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Prove della redazione

Piaggio X7 250

MariaVittoria Bernasconi il 05/07/2012 in Prove della redazione
Piaggio X7 250
Piaggio X7 250
244,0 cc / 6,2 kW (22 CV) / 1 cilindro oriz. / Euro 3
€ 4.000 c.i.m.

Un'escursione collinare fra Lombardia e Piemonte col nuovo scooter di Pontedera. La sua vocazione è cittadina, ma sa farsi apprezzare anche oltre le mura

Il paesaggio scorre come in una moviola e anche le ultime case ci scivolano accanto: il rumore del traffico è ormai un ricordo e quello che rimane è il ritmico ronzio del monocilindrico Quazar del Piaggio X7 che ci accompagna nella fuga dalla città. Iniziano ad intravedersi le campagne lombarde, con una nebbia famigliare e poetica che ammanta tutto e addolcisce la pianura. La strada è dritta, taglia come una lama questa zona alle porte di Milano e continua verso Vigevano e ancora più avanti attraverso il Monferrato per terminare a Torino, la nostra meta ultima.

La città ducale

Ad una trentina di chilometri dal capoluogo lombardo, costeggiando il Naviglio Grande e la bella pista ciclabile che lo affianca, si entra nei fasti dell'architettura tardo quattrocentesca: una svolta a sinistra dalla statale vigevanese, un paio di incroci e finalmente si entra in uno dei più bei salotti italiani, la piazza Ducale di Vigevano. In effetti l'X7 è un ospite d'eccezione – con permesso speciale - perché la zona è tutta pedonale. In fondo ai portici e alle arcate, sorrette da 84 colonne ciascuna con un capitello diverso dagli altri, si erge il Duomo dedicato a Sant'Ambrogio. Proprio dietro la piazza, in direzione della Torre, si accede al Castello Sforzesco, sede di importanti mostre e del museo della calzatura. La città infatti è stata definita per decenni la capitale di questo importante accessorio. Qui l'X7, posteggiato in bella mostra, fa sfoggio del suo design moderno e attira gli sguardi di tutti, anche di un simpatico vigile che ci indirizza alle bellezze della città. Girovagando per le stradine del centro, l'X7 mostra un'indole particolarmente agile: nel traffico è a suo agio, come nello zigzagare tra le strette svolte dei vicoli. Merito anche delle ruote di media dimensione, 14' all'anteriore e 13' al posteriore, un pollice meno del diretto concorrente X-Max Yamaha. Uscendo sulla provinciale in direzione di Mortara, ci aspettano una quarantina di chilometri tra la bruma e le risaie non ancora allagate: si attraversa la lomellina, una zona tutta zanzare in pieno agosto, ma altamente suggestiva sia in primavera per le nebbie che dipingono l'orizzonte, sia in tarda estate quando il granturco punteggia di verde e arancio i dintorni. La vegetazione rispecchia la produzione locale: grano e riso oltre a fitti e ordinati pioppeti. L'X7 corre rapido, ha un'erogazione fluida e pronta e l'allungo è di tutto rispetto: senza quasi accorgersene supera i 100 km/h, e con un po' di pazienza arriva fino a 130 indicati senza vibrare troppo. Il parabrezza è un'ottima protezione dall'aria e non infastidisce la visuale nemmeno a chi non e molto alto. Non riusciamo a resistere alla tentazione di imboccare una delle stradine bianche che tagliano la statale verso Casale e si perdono oltre le prime colline, preludio del profilo tipico monferrino. Anche sulla terra battuta l'X7 riesce a cavarsela bene, pur se questa, ovviamente, non è il suo ambiente d'elezione. Le sospensioni lavorano bene, anche se sulle sconnessioni più importanti la risposta è brusca, segno evidente di uno scarso freno idraulico in estensione. Anche la frenata è degna di nota: non mette in crisi ma è efficace su entrambe le ruote.

Nel Monferrato

Casale ci accoglie con uno zampillare scintillante: alla rotonda d'ingresso è posta una bella fontana con scultura moderna sul cui sfondo si intravede il profilo della Torre Civica. Ci avviamo verso piazza Castello dove posteggiamo: c'è un angolo solo per moto proprio accanto al chiosco informazioni, dove si possono acquistare i pass d'accesso alla zona centrale, altrimenti visitabile a piedi. Qui sorge il Castello dei Gonzaga, a pianta esagonale asimmetrica. Questa fortificazione fa pensare ai vari assedi che la città subì nei secoli e di cui si può leggere traccia nel bel romanzo dello scrittore piemontese Umberto Eco «l'isola del giorno prima». Da vedere assolutamente l'interno del Duomo posto proprio nel cuore della città e dedicato a Sant'Evasio, ma anche la bella chiesa di San Domenico. Appena fuori Casale si apre un mondo di colli e vallate, dipinte in colori morbidi e a quadrettoni, dove val la pena di perdersi per più di una giornata. Ma il nostro itinerario prosegue verso il capoluogo del Piemonte, attraversando la zona ovest di Casale e tagliando paesini e campi coltivati. L'X7 Piaggio prosegue senza colpo ferire se non per la scomodità della sella che inizia a infastidire dopo solo un'oretta di percorrenza costante. La seduta, infatti, è piuttosto risicata e si tende a scivolare in avanti. Un peccato veniale per uno scooter che in realtà si è dimostrato un ottimo compagno di viaggio e di città.
L'acqua è una costante di questo viaggio: dopo il Naviglio ecco che il «grande fiume» ci attraversa la via: il Po scorre sotto i ponti di Torino e noi lo costeggiamo lungo l'ampio corso Casale, tutto alberato fino a piazza Gran Madre di Dio dove imbocchiamo il ponte Vittorio Emanuele I, da cui si gode la vista sul fiume e gli altri ponti in lontananza. La nostra destinazione ultima è piazza Vittorio Veneto, dove si svolge la manifestazione CioccolaTò: tutta la grande area porticata è zeppa di banchi e tendoni che propongono ogni sorta di leccornie a base appunto di cioccolato. L'aroma, delizioso, si spande un po' ovunque e noi facciamo shopping: grandi scorte di prelibatezze da stipare nello spazioso vano sottosella che all'occorrenza può accogliere un casco integrale e un jet senza visiera. Nel retroscudo c'è un vano con apertura senza chiave dove alloggiare cellulare e piccoli oggetti. Un appunto al pulsante per accedere al tappo benzina: è nascosto sotto la sella, quindi l'unico modo per fare il pieno è sollevare quest'ultima per far scattare la serratura del coperchio benzina. Un po' articolato. Ma Torino ci attende: il 2008 è un anno importante per la città piemontese, quello del design, con eventi e mostre di alto livello. Anche i portici di piazza Vittorio Veneto saranno teatro dal 6 marzo al 31 dicembre di un'esposizione - per immagini e fotografie - di oggetti che hanno fatto la storia del design. A Torino, è piacevole perdersi nelle vie, costeggiate da palazzi in stile liberty e barocco, fino a trovarsi nei pressi della Biblioteca Reale, dove ammirare capolavori come il «ritratto in sanguigna» di Leonardo da Vinci. E non può certo mancare una visita al più famoso museo egizio del mondo, dopo quello del Cairo. Il ritorno avviene ormai col buio lungo una scorrevole autostrada: peccato che il faro sembri poco luminoso mentre la strumentazione, già ben leggibile in pieno giorno risulta chiara e luminosa anche di notte.

Dati Tecnici

 
Piaggio
X7 250

Motore

monocilindrico orizzontale a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 72,0x60,0 mm; cilindrata 244,0 cc; rapporto di compressione 11,1:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica. Capacità serbatoio carburante 12 litri (riserva di 2 litri). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

finale a ingranaggi. Frizione automatica centrifuga. Cambio a variatore automatico.

Ciclistica

telaio a doppia culla in tubi di acciaio; sospensione anteriore, forcella da 35 mm, escursione ruota 90 mm; sospensione posteriore, gruppo motore oscillante con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla, escursione ruota 90 mm. Cerchi: anteriore 3,50x14”, posteriore 3,50x13”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR14, posteriore 140/60-ZR13. Freni: anteriore a disco singolo da 260 mm e pinza a doppio pistoncino, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2060, larghezza 745, altezza sella 790, interasse 1480. Peso a secco 160 kg.

Prestazioni

potenza 16,2 kW (22 CV) a 8250 giri, coppia 20,2 Nm (2,6 kgm) a 6500 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Di buon livello le prestazioni spuntate dal Piaggio X7, a conferma che il monocilindrico italiano è tra i più validi e prestanti motori del panorama scooteristico odierno. La velocità di uscita dai 1500 metri, quasi 120 km/h, permette di affrontare in tranquillità anche i trasferimenti extracittadini, tipicamente quelli casa-tangenziale-ufficio e ritorno. Ottimo anche lo spunto da fermo, una garanzia in città quando il semaforo da rosso diventa verde. Da evidenziare la prestazione dell’X7 sul traguardo dei 1000 m con partenza da fermo: lo scooter italiano transita a 116,7 km/h, ad un soffio dalla velocità massima rilevata. Rimarchevoli anche i dati rilevati nella prova di sorpasso e in quella di frenata. Pochi altri scooter a ruote basse possono vantare numeri altrettanto positivi. In questo senso, un plauso va anche alla forcella, solida nel limitare i trasferimenti di carico, garante quindi di un assetto sempre ottimale.

Curva di accelerazione

Piaggio X7 250

Condizione della prova

Cielo velato
Vento 2 m/s
Temperatura aria 9°C
Pressione atmosferica 1012 mb
Temperatura asfalto 9°C

Rilevamenti

 
Piaggio
X7 250

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 118,7 km/h (53,2 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 18,9 s (106,9 km/h)
0-1000 m 38,0 s (116,7 km/h)
0-90 km/h 8,1 s (110,4 m)
0-130 km/h 21,7 s (482,2 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 7,0 s (143,3 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,1 s (47,4 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,3 m)

CONSUMO

Urbano 20,5 km/l
Extraurbano 27,3 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 22,0 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 175,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 41,0/59,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 40,0/60,0

Pagelle

 
Piaggio
X7 250

In sella

3.5

L’ergonomia del posto di guida è ben studiata anche se in sella ci si può muovere poco. Più liberi i piedi grazie alle pedane lunghe.

Comfort

3.5

Di buon livello la protezione offerta dallo scudo e dal parabrezza. Gli ammortizzatori sono un po’ duri e sulla sella si tende a scivolare.

Dotazioni

2.0

Si sente la mancanza del cavalletto laterale nelle soste brevi. Il comando di apertura del serbatoio è nascosto nel sottosella.

Qualità percepita

3.0

Le plastiche sono ben accoppiate e le verniciature di discreto livello. Convince meno l’apertura a pressione del vano nel retroscudo.

Capacità carico

2.5

Il sottosella non è molto profondo ma è ben sfruttabile e due caschi jet ci stanno. Peccato che manchi il portapacchi.

Motore

4.5

Una certezza. Affidabile, brillante in partenza e sempre pronto a prendere giri in caso di sorpasso e dai consumi buoni. Vibra solo un po’.

Trasmissione

3.5

Forse un po’ rumorosa, ma robusta e ben tarata, pronta a rispondere ai comandi del gas.

Sospensioni

3.5

Sulle buche cittadine si comportano piuttosto bene, si soffre solo sui colpi più duri per gli ammortizzatori dalla corsa breve e la sella dura.

Freni

3.5

Potenti, modulabili e resistenti allo sforzo. Se si esagera il posteriore tende a bloccare.

Su strada

3.5

Maneggevole in manovra e nello stretto, mostra di sapersela cavare anche nell’extraurbano con una guida fluida e precisa.

Versatilità

3.0

Le dimensioni contenute non lo rendono idoneo al turismo per la mancanza di spazio per caricare bagagli e la sella parecchio dura e stancante. Però è perfetto per i tragitti di medio chilometraggio grazie all’ottima protezione offerta e al motore discretamente potente.

Prezzo

4.0

I suoi diretti concorrenti sono più cari per le finiture più curate, ma l’X7 ha tanta sostanza.

Pregi e difetti

 
Piaggio
X7 250

PREGI

Protezione aerodinamica, Si adatta a tutti i percorsi, Prestazioni

DIFETTI

Sella dura e scivolosa, Accesso al serbatoio, Capacità di carico

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