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Prove della redazione

KTM 990 Super Duke , Ducati Multistrada 1000 DS

Andrea Padovani il 08/01/2013 in Prove della redazione
KTM 990 Super Duke , Ducati Multistrada 1000 DS
KTM 990 Super Duke
999 cc / 88 kW (120 CV) / 2 cilindri a V di 75° / Euro 2
€ 12.240 c.i.m.
Ducati Multistrada 1000 DS
992,4 cc / 67,7 kW (92 CV) / 2 cilindri a L / Euro 2
€ 13.500 c.i.m.

Un incredibile mix la prima, una naked estrema la seconda. Due moto divertenti, realmente fuori dagli schemi e che nel misto non temono confronto

L'apparenza, a volte, inganna. A guardarle, la KTM 990 Super Duke e la Ducati Multistrada 1000 S DS, sembrerebbero completamente diverse, per impostazione e destinazione d'uso: una cattiva naked la prima, una particolarissima funbike la seconda. Eppure, le similitudini sono più d'una. Sfoggiano una base ciclistica simile e lo stesso tipo di propulsore (un telaio a traliccio e un bicilindrico a V di un litro di cilindrata), offrono la stessa impostazione di guida e rappresentano qualcosa di unico nel panorama motociclistico. Soprattutto, si distinguono per essere divertenti ed efficaci, giocattoli con cui appagare il bambino che è in noi, con cui scorazzare, piegare, staccare nelle strade più tortuose della nostra penisola.

Divertimento puro

Certo, perché è proprio nel misto che questi gioiellini regalano le soddisfazioni maggiori. In sella si intuisce quale tipo di feeling si possa instaurare: busto eretto, braccia larghe per un controllo totale dell'avantreno e gambe ben centrate. Le differenze maggiori sono la vicinanza del manubrio al piano di seduta nella Ducati e dalle pedane più arretrate nella KTM. L'italiana si distingue per la notevole altezza della sella, che non avvantaggia nelle manovre. L'impostazione di guida è, in entrambi i casi, la premessa a caratteristiche dinamiche estremamente appaganti. Basta poco per accorgersi della reattività della ciclistica e della prontezza del propulsore. Prima, seconda, terza e ci si ritrova con l'avantreno che galleggia a un palmo da terra. Stupisce la rapidità di entrambe nei cambi di direzione, maneggevolezza che sulle prime può prendere in contropiede.

Ducati più gestibile

Tutto uguale, quindi? Non proprio. Quando si inizia a spingere, la Multistrada sfoggia reazioni morbide e prevedibili, grazie alla taratura stradale di mono e forcella, che assorbono le irregolarità senza scomporre l'assetto. Questa impostazione incide sulla reattività che, pur restando elevata in assoluto, è inferiore a quella della rivale. In inserimento di curva tocca infatti forzare di più sul manubrio, così come nei cambi di direzione. La Multistrada mostra qualche limite nei curvoni in appoggio dove l'avantreno accenna a gallegiare. E' più che altro una sensazione: non abbiamo riscontrato veri problemi di stabilità. Umana la Ducati, estrema la KTM. Tutto nell'austriaca è sopra le righe, a partire dalla ciclistica. Si pensa alla curva e la moto è già dentro, si spalanca l'acceleratore e già la ruota anteriore non tocca terra. Tutto avviene rapidamente, bisogna essere piloti smaliziati per divertirsi veramente e sfruttarne appieno il potenziale, in caso contrario sarà la moto a prendere il sopravvento. Specialistica ed efficace quindi: stacca, curva e accelera in maniera impeccabile. Tanto sul lento quanto sul veloce: nei curvoni traccia linee precise e l'unica avvertenza è di non appendersi troppo al manubrio (operazione non semplice, vista la mancanza di protezione aerodinamica) per non generare delle oscillazioni.

Occhio allo sconnesso

Lo sconnesso è il tallone di Achille della Super Duke: le sospensioni rigide non copiano tutte le asperità, mettendo in crisi l'assetto. In queste condizioni la KTM diviene un puledro imbizzarrito e l'unica soluzione è ridurre l'andatura: l'avantreno sbacchetta e il retrotreno ripaga con colpi secchi sul fondoschiena. La situazione però migliora aprendo di qualche click l'idraulica di mono e forcella. La ciclistica radicale è abbinata a un propulsore altrettanto cattivo: oltre i 3.000 giri l'erogazione si fa entusiasmante, senza picchi o flessioni. Il contagiri schizza verso la zona rossa in un baleno e il guadagno in velocità è notevole. Peccato che sotto i 3.000 giri il bicilindrico sia poco trattabile, grande limite quando si trotta in città. Il comfort non è il punto forte della KTM: protezione aerodinamica nulla, sospensioni rigide, motore scorbutico e vibrazioni avvertibili sulle pedane. Le prestazioni richiedono un sacrificio, insomma. La Ducati è invece più vivibile. Il cupolino protegge in autostrada, le sospensioni filtrano le buche e in città il due valvole gira rotondo. Il propulsore è più gestibile, soprattutto ai bassi regimi, ma quando si tratta di dar sfogo alla cavalleria non si tira indietro sfoggiando un'erogazione più fluida e facilmente gestibile. I freni rispecchiano l'indole delle moto: il doppio disco della KTM è talmente pronto e potente che occorre qualche km per farci la mano e abituarsi alla violenta risposta alla leva. Un dito è più che sufficiente nell'uso normale. La forcella rigida si rivela perfetta per sopportare i trasferimenti di carico nelle frenate più accentuate. Sulla Ducati a una buona modulabilità del doppio elemento flottante si accompagna una potenza solo discreta: nelle frenate più impegnative occorre agire sulla leva con decisione. Buono il mordente del disco posteriore della KTM, poco modulabile e dalla notevole escursione della leva quello Ducati.

Fuori dagli schemi

Linea non comune per la Multistrada: avantreno altissimo, quasi da enduro, retrotreno imperioso con le bocche del silenziatore in primo piano e meccanica in vista. Piace o non piace, i mezzi giudizi non sono affar suo. Nessuna critica sulla componentistica e sulle finiture. Basta scorrere ogni particolare, dalle pedane in lega leggera al monobraccio con la ruota a sbalzo, dall'imponente doppio disco anteriore da 320 mm alle robuste plastiche, per rendersi conto della qualità generale. La Ducati si rivela come la più versatile: assicura una discreta abitabilità al passeggero (sacrificato sulla KTM) e la possibilità di trasformarsi in ottima compagna di viaggio, grazie ad accessori quali borse laterali e sella più imbottita. Il piccolo sellino della KTM, oltre ai silenziatori aderenti, rende difficoltosa la sistemazione dei bagagli. Per entrambe, il serbatoio in plastica non consente l'utilizzo delle comode borse con attacchi magnetici. La S è la versione più raffinata della famiglia Multistrada: rispetto alla DS adotta sospensioni Ohlins regolabili e sfoggia parti in carbonio quali il parafango anteriore e i carter copricinghia. Altra novità, un manubrio in alluminio a sezione differenziata. Altrettanto fuori dagli schemi la Super Duke. Linea essenziale, plastiche ai minimi termini (anche quanto a resistenza), e una compattezza generale da far invidia a una 250. Nell'insieme spiccano il frontale, di gusto un po'... teutonico, e il tozzo retrotreno con i doppi silenziatori. Anche qui, meccanica in primo piano: il bicilindrico ingabbiato dai tubi del telaio, il bel forcellone e l'imponente forcella a steli rovesciati. Di qualità i freni, le pedane e i comandi al manubrio con pompa radiale. Una moto essenziale, efficace su strada più che armoniosa da osservare. Il bicilindrico a V di 75° è lo stesso dell'Adventure, con i pistoni alleggeriti e i condotti di aspirazione accordati al nuovo corpo a doppia farfalla dell'iniezione. Anche il telaio deriva da quello della maxi enduro, quote geometriche più svelte a parte. Le sospensioni sono WP: la forcella è a steli rovesciati mentre il mono è dotato del sistema PDS che realizza la progressione senza leveraggi. Il V di 90° con distribuzione desmodromica della Multistrada equipaggia anche la Monster e la SuperSport.

Dati Tecnici

 
KTM 990 Super Duke
KTM
990 Super Duke
Ducati Multistrada 1000 DS
Ducati
Multistrada 1000 DS

Motore

a 4 tempi, 2 cilindri a V di 75° a 4 tempi, 2 cilindri a V di 90°

Raffreddamento

a liquido ad aria

Alesaggio corsa

101,0x62,4 mm 94,0x71,5 mm

Cilindrata (cc)

999,9 cc 992,4 cc

Rapporto di compressione

11,5:1 10:1

Distribuzione

bialbero a camme in testa con comando misto a catena/ ingranaggi e 4 valvole per cilindro desmodromica monoalbero a camme in testa con comando a cinghia dentata e 2 valvole per cilindro

Alimentazione

a iniezione elettronica con doppia valvola a farfalla a iniezione elettronica

Lubrificazione

a carter secco a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

carburante 15 litri 20 litri (di cui 6,5 di riserva)

Frizione

multidisco in bagno d’olio e comando idraulico multidisco a secco e comando idraulico

Telaio

a traliccio a traliccio

Materiale

in acciaio in acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella rovesciata di 48 mm regolabile dell’idraulica a forcella rovesciata da 43 mm completamente regolabile

Sospensione post/regolazioni

forcellone con monoammortizzatore completamente regolabile monobraccio con monoammortizzatore completamente regolabile

Escursione ruota ant/post

135 mm/ 160 mm 165 mm/ 141 mm

Pneumatico ant/post

Anteriore 120/70ZR17, posteriore 180/55-ZR17 Anteriore 120/70ZR17, posteriore 180/55-ZR17

Freno anteriore

due dischi anteriori flottanti in acciaio da 320 mm e pinze a 4 pistoncini due dischi anteriori flottanti in acciaio di 320 mm e pinze a 4 pistoncini

Freno posteriore

disco fisso singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino disco fisso singolo in acciaio da 245 mm e pinza a doppio pistoncino.

Lunghezza

n.d. 2.13

Altezza sella

855 850

Interasse

1.438 1.462

Peso a secco

184 kg 196 kg.

Potenza max/giri

88 kW (120 CV) a 9.000 giri 67,7 kW (92 CV) a 8.000 giri

Coppia max/giri

100 Nm (10,19 kgm) a 7.000 giri 92,2 Nm (9,4 kgm) a 5.000 giri

Prestazioni

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 3 m/s, direz. variabile
Temperatura aria 19°C
Pressione atmosferica 997 mb
Temperatura asfalto 32°C

Rilevamenti

 
KTM 990 Super Duke
KTM
990 Super Duke
Ducati Multistrada 1000 DS
Ducati
Multistrada 1000 DS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 236,6 km/h 207,2 km/h

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,7 s (199,2 km/h) 12,9 s (177,0 km/h)
0-1000 m 21,5 s (230,4 km/h) 24,2 s (201,0 km/h)
0-90 km/h 3,3 s (38,5 m) 4,1 s (50,0 m)
0-130 km/h 5,1 s (95,1 m) 6,8 s (133,7 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,1 s (179,4 m) 6,0 s (174,2 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,6 s (81,8 m) 2,5 s (80,3 m)
50-0 km/h 2,6 s (25,1 m) 2,4 s (23,7 m)

CONSUMO

Extraurbano 15,1 km/l 16,3 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,8 km/l 17,6 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 198 kg 217 kg
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 47/53 kg 43,5/56,5 kg

Pagelle

 
KTM 990 Super Duke
KTM
990 Super Duke
Ducati Multistrada 1000 DS
Ducati
Multistrada 1000 DS

In sella

KTM SUPER DUKE 990: estrema anche nell’impostazione di guida: busto in avanti, pedane arretrate e gambe ben piegate: tutto in funzione del miglior controllo.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: la posizione eretta che impone è garanzia di feeling con il mezzo e piacere di guida. Il paragone è con le supermotard.
4.0
4.0

Comfort

KTM SUPER DUKE 990: forse la naked meno conciliante che esista: sospensioni rigidissime, motore cattivo e nervoso per una guida tutta d’attacco.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: le sospensioni filtrano a dovere, le vibrazioni sono contenute e la protezione aerodinamica buona: peccato solo per l’altezza della sella.
1.0
4.0

Dotazioni

KTM SUPER DUKE 990: l’essenzialità regna sovrana. Nessuna concessione a elementi che non siano funzionali alla guida. Così non rimane molto su cui soffermarsi.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: si allinea alla media (bassa) della categoria. L’immobilizer è di serie come la predisposizione per le valige.
2.0
2.0

Qualità percepita

KTM SUPER DUKE 990: spartana e brutale. Tutto metallo e raffinatezze tecniche: ma le plastiche sono sottili e la verniciatura debole. Da trattare con i guanti di velluto...
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: la qualità delle plastiche non presta il fianco a critiche. Così come gli accoppiamenti e le finiture. Di alto livello alcuni particolari.
3.0
4.0

Capacità carico

KTM SUPER DUKE 990: lo zainetto, in sella alla KTM, è d’obbligo: altre possibilità non ne esistono vista l’attitudine turistica praticamente nulla di questa moto.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: c’è un vano, ma non molto capiente e sistemato nella carenatura anzteriore. Per il resto rimane la sella del passeggero...
1.0
2.0

Motore

KTM SUPER DUKE 990: non esistono abbastanza aggettivi per descriverlo: merita il massimo dei voti ovunque, sia nell’erogazione sia nella potenza massima.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: forse non il più potente della categoria. Certamente uno dei più godibili per l’esemplare erogazione e per la fruibilità.
5.0
3.0

Trasmissione

KTM SUPER DUKE 990: il cambio è morbido come il burro e preciso, la trasmissione ottima, la frizione modulabile e resistente. Basta per un bel voto?
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: il cambio è da riferimento per pastosità e precisione. Stessa positiva valutazione per frizione e trasmissione finale.
4.0
4.0

Sospensioni

KTM SUPER DUKE 990: tre, la media tra il voto elevato che meritano nella guida sportiva e quello basso nell’uso normale, sulle strade di tutti i giorni.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: il migior copmpromesso per l’uso stradale, capaci di assorbire i colpi più duri e di garantire un assetto perfetto nella guida sportiva.
3.0
4.0

Freni

KTM SUPER DUKE 990: degno di una vera superbike: il doppio freno anteriore si impone per potenza e prontezza. A volte fin troppo. Nella norma il posteriore.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: mancano di mordente nella primissima fase d’intervento e occorre esercitare una pressione notevole per tirar fuori potenza.
5.0
3.0

Su strada

KTM SUPER DUKE 990: senza respiro. Così la KTM lascia il pilota: è un animale da misto. Vola in curva, stacca e accelera in maniera impressionante. Tale che a volte prende addirittura in contropiede. Ecco perchè occorre essere un minimo smaliziati per domare questa belva, soprattutto se l’asfalto si presenta sconnesso. In questo caso la faccenmda si fa davvero seria...
4.0
4.0

Versatilità

KTM SUPER DUKE 990: l’unico utilizzo è quello impegnato. Scordate il turismo e la città: mettete la tuta, preparatevi a soffrire e a fermarvi spesso.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: in città come in campagna, in viaggio come nella guida impegnata, la Multistrada sa soddisfare tutte le richieste. Anche le più strane.
2.0
4.0

Prezzo

KTM SUPER DUKE 990: costa la KTM. Ma le emozioni che regala sono davvero uniche. Nel bene, ma anche nel male... La dotazione è di alto livello, però.
DUCATI MULTISTRADA 1000 DS S: Le quotazioni Ducati non sono mai state popolari. E la Multistrada non fa eccezione: ma ne vale la pena...
2.0
1.0

Pregi e difetti

 
KTM 990 Super Duke
KTM
990 Super Duke
Ducati Multistrada 1000 DS
Ducati
Multistrada 1000 DS

PREGI

Motore esuberante, Estrema maneggevolezza, Frenata potente Grande versatilità, Prestazioni su strada, Ottimi cambio e frizione

DIFETTI

Comfort ridotto, Scarsa stabilità sullo sconnesso Altezza sella elevata, Potenza freni ridotta

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