diluisce un po’ la spinta del suo twin, permettendo di sfruttare tutta la cavalleria anche senza mappe; poi c’è il controllo di trazione che dà sicurezza anche quando si apre il gas con disinvoltura. Il prezzo del BMW è di 11.900 euro c.i.m., ma con gli accessori montati su questa versione si sale a 13.270 euro. 

LA FORMULA MAGICA 

Tanta sostanza e prestazioni al top: con questi maxi si può andare ovunque anche in coppia. Il TMAX resta il riferimento: il perfetto equilibrio generale è ancora la sua formula magica. L’AK 550 ha il taglio più sportivo, è migliorato e il prezzo più basso lo rende ancora più interessante. Il BMW C650 Sport è il più maturo, ma è ancora una valida alternativa.