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Prove della redazione

Suzuki SFV Gladius 650

Walter Tortoroglio il 01/06/2012 in Prove della redazione
Suzuki SFV Gladius 650
Suzuki SFV Gladius 650
645 cc / 53,0 kW (72 CV) / 2 cil. a V di 90° / Euro 3
€ 6590 c.i.m.

Nel trofeo Gladius Cup questa tranquilla moto da passeggio diventa una racer pronto gara. Vi spieghiamo come avviene e quanto costa la metamorfosi

Le Langhe piemontesi sono un luogo splendido per una gita in moto. Le curve dolci delle strade che portano in collina sembrano fatte apposta per gustare i piaceri della guida. Non servono potenze da GP e soluzioni tecniche da corsa, le moto ideali per affrontare queste curve sono fatte per moto come la Suzuki Gladius: motore generoso, ciclistica intuitiva e comfort quanto basta. Come si spiega allora che in quattro e quattr'otto dall'atmosfera bucolica della campagna piemontese ci siamo ritrovati nel bel mezzo della bagarre di una gara combattuta? Tutto è cominciato con l'invito da parte della Suzuki al trofeo monomarca Gladius Cup, al quale si può partecipare con modifiche minime alla naked giapponese. Questa bicilindrica, a fronte di un prezzo di acquisto ragionevole, offre infatti discrete prestazioni già nella configurazione di serie, e una facilità di guida favorita dal peso ben distribuito, dell'erogazione del motore lineare fin dai regimi di giri più bassi e dalla posizione in sella azzeccata: le gambe del pilota non sono troppo raccolte, il busto è eretto ed il manubrio, che definisce una posizione naturale delle braccia, è ideale per la guida «spensierata». Qualche pensiero, non troppo brutto in realtà, è invece generato dalla taratura eccessivamente morbida delle sospensioni: il mono sulle curve veloci innesca degli ondeggiamenti piuttosto ampi, che si smorzano solo alleggerendo il gas. Non è raro poi raggiungere il fondo corsa della forcella superando un dosso rallenta-traffico mentre si frena con decisione all'anteriore. Le decelerazioni, poi, sono gestibili ma poco potenti, anche solo per la guida su strada.

Casa-pista-ufficio

Proprio il contrasto tra l'impostazione della Gladius, un puro «animaletto» da strada, e il suo impiego agonistico nella Gladius Cup, ci hanno incuriosito: davvero con poche modifiche l'estetica trendy e l'impostazione tranquilla possono svelare un'inaspettata verve corsaiola? Inutile dirlo, quando l'invito per la tappa di Franciacorta è arrivato in redazione, è scattata la consueta «rissa» tra tester, dalla quale il sottoscritto è uscito vincitore! L'appuntamento è al circuito bresciano, per il venerdì mattina. Scopriamo che la moto a nostra disposizione è gestita da un amico di vecchia data, piemontese come chi scrive: Gian Mario Abbà, concessionario albese della casa di Hamamatsu. Gian ci illustra le caratteristiche della nostra Gladius, trasformata in moto da corsa grazie a diverse parti speciali, obbligatorie per partecipare al monomarca. Il kit trofeo comprende infatti una coppia di pedane Euroracing, lo scarico Arrow, i tamponi paratelaio, la vasca sotto al motore obbligatoria, un kit di tubi freno in treccia metallica, il codino coprisella, i copricarter motore ed il kit forcella White Power. Facoltativi i montaggi dell'ammortizzatore posteriore, sempre WP e del manubrio alleggerito Euroracing.

In prova tra i cordoli

Scendiamo in pista nei due turni di prove libere del venerdì e subito ci rendiamo conto che la Suzukina si destreggia ottimamente tra i cordoli, coadiuvata alla perfezione dalle Dunlop Sportmax Racer D211 che ne esaltano handling e velocità in curva. Non è invece migliorata più di tanto la resa dell'impianto frenante: anche se i tubi dei freni sono stati sostituiti con dei più performanti componenti racing, il «mordente» non è quello che ci saremmo aspettati da una moto da pista. Anche l'ammortizzatore posteriore originale mostra il suo limite quando si cerca il tempo mentre la posizione in sella, da noi elogiata nella guida stradale, in pista si rivela troppo «turistica» e c'era da aspettarselo. Non lamentiamoci, però, in un monomarca i piloti hanno a disposizione lo stesso materiale! Il sabato mattina il nostro meccanico Gian ci fa una sorpresa: sulla Gladius è montato l'ammortizzatore WP! Fantastico, non vediamo l'ora di scendere in pista per mettere alla prova il nuovo componente. I risultati si vedono immediatamente e dopo pochi giri demoliamo il nostro crono del giorno precedente.
Ora la velocità a centro curva è davvero elevata, si piega che è un piacere e le pedane si consumano strisciando a terra. Possiamo lavorare di fino sulle sospensioni, fino a trovare un set-up che ci consente di aprire molto presto il gas in uscita di curva. Omar, il tecnico che si occupa dell'assistenza in gara degli ammortizzatori WP, effettua le ultime modifiche alla forcella, grazie alle quali riusciamo a prolungare le frenate fin dentro le curve, compensando così lo scarso mordente dei dischi anteriori. Quando una moto da corsa, anche se derivata strettamente dalla serie come la nostra Gladius, è bene accordata, i tempi migliorano di molto: l'impegno nostro e dei meccanici del team viene premiato con un quarto tempo di giornata e sesto assoluto. L'ora dei gladiatori

Ma l'importante, si sa, è quel che accade la domenica! Scattiamo bene al via e per alcuni giri rimaniamo incollati ai primi tre piloti, vecchi marpioni del trofeo Gladius. Teniamo la posizione, ma oltre metà gara i problemi fisici che ci avevano costretti al ritiro dalle corse si fanno sentire e perdiamo due posizioni. Pian piano scivoliamo nella classifica fino a tagliare il traguardo, al termine delle venti tornate, in una onorevole sesta posizione. La vittoria va al bravo Lorenzo Segoni che dopo una lotta furibonda ha ragione del torinese Erik Marangon. Da parte nostra ci siamo divertiti e soprattutto resi conto che il trofeo creato dalla Suzuki e dalla Federazione Italiana è davvero accessibile non solo a livello tecnico, ma anche per i costi contenuti. Il costo del kit racing obbligatorio è di 2000 euro e comprende l'iscrizione a tutte le gare ed un nutrito set di prodotti Motul e Berner. Esiste anche la possibilità di noleggiare la moto già pronto-gara, al costo di 990 euro a gara tutto compreso, a parte pneumatici e benzina. La Gladius Cup è un'ottima occasione per iniziare a correre: la moto non richiede grande esperienza per la manutenzione alla quale può provvedere il pilota o il classico amico appassionato; come dice il nostro meccanico, basta fare benzina, e via! Non vi nascondiamo che, dopo questo test la voglia di iscriverci al trofeo ci è venuta. Chissà...
Suzuki Gladius Cup: istruzioni per l'uso
Il trofeo Suzuki quest'anno è gestito dalla FMI e si articola su cinque prove all'interno del calendario della Coppa Italia. I 2000 euro (IVA esclusa) dell'iscrizione danno diritto a prendere parte alle cinque gare che si compongono di due turni di prove libere il sabato e della gara della domenica. Nella cifra è compreso il kit tecnico con il quale equipaggiare la Gladius. I costi si riducono a 1000 euro (IVA esclusa) per i piloti già in possesso del kit. Il montepremi in palio è ricco e prevede un'automobile Suzuki Alto, una Suzuki GSR600 e uno scooter Suzuki Sixteen 150 rispettivamente al primo, secondo e terzo pilota classificato, oltre a vincite in denaro distribuite ad ogni gara: al 1° 500 euro, al 2° 300 euro e al 3° 200 euro. Per saperne di più: www.gladiuscup.it.

Dati Tecnici

 
Suzuki
SFV Gladius 650

Motore

2 cilindri a V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 81,0x62,6 mm; cilindrata 645,0 cc; rapporto di compressione 11,5:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 39 mm. Capacità serbatoio carburante 14,5 litri (riserva nd). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (46/15). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando meccanico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in acciaio; avancorsa 106 mm, inclinazione cannotto di sterzo 25°; sospensione anteriore, forcella da 41 mm regolabile nel precarico molla; sospensione posteriore, forcellone in alluminio con leveraggi progressivi e monoammortizzatore regolabile nel precarico molla. Cerchi, anteriore 3,50x17”, posteriore 4,50x17”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 160/60 ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 290 mm e pinze flottanti a 2 pistoncini, posteriore a disco in acciaio da 240 mm e pinza a flottante a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2130, larghezza 760, altezza sella 785, interasse 1445. Peso a secco nd.

Prestazioni

potenza 53 kW (72 CV) a 8400 giri, coppia 64 Nm (6,52 kgm) a 6400 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Le sensazioni riguardanti in particolare il motore, riportate dai tester nella guida su strada, sono confermate dai dati numerici dei rilevamenti. La Suzuki batte le rivali Kawasaki ER-6n (bicilindrica parallela) e Yamaha XJ6 nella prova di accelerazione, sia al traguardo dei 400 sia a quello dei 1000 metri, grazie alla curva di coppia molto sostenuta anche ai bassi regimi di giri. Questo è confermato in particolare dalla Prova Sorpasso, dove la Gladius rifila circa sei decimi di secondo alle rivali. La sensazione di scarsa potenza frenante all’anteriore è stata verificata soprattutto nella decelerazione dai 130 km/h: il tempo e lo spazio di rallentamento sono superiori alla media, ma soprattutto tale risultato è stato ottenuto attuando un carico molto elevato sul comando al manubrio rispetto a quello richiesto dalle concorrenti, a discapito della modulabilità nelle frenate al limite. In più la ripartizione dei pesi, spostata al retrotreno, non gioca a favore della Suzuki in questo test.

Curva di accelerazione

Suzuki SFV Gladius 650

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 10°C
Pressione atmosferica 1014 mb
Temperatura asfalto 14°C

Rilevamenti

 
Suzuki
SFV Gladius 650

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 196,0 km/h (33,8 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,7 s (168,8 km/h)
0-1000 m 24,5 s (191,5 km/h)
0-90 km/h 3,5 s (48,3 m)
0-130 km/h 6,8 s (147,7 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,9 s (202,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (77,1 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,6 m)

CONSUMO

Urbano 17,2 km/l
Extraurbano 16,5 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,8 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 202,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 48,5/51,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,5/55,5

Pagelle

 
Suzuki
SFV Gladius 650

In sella

4.5

La posizione in sella offre controllo della moto e comfort. Per la guida sportiva meglio sostituire pedane e manubrio con parti racing.

Comfort

3.5

Le poche vibrazioni generate dal motore non infastidiscono. In pista il pilota non si stanca anche dopo molti turni di guida.

Dotazioni

4.0

La Gladius è ben equipaggiata per la strada, manca solo l’indicatore del livello benzina. Per la pista le sospensioni vanno modificate.

Qualità percepita

3.5

Trasmette solidità e sensazione di buona qualità. Osservati da vicino alcuni dettagli deludono un po’.

Capacità carico

3.0

Il vano sotto alla sella permette il trasporto di piccoli oggetti, mentre il passeggero è ospitato degnamente.

Motore

4.5

Il twin nato per la Suzuki SV rivaleggia in prestazioni con unità di cilindrata superiore. Ottima la fluidità di erogazione.

Trasmissione

3.5

Il cambio è abbastanza preciso, ma in Suzuki sanno fare anche di meglio. Avremmo gradito, in pista, la regolazione della leva frizione.

Sospensioni

3.5

Su strada forcella e mono garantiscono comfort e precisione di guida. In pista risultano troppo soffici in staccata e accelerazione

Freni

3.5

Il posteriore è modulabile e ha la giusta potenza. Poco incisivo l’anteriore che per rendere richiede un elevato carico sulla leva.

Su strada

4.5

La piccola Suzuki è tanto sfruttabile in città quanto divertente nel misto. In pista bastano poche modifiche, soprattutto ai freni, per girare forte.

Versatilità

3.5

I progettisti sono riusciti a mettere a punto una naked che non fa rimpiangere lo scooter in città, una tourer nelle gite e una race-replica in pista. Il segreto forse sta nella «maturità» del modello che eredita le migliori qualità della progenitrice SV650, rivedute e corrette in positivo.

Prezzo

4.0

Il prezzo è allineato alla concorrenza giapponese. Quello del kit per correre nel trofeo è inferiore al costo delle parti sciolte fornite.

Pregi e difetti

 
Suzuki
SFV Gladius 650

PREGI

Prestazioni motore, Facilità di guida, Versatilità

DIFETTI

Frenata anteriore poco potente, Resa sospensioni nella guida sportiva

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