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Prove della redazione

Kawasaki W 800

Fabio Cormio il 19/04/2012 in Prove della redazione
Kawasaki W 800
Kawasaki W 800
773 cc / 35 kW (48 CV) / 2 cilindri in linea / Euro 3
€ 8.390 c.i.m.

Godetevela ovunque, purché in relax. Comoda e sfiziosa, è la prima vera rivale della Triumph Bonneville.

E' passata una decina d'anni ma lo ricordo ancora bene. Stavo lì a scrutare una Ninja 636 attraverso la vetrina di un concessionario. Erano i giorni cruciali nella scelta della mia nuova supersportiva: "quant'è vero che sono un motociclista, dev'essere la più veloce, la più leggera, la più potente". Mentre mi chiedevo se il mio integrale di penultima generazione avrebbe inficiato l'aerodinamica in pista, dal garage di fianco usciva un signore con la barba grigia, spingendo fuori una moto che mi sembrò d'epoca. Allacciò il casco e avviò lo starter. Buttò la sigaretta e vidi le sue labbra di stendersi in un sorriso di compiacimento. Il nonnetto salì in sella: prima, seconda, eccolo immergersi nel traffico. Era uno scafato, si vedeva da lontano. Terza, eccolo sgusciare come una saponetta tra le auto incolonnate. Quarta, scomparve alla mia vista, lasciandosi alle spalle ingorghi e semafori. Quella moto non era un vecchio ru- dere ma una Kawasaki W650 e in quel momento una crepa incrinò la mia certezza, fino ad allora granitica, su chi sia una buona moto e su chi sia un buon motociclista.

Fatta proprio come allora

Il flashback non è casuale. Ripenso a quel momento ora, mentre salgo sulla Kawasaki W800, erede proprio di quella 650 che a suo tempo, essendo alimentata a carburatori, non poté rientrare nei parametri Euro 3. Ora però è tornata, con un motore dalla cilindrata maggiorata e naturalmente l'iniezione elettronica. La cubatura di 773 cc non deve far pensare a una moto grossa: la W800 è molto compatta: certamente più della Triumph Bonneville, sua concorrente diretta. Ma lo stile e la vocazione sono gli stessi. Proprio come la rivale, la bicilindrica di Akashi si rifà alle moto di quarant'anni fa, quelle che allora erano sportive ma che oggi, ironia della sorte, sono dedicate ai motociclisti tranquilli. La W800 si fa apprezzare dagli appassionati del genere per la filologica cura di alcuni dettagli, dal motore con comando della distribuzione a coppie coniche ai cerchi a raggi, dagli scarichi bassi con terminali "a bottiglia", ai soffietti di protezione della forcella. Come sempre accade, non mancano elementi meno azzeccati, come la sfumatura di colore ai lati del serbatoio. A proposito di colori: per ora il verde inglese è l'unica livrea disponibile in Italia ed è un peccato, visto che in Giappone esiste già una verisone nera con cerchi dorati: è forse meno classica ma è molto più rock.

Antistress silenzioso

Dicevamo che la W800 è piccola. Se lo sembra "da fuori", lo è ancora di più quando si sale a bordo. Perfetta per i piloti fino al metro e settantacinque, risulta un po' sottodimensionata per i più alti che, per trovare la posizione di guida corretta, devono arretrare di qualche centimetro sulla sella. La seduta è comunque comoda, grazie alla generosa imbottitura e al corretto posizionamento di pedane (dotate di uno spesso rivestimento in gomma) e manubrio. Anche in coppia la Kawa non crea problemi: la sella è spaziosa e anche il passeggero ha a disposizione poggiapiedi rivestiti in gomma, oltre a utili maniglie metalliche (non il solito, inutile cinghietto). Appena avviata, la bicilindrica stupisce per quanto è silenziosa: se fosse un'auto, questo sarebbe un pregio. Ma è una moto che, per di più, si rifà a un periodo in cui i rombi erano assordanti: avremmo gradito una maggior personalità nel sound. Una volta in movimento, la W800 rivela subito la propria facilità: non sarebbe giusto parlare di "entry level" per un mezzo di questo genere, tuttavia la maneggevolezza e l'intuitività della guida rendono questa Kawasaki adatta non solo ai motociclisti di lungo corso ma anche, ad esempio, agli scooteristi alla ricerca della loro prima moto. La capacità del motore di riprendere, con dolcezza e progressività, già dai mille giri indicati, lascia intuire che la W800 e una moto "antistress" che richiede al pilota uno sforzo psicofisico minimo. Anche le vibrazioni non sono eccessive e si fanno sentire, soprattutto al manubrio, solo ai regimi medio-alti, cioè piuttosto raramente, visto che il twin giapponese sembra nato per girare piano. Il limitatore è posto a 7500 giri indicati ma salire oltre quota 4500 è inutile nella maggior parte delle situazioni.

Regina dello slow ride

Con la W800 è bello passeggiare in quarta e quinta marcia (la sesta non è presente e la sua mancanza si fa sentire in autostrada). Diversamente da una cruiser, con una moto di questa impostazione ci si può divertire anche sul misto stretto: il cerchio anteriore da 19" non pregiudica la rapidità nei cambi di direzione e la ciclistica è sincera. Tenendo uno stile di guida pulito si raggiunge presto una confidenza tale da "grattare" sull'asfalto i piolini delle pedane e il cavalletto. Quando si forza il ritmo, il doppio ammortizzatore non è sempre all'altezza della situazione e innesca oscillazioni che inevitabilmente si riflettono sull'avantreno. Niente di ingestibile, ma invitano ad alleggerire la mano sul gas. La frenata è poco incisiva: inaspettatamente, più del tamburo posteriore delude il disco anteriore, poco efficiente soprattutto a freddo.
La vintage di serie, come la W800, non è l'unica soluzione per chi vuole guidare una naked dalla forte caratterizzazione rétro. L'alternativa è la special: noi ne abbiamo scelta una realizzata da Gitielle Moto (Udine) sulla base di una Z900 del 1974 e ispirata alle gare di dirt track. Il motore è rimasto originale (82 CV dichiarati), mentre i coperchi laterali sono stati verniciati con una tonalità che ricorda il magnesio. Il comando della frizione è ora idraulico, i carburatori respirano da cornetti e gli scarichi, pur mantenendo lo schema quattro-in-quattro, sono ora alti e privi di compensatori. Il reparto più trasformato è la ciclistica. Mentre il telaio è rimasto quello di serie, avantreno e retrotreno sono stati rivoluzionati: la forcella WP è dotata di riporto TiN sugli steli e di anodizzazione sui foderi. Installata con piastre ricavate dal pieno in ergal, regge una ruota a raggi da 17" (in origine 19") dotata di impianto monodisco Beringer. Il forcellone in alluminio con capriata di rinforzo è provvisto di regolazione catena ad eccentrici e ammortizzatori Öhlins. La catena è a passo 520 e la corona è in ergal.

Dati Tecnici

 
Kawasaki
W 800

Motore

2 cilindri in linea trasversali a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 77,0x83,0 mm; cilindrata 773 cc; rapporto di compressione 8,4:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a coppie coniche e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 34 mm. Capacità serbatoio carburante 14 litri. Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

Primaria a ingranaggi, finale a catena (15/37). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando meccanico. Cambio a cinque marce.

Ciclistica

Telaio a culla in acciaio; sospensione anteriore, forcella da 39 mm, escursione ruota 130 mm; sospensione posteriore, forcellone con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla, escursione ruota 105 mm. Cerchi: anteriore 2,5"x19, posteriore 3,5"x18. Pneumatici: anteriore 100/90-19, posteriore 130/80-18. Freni: anteriore a disco in acciaio da 300 mm e pinza flottante a doppio pistoncino, posteriore a tamburo monocamma da 160 mm.

Dimensioni

Lunghezza 2180, larghezza 790, altezza sella 790, interasse 1465. Peso in marcia 216 kg.

Prestazioni

Potenza 35 kW (48 CV) a 6500 giri, coppia 60 Nm (6,1 kgm) a 2500 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La W800 è in diretta competizione con la Triumph Bonneville e con la Moto Guzzi V7 Classic: dal punto di vista prestazionale è più allineata a quest'ultima, mentre la bicilindrica inglese si rivela più performante in tutte le situazioni. Nello spunto da fermo va segnalato l'ottimo lavoro della frizione, progressiva anche sotto stress. Discreto il risultato della "prova sorpasso" che evidenzia il maggior pregio del twin Kawasaki, ossia l'elasticità. In frenata, soprattutto nella prova 130-80 km/h, la W800 delude: sorprendentemente, è soprattutto il disco anteriore (più che il tamburo posteriore) a offrire scarsa potenza, costringendo a tirare a fondo la leva per garantire decelerazioni accettabili. Il bilanciamento dei pesi, che privilegia nettamente il posteriore, assicura una buona maneggevolezza ma la stabilità e la solidità dell'avantreno, sopratutto alle alte velocità, ne risentono.

Curva di accelerazione

Kawasaki W 800

Condizione della prova

Cielo Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 24°C
Pressione atmosferica 0.000 mb
Temperatura asfalto 42°C

Rilevamenti

 
Kawasaki
W 800

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 168,0 km/h (39,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 14,6 s (144,1 km/h)
0-1000 m 28,5 s (163,3 km/h)
0-90 km/h 4,9 s (71,4 m)
0-130 km/h 10,5 s (244,3 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 11,1 s (327,6 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,6 s (84,6 m)
50-0 km/h 2,3 s (24,2 m)

CONSUMO

Urbano 15,4 km/l
Extraurbano 19,8 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,0 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 219,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 45,0/55,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 44,0/56,0

Pagelle

 
Kawasaki
W 800

In sella

3.5

Se non si ha troppa fretta, la W800 è molto gratificante: dai comandi intuitivi al baricentro basso, tutto favorisce la guida facile e rilassata.

Comfort

4.0

Fatta eccezione per la mancanza di protezione aerodinamica e qualche vibrazione di troppo ai regimi medio-alti, la Kawa è estremamente comoda: la sella è morbida e generosamente imbottita, le pedane alla giusta altezza.

Dotazioni

2.0

Chi cerca gadget e orpelli elettronici all'ultima moda dovrà rivolgere lo sguardo altrove: la W800 è una moto assolutamente essenziale.

Qualità percepita

4.0

Dai "soffietti" della forcella agli scarichi a bottiglia, ai blocchetti elettrici con interruttori a slitta, i particolari sfiziosi abbondano.

Capacità carico

3.5

Il passeggero è trattato bene visto che gode di un'ampia porzione di sella ben imbottita. Sotto la sella c'è lo spazio per un bloccadisco.

Motore

3.0

Il bicilindrico ha un'erogazione particolarmente lineare e riprende da regimi bassissimi senza strappi. Le prestazioni velocistiche, tuttavia, sono inferiori alle aspettative.

Trasmissione

2.5

Il cambio non è precisissimo ai bassi regimi ma fa il suo dovere. In autostrada si sente la mancanza di una sesta marcia "di riposo".

Sospensioni

3.0

Tarate sul morbido, assecondano al meglio la guida tranquilla. Il doppio ammortizzatore innesca qualche ondeggiamento quando si forza il ritmo.

Freni

1.5

L'impianto offre scarsa potenza, sia all'anteriore sia al posteriore. Il tamburo è abbastanza modulabile.

Su strada

4.0

Facile, maneggevole, bassa di sella: la Kawa è rilassante come una cruiser ma è molto più gustosa da guidare tra le curve.

Versatilità

3.5

Esclusa l'autostrada, la W800 piace ovunque: in città sguscia facilmente tra le auto e anche sul misto si difende bene. Pure il turismo in coppia, se di breve raggio, è alla sua portata.

Prezzo

3.0

Obbligatorio il confronto con la Triumph Bonneville che costa di più ma offre prestazioni velocistiche superiori e un miglior impianto frenante. In assoluto, il prezzo è piuttosto salato.

Pregi e difetti

 
Kawasaki
W 800

PREGI

Maneggevolezza e facilità di guida, Erogazione motore, Comfort, Qualità complessiva

DIFETTI

Frenata poco potente e modulabile, Mancanza di varianti cromatiche, Ammortizzatori posteriori poco frenati idraulicamente

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