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Prove della redazione

Suzuki GSR 600

Daniele Massari il 12/09/2012 in Prove della redazione
Suzuki GSR 600
Suzuki GSR 600
600 cc / 72,0 kW (98 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 7.295 c.i.m.

Ad Hamamatsu non hanno dubbi: questa naked diventerà il loro bestseller. Più brava che bella, ha un compito tutt'altro che impossibile...

La Suzuki GSR 600, naked di media cilindrata lanciata sul mercato da circa un mese con il compito di imporsi nel segmento delle 600 cc, rappresenta più di una semplice novità. Innanzitutto è un modello dalla dichiarata valenza strategica, una motocicletta creata con l'ambizioso proposito di insidiare la leadership delle regine della categoria (prima tra tutte la Honda Hornet) che mira, per ammissione degli stessi vertici della Casa, a diventare in breve tempo il modello più venduto nella storia del marchio di Hamamatsu. Resta chiaro che, tentando questa avventura con diversi anni di ritardo in un segmento in cui la Bandit non ha mai fatto registrare vendite da primato, Suzuki non poteva permettersi di sbagliare: la GSR rappresenta infatti uno dei migliori prodotti del suo segmento di mercato per tecnica e prestazioni Tra le tante virtù di questa naked va annoverato anche un prezzo inferiore a quello delle rivali: 7.295 euro c.i.m. cui va aggiunto il lodevole proposito, dichiarato sin d'ora dalla Casa, di attuare una politica di tutela degli acquirenti cercando di mantenere alto il valore dell'usato nel tempo.

La questione estetica

Uno dei pochi aspetti che non ci hanno convinti è quello estetico, che comunque resta circoscritto all'ambito delle opinioni personali. Tuttavia ci è parso di riconoscere, nella linea della GSR troppe citazioni di elementi che hanno decretato il successo di altri modelli (i quattro scarichi ricordano la MV Agusta F4, il fanale oblungo la Brutale o la Yamaha FZ6, le fiancatine richiamano l'attesa Suzuki B-King) ma che nella GSR non sembrano poi sviluppati con convinzione. Il risultato è sicuramente un modello con tanti punti di forza, che conquisterà migliaia di clienti per l'equilibrio globale raggiunto tra linea e prestazioni ma che, pur risultando più bello dal vivo che in fotografia, difficilmente può far battere il cuore. E' pur vero, tuttavia, che al di là delle considerazioni estetiche è nel comportamento dinamico che si giudica una moto: e su strada, statene certi, la GSR convince senza mezzi termini.

Votata al piacere di guida

Merito di una ciclistica che offre sempre un grande controllo del mezzo. Anche il motore, più corposo di quello delle concorrenti, nonostante il poco brio ai bassi regimi e una certa ruividezza negli apri-chiudi, risulta vigoroso sin dai medi e si fa esaltante agli alti, proiettando con decisione la lancetta del contagiri verso la zona rossa posta a quota 14.000 giri. Lungo tutto l'arco di utilizzo del motore si viene piacevolmente accompagnati dalla tonalità dello scarico i cui terminali, posti alle spalle del pilota, regalano una colonna sonora a tratti persino emozionante. Rapida e neutra nei cambi di direzione ed in fase di inserimento in curva, la GSR piace anche per il buon compromesso raggiunto tra stabilità sul veloce e maneggevolezza. Merito del telaio in alluminio, le cui quote (1.440 mm di interasse ed inclinazione del cannotto pari a 25,15°) sono state studiate appositamente per tale scopo. La ciclistica, dall'impostazione piuttosto sportiva, paga forse qualcosa sui fondi sconnessi ma consente ampie possibilità di regolazione e sposta l'ago della bilancia verso un utilizzo «allegro» del mezzo, ottimale sul misto e sui percorsi ricchi di curve. Il propulsore, derivato da quello della GSX-R 600, è stato rivisto al fine di offrire maggiore fruibilità nell'uso quotidiano: c'è più vigore lungo tutto l'arco di erogazione. Il cambio dalla rapportatura accorciata sebbene un po' ruvido, consente di viaggiare in sesta nel misto veloce potendo contare sempre su di un ottimo spunto.

Inclinazione sportiva

Realizzata attorno al propulsore della GSX-R 600 MY 2005, la GSR vanta un'anima più moderna delle rivali e una vocazione sportiva che la rende divertente ed appetibile anche per i piloti più smaliziati: il quattro cilindri in linea da 600 cc è dotato di testate a quattro valvole e sfrutta un doppio albero a camme (in questo caso l'elemento è cavo per ridurre il peso e l'inerzia). Come sulla GSX-R all'alimentazione provvede l'impianto di iniezione elettronica SDTV a doppi corpi farfallati da 38 mm. In ogni iniettore sono presenti due valvole a farfalla, la prima delle quali risponde al comando del pilota sulla manopola del gas, mentre l'altra stabilizza l'erogazione in base a parametri quali il regime di rotazione e la marcia inserita. La centralina ECM li elabora in tempo reale e ottimizza l'erogazione della potenza garantendo maggior tiro in basso.

Ciclistica senza risparmi

Il bel telaio in lega d'alluminio, realizzato mediante pressofusione ad alta depressione, è abbinato ad una forcella Kayaba da 43 mm (dotata di regolazione del precarico molla) e al forcellone in alluminio con capriata di irrigidimento e leveraggio progressivo. Tutto un altro pianeta, insomma, rispetto agli apparati piuttosto economici che vengono proposti dalla concorrenza diretta (purtroppo senza eccezioni). Il mono Kayaba ad esempio, è dotato di registri per la regolazione del precarico molla e del freno in estensione. L'impianto frenante, efficace su entrambe le ruote ed infaticabile, sfrutta una coppia di dischi flottanti da 310 mm sulla ruota anteriore ed un disco da 240 mm su quella motrice, abbinati a pinze Tokiko a quattro pistoncini (le due anteriori) e a pompante singolo (la posteriore). Nel corso di un test di trecento chilometri - buona parte dei quali percorsi su fondo viscido a causa della pioggia - siamo rimasti piacevolmente impressionati dalla potenza delle decelerazioni. Ci ha convinto anche il grip delle coperture di primo equipaggiamento, le Bridgestone Battlax BT014R, ottimo compromesso tra utilizzo sportivo e turistico.

Dati Tecnici

 
Suzuki
GSR 600

Motore

4 cilindri in linea trasversali a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 67x42,5 mm; cilindrata 599,4 cc; rapporto di compressione 12,5:1. Distribuzione bialbero a camme in testa e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con corpi farfallati a doppia farfalla e iniettore singolo per cilindro, diametro corpi farfallati 38 mm. Capacità serbatoio carburante 16,5 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi a denti dritti, finale a catena (48/16). Frizione multidisco in bagno d’olio. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a doppio trave in lega d’alluminio; sospensione anteriore, forcella teleidraulica Kayaba da 43 mm regolabile nel precarico molla, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone con monoammortizzatore regolabile nel precarico molla e nel freno in estensione, escursione ruota 134 mm. Cerchi in alluminio: anteriore 17x3,5”, posteriore 17x5,5”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55- ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 310 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2.090, larghezza 795, altezza sella 785, interasse 1.440. Peso a secco 183 kg.

Prestazioni

potenza 72,0 kW (98 CV) a 12.000 giri, coppia 64,7 Nm (6,6 kgm) a 9.600 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

L’erogazione «elettrica» di questo 4 cilindri sorprende nella prova di ripresa: il motore prende giri senza esitazioni o strappi e ciò si riflette positivamente sulla prestazione. Nella prova sorpasso la GSR fa meglio delle pari cilindrata Yamaha Fazer (7,6 s) e Honda CBF 600 (8,5 s). Ottima e al vertice di classe (e non solo) la frenata, complice un impianto anteriore dalla buona potenza e perfettamente gestibile grazie alla modulabilità al top. Nella prova di accelerazione è stato semplice staccare un buon tempo, grazie alla morbidezza e precisone del comando della frizione (a cavo) che permette di dosare micrometricamente l’intervento nella delicata fase di stacco da fermo. Il cambio dagli innesti corti e precisi collabora all’ottenimento della buona prestazione della GSR. La posizione in sella centrata consente di contenere la tendenza all’impennata, evitando perdite di tempo.

Curva di accelerazione

Suzuki GSR 600

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 3°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 4°C

Rilevamenti

 
Suzuki
GSR 600

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 206,4 km/h (32,6 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,7 s (177,8 km/h)
0-1000 m 23,8 s (202,8 km/h)
0-90 km/h 3,6 s (44,3 m)
0-130 km/h 6,1 s (121,9 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 7,5 s (226,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (79,6 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,7 m)

CONSUMO

Urbano 14,2 km/l
Extraurbano 15,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,1 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 214,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 48,0/52,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,0/56,0

Pagelle

 
Suzuki
GSR 600

In sella

4.0

La posizione di guida è corretta, sebbene la strumentazione sia posta troppo in basso. Buona la posizione delle pedane.

Comfort

3.0

Protezione aerodinamica appena sufficiente e qualche risonanza al manubrio; in compenso le pedane sono ottimamente isolate.

Dotazioni

4.5

Il display è molto ricco e indica anche la marcia inserita. Le sospensioni sono regolabili, telaio e forcellone pezzi di gran pregio.

Qualità percepita

3.5

Leggermente superiore alle concorrenti. Spiacciono ingenuità stilistiche come i retrovisori «scooteristici».

Capacità carico

1.5

Lo scarico sotto la sella lascia spazio ai documenti o poco più. Se sbagliate misura del bloccadisco vi toccherà portarlo nello zaino...

Motore

4.0

Brillante quando si vuole spingere, si mantiene particolarmente corposo anche ai medi regimi, laddove la concorrenza manca di carattere.

Trasmissione

2.0

Un po’ ruvida negli apri-chiudi. Sul modello da noi testato il cambio non brillava per morbidezza.

Sospensioni

3.5

Sono tarate sul rigido e dunque pagano dazio sullo sconnesso. Ma vantano diverse regolazioni e un buon equilibrio globale.

Freni

5.0

Infaticabili e al top della categoria: la vocazione sportiva emerge anche nella potenza frenante che quindi richiede un minimo di assuefazione.

Su strada

4.0

Divertente e godibile quasi in ogni frangente... con l’ovvia eccezione delle lunghe trasferte autostradali.

Versatilità

3.5

Un mezzo adatto per i tragitti casa- ufficio e per le gite fuoriporta anche in compagnia di un passeggero, ma difficilmente sarà la compagna dei lunghi viaggi. L’altezza ridotta della sella la rende fruibile anche nel traffico, nonostante il peso a secco non sia tra i più bassi della categoria.

Prezzo

4.0

Il prezzo di listino è inferiore a quello delle concorrenti. In più la Casa assicura che sarà salvaguardato il valore dell’usato.

Pregi e difetti

 
Suzuki
GSR 600

PREGI

Erogazione ai bassi, Sospensioni regolabili, Forcellone in alluminio, Prestazioni

DIFETTI

Brusca negli apri-chiudi, Cambio ruvido, Estetica poco armoniosa

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