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Prove della redazione

Honda VFR 800 F ABS

Alfredo Verdicchio il 24/09/2015 in Prove della redazione
Honda VFR 800 F ABS
Honda VFR 800 F ABS
782 cc / 106 / 4 cilindri a V di 90° / 3
€ 12.800 c.i.m.

Siete stregati dal fascino dei mezzi manubri? Vi piace farvi ipnotizzare dalle autostrade tedesche? Una volta all'anno mettete le ruote in pista? Andate in vacanza con moglie e valigie? Ecco la moto che fa per voi: è nata nel 1986...

Vi ricordate la sport tourer? Quella razza di motocicletta che negli Anni 90 e primi 2000 era sinonimo di turismo veloce, comodo e divertente? Prima che arrivassero le moderne e più versatili crossover, erano loro a spopolare sulle strade di mezza Europa. E la Honda VFR800F, la cui prima versione risale al 1986, era la regina incontrastata. Per loro il 2015 potrebbe essere l'anno della ribalta, non solo perché è da troppo tempo che nessuno se le fila più, ma soprattutto perché a EICMA BMW e Suzuki hanno presentato modelli ispirati proprio a questa filosofia, rispettivamente la R 1200 RS e la GSX-S1000F. Senza dimenticare la Kawasaki, che con la Z1000SX già dagli anni scorsi ha alzato il livello del segmento, con prestazioni esagerate, look accattivante e un progetto tecnico moderno. Una sfida tosta per la VFR800F, che oltre a puntare sul fascino che ancora esercita sui motociclisti, si è data una risistemata, sfoggiando un nuovo vestitino niente male, compatto sui fianchi (i due radiatori ora trovano posto davanti al motore) e dalle forme morbide ed eleganti ispirate alla sorella "milledue". Un cambio di stile rispetto allo spigoloso modello 2002, che punta a riconquistare quella fetta di pubblico maturo (dai 35 anni in su, per intenderci) che ancora oggi vive nel mito delle sport tourer, moto versatili, pratiche, ben accessoriate e con quel gusto della piega che solo i se- mimanubri sanno dare. Il pacchetto base della VFR800F è tra i più completi in circolazione: manopole riscaldabili, cavalletto centrale, fari a led (che offrono un fascio di luce eccellente nelle ore notturne), leve freno e frizione regolabili nella distanza, indicatori di direzione a spegnimento automatico, attacchi per le borse laterali incorporati nel codone, ABS e controllo di trazione (TCS) disinseribile. Manca, invece, la regolazione del parabrezza. Sulla carta la rinnovata Honda ha tutto quello che le serve per ridare lustro al mito e riprendersi lo scettro di sport tourer di riferimento. E se siete già possessori del modello precedente o l'avete sempre sognata, sappiate che una volta in sella potrete riassaporare un'ergonomia finita da tempo nel dimenticatoio, la stessa del m.y. 2002. Ben inseriti nella moto, ci si trova con le gambe rannicchiate per la poca distanza delle pedane dal piano di seduta (anche posizionando la sella "tutta su"), il busto allungato sul serbatoio per agguantare i semimanubri un po' lontani, bassi e poco aperti (nonostante Honda li abbia alzati e avvicinati al pilota) e i polsi affaticati dopo solo qualche chilometro nel traffico. Una posizione di guida che se da un lato sembra anacronistica, dall'altro trova un suo perché nelle ottime doti dinamiche espresse da una ciclistica efficace e appagante: basta lasciarsi alle spalle le mura cittadine per (ri)apprezzare l'animo sportivo della VFR800F, che anche di fronte a una semplice rotonda da "30 all'ora" ti invoglia a buttarti dentro piegando il più possibile. Un effetto "coinvolgimento" accentuato da quella stessa posizione in sella che un minuto prima aveva messo a dura prova polsi e pazienza: stando così sdraiati si apprezza il discreto riparo del parabrezza, sentendosi "cattivi" e padroni della moto. Grande la sensazione di stabilità sul veloce, impagabile il gusto di un curvone da 180 all'ora, accucciati dietro al cupolino e con i gomiti che stringono il serbatoio! Magia dei mezzi manubri. La ciliegina la mette l'avantreno, così comunicativo e rassicurante che ti invoglia ad affidarti completamente, sfidando senza troppo pensare anche l'asfalto freddo di questo periodo. Certo, il baricentro alto e la poca leva offerta dai manubri richiedono un minimo di sforzo nei cambi di direzione: una sport tourer non può naturalmente essere agile come le crossover moderne, ma va detto che la VFR800F nasconde abbastanza bene i suoi 245 kg rilevati (e con una distribuzione dei pesi leggermente spostata verso il posteriore), grazie anche alle sospensioni scorrevoli e perfettamente accordate tra loro. Insomma, in poche curve si finisce per sentirsi piloti veri, affidandosi a un telaio efficace ed esaltante in fatto di precisione e feeling trasmesso a ogni ingresso di curva.

Fiducia totale

La VFR scende in piega veloce, rotonda, senza mai mostrarsi nervosa nel rispondere ai comandi del pilota, grazie anche ai pneumatici di serie dal grip esagerato. La forcella scorre bene, affonda e si estende con buona progressione, offrendo non solo un ottimo sostegno in frenata, ma anche copiando le imperfezioni del manto stradale, senza perdere in precisione e stabilità anche con i freni in mano. Quest'ultimi, poi, sono quanto di meglio si possa chiedere, pronti, potenti, gestibili e dotati di un ABS mai invasivo. Così come il TCS, che addirittura permette brevi perdite d'aderenza, prima di agire sull'iniezione. Buone sensazioni anche dall'ammortizzatore, che con la sua taratura standard tendente al morbido si comporta bene sia sullo sconnesso sia quando il ritmo si fa più sostenuto. Volendo, si può agire sul precarico molla per tenere il posteriore un po' più sostenuto, soprattutto in uscita di curva, dove tende a sedersi quando si dà fondo alle marce basse. Rispetto al precedente modello, il V4 è diventato molto più piacevole e godibile, grazie a una migliore messa a punto del sistema Vtec, che ai bassi regimi utilizza solo due delle quattro valvole per cilindro. Un espediente che permette di contenere i consumi rispetto ai V4 tradizionali (di solito assetati) e di godere di un'elasticità esagerata (riprende senza sussulti dai 1.500 giri). Certo, chi da una "800" si aspetta tanta sostanza ai bassi e medi regimi, sappia che la VFR800F sfodera un'erogazione appuntita, da sportiva d'altri tempi. Dai 3.000 ai 6.000 giri, il V4 spinge con dolce progressione ma senza mai mostrare i muscoli veri, costringendo a usare parecchio il cambio (tra l'altro perfetto), per poi "sdoganare" la potenza dai 6.700 giri fino agli 11.000. Un allungo galvanizzante, esaltato anche dal timbro di voce allo scarico che si fa più acuto e sportiveggiante.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La Honda VFR800F gode di un'ottima trasmissione, di un cambio preciso e una buona stabilità di marcia, qualità che col tempo sono state affinate. Infatti, rispetto al precedente modello (provato sul nr. 4, Dueruote Agosto 2005) migliora di mezzo secondo nei 0-400 m. e di 9 decimi nei 0-1.000. Che il V4 abbia gua- dagnato maggiore corposità ai bassi e medi regimi lo conferma la prova sorpasso, dove la nuova VFR migliora di 9 decimi, sempre rispetto alla versione antecedente. L'impianto frenante, invece, sostanzialmente si conferma, anche se nei 130-80 km/h segna 1 metro in meno. Molto bene i consumi, migliorati sensibilmente in tutte e tre le situazioni d'utilizzo.

Curva di accelerazione

Honda VFR 800 F ABS

Condizione della prova

Cielo coperto
Vento 1 m/s
Temperatura aria 6,1°C
Pressione atmosferica 1.013 mb
Temperatura asfalto 7,5°C

Rilevamenti

 
Honda
VFR 800 F ABS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 226,9 km/h (30,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,9 s (190,1 km/h)
0-1000 m 22,3 s (219,3 km/h)
0-90 km/h 3,4 s (41,9 m)
0-130 km/h 5,6 s (110,5 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,7 s (197,2 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (77,0 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,2 m)

CONSUMO

Urbano 17,9 km/l
Extraurbano 20,1 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 19,3 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 245,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,0/51,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0

Pagelle

 
Honda
VFR 800 F ABS

In sella

2.0

Nel traffico e ad andature lente i semimanubri lontani stancano i polsi. Le pedane sono un po' vicine al piano sella. Per il resto, il pilota gode di una posizione semireclinata in avanti, tutta da godere in velocità.

Comfort

3.5

La postura allungata e rannicchiata permette di sfruttare bene il piccolo plex, che protegge spalle e busto fino ai 160 km/h. La sella è ampia e discretamente comoda anche nei lunghi viaggi, così come la porzione dedicata al passeggero.

Dotazioni

4.0

Ha tutto, dall'ABS e al controllo di trazione, dal cavalletto centrale alle manopole riscaldabili. Poi ci sono le sospensioni, le leve al manubrio e la sella regolabili e gli attacchi per le valigie. Manca solo il plex regolabile.

Qualità percepita

4.0

Più che buona: le plastiche sono ben accoppiate e le verniciature non mostrano difetti. I cablaggi sono poi ben celati agli occhi.

Capacità carico

3.5

La seduta del passeggero è spaziosa e offre un comodo appoggio per bagagli extra. Di serie ci sono gli attacchi per le valigie laterali (optional), mentre sotto la sella c'è spazio giusto per i documenti e il lucchetto a "U".

Motore

3.5

Dolce, elastico e progressivo sin dai bassissimi regimi, vibra poco, ma spinge anche poco. Una volta che il Vtec entra in funzione azionando tutte e quattro le valvole, inizia a urlare e allunga con una certa verve.

Trasmissione

4.5

C'è poco da dire: perfetta. Frizione modulabile, cambio sempre preciso negli innesti, anche quando nel misto lo si usa con assiduità.

Sospensioni

4.0

La forcella (non rovesciata) regala un feeling immediato con l'avantreno, sostenendo bene anche nelle staccate più cattive. Bene il mono, che tiene a bada il posteriore con rigore.

Freni

4.0

Potenti, davvero molto modulabili grazie a un'ottima proporzione tra forza frenante e sforzo esercitato sui comandi. Bene l'ABS, mai invasivo.

Su strada

4.0

La ciclistica equilibrata, comunicativa e neutra regala una guida efficace, con l'avantreno rassicurante e saldo anche in pieghe accentuate. Il motore non spinge molto se non oltre i 7.000 giri, quindi dà il meglio nel misto con curve scorrevoli.

Versatilità

3.5

Veloce in autostrada, ottima per l'uso a lungo raggio anche in coppia, divertente nel misto, permette (senza pretese di fare il tempo sul giro) di provare l'ebbrezza della pista. In città se la cava, ma non è il suo habitat.

Prezzo

3.5

Non costa poco, ma sfodera una qualità impeccabile che solo le moto made in japan sanno dare e una dotazione di serie davvero completa.

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