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Moto Morini Scrambler

Andrea Padovani il 19/06/2012 in Prove della redazione
Moto Morini Scrambler
Moto Morini Scrambler
1187 cc / 86 kW (117 CV) / 2 cilindri a V di 87° / Euro 3
€ 12.490 c.i.m.

Con il tassello è una tuttoterreno soft, con gomme stradali quasi una naked. Una moto dalla duplice personalità che colpisce per il poderoso twin e che abbiamo accostato alla progenitrice della specie, la Ducati Scrambler

Silenzio. La luce taglia l'aria e balena tra i mille rivoli delle paludi salmastre. I fenicotteri rosa sembrano i guardiani di questo mondo immobile, indolenti e insensibili a quello che accade tutto intorno. Si passerebbero ore ed ore a contemplare l'orizzonte della Camargue, là dove il blu del cielo si fonde con l'azzurro dell'acqua, in un silenzio quasi irreale. Un silenzio rotto solo dal borbottare di un grosso bicilindrico che scivola sugli sterrati infiniti di questo spicchio di Francia. Una moto per certi versi strana visto che l'aspetto da stradale pura è macchiato da panciuti pneumatici tassellati. Una trentina di anni or sono, questo tipo di moto si chiamavano Scrambler, così come l'ultima nata della Moto Morini, una tutto terreno in grado di affrontare l'asfalto ma anche gli sterrati che tagliano molte zone immerse nella natura. Come quella, magnifica, scelta per la nostra prova.

Tassellate o stradali?

Sterrati, strade bianche, ma nulla di più! Sia chiaro. Perché la Scrambler italiana rimane fondamentalmente una stradale per certi versi «riadattata». Insomma, meglio non infilarsi in situazioni complicate poco consone a questa moto, caratterizzata da un peso notevole e da sospensioni dalla ridotta escursione. La Scrambler è stata infatti sviluppata sula base tecnica della 1200 Sport, la nuda modaiola di casa, a cui ruba il grosso twin di 87° da 1187 cc e il telaio a traliccio in tubi di acciaio. Particolarità di questa on-off sono il mega-alesaggio - solo alcune custom di cubatura extralarge offrono di più - e il monoammortizzatore Paioli disassato sul lato destro che agisce sul braccio del forcellone senza l'interposizione di un leveraggio progressivo. L'effetto scenico è garantito, anche per la presenza del vaso di espansione dell'azoto ricavato nel corpo della sospensione. Tra le altre particolarità della ciclistica va segnalato il cerchio anteriore da 19" e la possibilità di scegliere al momento dell'acquisto tra due tipologie di pneumatici, i più stradali Michelin Anakee 2 e il tassellato e più specialistico Metzeler Karoo. Se la prima è la classica copertura da enduro stradale (con buone doti di grip su asfalto), la seconda - sicuramente più appariscente - rappresenta il compromesso ideale per affrontare brevi trasferimenti su strada e l'off-road più o meno impegnativo. Quanto impegnativo dipende ovviamente dalla bravura del pilota. L'estetica della Scrambler ricalca quella delle sorelle di gamma, ad eccezione del parafango anteriore con supporto metallico, per la griglia che protegge il gruppo ottico anteriore, del manubrio tipicamente fuoristradistico con traversino di rinforzo e del portaoggetti chiuso da una cerniera, posto sul parafango posteriore in perfetto stile retrò. Tra i dettagli che richiamano il mondo del tassello ci sono anche le pedane del pilota dotate di cuscinetto di gomma che all'occorrenza può essere rimosso per approfittare della seghettatura sottostante nel caso si indossino gli stivali da fuoristrada.

In off-road il peso si sente

Con una crescente voglia di sterrato e di libertà non abbiamo avuto alcun dubbio sulla tipologia di gomma da utilizzare: i Karoo. Non fosse altro che per la possibilità di affrontare qualsiasi percorso che il destino ci potesse riservare in Camargue. Anche se va detto che in sella alla Scrambler di fuoristradistico si percepisce ben poco: la posizione di guida è tipicamente stradale, con piano di seduta adatto a tutte le taglie, pedane centrate e manubrio moderatamente rialzato. Il peso si fa sentire nelle manovre e nella guida a bassa velocità, caratteristica che impone un certo impegno fisico, specie se il fondo è scivoloso. Insomma, con la Moto Morini il fuoristrada va affrontato con moderazione: la guida in piedi sulle pedane è tutt'altro che intuitiva per il manubrio troppo basso e la zona mediana della moto difficile da stringere con le gambe. Senza contare che le sospensioni, dalla ridotta escursione, non copiano a dovere il fondo e sulle sconnessioni più accentuate ci si ritrova a gestire secchi fondocorsa e imprevedibili reazioni della moto. Il motore in compenso fa la sua parte, visto che offre una coppia esagerata a partire dai 3000 giri, ma sempre perfettamente gestibile fino all'intervento del limitatore posto a 8500 (anche se il contagiri, piuttosto ottimistico, mostra la zona rossa poco prima dei 9500 giri). Insomma, scordatevi picchi o flessione: inserite una marcia in più di quello che l'esperienza suggerisce e lasciate fare al tiro taurino del bicilindrico. Una spinta che si apprezza soprattutto su strada, meglio con pneumatici meno specialistici. I Karoo infatti soffrono gli ingressi in curva arrembanti, le pieghe estreme e le «manate» sull'acceleratore che si traducono in vistose e coreografiche derapate. D'altronde rimangono pneumatici tassellati, per quanto il loro comportamento sia sempre sincero e il chilometraggio garantito onesto.

Dà il meglio su strada

Su strada meglio passare quindi ai più «solidi» Michelin Anakee 2, partner perfetti per divertirsi in tutta sicurezza e per viaggiare di buon passo anche nel misto. La maneggevolezza, anche per il peso non trascurabile e per la ruota anteriore da 19", non è la qualità migliore di questa moto che richiede un certo impegno per scendere in piega: la Scrambler si fa perdonare con un comportamento omogeneo e sempre prevedibile, sincero anche nella guida brillante. La stabilità e la precisione di guida sono garantite dalle sospensioni dalla taratura tipicamente sportiva. La forcella si rivela scorrevole nella prima parte di escursione e ben frenata nella fase successiva: un vantaggio in frenata dove limita i trasferimenti di carico a tutto vantaggio del feeling e della gestibilità della moto. A questo si deve aggiungere il buon comportamento del doppio disco anteriore, ottimo nella modulabilità e morbido nell'attacco nonostante la leva un po' spugnosa. La sua potenza non è elevatissima, al pari di quella espressa dal disco posteriore, ma questo è voluto per non incorrere in problemi nella guida in offroad. Il mono dal canto suo riesce a gestire senza troppi problemi le manciate di kgm scaricate a terra dalla ruota motrice, grazie al buon sostegno offerto in accelerazione che evita marcati affondamenti del retrotreno. La spinta, come accennato, è tra le più corpose che ci sia capitato di testare nel settore delle nude. Sotto i 3000 giri il twin è un pò ruvido, ma superata questa soglia la schiena che mette in mostra è da lottatore di sumo. Ad essere pignoli, mancherebbe un po' di allungo. Ma questo non rappresenta affatto un problema: basta inserire una marcia dietro l'altra senza insistere troppo con il gas e i numeri del tachimetro salgono in maniera vertiginosa. Solo la resistenza dell'aria, che si fa quasi solida su busto e casco, permette di percepire la reale velocità. L'azione è coadiuvata da un cambio rapido negli innesti e preciso, anche quando non si utilizza la frizione. Quest'ultima ha dimostrato una grande resistenza: anche se stressata in fuoristrada il tono idraulico non è mai venuto meno, garantendo modulabilità e precisione nello stacco.
La Camargue, regione francese a sud di Arles, è il più grande delta fluviale dell'Europa occidentale: 85.000 ettari delimitati dai due bracci della foce del Rodano e dal Mediterraneo. Tutta la zona è considerata parco naturale; sulle infinite distese in cui l'acqua regna sovrana, si possono ammirare più di 400 specie di uccelli, cavalli in libertà, distese di sale e di lavanda. Tante le feste popolari - una su tutte la «Feria di Arles» - e le tradizioni da scoprire, come le numerose «cabanes» in cui vivono ancora i cowboy locali. Queste si possono ammirare specialmente nella cittadina di Saintes Maries de la Mer (località turistica anche per le sue infinite spiagge) che abbiamo scelto come base di partenza per il nostro tour. Da qui ci siamo spostati ad Aigues Mortes, caratteristica cittadina fortificata di origine medievale, ammirando gli splendidi panorami offerti dalle zone paludose caratteristiche di quest'area.

Dati Tecnici

 
Moto Morini
Scrambler

Motore

2 cilindri a V di 87° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 107,0x66,0 mm; cilindrata 1187 cc; rapporto di compressione 12,5:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 54 mm. Capacità serbatoio carburante 21 litri (di cui 4,5 di riserva). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (40/17). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in tubi di acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 50 mm non regolabile, escursione ruota 150 mm; sospensione posteriore, forcellone con monoammortizzatore completamente regolabile, escursione ruota 170 mm. Cerchi: anteriore 2,50x19”, posteriore 4,25x17”. Pneumatici: anteriore 110/80-R19, posteriore 150/70-R17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 298 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 250 mm e pinza a doppio pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2180, larghezza 865, altezza sella 840, interasse 1500. Peso a secco 198 kg.

Prestazioni

potenza 86 kW (117 CV) a 8500 giri, coppia 102 Nm (10,4 kgm) a 6700 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Le prestazioni espresse dal twin della Moto Morini Scrambler sono allineate a quelle dell’enduro di famiglia, la Granpasso. La velocità di uscita sul traguardo dei 1500 sfiora i 210 km/h, non molto lontana da quella di molte naked di media e grossa cilindrata. Di buon livello i dati restituiti dal cronometro nella prova di accelerazione, questo nonostante la marcata tendenza all’impennata che si riscontra nelle prime due marce. Il problema - se così può essere definito - è da ricondurre alla grande coppia ai medi del bicilindrico che sembra farsi beffa dei 226,5 kg della moto rilevati con il pieno di benzina. Peccato solo che l’allungo del motore non sia degno di nota. Positiva la prestazione nella prova di sorpasso nella marcia più lunga, mentre rientra nella media quella in frenata. L’impianto non brilla per potenza e per spuntare spazi di arresto contenuti occorre agire con decisione sui comandi.

Curva di accelerazione

Moto Morini Scrambler

Condizione della prova

Cielo velato
Vento 2 m/s
Temperatura aria 6°C
Pressione atmosferica 997 mb
Temperatura asfalto 9°C

Rilevamenti

 
Moto Morini
Scrambler

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 208,4 km/h (31,9 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,3 s (184,3 km/h)
0-1000 m 23,3 s (205,3 km/h)
0-90 km/h 3,8 s (48,3 m)
0-130 km/h 6,0 s (118,8 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,6 s (163,1 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,5 s (78,3 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,3 m)

CONSUMO

Urbano 11,7 km/l
Extraurbano 13,9 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,2 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 226,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 47,0/53,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 43,0/57,0

Pagelle

 
Moto Morini
Scrambler

In sella

3.0

Se la si analizza come una nuda non delude le aspettative, se ci si aspetta una vera tuttoterreno allora emerge qualche lacuna per la posizione del manubrio e la forma del serbatoio.

Comfort

2.5

La protezione è nulla e pure le sospensioni sono rigide e dall’escursione ridotta, da stradale pura. Si salva la posizione di guida, naturale e poco affaticante.

Dotazioni

4.0

L’allestimento non delude le aspettative, visto che nel caso di una scrambler deve essere essenziale ed estremamente pulito.

Qualità percepita

4.0

La solidità costruttiva traspare da ogni dettaglio, che risulta ben fatto e a prova di guida in off-road. Buone le verniciature e gli accoppiamenti.

Capacità carico

3.0

Sotto alla sella c’è un piccolo vano per i documenti (o poco più...) a cui va aggiunto il borsello semirigido posto sul portatarga posteriore. Il resto grava sulle spalle del pilota.

Motore

4.0

I medi, dai 3000 agli 8500 giri, sono incredibili: peccato invece per l’allungo. Ottimo il feeling e la risposta sempre precisa, anche nella guida off-road.

Trasmissione

4.5

Promossi sia il cambio sia la frizione: il primo è preciso negli innesti anche se un po’ duro da azionare, la seconda modulabile e infaticabile.

Sospensioni

3.5

Giudizio di compromesso. Su strada offrono sostegno e precisione di guida, nell’off-road evidenziano limiti legati alla scarsa escursione e alla taratura troppo rigida.

Freni

4.0

La potenza non è esaltante, ma il feeling (anche in fuoristrada) è elevato, tanto da scongiurare bloccaggi indesiderati, specialmente del disco posteriore.

Su strada

3.0

E’ una nuda con ruota anteriore da 19’’: su strada diverte e risulta efficace. In fuoristrada invece impegna per il peso notevole e le sospensioni poco specialistiche.

Versatilità

2.5

Rimane una nuda e in off-road non eccelle anche se tassellata.

Prezzo

3.0

Non è proprio regalata la Scrambler. E non tutte le promesse (leggi offroad) sono mantenute. In passerella tuttavia fa la sua figura.

Pregi e difetti

 
Moto Morini
Scrambler

PREGI

Erogazione ai medi, Guida su strada, Prestazioni

DIFETTI

Peso, Sospensioni rigide nella guida off-road

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