Guidare una moto con la massima sicurezza possibile. I progettisti della Piaggio devono aver avuto i loro grattacapi quando hanno affrontato questo problema. Come fare? Utilizzare freni più potenti, sistemi ABS evoluti, controlli elettronici sulla stabilità, sospensioni intelligenti o che altro? «Un momento - qualcuno deve aver detto a un certo punto - perché il motociclista cade?». Sembra banale, ma la risposta è: «Perché la moto ha due ruote e quando si esce dalla condizione di equilibrio dinamico, di sua natura instabile, si cade!». Il frutto, e la conseguenza, di questo ragionamento eccolo qui: si chiama MP3, sfoggia un bel paio di ruote all'avantreno, si guida come uno scooter con il vantaggio, non da poco, di assicurare la... posizione verticale in ogni situazione di fondo stradale.

Due è meglio di una?

Salendo in sella tutto sembra normale, se si fa eccezione per la parte inferiore dello scudo, un po' più ampia rispetto a quella di uno scooter tradizionale. A ben guardare, però qualcosa di strano c'è, dato che lo scooter sta in piedi da solo, senza cavalletto. La versione da noi provata era infatti dotata del prezioso (660 euro in più) sistema di blocco della sospensione anteriore; per azionarlo basta intervenire sull'interruttore a slitta sul blocchetto destro. Bisogna però ricordarsi di utilizzare il freno a mano, dato che altrimenti lo scooter se ne andrebbe a spasso esattamente come un'automobile, se parcheggiato in pendenza. Basta accelerare (o utilizzare il comando al manubrio) per sbloccare la sospensione anteriore: attenzione, da fermo e a bassissima velocità l'MP3 cade come qualsiasi veicolo a due ruote! In movimento il comportamento è simile a quello di uno scooter tradizionale, ad eccezione del peso, avvertibile nello spunto e nei chiudi-apri, tipici della marcia nel traffico, dove l'MP3 accelera più pigramente rispetto al «fratello» X8 che monta il medesimo motore e dal quale il tre ruote deriva, almeno in parte. I circa 50 kg della sospensione anteriore influiscono però positivamente sulla distribuzione dei pesi dato che, essendo concentrati sull'avantreno, caricano le ruote anteriori, migliorando l'aderenza. In ingresso di curva il peso superiore non è molto avvertibile, se si esclude una leggera inerzia del veicolo nello spostarsi dalla verticale, mentre nei cambi di direzione destra-sinistra il peso in più si sente al momento di rialzare il veicolo. Quest'ultima situazione su strada è riscontrabile ad esempio nella percorrenza di una rotonda. In frenata la sensazione è di maggior aderenza dell'avantreno, soprattutto in condizioni di fondo viscido e irregolare. Per verificare se queste prime impressioni rispondessero al vero, abbiamo portato l'MP3 nel nostro circuito di test di Vairano, assieme al «due ruote» X8.

La prova del nove

Per verificare l'efficacia della soluzione MP3 il Centro Prove di Dueruote ha elaborato una serie di test che rispecchiassero le situazioni critiche che ognuno si trova ad affrontare nel tragitto casa-ufficio. La domanda a cui volevamo dare risposta era: «Tre ruote aumentano davvero la sicurezza di guida?». Soprattutto quando in sella c'è un inesperto, magari proveniente dall'automobile e attratto dall'acquisto di uno scooter a causa del traffico soffocante. In sostanza, abbiamo elencato le trappole che aspettano lo scooterista nei tragitti urbani e dell'hinterland, affrontati ogni mattina magari ancora assonnati, e la sera dopo il lavoro, stanchi e coi riflessi appannati. Le condizioni psicofisiche del conducente in questo confronto contano parecchio, al di là delle pure prestazioni del veicolo.

Il ghiaino assassino

Abbiamo cominciato da una tipica situazione su strada: si arriva lunghi alla curva e bisogna quindi rallentare, se c'è la possibilità di farlo, o allargare la traiettoria. In questo caso spesso si finisce sul bordo della strada, dove quasi sempre si trovano sabbia e sporco. In pista questa situazione è stata replicata cospargendo di ghiaia fine un tratto curvilineo della lughezza di 40 metri; per verificare l'efficacia delle soluzioni a due e tre ruote abbiamo misurato tempi e velocità di percorrenza. Nel grafico relativo («curva con sabbia») si vede come a fronte di una velocità nei primi metri quasi uguale, l'X8 rallenti parecchio a circa metà tragitto (20 metri): è il punto di corda della curva e di massima inclinazione dello scooter. Qui l'anteriore perde aderenza e il pilota deve per forza rallentare per non cadere. Con l'MP3 invece si percepisce lo slittamento laterale ma la velocità non diminuisce, come evidenziato dalla linea gialla. In soldoni, su strada con il tre ruote il ghiaino non fa paura e la scivolata è scongiurata. Precisiamo che in questa prova, cercando il limite del veicolo, siamo caduti con l'X8. Altro aspetto interessante è che un pilota esperto riesce ad avvicinare, con lo scooter tradizionale, la prestazione notevole dell'MP3, ma nel caso di perdita di aderenza dell'anteriore con l'X8 la caduta è quasi garantita.

Svicolando nel traffico

Su strada spesso ci ritroviamo a zigzagare per evitare tombini e ostacoli improvvisi. Si tratta di una situazione critica, soprattutto quando il fondo è viscido per la pioggia o il gasolio che i camion spesso perdono copiosi dai tappi del serbatoio mal chiusi. La situazione in pista è stata riprodotta da uno slalom tra birilli. Con il fondo bagnato l'X8 si prende la rivincita, grazie alla superiore maneggevolezza del veicolo dovuta al minor peso. Nel grafico si vede infatti che la velocità di percorrenza raffigurata dalla curva rossa del «due ruote» è superiore o uguale a quella dell'MP3. Lo stesso risultato, amplificato dalla maggior aderenza del fondo, si ha nello slalom su asciutto, dove l'handling dello scooter tradizionale surclassa quello del tre ruote. Sottolineiamo però che a bordo dell'MP3 si ha comunque una sensazione di sicurezza superiore, dovuta al fatto che il pilota sa che, esagerando, l'avantreno slitterà un po' ma senza cadere. E un pilota alle prime armi si sente rinfrancato da questa sicurezza «psicologica».

Altro punto cruciale è la frenata. Quante volte vi è capitato di attaccarvi alle leve a causa di qualcuno che non rispetta uno stop oppure per una vostra distrazione? Si chiama «panic stop» ed indica quella situazione in cui il pilota si aggrappa letteralmente ai freni senza pensare, rischiando pericolose perdite di aderenza. Abbiamo simulato nel nostro impianto di Vairano questa condizione, sia su asfalto bagnato sia sul pavé asciutto. Il primo caso è quello che più preoccupa, dato che la decelerazione è affidata per lo più ai dischi anteriori; il pericolo maggiore è rappresentato proprio dalla perdita di aderenza dell'avantreno. Per questo motivo l'MP3 prevale nettamente sull'X8, dato che il pilota si affida senza troppi patemi alla potenza dei dischi anteriori (uno per ruota). Non si teme infatti che lo sterzo «chiuda» e nonostante la massa del veicolo sia nettamente superiore, il tre ruote si ferma quasi due metri prima dello scooter tradizionale: è la differenza tra un urto piuttosto violento oppure un semplice spavento. Sul fondo irregolare del pavé la prestazione in frenata dipende molto dalla bontà delle sospensioni che devono assicurare il contatto a terra del pneumatico che, per decelerare il veicolo con efficacia, non deve rimbalzare troppo. Anche in questa occasione prevale lo scooter a ruota accoppiata, sia per la maggior superficie di gomma a terra (quasi doppia) sia perchè in ogni istante almeno una delle ruote è appoggiata al terreno, garantendo quindi una decelerazione superiore.

Concludendo...

Insomma, questa soluzione decisamente innovativa è superiore alle due ruote? Se prendiano in esame il fattore di sicurezza la risposta è sicuramente sì, dato che la doppia ruota all'anteriore cancella la peggior paura del motociclista e cioè quella di «perdere» l'avantreno. Questo aspetto è amplificato quando chi guida ha poca o nessuna esperienza con veicoli a due ruote, ancor più quando si conduce lo scooter nel traffico delle città, dove gli «agguati» al motociclista sono sempre imprevedibili: il fondo che cambia repentinamente, la macchia di gasolio, l'auto che sbuca dallo stop o che sterza di lato mentre il conducente consulta la rubrica del cellulare sono eventi che nessuno può anticipare. Rimane il fattore «sociale»: nel corso della prova siamo stati spesso fermnati per strada e subbissati di domande sul funzionamento e sull'efficacia dell'MP3, poche volte descritto come «triciclo» con un po' di supponenza da parte di motociclisti di lungo corso, ma quasi sempre osservato con simpatica curiosità.