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Moto Guzzi Norge 1200 GT

Daniele Massari il 03/08/2012 in Prove della redazione
Moto Guzzi Norge 1200 GT
Moto Guzzi Norge 1200 GT
1.133 cc / 66 kW (90 CV) / 2 cilindri a V di 90° / Euro 3
da € 13.500 c.i.m.

Un compleanno, gli 85 anni del marchio lariano. Una celebrazione, quella dell'impresa di Giuseppe Guzzi. Ma soprattutto un sogno realizzato: 4.000 km in sella alla GT di Mandello per raggiungere il cielo surreale di Capo Nord

L'hai atteso per una vita e ora ci sei: il sole è una palla di fuoco, impassibile tre palmi sopra la linea d'orizzonte nonostante sia quasi mezzanotte, il vento è inarrestabile e gelido. Scende, il sole, scende e poi si ferma e ricomincia a salire, senza lambire questo mare infinito e scuro, che mette le vertigini. La luce dopo la mezzanotte cambia ed anticipa l'alba trasformando i toni rossastri in bagliori algidi. A scaldare il cuore un paio di bicchieri di Sangiovese, portato fin qui per il brindisi finale. Lungo gli oltre 4.000 km di viaggio da Mandello a Capo Nord, c'è stato tempo per passare in esame una vita intera, riascoltare con l'MP3 le canzoni che hanno colorato gli anni passati, ripensare a scelte ed errori, pianificare il futuro. Ognuno dei partecipanti ha vissuto a suo modo il Raid Norge organizzato dalla Moto Guzzi per celebrare gli 85 anni di vita del Marchio, la nascita della nuova Norge 1200 e commemorare l'impresa di cui, nel 1928, fu protagonista Giuseppe Guzzi. Questo raid ci ha permesso di mettere alla frusta la nuova Norge e scoprire, al tramonto del sesto giorno di un viaggio duro, con percorrenze elevatissime e turni di guida di anche 12 ore al giorno, che la nuova Moto Guzzi è un'alternativa carica di personalità alle migliori sport-tourer della sua categoria.

Rotta verso Nord

Nei primi chilometri dopo la partenza, da Mandello del Lario in una afosa giornata di fine luglio, si acquisisce feeling col mezzo: si cerca di capire come funziona la ricchissima strumentazione, ci si chiede quale sia la miglior posizione per il parabrezza regolabile. Percorrendo il passo dello Spluga si esplorano con iniziale circospezione gli angoli di piega fino a scoprire, con sorpresa, che si può osare finché il cavalletto non striscia al suolo. La posizione in sella offre il giusto compromesso tra comfort e sportività, col busto proteso in avanti e il manubrio largo e alto il giusto; il passeggero è ben accolto da un'ampia porzione di sella ben imbottita. Sui tornanti si apprezza il baricentro basso della Norge e la sua rapidità nei cambi di direzione: la facilità di guida che man mano ci si rivela, e che ne farebbe tranquillamente anche un'ottima «prima moto», permette di condurre una guida rilassata concentrandosi sul paesaggio, mentre si oltrepassano i confini di Svizzera e Austria. Poi il lancio monotono lungo l'Autobahn tedesca fino ad Hannover permette di scoprire il comportamento della Norge anche alla massima velocità (circa 215 km/h indicati). A «manetta» la moto soffre solo per gli ondeggiamenti dell'avantreno, smorzabili riducendo l'altezza del parabrezza; la protezione aerodinamica è sempre eccellente, nonostante la sezione frontale rimanga snella. Guadagnato il confine con la Danimarca passando attraverso un paesaggio pianeggiante, caratterizzato da piccoli villaggi e imponenti mulini a vento, si raggiunge Hirtshals, da dove parte il traghetto per Kristiansand, Norvegia. Da qui, superata Oslo e stando attenti ai severi limiti di velocità, si apprezza la natura circostante, in cui compaiono i primi fiordi dall'intensa vegetazione. Case di legno dai colori forti impreziosiscono la cartolina dentro cui ci si trova a viaggiare, e donano al contesto un tocco fiabesco. A velocità autostadale la Norge è parca nei consumi: oltre 21 km/l è un valore di tutto rispetto per il suo motore da 1.133 cc, che deriva da quello della Breva ma è cresciuto di cilindrata, grazie a nuovi pistoni, bielle e camere di combustione, e a un impianto di iniezione rivisto.

La vera Norvegia

Il Trondelag taglia la Norvegia da Sud a Nord: il paesaggio, dalla costa rocciosa alle ricche e impenetrabili foreste, ai fiumi dove nuotano i salmoni, offre condizioni di guida molto varie, che fanno emergere l'attitudine della Norge sia alle andature disimpegnate sia alla guida brillante nel misto. Quando il ritmo si fa audace e si scende a cercare il limite delle Metzeler Roadtech Z6, ci si scopre sorridenti e col fiato corto, guidando senza bisogno di scalare di marcia quasi mai: merito anche dell'ottima trasmissione finale a cardano C.A.R.C. (Cardano Reattivo Compatto), fluida e mai brusca negli apri/chiudi, oltre che di un propulsore che riprende senza incertezza già dai 2.000 giri e appaga nonostante prestazioni non da primato. La taratura morbida delle sospensioni, pur regolabili, impedisce però alla Norge di comportarsi da sportiva autentica. Superata Mo I Rana una mattinata uggiosa accoglie il gruppo nella Norvegia più autentica, le nubi basse si specchiano sull'acqua, simili a drappi dalle tinte splendide posati sui fiordi ad accoglierci nel Circolo Polare Artico. Dopo la lunga salita verso un altopiano dalla desolazione lunare, dove non c'è niente se non una strada sempre dritta, appare una serie di globi allineati, a segnare il passaggio della latitudine 66°33'.
Da Narvick la E6 si dirama lungo la costa, tra tornanti e saliscendi che sfiorano fiordi e piccoli villaggi di pescatori del Troms e poi del Finnmark, la regione più a Nord della Norvegia. In queste lande, abitate dai Lapponi, una temperatura così mite (circa 10°C), è un fenomeno raro che non si verificava da quasi dieci anni. Avvistiamo le prime renne, che diventeranno presto una compagnia abituale: numerose, mai spaventate, fissano i passanti con un'espressione per nulla timorosa, vagamente disinteressata. Impassibili, persino mentre sostano a centro strada all'uscita di una galleria, o subito dietro una curva, quando ci si deve affidare con tutte le forze ai due dischi da 320 mm della Norge, e confidare in un impianto ABS (di serie su tutte le versioni) davvero efficace. Nei pressi di Olderfjord si comincia a salire lungo la costa orientale: faraglioni, fiordi, asfalto eccellente e belle curve accompagnano così l'ultima parte del viaggio, mentre l'emozione cresce.

Il sogno si avvera

Dal Kaafjord un lungo tunnel conduce all'isola di Mageroya. L'albergo è a Honningsvag, pochi chilometri da Capo Nord. È il momento di mettere giù le borse, riposarsi un istante, concentrarsi. Poi si risale in sella per l'ultimo tratto, quello che ci porterà alla magica destinazione. Sulla strada che si arrampica per l'altopiano spoglio, rivelando dietro ogni curva scorci mozzafiato di pianure desolate o mare in tempesta, col sole basso che dipinge ombre scure e lunghe, ci si scopre soli con la moto e coi ricordi, intensissimi, del viaggio. La pelle d'oca arriva inarrestabile negli ultimi km di strada, stretta, dritta e sferzata dal vento. Poi, in fondo, il mappamondo di ferro. Quello visto tante volte in foto e sognato chissà con quanti amici, fidanzate, colleghi. L'Europa si stende alle nostre spalle e in faccia abbiamo il mare: dentro, l'orgoglio di tutti quelli che fanno una foto ricordo qui; da domani, nella nostra storia ci sarà un nuovo capitolo, dal nome inequivocabile: Nordkapp
La Gran Turismo secondo i fratelli Guzzi, nel 1928, venne chiamata 500 G.T. e soprannominata «Norge» perché Giuseppe Guzzi, fratello di Carlo, il progettista della moto, la utilizzò per un viaggio dimostrativo fino al Circolo Polare Artico. Il nome fu preso in prestito da quello del dirigibile usato dal generale Umberto Nobile nel 1926 per il primo volo al Polo Nord. La differenza principale introdotta da questa moto rispetto alle concorrenti era il telaio elastico, che sfruttava all'anteriore la già collaudata forcella a parallelogramma deformabile e al retrotreno un forcellone oscillante con un elemento elastico disposto orizzontalmente sotto il motore. Gli oltre 6.000 km percorsi da Guzzi nel viaggio di andata e ritorno, su strade sterrate o mal pavimentate, testimoniarono l'efficacia delle soluzione tecniche adottate sulla G.T. 500 Norge e la grande affidabilità del monocilindrico di Mandello. Il viaggio durò ben 28 giorni: durante il percorso vennero consumati 182 litri di carburante e tre pneumatici.

Dati Tecnici

 
Moto Guzzi
Norge 1200 GT

Motore

2 cilindri a V trasversale di 90° a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 95,0x80,0 mm; cilindrata 1.133 cc; rapporto di compressione 9,6:1. Distribuzione ad aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, accensione elettronica a doppia candela. Capacità serbatoio carburante 23 litri (di cui 4 di riserva). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a cardano. Frizione bidisco a secco con comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio tubolare in acciaio; sospensione anteriore, forcella teleidraulica da 45 mm regolabile nel precarico molla, escursione ruota 120 mm; sospensione posteriore, forcellone con monoammortizzatore con leveraggi progressivi regolabile nel precarico molla e nel freno in estensione, escursione ruota 140 mm. Cerchi: anteriore 3,5x17”, posteriore 5,5x17”. Pneumatici: anteriore 120/70- ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 298 mm e pinza flottante a doppio pistoncino, ABS di serie.

Dimensioni

lunghezza 2.195, larghezza 870, altezza sella 800, interasse 1.495. Peso a secco 231 kg.

Prestazioni

potenza massima oltre 66 kW (90 CV) a 7.500 giri, coppia 100 Nm (9,7 kgm) a 5.800 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La frizione ben modulabile (che attacca verso la fine della corsa della leva) consente di gestire al meglio l’escursione del comando il che, se dà gusto nella guida, non brilla sul campo di test per le prestazioni. Mettendo il V2 della Guzzi a paragone con il boxer della BMW R 1200 RT (tra parentesi i rilevamenti della tedesca), vediamo che a 400 m il distacco a favore della bavarese è già notevole (12,6 s - 178,6 km/h) e aumenta al traguardo ei 1.500 metri (32,2 s - 212,2 km/h). Una grande rivincita viene presa dal bicilindrico italiano nella prova di sorpasso, dove la RT impiega 7,8 secondi e 228,9 metri (contro i 6,8 secondi e 199,1 metri della Norge) per passare dagli 80 km/h ai 130 km/h: merito della rapportatura corta della sesta marcia della Guzzi. Nella frenata il sistema ABS Brembo, che ha il pregio di intervenire in modo «soft», ferma la tourer di Mandello in spazi contenuti, paragonabili a quelli della RT.

Curva di accelerazione

Moto Guzzi Norge 1200 GT

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2 m/s
Temperatura aria 16°C
Pressione atmosferica 1.001 mb
Temperatura asfalto 21°C

Rilevamenti

 
Moto Guzzi
Norge 1200 GT

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 190,6 km/h (34,9 s

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,2 s (160,9 km/h)
0-1000 m 25,4 s (187,6 km/h)
0-90 km/h 3,9 s (53,3 m)
0-130 km/h 7,4 s (161,5 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,8 s (199,1 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (78,0 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,2 m)

CONSUMO

Urbano 17,5 km/l
Extraurbano 21,3 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 10,7 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 271,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 48,0/52,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,5/55,5

Pagelle

 
Moto Guzzi
Norge 1200 GT

In sella

3.5

Il triangolo sella-pedane-manubrio è correttamente dimensionato e assicura buon controllo e comodità.

Comfort

3.0

La protezione aerodinamica è totale ma le vibrazioni, la sella un po’ dura e il rumore di scarico e aspirazione alla lunga infastidiscono.

Dotazioni

4.5

Offre tutto quel che serve ai lunghi viaggi: strumentazione completa e borse capienti. Per gli incontentabili ci sono le versioni «full-optional».

Qualità percepita

4.0

Le plastiche spesse e ben accoppiate e in generale un buon livello di attenzione al dettaglio comunicano impressione di solidità.

Capacità carico

4.0

Le valigie sono ben conformate e il serbatoio consente di montare borse anche alte. Senza contare portapacchi e top-case opzionali.

Motore

4.0

Pronto ai bassi regimi e dal gran tiro ai medi, garantisce trazione, sempre. Per contro vibra più del boxer BMW, suo diretto concorrente.

Trasmissione

4.0

La frizione è modulabile ma non bisogna «tenere in mano» troppo la leva per non surriscaldarla, come nel traffico. Il cardano non ha giochi.

Sospensioni

3.5

La forcella e il mono copiano e assorbono le irregolarità dell’asfalto. Molto buono il sostegno anche nella guida impegnata.

Freni

3.5

I dischi anteriori, caratterizzati da un giusto mordente, decelerano con decisione e modulabilità la moto. Il posteriore non blocca.

Su strada

4.0

A differenza di molte altre tourer, la Norge si trova più a suo agio nel misto, dove sfoggia una buona ciclistica, che in autostrada.

Versatilità

4.0

Sui tornanti e sulle strade di collina vola, ed è un piacere far cantare il suo twin, senza troppo pensare a borse laterali e ammenicoli vari. In autostrada le vibrazioni e il rumore di aspirazione alla lunga stancano; in città si divincola piuttosto bene rispetto alle concorrenti ben più ingombranti e goffe.

Prezzo

3.5

Sfidare le tourer bicilindriche tedesche non è cosa da poco. Ma la Norge lo fa con un prezzo di 1.000 euro inferiore a quello della RT.

Pregi e difetti

 
Moto Guzzi
Norge 1200 GT

PREGI

Ciclistica efficace, Coppia motrice ai bassi e medi regimi, Consumi ridotti

DIFETTI

Vibrazioni consistenti, Rumore di aspirazione

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