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Harley-Davidson Sportster 1200 XL1200V Seventy Two

Alfredo Verdicchio il 17/09/2013 in Prove della redazione
Harley-Davidson Sportster 1200 XL1200V Seventy Two
Harley-Davidson Sportster 1200 XL1200V Seventy Two
1202 cc / 49,0 kW (66,6 CV) / 2 cilindri a V di 45° / Euro3
€ 11.900 cim

La H-D aggiorna il suo chopper Sportster 1200 XL1200V Seventy Two con nuove colorazioni che ne enfatizzano ancora di più il fascino vintage. E il resto? Manubrio alto, avantreno sottile e quel piacere di guida che ha reso immortali le Sportster

Non passa certo inosservata l'ultima arrivata, la più eccentrica delle Sportster, la XL1200V... al secolo nota come Seventy-Two. Il 72 richiama i mitici Anni 70 e soprattutto la Route 72, statale che taglia Los Angeles da sudest e sulla quale negli anni della psichedelia sfilavano centinaia di custom e chopper aerografati. Moto così minimal che ancora oggi rubano gli occhi dei passanti, proprio come la nostra 1200. E non è un caso che nella tombola al numero 72 sia associato lo stupore ("'a meraviglia", nella più colorita Smorfia partenopea). Questo chopper è forse la migliore interpretazione nella gamma Sportster, grazie a un equilibrato insieme di dettagli che lo rendono unico. A partire dal manubrio mini-ape, passando per la ruota anteriore da 21", gli scarichi shorty e il fisico filiforme in virtù dello stretto telaio e del serbatoio peanut (solo 7,9 litri di carburante). E poi le cromature a profusione, da cui "si salvano" solo il telaio, il basamento motore e gli ammortizzatori! Ma il pezzo forte, la novità distintiva per il 2013, è la cangiante colorazione Hard Candy Big Red Flake della nostra prova. Pagliuzze luccicanti che ci riportano dritti dritti ai tempi degli hippie... Parlando di metal flake, la 72 è disponibile anche in verde o in oro. Poi ci sono le più tradizionali verniciature gialla o blu, oltre a un aggressivo nero opaco.

Niente limiti

Libidine pura per chi ama gli Anni 70, quando il forte senso (e bisogno) di libertà permeava il quotidiano. Libertà che ancora oggi va braccetto con la moto, capace di porci verso la vita e verso il mondo senza confini. Niente lamiere, vetri o portiere a limitare i cinque sensi e totale percezione di quello che ci circonda: vento tra i capelli (una volta...), sole sul viso, profumi. Ma anche acqua, freddo e gelo. La Sportster enfatizza questa filosofia, aggiungendo una guida facile e un motore docile: prima di tutto, mette a proprio agio. La Seventy-Two, con i suoi 253 kg dichiarati in ordine di marcia, è una delle più leggere della casa americana e col suo baricentro piazzato all'altezza delle caviglie, anche maneggiarla da fermi diventa uno scherzo. La sella bassa e i fianchi strettissimi permettono a chiunque di appoggiare tranquillamente a terra entrambi i piedi, compreso chi non è dotato di lunghe leve, e gestirne il peso non implica alcun rischio o fatica. Vantaggi che si ripropongono anche in movimento. Nel traffico sembra un giocattolo, grazie anche alla buona leva offerta dal manubrio e al pneumatico anteriore slim, che rende discretamente rapidi pure i cambi di direzione, nonostante l'ampio diametro del cerchio e le geometrie di sterzo abbondanti. Ancora meglio il comportamento in curva, dove l'americana si dimostra svelta nel puntare la corda e piuttosto precisa nel disegnare la traiettoria scelta, grazie anche a una più che discreta luce a terra. Insomma, sulla 72 piegare è permesso tanto quanto in sella alla sorellina Roadster (ora disponibile solo in versione 883). E il tutto avviene senza impegno fisico e stress mentale. Guidare pacificamente questa H-D è insomma un piacere: basta decidere la destinazione e partire. Non importa che sia mare o montagna, collina o pianura: con i suoi ritmi, godendosi il panorama, si va ovunque. E l'autostrada? L'evidente mancanza di protezione aerodinamica e l'ergonomia di seduta (più comoda di quel che si possa pensare) con braccia e gambe larghe (in inverno i gioielli di famiglia soffrono), portano alla lunga a mantenere medie velocistiche più adatte all'Aurelia che all'A1. Fino ai 120 km/h si viaggia comunque sereni. Oltre ci si deve aggrappare con forza al manubrio: ma non temete, l'avantreno non perde nulla in stabilità e precisione.

Doti nascoste

Nel complesso, comunque, il comfort è discreto. La sella anche se piccola non è malaccio, a guardarla si ha l'idea che si soffrirà parecchio e invece finché l'asfalto è in buone condizioni si superano i 100 km "di autonomia" in scioltezza. L'imbottitura nulla può di fronte a buche, dossi e tombini: gli ammortizzatori così corti e dalla taratura morbida fanno poco o nulla. Si può sempre agire sul precarico della molla, ma come spesso accade su moto di questo genere, il maggiore sostegno si paga con un comportamento meno progressivo in estensione e, quando si va ad alzare il ritmo di guida, anche peggiorativo. Caricando le molle, la sospensione fatica a copiare il manto stradale, col risultato che a soffrirne sono la schiena e, sugli avvallamenti accentuati, la precisione di guida. Meglio la forcella, anch'essa parecchio morbida, che riesce a filtrare molti più colpi e a garantire una buona stabilità, grazie anche alla ruota da 21" e all'avancorsa abbondate. Facendo un uso più consono alla propria tipologia, la Sportster Seventy-Two risulta alla fine godibile, sincera e divertente. Anche il motore fa la sua parte: non troppo potente, parsimonioso nei consumi (ma occhio alla scarsa autonomia e alla riserva, stimata intorno a soli 1,5 lt) e sempre generoso a ogni apertura di gas. Una volta fatta scoccare la scintilla, il twin prende vita senza sferragliare troppo né vibrare oltre il dovuto. Non fa nemmeno la voce grossa: dalla coppia di scarichi "shorty" fuoriesce un placido borbottio che mette il cuore in pace a chi resta intimorito dalla grossa cubatura. Ma i 1202 cc dell'Evolution (così viene chiamato il propulsore ad aria) nel mondo custom sono il minimo sindacale per godere di una discreta schiena e uscire dalle curve a testa alta. I 96 Nm di coppia massima sono un bell'avere: disponibili tutti nei primi 3500 giri, evitano di dover ricorrere ossessivamente al cambio, che peraltro perde in precisione nell'uso frenetico. Il twin fa l'en plein con un'erogazione molto progressiva e fluida sin dai bassi regimi (strappa giusto un po' in quinta marcia, quanto si spalanca di colpo) e questo fa della 72 una moto ben gestibile anche da chi non è un motociclista navigato. Una piacevole sorpresa anche dall'impianto frenante: pochi muscoli e tanta dolcezza, qualità adatte a non mettere in crisi nemmeno il sottile pneumatico anteriore che, infatti, arriva difficilmente al bloccaggio. Occhio però ai panic-stop!

Dati Tecnici

 
Harley-Davidson
Sportster 1200 XL1200V Seventy Two

Motore

2 cilindri a V45°, Euro3. Raffreddamento ad aria. AlesaggioxCorsa (mm) 88,9x96,8. Cilindrata (cc) 1202,0. Rapporto di compressione 9,7:1. Distribuzione aste e bilancieri, due valvole per cilindro. Alimentazione iniezione elettronica. Controlli elettronici nessuno. Lubrificazione a carter secco. Serbatoio (litri/riserva) 7,9/nd.

Trasmissione

finale a cinghia. Frizione multidisco in bagno d'olio con comando meccanico. Cambio a cinque marce.

Ciclistica

doppia culla in acciaio, inclinazione cannotto di sterzo 30,1 mm, avancorsa 134 mm. Sospensione ant/regolazioni forcella da 39 mm/nessuna. Sospensione post/regolazioni doppio ammortizzatore/precarico molla. Escursione ruota ant/post (mm) 145/54. Pneumatico ant/post MH90-21; 150/80-16. Freno anteriore disco singolo in acciaio da 292 mm, pinza a due pistoncini. Freno posteriore disco in acciaio da 260 mm, pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

Lunghezza 2275 mm. Altezza sella 710 mm. Interasse 1525 mm. Peso in ordine di marcia 253 kg.

Prestazioni

Potenza max/giri 49,0 kW (66,6 CV)/5950. Coppia max/giri 96 Nm (9,8 kgm)/3500.

Prestazioni

Il commento del centro prove

A differenza di altre Harley-Davidson Sportster 1200, la Seventy-Two utilizza una rapportatura del cambio più lunga per tutte le marce. Questo giustifica i risultati meno brillanti rispetto alla Forty-Eight nella velocità ai 1500 m (influenzata anche dalla posizione di braccia e gambe larghe), di accelerazione e, soprattutto, di prova sorpasso, dove fa segnare addirittura 2 secondi in più. Per quanto riguarda gli spazi di frenata, i 2,7 s rilevati nella prova 130-80 km/h sono dovuti alla poca potenza dell'impianto anteriore, scelta obbligata per evitare il bloccaggio del relativo pneumatico a sezione ridotta (e quindi dalla minore impronta a terra).

Curva di accelerazione

Harley-Davidson Sportster 1200 XL1200V Seventy Two

Condizione della prova

Cielo velato
Vento 1 m/s
Temperatura aria 10°C
Pressione atmosferica 1006 mb
Temperatura asfalto 12°C

Rilevamenti

 
Harley-Davidson
Sportster 1200 XL1200V Seventy Two

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 168,6 km/h (38,4 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 14,4 s (147,4 km/h)
0-1000 m 27,8 s (166,8 km/h)
0-90 km/h 5,0 s (72,1 m)
0-130 km/h 9,9 s (227,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 10,3 s (307,4 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,7 s (85,2 m)
50-0 km/h 2,6 s (25,4 m)

CONSUMO

Urbano 15,3 km/l
Extraurbano 19,4 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,1 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 256,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,0/54,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 42,0/58,0

Pagelle

 
Harley-Davidson
Sportster 1200 XL1200V Seventy Two

In sella

3.5

Non fatevi ingannare, il manubrio alto (ma non troppo) e le pedane moderatamente lontane sono disposte in modo tale da essere poco stancanti.

Comfort

2.5

Tutto sommato discreto, almeno per il pilota. Il passeggero non è contemplato, almeno di serie. Peccato.

Dotazioni

2.0

Ehm... quali? La Sportster Seventy-Two è minimal in ogni suo aspetto, non solo esteriore. Ma lo fa per una precisa scelta, per filosofia.

Qualità percepita

4.0

Le finiture sono di buon livello: certo, ci aspettavamo cromati anche gli ammortizzatori, ma non si può avere tutto.

Capacità carico

1.5

Nel film Easy Rider riuscivano a legare (con un po' di mestiere) un pratico sacco a pelo. Senza attingere agli accessori si fa poco altro.

Motore

3.5

Pecca un po' in potenza (i 66 CV si spengono piuttosto in fretta) ma i muscoli non gli mancano: nel traffico e tra le curve ci si diverte senza stress.

Trasmissione

3.0

La cinghia dentata funziona benissimo e in più il cambio fa discretamente il suo lavoro, se non strapazzato.

Sospensioni

2.5

Sufficienza piena ottenuta per la facilità con cui la forcella filtra anche i colpi pù duri, a differenza del posteriore.

Freni

2.5

I due dischi fanno il loro lavoro senza infamia e senza lode: non eccellono in potenza, ma almeno offrono una buona modulabilità.

Su strada

3.5

Non arriva alle 4 stelle perché manca un po' di motore, però da guidare è facile e soprattutto divertente.

Versatilità

2.5

Le manca solo andare in fuoristrada, per il resto è buona per far tutto... al suo ritmo però. La mezza stella è per la sella monoposto.

Prezzo

4.0

11.900 euro cim di questi tempi sono dei bei soldi, ma se avete la passione per le moto americane, beh... per la 72 sono davvero spesi bene.

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