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Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk), Ducati Hypermotard 939 SP

Andrea Padovani il 11/08/2017 in Prove della redazione
Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk), Ducati Hypermotard 939 SP
Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk)
955,0 cc / 157 / 2 cilindri a V di 90° / Euro4
€ 17.040 c.i.m.
Ducati Hypermotard 939 SP
937,0 cc / 113 / 2 cilindri a L / Euro4
€ 15.840 c.i.m.

Manubrio largo e alto…o basso e spiovente? Carenatura integrale o meccanica a vista? Difficile decidere quale sia la sportiva più efficace per una sana sparata nel misto. Abbiamo cercato di capirlo mettendo a confronto in pista e su strada due cavalli di razza marcati Ducati. E le sorprese non sono mancate...

Che cosa si intende per guida sportiva? Questa domanda ammette molte risposte, decine di variabili oggettive, incalcolabili sfumature personali. Si va dal misto di una qualsiasi strada secondaria delle nostre montagne, ai cordoli di una pista... in mezzo un mondo di curve, di soluzioni tecniche, di impostazioni di guida, di livelli di esperienza. Ma la piega è piega anche quando il manubrio è alto e largo, non solo quando il gomito interno viaggia a un palmo da terra, con la mano che stringe un qualsiasi semimanubrio. Due mondi che trovano un comune denominatore nell'ebbrezza della velocità, nella voglia di divertirsi (comunque meglio se al sicuro all'interno dei con ni di una pista). Busto eretto, gomiti alti, braccia bene aperte: la Ducati Hypermotard 939 SP si guida così, quasi come una motard specialistica, quasi come una naked tradizionale. Il suo alter ego "carenato" si chiama 959 Panigale, una sportiva pura che non lascia spazio ad interpretazione alcuna. Due moto diversissime ma accomunate dalla cilindrata simile (937 cc vs 955 cc) dei rispettivi bicilindrici, dalla coppia elevata ai medi regimi, dall'impostazione estrema (della famiglia Hyper, l'SP è quella più cattiva...) e da un DNA che in vita a spingere sul gas. Entrambe grati e del silenziatore appena più lungo di quello precedente. Come in passato, questa nuda è proposta in tre allestimenti: quello base, l'SP (oggetto di questo servizio) e l'Hyperstrada, studiato per avvicinarsi anche a un uso turistico.

Dalla teoria alla pratica

Ma perché la Hypermotard 939 SP e la 959 Panigale? Perché sono due esempi concreti e opposti di come si possa interpretare il tema "guida sportiva". Ovviamente l'analisi parte dalla posizione di guida, più intuitiva quella della Hyper (almeno sulla carta...), meno accomodante l'altra. Le braccia larghe, il manubrio ampio (quindi con un favorevole braccio di leva) e il busto eretto fanno della 939 un mezzo micidiale quando si affrontano le tante curve in sequenza di un tratto misto. Al contrario, se le velocità in gioco si fanno più elevate è con la Panigale che si instaura un rapporto di ottima complicità: la posizione più raccolta e riversa sull'avantreno permette di opporsi meglio al muro d'aria e di limitare quindi la tendenza ad aggrapparsi al manubrio. Tutto scontato quindi? Non proprio... visto che tra le due moto è la nuda a richiedere un apprendistato maggiore e più malizia nella guida: insomma, la SP è un cavallo di razza, e per farla rendere a dovere tra le curve occorre guidare con decisione, bisogna saper gestire le sue reazioni rapidissime, bisogna imparare ad amministrare la sua ciclistica radicale e l'assetto estremamente rigido delle sospensioni. Per far lavorare a dovere la forcella occorre forzare gli inserimenti, bisogna usare il freno posteriore per aiutare la moto a "girare" dentro alla curva. I trasferimenti di carico sono davvero limitati, anche quando si prende in mano il gas in uscita con decisione. Il motore risponde con una spinta corposa ai medi e un allungo convincente. Ma occhio a usarlo per passeggiare: vi farà solo perdere la pazienza, così come tutto il resto della moto... il desmo Ducati è scorbutico ai bassi, le sospensioni dure sulle sconnessioni, le reazioni tutt'altro che accomodanti. Qui, quasi quasi è meglio la 959 Panigale, almeno si è psicologicamente pronti a salire su una SBK da tempo sul giro.

Tutto da godere

Tra le sportive carenate (da quelle di 600 cc alle maxi...) questa spicca in modo particolare: il bilanciamento complessivo, raggiunto unendo un motore potente ma non troppo (157 i CV dichiarati) e una ciclistica estrema ma caratterizzata da un avantreno molto rassicurante, permette a qualsiasi pilota di raggiungere in fretta un buon ritmo su qualsiasi percorso. Addirittura, ai bassi regimi quella manciata di cc in più regala una maggior fruibilità nella guida tranquilla; poi, quando si spalanca il gas, in un attimo si raggiungono velocità da vera superbike, con un allungo deciso e un sound sempre coinvolgente. Seppur estrema (e alla lunga piuttosto faticosa per gli avambracci) è davvero apprezzabile la posizione in sella con il piano di seduta ben distanziato dalle pedane e una zona mediana facile da stringere e da "lavorare" nella guida di corpo. Come accennato, il grande pregio della Panigale "piccola" è l'avantreno, solido e preciso in ogni condizione. Questo permette di guidare in scioltezza, sempre sicuri dello stato di aderenza del pneumatico anteriore: ma più in genera le, è tutta la moto a risultare stabile e precisa in ogni frangente, anche alle inclinazioni più accentuate. Di contro, nei cambi di direzione la 959 risulta un tantino impegnativa fisicamente, ma è un dazio che si paga volentieri. Sulle sconnessioni e nella guida in souplesse, le valutazioni sono le medesime della Hypermotard, così come si equivalgono gli impianti frenanti (il doppio disco anteriore è potente e n troppo aggressivo...) e la taratura dell'elettronica: il traction control funziona alla grande, intervenendo in maniera discreta e sempre puntuale, l'ABS (escludibile al posteriore) lavora alla grande. D'altronde, c'era da aspettarsi qualcosa di meno?

Dati Tecnici

 
Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk)
Ducati
959 Panigale (Arctic White Silk)
Ducati Hypermotard 939 SP
Ducati
Hypermotard 939 SP

Motore

2 cilindri a V di 90° 2 cilindri a L, 937 cc

Raffreddamento

a liquido a liquido

Alesaggio corsa

100,0x60,8 m 94,0x67,5 mm

Cilindrata (cc)

955 cc 937

Rapporto di compressione

12.5:1 13,1:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa di tipo Desmodromico bialbero a camme in testa di tipo Desmodromico

Alimentazione

iniezione elettronica con 2 corpi farfallati e doppio iniettore iniezione elettronica con 2 corpi farfallati Full RbW

Lubrificazione

a carter umido a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

17 lt 16 lt

Frizione

mutidisco in bagno d'olio con antisaltellamento e comando idraulico multidisco in bagno d'olio con antisaltellamento e comando meccanico

Telaio

monoscocca a traliccio

Materiale

alluminio tubi d'acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata da 43 mm tutta regolabile forcella a steli rovesciati da 43 mm non regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone in alluminio, ammortizzatore tutto regolabile monobraccio in alluminio e ammortizzatore completamente regolabile

Escursione ruota ant/post

120/130 mm 185/175 mm

Pneumatico ant/post

120/70-ZR17; 180/60-ZR17 120/70-ZR17; 180/55-ZR17

Freno anteriore

2 dischi da 320 mm, pinze ad attacco radile monoblocco a 4 pistoncini 2 dischi da 320 mm, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini

Freno posteriore

1 disco da 245 mm, pinza a doppio pistoncino disco da 245 mm, pinza a doppio pistoncino

Lunghezza

2.056 n.d.

Altezza sella

830 890

Interasse

1.431 1.498

Peso a secco

176 178

Potenza max/giri

115,5 kW (157 CV) a 10.500 giri 83,1 kW (113 CV) a 9.000 giri

Coppia max/giri

107,4 Nm (10,9 kgm) a 9.000 giri 97,9 Nm (10 kgm) a 7.500 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

I dati rilevati evidenziano la netta differenza di prestazioni dei due bicilindrici Ducati (che appartengono a due diverse "famiglie" di motori): nella prova di accelerazione la Panigale stacca la rivale in maniera netta, con distacchi che aumentano in modo proporzionale al crescere della velocità. Ciò si spiega con la miglior penetrazione aerodinamica, la maggior potenza e il miglior allungo. Di contro, la Hypermotard si rivela eccellente nella prova di sorpasso, merito anche di una rapportatura del cambio più corta. Allineati i dati nella prova di frenata, penalizzata da impianti davvero aggressivi nella prima parte della decelerazione.

Curva di accelerazione

Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk), Ducati Hypermotard 939 SP

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 0,7 m/s
Temperatura aria 26°C
Pressione atmosferica 1.020 mb
Temperatura asfalto 39°C

Rilevamenti

 
Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk)
Ducati
959 Panigale (Arctic White Silk)
Ducati Hypermotard 939 SP
Ducati
Hypermotard 939 SP

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 261,6 km/h (27,0 s) 213,3 km/h (31,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,0 s (215,6 km/h) 12,0 s (184,5 km/h)
0-1000 m 20,0 s (252,4 km/h) 22,8 s (209,4 km/h)
0-90 km/h 3,2 s (37,7 m) 3,4 s (43,2 m)
0-130 km/h 4,7 s (84,5 m) 5,7 s (112,6 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,5 s (159,8 m) 5,0 s (145,9 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,0 m) 2,4 s (75,7 m)
50-0 km/h 2,7 s (26,1 m) 2,5 s (24,2 m)

CONSUMO

Urbano 10,0 km/l 12,8 km/l
Extraurbano 17,8 km/l 20,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,5 km/l 17,5 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 207,0 kg 201,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 51,0/49,0 49,0/51,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 48,0/52,0 47,0/53,0

Pagelle

 
Ducati 959 Panigale (Arctic White Silk)
Ducati
959 Panigale (Arctic White Silk)
Ducati Hypermotard 939 SP
Ducati
Hypermotard 939 SP

In sella

Busto eretto e manubrio largo garantiscono feeling e controllo. Stiamo parlando dell'Hyper, ovviamente, perché la posizione a bordo della Panigale è da mani nei capelli. O siete piloti oppure guardate altrove...
2.0
4.0

Comfort

Per entrambe il comfort è un aspetto secondario. Le sospensioni sono rigide e le reazioni delle ciclistiche da racer, quindi tutt'altro che rilassanti. Ma, almeno, sulla Hyper non ci si spezza le braccia...
1.5
2.5

Dotazioni

Tra le Hypermotard, la SP è quella più esclusiva: la componentistica raffinata si abbina a una dotazione elettronica al top. Non che la Panigale sia da meno, ma davanti al giallo Öhlins non si può rimanere impassibili.
3.5
4.5

Qualità percepita

Qui le due Ducati giocano alla pari, con livelli di finiture e dettagli da prime della classe. Dalle lavorazioni meccaniche alle verniciature, non c'è elemento che faccia storcere il naso.
4.5
4.5

Capacità carico

Un punto in più alla Hyper giusto perché c'è il posto per il passeggero e la possibilità di montare gli accessori per il turismo. Con la Panigale... lasciamo perdere questo capitolo.
1.0
2.0

Motore

Il bicilindrico della 959 Panigale è una delle migliori unità sportive in circolazione, il giusto compromesso tra potenza e sfruttabilità. Meno piacevole il twin della Hyper: se si passeggia emerge il suo carattere scorbutico.
4.5
3.5

Trasmissione

Il quick-shift montato sulla Panigale è un dettaglio irrinunciabile (e gustoso) su una sportiva: nella Hyper non c'è, in compenso cambio e frizione sono spettacolari.
5.0
4.0

Sospensioni

Quelle della Hyper sono fin troppo specialistiche: si aprrezzano e danno il meglio solo se si usa la moto con decisione e piglio sportivo. Più bilanciate quelle della Panigale: anche su strada non sono male...
4.5
4.0

Freni

Siamo davanti a due impianti racing: il doppio disco anteriore di entrambe è molto aggressivo nella prima parte della frenata, poi c'è potenza a non finire. Più facili da usare le unità posteriori. ABS promossi in pieno!
4.0
4.0

Su strada

Tra le due, sembra incredibile, la più godibile è la Panigale: se ci si dimentica per un attimo della posizione di guida, questa moto vi farà divertire alla grande, anche passeggiando. Con la Hyper ogni curva è una guerra!
4.5
3.5

Versatilità

Sognate quello che volete, ma qui avete solo una opportunità: puntare verso un bel misto o una pista e dare gas... tutto il resto è tabù. Sì, forse con la Hyper SP potete permettervi una gita in coppia.
1.5
2.0

Prezzo

Non sono proprio a buon mercato, anche se fare dei raffronti in questo caso è difficile: non esistono vere concorrenti dirette per queste moto. Senza contare che una Ducati si acquista col cuore prima ancora che con la testa.
4.0
3.5

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