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Prove della redazione

Kawasaki Z 750 R, Suzuki GSR 750

Alfredo Verdicchio il 18/04/2012 in Prove della redazione
Kawasaki Z 750 R, Suzuki GSR 750
Kawasaki Z 750 R
748,0 cc / 77,7 kW (106 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 8.790 c.i.m.
Suzuki GSR 750
749,0 cc / 78,0 kW (106 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 8.390 c.i.m.

La versione sport della nuda di Akashi e la maggiorata di Hamamatsu sono le naked più appetibili del 2011. Ad accomunarle la cilindrata, le prestazioni e un prezzo concorrenziale. Due proposte allettanti, che forse arrivano con un paio d'anni di ritardo

Tra le quattro giapponesi, Kawasaki e Suzuki sono le più affini, quelle per cui lo status di "cugine" calza a pennello. Non è un caso che nei primi anni duemila si fossero legate con uno stretto accordo commerciale che portò nei listini della casa di Akashi la KLV 1000, una maxi enduro identica alla Suzuki V-Strom 1000. Quando poi nel 2004 la "Kawa" sfornò la prima Z750 tutti sperarono nell'alter ego by Hamamatsu con il motore della supersportiva GSX-R750. Attesa che è andata delusa...almeno finora: a guardarla, infatti, la Suzuki GSR750 sembra proprio l'evoluzione stilistica della "Zeta". Per quanto riguarda la Kawasaki Z750R, invece, sarebbe forse più preciso parlare di "allestimento" in chiave sport della nuda di Akashi, ma le modifiche sono tante e di tale sostanza che ci sentiamo di definire la "R" un modello a sé. A cambiare è quasi tutto il comparto ciclistico, da sempre imputato dalla stampa specializzata - e da gran parte della clientela che nel frattempo si è rivolta ai prodotti after market - come l'aspetto meno riuscito della regina delle nude. L'avantreno (forcella, cerchio, freni) è derivato in toto da quello della Kawasaki Z1000 del 2009, mentre al posteriore spunta un ammortizzatore con serbatoio del gas separato e regolazio- ne del precarico molla di tipo millimetrico. A giustificare i 900 euro in più rispetto alla ver- sione standard, segnaliamo anche la presenza di un bel forcellone in alluminio, ripreso sempre dalla sorella maggiore. La Suzuki, invece, è totalmente inedita, e dalla GSR600 riprende solo parte della sigla: difatti il design è molto più sfaccettato e aggressivo e, pensando ad altre moto della Casa, anche ben riuscito e proporzionato. Se le forme piacciono ma senza portare nul- la di nuovo, lo stesso fa il comparto ciclistico che, anzi, se confrontato con quel che offre la concorrenza – leggasi Z750, Yamaha FZ8 e le più piccole Honda Hornet e Triumph Street Triple –, appare "datato" e non in linea con un prezzo sopra la media. È vero che lo Yen è cresciuto, ma sospensioni regolabili solo nel precarico della molla, pinze freno flottanti a due pistoncini e forcellone rettangolare in acciaio visti e rivisti anche su modelli entry-level della Casa non giustificano una differenza di 400-500 euro rispetto alle rivali. In più, le finiture sono solo discrete, non al livello della "Z" (anche standard), davvero ben realizzata.

Prime indicazioni

La Z750R conferma la buona ergonomia di seduta già presente sulla versione base della "Zeta", offrendo qualcosa in più rispetto alla Suzuki in fatto di abitabilità. Le gambe infatti stanno più comode per una maggiore distanza tra sella e pedane, contando anche che i fianchi del serbatoio sono più accoglienti che sulla GSR, dove le protezioni laterali in plastica lo rendono più largo. Unico neo che ci sentiamo di evidenziare è un'accresciuta sensazione sulla "Kawa" di star seduti come su di un trespolo, non solo per la sella inclinata in avanti che regala una posizione "cattiva", ma anche per via del nuovo ammortizzatore, più duro di molla e dalla maggiore escursione (10 mm). Sulla Suzuki, invece, il pilota trova una posizione più inserita nella moto, grazie alla sella meno alta da terra e dal disegno più "piatto", soluzione che offre maggiore feeling con la moto. A farne le spese sono però le gambe che qui assumono una posizione più rannicchiata.
Dito sullo starter e via, i quattro cilindri giapponesi prendono vita. Com'è plausibile aspettarsi la voce è simile, molto, ma non abbastanza da ingannare un orecchio fino: due colpetti di gas con le moto in "folle" e la GSR, anche se di poco, sale e scende di giri più rapidamente della Z750R che in rilascio sembra "trascinarsi". Che la Suzuki abbia masse volaniche più leggere? Probabile, in fin dei conti il motore deriva dalla GSX- R750 del 2005. Una volta in movimento, notiamo subito che la ciclistica modificata della Kawasaki ha sortito l'effetto voluto, cioè più stabilità e precisione nella guida spinta. La taratura rigida di entrambe le sospensioni permette di affrontare con piglio più sportivo qualsiasi tipo di curva, da quelle veloci con ginocchio a un dito dall'asfalto, alle "esse" in sequenza, dove addirittura risulta pure più svelta nei cambi di direzione. Finalmente l'avantreno dà tanta fiducia, anche quando si entra in piega con i freni in mano. Positivo anche il riscontro sullo sconnesso, dove più che la rigidità sono importanti la scorrevolezza e lo smorzamento: tolto un po' di carico sulle molle e aggiunti due click all'idraulica rispetto ai settaggi base, la naked di Akashi copia buche e dossi come mai, soprattutto il "mono" non pompa più. Solo nei tornanti si sen- te la mancanza di un manubrio più basso e largo come quello della GSR750, per chiudere le traiettorie senza sforzarsi troppo. Di maneggevolezza la Suzuki ne ha davvero molta: sia in ingresso di curva sia nei "pif- paf" rapidi la naked di Hamamatsu è più svelta della Z750R che paga 17 kg in più rilevati. Il segreto, però, sta nel suo maggiore equilibrio dinamico rispetto alla Kawasaki che nelle pieghe al limite arriva a un punto in cui si "ferma" e va forzata. Il feeling che trasmette l'anteriore della GSR è notevole: la forcella affonda con buona progressività, anche quando si vanno a richiamare con decisione i freni, dolci nell'attacco, potenti e soprattutto dosabili al millimetro. Una modulabilità che la più raffinata Z750R non raggiunge in pieno: qui l'impianto frenante offre una presa iniziale più sportiva, ma il comando è meno dosabile, con una tendenza a "murare" a metà della corsa, richiedendo più forza. Insomma, nonostante il nuovo impianto frenante, sulla Kawasaki non si "sente" la frenata al 100%, tanto da preferire il più tradizionale sistema della GSR750.

Che equilibrio la Suzuki!

Come la "Zeta", anche la Suzuki è un po' rigida e poco confortevole, specie sullo sconnesso. Sfatiamo un mito: "sportività = rigidità" è un'equazione che oggigiorno non vale più nemmeno in MotoGP. Una provocazione che non è poi così lontana dalla realtà: le sospensioni devono muoversi libere per copiare l'asfalto e assorbire i colpi. Per questo anche sulla GSR750 abbiamo ridotto il precarico molla, specie sul mono, per permettere al posteriore di "muoversi" di più e scalciare meno in estensione. Tutto per rendere la moto meno nervosa e sfruttare appieno le potenzialità del più bel "settemmezzo" sul mercato. Questo spinge con tanta progressione e fluidità sin dai 1500 giri per poi sfoggiare una coppia muscolosa su tutto l'arco di utilizzo, tanto che la "Kawa" sembra una moto bolsa. Per darvi un'idea, riprendendo in sesta marcia a 50 km/h con le moto affiancate la GSR750 brucia una Z750R incredula e impotente. Unica pecca, un leggero on-off quando si va a riprendere il gas in centro curva. Specialità di casa Suzuki è poi il cambio, perfetto per rapidità e scorrevolezza, anche senza l'ausilio della frizione. Kawasaki anche qui segue a ruota ma accusa una maggiore ruvidità nei passaggi tra un rapporto e l'altro. In chiusura un appunto sulla voce vibrazioni nettamente a sfavore della GSR750 e molto pronunciate una volta superati i 5000 giri, prima sulla pedana sinistra, poi su sella e manubrio. Esattamente come accadeva sulla Z750 prima serie. In fin dei conti, i pregi e i difetti sono pressoché gli stessi. E qui viene spontaneo chiedersi come sarebbero andate le vendite di entrambe se fossero state commercializzate almeno un paio di anni fa perché nel misto divertono davvero tanto. Ma come dice il detto: meglio tardi che mai.

Dati Tecnici

 
Kawasaki Z 750 R
Kawasaki
Z 750 R
Suzuki GSR 750
Suzuki
GSR 750

Motore

4 cilindri in linea trasversale a 4 tempi 4 cilindri in linea trasversale a 4 tempi

Raffreddamento

raffreddamento a liquido liquido

Alesaggio corsa

68,4x50,9 mm 72,0x46,0 mm

Cilindrata (cc)

748,0 cc 749,0 cc

Rapporto di compressione

11,3:1 12,3:1

Distribuzione

Bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro Bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro

Alimentazione

Alimentazione a iniezione elettronica con doppie farfalle per cilindro Iniezione elettronica con doppie farfalle per cilindro

Lubrificazione

cC Lubrificazione a carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

Capacità serbatoio carburante 18,5 litri erbatoio carburante 17,5 litri

Frizione

Multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a sei marce Multidisco in bagno d'olio con comando meccanico

Telaio

Inclinazione cannotto di sterzo 24,5°, avancorsa 103 mm Inclinazione cannotto di sterzo 25°20', avancorsa 104 mm

Materiale

Telaio in tubi di acciaio con bracci laterali in alluminio pressofuso Telaio a traliccio in acciaio,

Sospensione ant/regolazioni

Rovesciata da 41 mm regolabile nel precarico della molla e nell'idraulica in estensione Forcella rovesciata da 41 mm regolabile nel precarico della molla

Sospensione post/regolazioni

Forcellone in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla e nell'idraulica in estensione Forcellone in acciaio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla

Escursione ruota ant/post

134 mm Escursione ruota 135

Pneumatico ant/post

Anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17 anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55-ZR17

Freno anteriore

Doppio disco in acciaio da 300 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini Anteriore a doppio disco in acciaio da 310 mm e pinze a 2 pistoncini

Freno posteriore

Disco singolo in acciaio da 250 mm e pinza a singolo pistoncino. Posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino

Lunghezza

Lunghezza 2085, larghezza 795 2115

Altezza sella

825 815

Interasse

1440 1450

Peso a secco

224 (227 con ABS) kg 211 kg

Potenza max/giri

77,7 kW (106,0 CV) a 10.500 giri 78,0 kW (106,0 CV) a 10.000 giri

Coppia max/giri

78,0 Nm (8,0 kgm) a 8300 giri 80,0 Nm (8,15 kgm) a 9000 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

I dati rilevati parlano chiaro, la Suzuki GSR750 ha un motore assai performante, che allunga davvero forte e più del quattro cilindri di Akashi. Inoltre, spinge con maggiore vigore anche ai medi regimi, come conferma il tempo interessante segnato nella prova sorpasso, non solo grazie alle doti di coppia del motore, ma anche per l'uso di rapporti del cambio più corti e un peso in ordine di marcia inferiore di 17 chili rispetto alla Kawasaki Z750R. Inaspettati i dati rilevati nella prova frenata. A questa voce la nuda di Akashi mostra un lieve miglioramento rispetto alla "Z" in versione base (1,5 metri nel "130-80 km/h") ma paga un divario importante con la Suzuki GSR750 (1,6 metri nel "50-0 km/h" e addirittura 2,7 metri nel "130-80 km/h"), che fa segnare distanze vicine a quelle di una supersportiva di due anni fa e giustificabili probabilmente da un miglior binomio freno-forcella.

Curva di accelerazione

Kawasaki Z 750 R, Suzuki GSR 750

Condizione della prova

Cielo Cielo sereno
Vento 3 m/s
Temperatura aria 20°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 30°C

Rilevamenti

 
Kawasaki Z 750 R
Kawasaki
Z 750 R
Suzuki GSR 750
Suzuki
GSR 750

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 214,3 km/h (31,6 s) 222,2 km/h (30,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,2 s (183,5 km/h) 11,6 s (190,8 km/h)
0-1000 m 23,0 s (209,1 km/h) 22,1 s (215,4 km/h)
0-90 km/h 3,3 s (37,0 m) 3,0 s (36,5 m)
0-130 km/h 5,7 s (110,2 m) 5,0 s (97,0 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 6,5 s (189,5 m) 5,8 s (169,0 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (76,1 m) 2,2 s (73,4 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,9 m) 2,2 s (22,3 m)

CONSUMO

Urbano 15,3 km/l 15,7 km/l
Extraurbano 17,7 km/l 18,1 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 16,7 km/l 17,2 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 229,0 kg 212,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,5/50,5 50,0/50,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 46,0/54,0 46,0/54,0

Pagelle

 
Kawasaki Z 750 R
Kawasaki
Z 750 R
Suzuki GSR 750
Suzuki
GSR 750

In sella

Sulla Kawasaki Z750R le gambe sono ben accolte sia per il serbatoio meglio svasato sia per le pedane più distanti dal cuscino. La Suzuki GSR750 è più larga, però piace tanto il manubrio ampio.
3.5
3.0

Comfort

Entrambe le moto sono piuttosto rigide, però vince di poco la Kawasaki per una ergonomia di seduta azzeccata e sospensioni più scorrevoli.
3.5
3.0

Dotazioni

Buona sulla Z750R a cui manca giusto un vano sottosella, presente invece sulla Suzuki, che paga però una stella per una componentistica rimasta agli standard di un paio d'anni fa.
4.0
3.0

Qualità percepita

La Kawasaki è fatta davvero bene: ogni dettaglio è di buon livello. La Suzuki è realizzata più in economia: discreta.
4.0
3.0

Capacità carico

Poca attenzione su entrambe le moto per il passeggero. La Suzuki però ha in più un vano comodo per il bloccadisco e gli attrezzi.
2.0
2.5

Motore

Brutta storia per la Z750R, che perde lo scettro di miglior "settemmezzo": il suo propulsore rispetto a quello della GSR sembra "morto" ai bassi e medi regimi. E allunga pure meno, però vibra poco.
3.5
4.5

Trasmissione

Qui la Suzuki merita tutte e cinque le stelle per un cambio perfetto! Quello della Z750R è un pochino più duro nei cambi.
4.0
5.0

Sospensioni

La Z750R è precisa e soprattutto stabile, anche sullo sconnesso. Convince anche la GSR sulla quale, però, i componenti non sono regolabili: peccato perché il "mono" è molto duro.
4.0
3.0

Freni

La Z750R ha un impianto più aggressivo all'inizio e un comando duro per i tubi in treccia. Più morbido e progressivo quello della GSR che fa segnare spazi d'arresto molto rassicuranti.
3.5
4.0

Su strada

Entrambe infondono sicurezza in chi le guida e spingono ad andare forte senza troppi pensieri. Si può sintetizzare dicendo che la Z750R è più stabile, la GSR750 più svelta.
4.0
4.0

Versatilità

Turismo sconsigliato. Idem i giri in coppia. Sono delle naked e in più sportive, vanno bene in città ed emozionano soprattutto tra le curve.
2.5
2.5

Prezzo

Premesso che entrambe hanno prezzi alti, tra le due la Kawasaki ha il miglior rapporto con la qualità. Suzuki paga finiture solo discrete e una componentistica meno raffinata.
3.5
2.5

Pregi e difetti

 
Kawasaki Z 750 R
Kawasaki
Z 750 R
Suzuki GSR 750
Suzuki
GSR 750

PREGI

Componentistica, Posizione in sella, Stabilita Motore, Ciclistica, Agilità

DIFETTI

Peso, Comfort, Spinta ai bassi regimi Vibrazioni, Finiture, On-off

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