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Prove della redazione

Husqvarna SM 610

Riccardo Capacchione il 01/08/2012 in Prove della redazione
Husqvarna SM 610
Husqvarna SM 610
576,3 cc / n.d. / monocilindrico / Euro 2
€ 7.850 c.i.m.

In città, sulle strade di montagna o tra i cordoli? In sella alla Husky di maggior cilindrata andiamo a scoprire dove meglio si comportano le moto più trendy del momento. In più, un assaggio in pista della gamma 2006

Qual è il terreno d'elezione delle supermotard? In città se ne vedono, spesso davanti ai bar alla moda, all'ora dell'aperitivo. E proprio dal centro di Milano parte il nostro viaggio in sella alla SM 610, una motard nata tale e non frutto dell'allestimento stradale di una versione enduro. In effetti l'assetto della SM 610, alto e sospeso sulla poderosa forcella e sul mono dal funzionamento ineccepibile nella guida stradale, la rendono eccezionale sul fondo irregolare delle strade del centro di Milano. Pavé, acciottolato e avvallamenti quasi non si percepiscono. La posizione in sella non affatica, e anche per il passeggero rimanere abbarbicato al pilota non è cosa impossibile, per il breve tempo dei tragitti urbani, almeno. Certo che sfruttarla solo nell'ambito delle mura cittadine sembra un po' uno spreco. Puntiamo quindi verso l'hinterland e poi in direzione delle strade ben asfaltate che portano alle montagne sopra il lago di Lecco.

Pieghe a go-go

Sorpresa, nel pomeriggio di sabato qui sembra di essere nel regno delle motard: ad ogni curva se ne incontra una e presto capiamo il perché. Sulle salite intervallate da ampi tornanti la SM 610 si arrampica spinta dalle pistonate decise del mono che canta al meglio ai bassi e medi regimi. Senza esagerare con la tecnica di guida racing – siamo pur sempre su strada – è un piacere puro impostare le curve inclinando la moto fino ad angolazioni incredibili, confidando nella ciclistica che sfrutta fino all'ultimo il grip delle Dunlop di serie. Ci sarebbe piaciuta una frenata con più mordente in questi frangenti, ma pastiglie dalla mescola più aggressiva probabilmente metterebbero i difficoltà nella guida col bagnato e nei panic-stop. Il freno posteriore, molto sollecitato nella guida sportiva, non ha prestato il fianco a grosse critiche, al limite un po' di modulabilità in più non ci sarebbe dispiaciuta. Divertente, anzi, divertentissima, ma dopo un pomeriggio passato in sella, le parti nobili del pilota gridano vendetta e, vi assicuriamo, ci siamo fatti il tragitto di ritorno (comprensivo di una cinquantina di km in autostrada), seduti di traverso sulla sella... La SM 610 si conferma come un'ottima fun-bike, una moto per divertirsi, e quindi non resta che portarla tra i cordoli per spremerla a fondo.

La regina nel castelletto

Non è una racer, e lo si nota alla prima occhiata. La sella è bassa e l'assetto non è esageratamente centrato sull'anteriore. Questo però regala subito una grande confidenza anche ai neofiti della pista, come quella di Castelletto di Branduzzo, dove abbiamo provato, oltre alla «motardona», anche il resto della gamma Husqvarna 2006. In accelerazione la SM 610 non lascia la riga nera sull'asfalto, ma l'erogazione dolce consente di sfruttare la potenza e la coppia disponibili. Il suo motore nasce per la strada, dove la pastosità, l'assenza di vibrazioni (la SM 610 è tra le motard che «tremano» meno) e la morbidezza d'azionamento della sua frizione e del cambio contano più della potenza pura e della «botta» di coppia ai bassi. È facile da guidare, stabile sul veloce, precisa negli inserimenti e non risponde mai con rezioni incontrollabili. In circuito regala emozioni e divertimento per la facilità con cui è possibile avvicinare il limite.

SM 450 RR

Scendiamo dalla SM 610 e imbracciamo il manubrio della massima espressione del racing Husqvarna. La SM 450 RR verrà prodotta in serie limitata (50 unità per il 2006). È, a tutti gli effetti, una racer costruita in serie, con componentistica di alto livello e accorgimenti da corsa, come l'inclinazione del canotto regolabile, frizione antisaltellamento, cerchioni anodizzati con canale largo, gomme slick, sospensioni, freni e scarico racing. Una «pronto gara» coi fiocchi da 12.000 euro, la ritiri dal concessionario e vai direttamente in pista. Esattamente come abbiamo fatto, esagerarando subito: l'erogazione buona - sale rapida di giri - non imbarazza nella risposta consentendo di gestire al meglio la potenza. La ciclistica c'è, è agile nei cambi, s'inserisce bene e bene tiene la traiettoria. Il comportamento in staccata è esagerato: affonda progressivamente sull'anteriore con uno spostamento di carico misurato. Nelle frenate al limite, si apprezza la modulabilità micrometrica dell'impianto mentre la frizione antisaltellamento amplifica il rendimento della moto, fino ad arrivare al limite dei limiti senza rischiare di andar lungo: non si può desiderare di meglio. La 450 RR aiuta a raffinare la guida e al tempo stesso è più sicura quando è portata al limite. Molto avvincente in percorrenza di curva, sfoggia un avantreno stabile e una taratura delle sospensioni perfetta.

SM 510 R

Sostanzialmente è il modello enduro in rosso e bianco, con ruote da 17" e freni e dotazioni stradali. La posizione di guida è centrale, più raccolta ma meno comoda che sulla 610. In movimento è agile, specialmente negli inserimenti di curva, ma un po' troppo reattiva nei cambi di direzione. Nelle staccate al limite, la forcella ha un affondamento non troppo progressivo, mentre il mono funziona bene in compressione, mentre il ritorno va «chiuso» con i registri per l'uso in pista, dato che il set-up di serie e poco frenato. I freni sono potenti per una guida stradale, onesti in pista. Il motore spinge bene, con un'erogazione progressiva su tutto l'arco di utilizzo. Il cambio è morbido negli inserimenti e ben spaziato. La frizione è a comando idraulico, un po' dura da azionare il che in pista affatica alla lunga. In generale si tratta di un'ottima motard, con un'inclinazione più stradale che racing, comunque un ottimo «attrezzo» per divertirsi in pista se non si hanno velleità agonistiche. Ottima la componentistica, come sulle altre Husky.

SM 450 R

Identica alla sorella maggiore in tutto e per tutto (anche troppo nell'estetica, tanto da essere indistinguibili mancando l'indicazione della cilindrata), ma con corsa ridotta a 60,8 mm. Ha un'erogazione più misurata e un tiro ai bassi meno forte. È un'ottima base di partenza per chi inizia in pista o a divertirsi sul misto stradale. Sul mercato delle motard si scontra con un'agguerrita schiera di competitor, ma resta il fatto che rispetto alle avversarie vanta caratteristiche tecniche che la collocano al primo posto per versatilità di utilizzo.

Dati Tecnici

 
Husqvarna
SM 610

Motore

monocilindrico a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 98,0x76,4 mm; cilindrata 576,3 cc; rapporto di compressione 11,0:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a carburatore Keihin FCR da 41 mm. Capacità serbatoio carburante 12,5 litri Lubrificazione a carter secco.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (45/16). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando meccanico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio monotrave in acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 45 mm regolabile nel precarico molla e nel freno in estensione e compressione, escursione ruota 250 mm; sospensione posteriore, forcellone con mono ammortizzatore regolabile nel precarioco mola e nell’idraulica in estensione e compressione (2 velocità), escursione ruota 290 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17”, posteriore 4,25x17”. Pneumatici: anteriore 120/70- 17, posteriore 150/60-17. Freni: anteriore a disco flottante in acciaio da 320 mm e pinza a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 220 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2.200, larghezza 820, altezza sella 920, interasse 1.500. Peso in ordine di marcia senza carburante 140 kg.

Prestazioni

potenza nd, coppia nd.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La ridotta tendenza all’impennata consente di sfruttare tutta la coppia del monocilindrico nella prova di accelerazione. In aiuto viene la frizione molto modulabile, dall’innesto preciso e privo di fastidiosi strappi. La velocità si plafona presto, grazie ai rapporti piuttosto corti, ma si attesta su valori superiori ai 160 km/h, notevoli per una moto di questo tipo. Nella prova di frenata la forcella contrasta efficacemente la tendenza al beccheggio, consentendo di decelerare la motard in spazi e tempi contenuti, nonostante il disco non brilli per mordente, soprattutto nella prima fase della staccata. Buono il grip delle coperture Dunlop di serie che offrono un buon controllo al limite dell’aderenza. Anche dopo svariate prove di frenata non abbiamo notato fading o allugamento sensibile della corsa della leva al manubrio.

Curva di accelerazione

Husqvarna SM 610

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2 m/s
Temperatura aria 22°C
Pressione atmosferica 1003 mb
Temperatura asfalto 29°C

Rilevamenti

 
Husqvarna
SM 610

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 165,2 km/h (38,3 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 14,0 s (150,3 km/h)
0-1000 m 27,5 s (164,4 km/h)
0-90 km/h 4,2 s (59,8 m)
0-130 km/h 8,9 s (202,9 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 9,1 s (269,9 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (77,0 m)
50-0 km/h 2,5 s (24,8 m)

CONSUMO

Urbano 12,8 km/l
Extraurbano 13,6 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 14,1 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 151,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,5/51,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 47,5/52,5

Pagelle

 
Husqvarna
SM 610

In sella

3.0

La posizione è pensata per offrire il massimo controllo, ma anche una certa abitabilità. Stiamo parlando di una motard, chiaramente...

Comfort

2.5

Di primo acchito sembra di poter stare in sella senza affanno anche per lunghi periodi, poi la sella durissima fa presto cambiare idea.

Dotazioni

3.0

C’è davvero poco di più di quel che strettamente serve alla guida. Tanto che la strumentazione digitale, molto completa, sembra quasi leziosa.

Qualità percepita

4.0

Plastiche robuste, finiture accurate, e cablaggi non troppo esposti: la Husky comunica solidità.

Capacità carico

1.0

Carico? What’s carico? Chiaramente su una moto ridotta all’osso alla ricerca delle prestazioni, questa voce nemmeno è considerata.

Motore

4.0

Pulito nell’erogazione, dalle vibrazioni contenute e con una buona coppia: ottimo per la guida su strada, buono in pista.

Trasmissione

4.0

Il cambio è molto preciso e dagli innesti puliti, anche grazie alla frizione dal comportamento impeccabile.

Sospensioni

4.0

La forcella scorre e soprattutto «parte» bene, garantendo un ottimo feeling sia in staccata sia in percorrenza. Ottimo il mono.

Freni

3.5

La potenza non è al top, ma bisogna considerare che siamo in sella ad una stradale. La modulabilità è buona, come la resistenza alla fatica.

Su strada

3.5

Pronta in inserimento di curva e in accelerazione, non sorprende con reazioni nervose. «Amichevole» con i principianti, gustosa per gli esperti.

Versatilità

3.0

Le sospensioni alte e la notevole luce a terra la rendono inarrestabile in città. Nel misto è una delle più gustose motard stradali, grazie alla coppia fluida del bicliindrico e alla ciclistica azzeccata. Grandi limiti il comfort sulle trasferte oltre i 50 km e la capacità di carico, inesistente.

Prezzo

2.5

I 7.850 euro necessari per acquistarla non sono pochi, soprattutto pensando che il motore è un «mono». Ma la qualità c’è.

Pregi e difetti

 
Husqvarna
SM 610

PREGI

Erogazione molto fluida, Ciclistica efficace, Vibrazioni ridotte

DIFETTI

Comfort, Versatilità limitata

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