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Kawasaki VN 900 Classic, Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low, Honda VT 750 Shadow DC Spirit

Daniele Massari il 22/06/2012 in Prove della redazione
Kawasaki VN 900 Classic, Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low, Honda VT 750 Shadow DC Spirit
Kawasaki VN 900 Classic
903 cc / 37,0 kW (50 CV) / 2 cilindri a V / Euro 3
€ 7.990 c.i.m.
Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low
883 cc / n.d. / 2 cilindri a V di 45° / Euro 3
€ 8.200 c.i.m.
Honda VT 750 Shadow DC Spirit
745 cc / 30,3 kW (41 CV) / 2 cilindri a V di 52° / Euro 3
€ 7.900 c.i.m.

La «specie» delle custom negli anni si è evoluta con modifiche lievi ma mirate. Ecco tre protagoniste a confronto: basse, essenziali, facili da guidare anche nel traffico

Le hanno date per spacciate molte volte nel corso degli anni, eclissate da tendenze motociclistiche diverse e dalle mode che si sono susseguite. Ma le custom sono belle per questo: perché, alla fine, non passano mai di moda. In un'epoca in cui tutto è fatto per durare il meno possibile, così che la sostituzione dell'oggetto seminuovo con l'ultima release consenta al mercato di prosperare, le «naked» in stile yankee restano: sono moto che anche con un decennio alle spalle conservano intatto il loro fascino, svincolato dalla ricerca della prestazione fine a se stessa. Proprio per questo esiste ancora un buon parco circolante di custom risalenti al periodo d'oro di queste cavalcature. Non solo: questo segmento ha registrato una sostanziosa crescita dei volumi di vendita nei primi mesi del 2007, tanto da far pensare a un ritorno deciso di questa moda. Ne sono un esempio le proposte di questa comparativa, due giapponesi, la Honda Shadow Spirit e la Kawasaki VN900 Classic, e una americana, la Harley-Davidson XL883 Low.

Voce del verbo Custom

Tre modi differenti di interpretare questa filosofia: a partire dal più spartano ed essenziale, quello espresso dalla Harley (che abbiamo provato nella versione «Low» con piano di seduta a soli 643 mm), proseguendo con quello più «turistico» della Kawa, che offre tanto comfort a pilota e passeggero; fino all'aspetto ricercato «da special» della Honda che nel suo più recente allestimento vanta dettagli curati e una linea riuscita. Tutte e tre sono variazioni sul tema del bicilindrico a V longitudinale (che resta un «must» per questo genere di moto), meglio se raffreddato ad aria. Tanto che, nel caso delle due «giappo», il più evoluto raffreddamento a liquido viene camuffato con finte alette che donano al motore un effetto old style.

A tre spanne dall'asfalto

Basta salire in sella a ciascuna delle protagoniste di questa comparativa per rendersi conto delle differenze nell'impostazione di guida. Sulla VN si viene ospitati egregiamente: le sospensioni soffici (al posteriore troviamo uno schema «finto rigido» tipo Softail) e la sella abbondante abbinata a una coppia di ampie pedane con cambio a bilanciere, rendono questa custom adatta anche al turismo, magari dopo averla equipaggiata di borse laterali. A conferma di questa vocazione la Kawasaki vanta la dotazione più completa del lotto: è l'unica ad avere un seppur minuscolo vano sotto-sella e l'indicatore del livello di carburante. Peccato per i blocchetti elettrici obsoleti, ma in compenso è l'unica che offra la possibilità di regolare la distanza della leva della frizione. La sensazione generale sulla Sportster 883 Low è di maggiore qualità, anche se resta al di sotto degli standard di Milwaukee. Ad esempio, al posto della consueta stampella laterale cromata ne troviamo una nera, dall'aspetto piuttosto povero. In compenso i blocchetti elettrici sono i più belli del lotto e vanta, nella dotazione di serie, la presenza dell'antifurto con trasponder. La Shadow Spirit è una via di mezzo: le dimensioni sono più contenute dell'altra giapponese ma più abbondanti dell'americana, il comfort è discreto grazie alle sospensioni in grado di filtrare egregiamente le malformazioni anche se al manubrio è avvertibile qualche risonanza quando si sale di giri.

Occhio alle pedane

Una volta in movimento, si apprezza in tutte e tre la generosità dei propulsori ai bassi regimi: in questo senso spicca il twin della VN900 caratterizzato da un'erogazione «elettrica» che contribuisce al piacere di guida. Non chiedetele troppo nel misto stretto, però: qui resta gravemente penalizzata dagli angoli di piega ridottissimi (per via delle pedane bassse e larghe) e dal cambio piuttosto ruvido. L'ampio manubrio offre tuttavia una leva favorevole, specie nelle manovre da fermo quando si fa sentire la massa imponente del moto. Poco aggressivo l'impianto frenante, con il disco anteriore pronto ma poco potente nelle frenate più decise. All'opposto il posteriore mette in campo una risposta un po' brusca che porta facilmente al bloccaggio. Non convincono invece i due dischi della Sportster sempre poco potenti anche quando si agisce con forza sui comandi. In compenso il motore fa fronte allo scarso allungo con la buona risposta ai bassi regimi dove emerge il carattere verace; risponde prontamente alle brusche aperture del gas senza strappare, anche grazie all'ottima trasmissione finale a cinghia. Il manubrio, piuttosto spiovente, alla lunga affatica i polsi, anche perché la maneggevolezza della 883 non è certamente elevata e nel misto occorre agire con energia per farle cambiare direzione. Rispetto ai modelli precedenti, a stancar meno sulla Sportster è la riduzione tangibile dello sforzo richiesto alla leva della frizione, il che contribuisce a fare della «Low» una moto adatta al pubblico femminile, anche per il baricentro posto molto in basso. Peccato che il comfort offerto sia limitato: le pedane centrali (che infastidiscono non poco nelle manovre da fermo) impongono una posizione in sella inusuale, con le gambe rannicchiate e braccia e busto protesi in avanti.

Honda, piacere di guida

Brillante nella guida e molto agile (la migliore in questo senso), la Shadow Spirit convince proprio per le doti dinamiche: il suo bicilindrico, a dispetto della minor cilindrata, permette una guida brillante grazie all'erogazione estremamente lineare, anche se non particolarmente corposa. Il twin è infatti inserito in una ciclistica quasi da stradale pura che porta in breve e con naturalezza a consumare le pedane sull'asfalto ad angoli di piega più che dignitosi. La stabilità è elevata anche in curva e le reazioni sono sempre sincere. Questo anche grazie alla risposta delle sospensioni, ben tarate per coniugare comfort e precisione nel veloce.Elevate le prestazioni dell'impianto frenante, aggressivo quanto basta nonostante il vetusto tamburo al posteriore.

Dati Tecnici

 
Kawasaki VN 900 Classic
Kawasaki
VN 900 Classic
Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low
Harley-Davidson
Sportster 883 XL 883L Low
Honda VT 750 Shadow DC Spirit
Honda
VT 750 Shadow DC Spirit

Motore

2 cilindri a V a 4 tempi 2 cilindri a V di 45° a 4T 2 cilindri a V di 52° a 4T

Raffreddamento

liquido aria a liquido

Alesaggio corsa

88,0x74,2 76,2x96,8 57,9x76,0

Cilindrata (cc)

903 883 745

Rapporto di compressione

9,5:1 8,9:1 9,6:1

Distribuzione

monoalbero a 4 valvole per cilindro aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro monoalbero a 3 valvole per ciclindro

Alimentazione

iniezione elettrica, corpi farfallati da 34 mm iniezione elettronica iniezione elettronica

Lubrificazione

carter umido carter secco carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

18/n.d. 12,5/n.d 14,6/3,5

Frizione

multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio con comando meccanico multidisco in bagno d’olio con comando meccanicio

Telaio

doppia culla a doppia culla doppia culla

Materiale

acciaio acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 41 mm/nessuna forcella da 39 mm/nessuna forcella da 41 mm/nessuna

Sospensione post/regolazioni

monoammortizzatore/ precarico doppio ammortizzatore - precarico doppio ammortizzatore/ precarico

Escursione ruota ant/post

150 mm/100 mm 141 mm/104 mm 115 mm/90 mm

Pneumatico ant/post

130/90-16 - 180/70-15 100/90-19 - 150/80B-16 90/90-21 - 160/80-15

Freno anteriore

disco da 300 mm disco da 292 mm disco da 296 mm

Freno posteriore

disco da 270 mm disco da 292 mm tamburo da 180 mm

Lunghezza

2.465 mm 2.250 mm 2.424 mm

Altezza sella

670 mm 676 mm 837 mm

Interasse

1.650 mm 1.515 mm 1.653 mm

Peso a secco

253 kg 251 kg 230,5 kg

Potenza max/giri

37 CV (50 kW)/5.700 n.d. 41 CV (30,3 kW)/5.500

Coppia max/giri

8,4 kgm (82 Nm)/3.500 7,14 kgm (70 Nm)/3.750 5,99 kgm (58,8 Nm)/3.500

Prestazioni

Il commento del centro prove

I numeri parlano chiaro: la Ducati tra le tre è quella che meno punta sulle prestazioni ed è nettamente più lenta rispetto alle due seicento che, invece, si sfidano sul filo dei centesimi. Impressionanti i dati rilevati dal tre cilindri inglese che mette in mostra tempi di accelerazione analoghi alla «sorellona» Speed Triple. Da questa si differenzia solo per i valori della velocità massima e della ripresa dove i cc in più contano. La Hornet, nonostante le buone doti del suo quattro cilindri, non riesce a star dietro alla Triumph. Rispetto alla versione precedente, però, la nuova Honda migliora in tutti i suoi aspetti: 6 km/h in più nella velocità massima, mezzo secondo in meno nella prova di accelerazione 0-90 km/h e ben un secondo in quella del sorpasso 80-130 km/h. Per quanto riguarda i valori rilevati nella prova della frenata, le tre moto hanno fatto registrare dati piuttosto simili, ad avvalorare la bontà degli impianti frenanti apprezzata nell’uso quotidiano. Anche i dati relativi al peso rafforzano le sensazioni avute durante la prova delle tre moto: molto equilibrata la Hornet con valori simile a quelli di una sportiva; un pochino più «seduta» l’inglesina; nettamente più turistica la Sport 1000 che addirittura con il passeggero fa registrare il 56% di peso sul posteriore.

Curva di accelerazione

Kawasaki VN 900 Classic, Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low, Honda VT 750 Shadow DC Spirit

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 26°C
Pressione atmosferica 1009 mb
Temperatura asfalto 46°C

Rilevamenti

 
Kawasaki VN 900 Classic
Kawasaki
VN 900 Classic
Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low
Harley-Davidson
Sportster 883 XL 883L Low
Honda VT 750 Shadow DC Spirit
Honda
VT 750 Shadow DC Spirit

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 154,4 km/h (42,9 s) 164,3 km/h (41,3 s) 153,6 km/h (43,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 16,0 s (133,1 km/h) 15,6 s (136,3 km/h) 16,1 s (130,8 km/h)
0-1000 m 31,1 s (151,1 km/h) 30,1 s (157,4 km/h) 31,2 s (150 km/h)
0-90 km/h 6,1 s (91,8 m) 6,0 s (86,6 m) 6,5 s (94,8 m)
0-130 km/h 14,4 s (350,5 m) 13,5 s (157,4 m) 14,8 s (354,3 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 10,8 s (325,7 m) 12,6 s (324,3 m) 15,1 s (459,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,6 s (84,7 m) 2,8 s (88,6 m) 2,6 s (83,3 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,8 m) 2,5 s (23,9 m) 2,3 s (23,3 m)

CONSUMO

Urbano 18,3 km/l 13,9 km/l 17,2 km/l
Extraurbano 24,8 km/l 19,3 km/l 22,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 20,0 km/l 14,8 km/l 19,7 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 283,5 kg 263,5 kg 247,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 46,5/53,5 45,5/54,5 45,0/55,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 43,5/56,5 42/58 kg 41,5/58,5

Pagelle

 
Kawasaki VN 900 Classic
Kawasaki
VN 900 Classic
Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low
Harley-Davidson
Sportster 883 XL 883L Low
Honda VT 750 Shadow DC Spirit
Honda
VT 750 Shadow DC Spirit

In sella

Sulla 883 la sella bassa e le pedane centrali costringono le gambe in posizione scomoda. Le due giapponesi sono più accoglienti, con la Kawasaki che offre una sella ben imbottita anche per il passeggero e pedane ben posizionate.
3.5
2.0
3.0

Comfort

L’americana è tutto meno che confortevole, specie sullo sconnesso per le sospensioni rigide e per le vibrazioni. La Honda mostra solo qualche lieve risonanza sul manubrio, mentre sulla Kawasaki si può stare per ore senza stancarsi.
3.5
1.0
3.0

Dotazioni

La 883 Low è spartana, però è anche l’unica a vantare l’antifurto con transponder. Di tutt’altra pasta la VN900 che offre un vano con serratura, l’indicatore del livello del carburante e pedane di «lusso». Minimalista la Shadow.
4.0
3.5
2.5

Qualità percepita

A parte i blocchetti elettrici datati, la VN900 trasmette tanta solidità e qualità dei materiali. Ben rifinita anche la Honda che stona solo per le pedane un po’ povere. La 883 qui svetta sulle rivali per le buone cromature, la qualità dei dettagli e le ottime verniciature.
3.0
4.0
3.0

Capacità carico

Honda e Harley hanno entrambe un alloggiamento privo di serratura sotto al fianchetto dove riporre i documenti i null’altro. La 883, in più, non prevede nemmeno la sella per il passeggero. L’unica che si salva con un minuscolo portaoggetti e una sella degna di questo nome è la Kawasaki.
3.0
1.0
2.0

Motore

Il bicilindrico della Shadow è quello che ha divertito di più: nonostante non spinga con cattiveria si rivela fluido e con un buon allungo. Più «tradizionali» i twin concorrenti che spingono con più vigore ai bassi e ai medi regimi ma poco agli alti.
3.5
4.0
4.0

Trasmissione

L’Harley ha il cambio un po’ duro ma la nuova frizione è più facile da azionare che in passato. La trasmissione finale è a cinghia come per la Kawasaki, soluzione affidabile e pratica quanto il cardano della Honda. Comodo il cambio con comando a bilanciere montato solo sulla VN900, preciso quello della Honda.
3.5
3.0
4.0

Sospensioni

La più a punto in questo senso è la Honda, che offre una taratura di compromesso in grado di assecondare una guida brillante. Più difficile il compito di quelle della Kawasaki che devono gestire anche qualche kg di troppo. Da fachiri quelle della H-D, dure e dall’escursione ridottissima.
3.0
1.5
4.0

Freni

Anche qui l’americana le «prende» dalle concorrenti del Sol Levante dotate di impianti più pronti e potenti: tra i due brilla quello della Honda che offre spazi di arresto contenuti nonostante il tamburo al posteriore. più difficile il compito del doppio disco della VN, sempre per quei kg di troppo.
3.0
1.5
3.5

Su strada

Piccola tra le gambe, la 883 Low è quella che spaventa meno i neofiti anche se il peso un po’ si stente. Più brillanti però le due giapponesi che con qualche CV in più offrono una guida più divertente anche nel misto, specie la Honda. Le pedane basse limitano parecchio gli angoli di piega nella Kawasaki.
3.5
3.0
4.0

Versatilità

Tutte e tre ben si sposano con l’uso quotidiano del percorso casa-ufficio e si apprezzano nelle gite fuoriporta. Non appena i km da fare aumentano spicca il maggior comfort offerto dalla corpulenta Kawasaki VN900 che se ben equipaggiata può portarvi anche in vacanza.
3.5
2.0
2.5

Prezzo

Le due giapponesi sono allineate sullo stesso prezzo giustificato dal buon livello delle finiture che sfoggiano. L’Harley è invece la più cara e la meno tecnologica del lotto, però è vero anche che regge bene il valore dell’usato con il passare degli anni.
4.0
3.5
4.0

Pregi e difetti

 
Kawasaki VN 900 Classic
Kawasaki
VN 900 Classic
Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low
Harley-Davidson
Sportster 883 XL 883L Low
Honda VT 750 Shadow DC Spirit
Honda
VT 750 Shadow DC Spirit

PREGI

Comfort, Precisione di guida, Personalità estetica Personalità estetica, Prestazioni, Solidità costruttiva Maneggevolezza, Trasmissione, Frenata

DIFETTI

Peso elevato, Luce a terra in curva Comfort, Frenata Prestazioni

Gallery

Kawasaki VN 900 Classic, Harley-Davidson Sportster 883 XL 883L Low, Honda VT 750 Shadow DC Spirit
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