Dual purpose. Sono chiamate così le enduro che nascono per i percorsi sterrati, anche impegnativi, ma che permettono allo stesso tempo un utilizzo di più ampio respiro. Insomma moto «tassellate» con ruote da 21" e 18", abbastanza leggere da essere manovrate anche in situazioni impegnative, dotate di sospensioni dalla lunga escursione ed efficienti anche in condizioni limite. Ma non solo: questi mezzi devono anche essere spinti da propulsori affidabili e «corposi» che permettano qualcosa in più del giretto dietro casa. Senza contare la componentistica che deve essere completa: pedane per pilota e passeggero degne di questo nome, strumentazione, fanale, indicatori di direzione e stampella laterale. Un esempio? L'Husqvarna TE 630. Il mono italiano può essere usato in mulattiera la domenica e poi, con dieci minuti di lavoro, essere riallestito per andare al lavoro il lunedì o a prendere l'aperitivo in centro. Certo, un po' di spirito di adattamento serve, ma l'utilizzo può essere davvero vario. Non ci credete? Beh, dopo una settimana di uso normale casa-ufficio, per provarne a fondo le doti abbiamo iscritta la TE a una gara di enduro un po' particolare, una sorta di cronoscalata da affrontare a gas spalancato. Il risultato? Tanto divertimento!

Prova in gara

Si chiama Summer Wheels, si svolge alla fine dell'estate sulle montagne della Val di Susa in Piemonte e fa da contraltare alla più famosa e impegnativa Winter Wheels che invece si tiene nella seconda metà di gennaio sulle piste da sci tra Prato nevoso (CN) e Sauze d'Oulx (TO). La Summer Wheels cui abbiamo iscritto la nostra TE 630 è una classica gara di enduro, ma in salita: partenza cronometrata in paese, una prova speciale in linea che sale per quasi cinque minuti - tra sterrati, tornanti e mulattiere - un traguardo e l'immancabile controllo orario nel paddock cittadino. E tra le tante 250 e 450 cc c'era anche la TE 630, giusto per vedere se in allestimento standard la sfida era fattibile. Quindi targa, frecce, pneumatici col tassello ma di compromesso (i Metzeler MCE Karoo) e tutto il resto: unica concessione per gli specchietti, rimossi, alla pari dei cuscini in gomma sulle pedane che celano la seghettatura per gli stivali da fuoristrada. Il resto, tutto di serie! Regolati i pedali per la guida in piedi, ruotato in avanti il manubrio per favorire il controllo, abbassata la pressione delle gomme per aumentare la presa sul terreno (circa 1 bar per entrambe), siamo partiti. Il trasferimento su asfalto è una formalità: i pneumatici tedeschi aiutano non poco in curva grazie all'appoggio offerto, tanto che si può osare anche qualche piega. Il resto lo fanno la ciclistica solida - ottimo il compromesso tra agilità e stabilità - e il motore. Il 600 cc della TE, grazie alla sua cilindrata, alle doti di coppia ai medi e alla lunga rapportatura stradale, favorisce un'andatura brillante e un controllo eccellente della moto anche quando si gioca col gas. Anche il comfort non è male considerata la moto: la sella non è il solito spuntone di roccia delle off-road specialistiche (anche se poco ci manca) e le vibrazioni - per quanto ben avvertibili - non risultano insopportabili.

In mulattiera a tutto gas

Insomma, alla partenza della prova speciale, arriviamo in surplace. I primi problemi iniziano quando il fondo si fa sterrato perché il peso non è certo quello di un'enduro specialistica: come dire, i suoi 159 kg, appena si inclina la moto in curva o si cerca l'appoggio, si fanno sentire e occorrono braccia robuste e tanta malizia per non finire a pelle di leone. Sullo sterrato poco sconnesso le sospensioni invece lavorano alla grande, offrendo comfort e una buona precisione. Il motore dalla sua gira morbido e corposo anche se la rapportatura stradale - lunghissima per il fuoristrada - obbliga ad usare marce basse. Tornante, allungo, altro tornante e il percorso studiato dagli organizzatori si impenna nel bosco: sul fondo morbido iniziano a vedersi le prime pietre, radici, canali. La faccenda si fa seria: il peso e le gomme poco specialistiche - che faticano a far presa nei passaggi più difficili - non agevolano. In più c'è la prima marcia lunga: appena il mono scende di giri occorre richiamare la frizione perdendo inevitabilmente in trazione. La soluzione è fiondarsi su a razzo, a gas spalancato, praticamente saltando di ostacolo in ostacolo, confidando su braccia e gambe per assorbire i colpi più forti, quelli che nemmeno le sospensioni sono in grado di filtrare. Una tecnica che funziona: basti pensare che alla fine, classifica alla mano, la TE 630 non arriva nemmeno troppo indietro. Tagliamo la fotocellula del traguardo in cima alla speciale e ci ributtiamo giù dalla discesa per raggiungere il paddock: i freni, anche se ripetutamente sollecitati, non soffrono. La loro taratura è ovviamente enduristica, quindi tanto feeling e poco mordente: per fortuna aggiungiamo, visto che il grip del tassello non fa proprio gridare al miracolo. Arriva il bivio: a sinistra la discesa sterrata, a destra l'asfalto e i tornanti. Il bello di questa moto è che permette di scegliere. E in questi tempi di magra, non è poco.

La TE 630 è stata sviluppata sulla base della motard SMR 630 da cui riprende motore e struttura portante: ovviamente le differenze sono tante, a partire dalle sospensioni, ruote, freni e alcuni dettagli. Il motore è stato sviluppato sul mono di 570 cc, portato a 600 grazie all'aumento dell'alesaggio. Appariscente la soluzione per lo scarico a doppio terminale: in questo modo la moto rientra nella normativa Euro 3. Per la ciclistica la scelta è caduta su un tradizionale telaio a doppia culla, un mono completamente regolabile (anche alle basse e alte velocità in compressione) e una forcella «rovesciata». Per andare incontro alle esigenze di un utilizzo a 360° la capacità del serbatoio è elevata: ben 12 litri a garanzia di un'autonomia di tutto rispetto. Di buon livello la componentistica: le plastiche sono solide e ben accoppiate e la moto non ha sofferto minimamente l'uso fuoristradistico. Davvero compatta la strumentazione ma, seppur in piccolo, sul piccolo LCD c'è tutto quel che serve per la guida. Tanta la praticità d'uso: le regolazioni delle sospensioni sono a portata di... cacciavite e in un attimo si possono rimuovere i cuscinetti in gomma delle pedane e i fianchetti, elementi montati mediante clip a pressione.