L'Italia, tutti, la chiamano il "Bel Paese". Si dice che tale appellativo derivi dalla posizione geografica e dalle sue bellezze, frutto di una storia di frazionamenti territoriali e di convivenza con lo straniero che, oltre ai monumenti, ha lasciato nel popolo italiano la capacità di ingegnarsi alla ricerca di una soluzione il più "intelligente" e vantaggiosa possibile. In ambito motociclistico, invece, le scelte fatte dalla popolazione nella storia recente impongono un'analisi diversa, da cui si evince un altro lato della "nostra gente": quello più virile e narcisista, quello che vede il mezzo come affermazione ed esaltazione dell'io, abbandonando così la soluzione più razionale e, forse, proprio più "intelligente".

La bellezza a due faccie

Bianco e nero dicevamo in apertura, bianco come il turismo più puro, nero come le virgole di gomme lasciate sull'asfalto da certe supersportive, dalle naked più incazzate o da alcune crossover degli ultimi periodi. In tanti hanno provato a mescolare il bianco con il nero, a unire lo sport con il turismo tramite le cosiddette sport-tourer, ma in Italia l'ibrido - il grigio per capirci - non ha mai scaldato troppo il cuore degli appassionati. Se ci pensiamo bene, infatti, l'ultimo vero successo della categoria è stato quello della Honda VFR 750F, ormai moto d'interesse storico... La Kawasaki che oggi abbiamo tra le mani rientra proprio in questa categoria, quella delle sport-tourer, dove l'ago della bilancia è spostato più sulla prima che sulla seconda parola...e già questo potrebbe essere un plus per la sua carriera. Chi ha spigliati pruriti sportivi, infatti, troverà in questa suadente Kawasaki Z1000SX la giusta chiave di volta per togliersi più di una soddisfazione. E potrà essere proprio questa attitudine, unita a un look ricercato e a una giusta - ma non eccessiva - dose di tecnologia ad aumentare il suo potenziale. Metteteci poi un set di valigie laterali integrate alla perfezione al design, una sella del passeggero che, pur senza essere una poltrona presidenziale saprà ospitare il vostro accompagnatore senza farlo pentire di avere accettato il vostro invito, un parabrezza regolabile...et voilà, la sport-tourer intrigante e di carattere con cui scappare dalla città per vivere qualche giorno di puro piacere - anche in coppia - è servita! Il motore della SX rispecchia in pieno la poliedricità della moto. Il mille bialbero è semplicemente fantastico: 142 CV di pura libidine. Ma non fatevi ingannare dai numeri. Oltre alla esuberante potenza, il quattro cilindri è piacevole soprattutto per la sua erogazione: il suo carattere, infatti, si sposa alla perfezione con la versatilità della moto ed è godurioso a qualsiasi regime venga utilizzato. L'elasticità è impressionante: si può inserire la sesta marcia anche a 35 all'ora e rovesciare la manopola del gas senza avvertire nessun sussulto o vibrazione! La rapportatura del cambio è ravvicinata: sulla SX si "sparano" le marce una dopo l'altra e, anche senza superare la zona calda del contagiri - posta a 7.000/7.500 giri - si può già godere di una notevole esuberanza. Certo, se decidete di superare quella soglia sarete proiettati in un mondo parallelo, dove tutto scorre più veloce e dove le sonorità di scarico e aspirazione vi faranno sentire come Tom Sykes in piena accelerazione nel mondiale Superbike. Insomma, quando decidete di privilegiare l'aspetto "sport" della SX il pacchetto meccanico vi sa- prà esaltare al massimo. Prestando più attenzione all'inclinazione "tourer", invece, soprattutto nei lunghi trasferimenti autostradali, si preferirebbe avere un ultimo rapporto un po' più lungo, così da far girare il motore a un regime inferiore...ma sì sa, il DNA delle Kawa è sempre maledettamente sportivo. E le sue qualità dinamiche sono lì a testimoniarlo. A dispetto dei suoi 230 chili in ordine di marcia, la SX è maneggevolissima e, soprattutto, bilanciata: la sua agilità nei tratti urbani, infatti, ne è la prova. Ma è fuori dalle mura della città che questa Kawa dà il massimo. Di lei si apprezza soprattutto la stabilità: un filo dura da inserire, una volta dentro la curva è capace di garantire una grande solidità dell'avantreno. Ti invita a fidarti, a piegare ancora un po' di più, anche quando le condizioni dell'asfalto di questo periodo dell'anno indurrebbero al alleggerire la presa sul gas. Il merito di tale dinamismo va anche a una posizione di guida azzeccata, con una triangolazione sella-pedane-manubrio valida in tutte le situazioni. Solo quando s'inizia a piegare tanto, si preferirebbe avere un manubrio un po' più sportivo al posto al posto di quello "dritto e rialzato".

Elettronica amica

Se l'avantreno è stabile, il posteriore è tenuto a bada da un sistema di controllo della trazione (tre step di intervento) così ben tarato da non sentire l'esigenza di posizionare il comando della mappa motore sulla posizione "Low Power". Il KTRC, inoltre, elimina dal cervello l'imbarazzo psicologico di dover amministrare i quasi 150 CV della SX, cosa che in questi periodi di asfalto lucido non è cosa da poco. Da applausi l'ABS, capace di gestire con sensibilità magistrale la notevole potenza delle 2 pinze anteriori a 4 pistoncini. Un'elettronica riuscita, non invadente, ma capace di esaltare le qualità innate di questa sport-tourer. Insomma, siete ancora convinti che la scelta sia solo tra il "bianco" e il "nero"? Spesso, infatti, le varie sfumature di "grigio" sanno rapire il cuore.