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Prove della redazione

Honda CB 1000 R

Riccardo Capacchione il 02/07/2012 in Prove della redazione
Honda CB 1000 R
Honda CB 1000 R
998 cc / 92 kW (125 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 3
€ 10.500 c.i.m.

Chi l'ha attesa per lungo tempo dai concessionari non rimarrà deluso. È nata in Italia la naked giapponese più innovativa della categoria

La costa nei dintorni di Grottammare è punteggiata di stabilimenti balneari, un po' come a Riccione. La sabbia e le onde dell'Adriatico sono essenzialmente le stesse, dato che la località marchigiana si trova a poco più di 150 chilometri a sud dalla capitale romagnola del divertimento. Quel che cambia è l'atmosfera, tutto è più tranquillo, meno «strillato» e sulle spiagge, al posto delle ballerine del Byblos intente a ritoccare la tintarella, troviamo tante famigliole.

In viaggio verso il mare

Dopo un tratto di autostrada abbiamo portato le ruote della CB1000R sull'asfalto scivoloso del lungomare. Non siamo nemmeno stanchi, anche le lunghe trasferte da casello a casello non sono proibitive per la nuda Honda, basta viaggiare ad un'andatura che non provochi troppe sollecitazioni al collo e il raggio di azione si allarga. D'altronde, le belle strade non sempre iniziano appena fuori dalla porta di casa e i trasferimenti autostradali, anche se un po' noiosi, sono parte dei viaggi più belli. La CB1000R vanta una posizione di guida azzeccata, con il pilota ben inserito nella sagoma della moto: le gambe fasciano la stretta zona mediana con una posizione naturale e il busto è appena inclinato verso l'avantreno. La conformazione della sella porta verso il serbatoio, limitando un po' gli spostamenti in avanti e indietro, mentre la sagoma molto arcuata nella zona centrale della seduta aiuta nei movimenti da un lato all'altro, ma alla lunga indolenzisce laggiù dove il sole (anche della Riviera) non batte mai... Fuori stagione, a Grottammare non è un problema trovare un hotel a buon prezzo. Dopo aver gustato il menù di pesce di uno dei tanti ristorantini ed esserci riposati, ci svegliamo di prima mattina per scegliere il percorso della prova. Sulla mappa abbiamo individuato un bel po' di strade che sembrano davvero invitanti, con il loro «bordino verde» indice di percorso panoramico. Infiliamo giubbotto, casco e paraschiena e ci portiamo con la nostra CB1000R sui colli che scendono verso il mare. La mappa stradale non serve più, ci ritroviamo a percorrere il fianco di vallate così belle che sembrano disegnate, qualsiasi svolta si imbocchi.

Cuore sportivo

Guidiamo in relax, sfruttando le doti di coppia di questo motore che è un riferimento della categoria per elasticità e prontezza di risposta al gas anche a regimi molto bassi. Il quattro cilindri Honda non teme i muscoli dei bicilindrici ai medi regimi e in più regala una fluidità ai bassi sconosciuta ai grossi twin. Si tratta dell'unità che equipaggiava la supersportiva CBR1000RR del 2007, addolcita con l'adozione di camme dal profilo meno spinto, corpi farfallati dal diametro inferiore privi del sistema a doppio iniettore e mappatura dellla centralina dell'iniezione che esalta la coppia ai medi regimi, a scapito della potenza agli alti. Alla ricerca dell'erogazione più dolce e lineare possibile contribuisce anche il nuovo impianto di scarico, posizionato sotto al motore, dove svolge un'importante funzione estetica, come sulla Fireblade 2008. Altra annotazione tecnica riguarda il cambio, di tipo estraibile.
Per prendere confidenza con la moto abbiamo deciso di fare i turisti per un po', gustando il paesaggio e viaggiando senza quasi fare uso del cambio. Inseriamo la terza marcia e poi portiamo a spasso la Honda solo giocando con l'acceleratore: dai 3000 giri la progressione è robusta e anche sui tornanti in salita non si sente l'esigenza di scalare una marcia. Certo, se si vuole affrontare le curve con piglio più sportivo, conviene far frullare il propulsore dagli 8000 giri, oltre i quali la spinta aumenta con decisione. Nonostante la cubatura, questo motore, proprio grazie agli interventi di messa a punto che ne hanno addolcito il carattere, non intimorisce neppure chi viene da piccole cilindrate o dallo scooter. La contemplazione del paesaggio, con la complicità delle strade tortuose che incontriamo, lascia il posto alla voglia di saggiare a fondo le qualità dinamiche di questa naked che già intuiamo buone. Giù una marcia e la visiera, e con progressione aumentiamo il ritmo; la CB1000R asseconda il cambio di andatura con la tipica neutralità di comportamento delle moto dell'Ala Dorata. L'impostazione di curva è molto intuitiva, il bilanciamento dei pesi, dove crediamo stia il segreto della guidabilità di tutte le Honda, è azzeccato e regala un ottimo controllo della ruota anteriore. Ci fidiamo subito della ciclistica e cominciamo a forzare un po' gli ingressi di curva, dove apprezziamo la solidità e la precisione della ruota anteriore nel percorrere la traiettoria. Il retrotreno segue fluido e l'azione, alzando il ritmo fino ai limiti consigliati dal buon senso, si fa fluida ed efficace. La progenitrice di questa naked, la Hornet 900, in confronto era molto più nervosa e perdonava meno gli errori di impostazione. La CB invece, consente di correggere la traiettoria senza scompensi, il che diventa fondamentale quando si affrontano con decisione le svolte di una strada poco conosciuta. La posizione in sella ben studiata porta il pilota a fasciare il serbatoio con l'interno delle gambe. In questo modo la sensazione di controllo è assoluta e ci si può aiutare spingendo con l'interno coscia quando si brandeggia la moto nelle serie di curve veloci dove la rapidità di esecuzione dei destra-sinistra diventa fondamentale. In percorrenza le sospensioni digeriscono le ondulazioni dell'asfalto filtrandole senza innescare ondeggiamenti della moto. Solo quando le imperfezioni del manto stradale si fanno più pronunciate e in rapida sequenza la forcella, tarata sul rigido, non riesce a «copiare» perfettamente il fondo. A questo si può porre rimedio facilmente intervenendo sui registri dell'idraulica di cui è dotata. In particolare se le strade abitualmente frequentate sono piuttosto dissestate, consigliamo di aprire di qualche click la compressione, agendo sul registro posto nel piedino della forcella. Per mantenere il giusto affondamento della sospensione anteriore è sufficiente montare una fascetta di plastica su uno degli steli, effettuare un giro di prova che replichi le condizioni d'uso normale e verificare che rimanga a circa 10-15 mm dal fondo corsa. Vi ricordiamo che agendo sui registri del precarico molla si regola l'altezza media di funzionamento delle sospensioni, mentre le viti che regolano i freni idraulici controllano la velocità dell'affondamento e del ritorno della sospensione stessa. La CB1000R permette di variare le prestazioni della ciclistica a seconda dei gusti personali e del carico. Nel caso si viaggi in coppia infatti è possibile intervenire sul precarico della molla del monoammortizzatore per riportare il retrotreno all'altezza voluta, contrastando così l'effetto del peso del passeggero. Eventualmente è possibile intervenire sul freno in estensione, tramite la vite posta alla base del mono, nel caso si presentino ondeggiamenti alle alte velocità a pieno carico. L'impianto frenante anteriore consente decelerazioni brucianti e unisce alla potenza assoluta una notevole modulabilità, dato che la coppia di dischi flottanti all'avantreno risponde con progressione lineare al carico applicato alla leva al manubrio. Il freno posteriore si rivela un notevole aiuto quando si voglia correggere la traiettoria in curva, oppure per controllare l'inserimento nelle svolte e l'assetto della moto nelle frenate più brusche, grazie al suo intervento, incisivo ma mai troppo brusco. Il passeggero è ospitato su una porzione di sella piuttosto piccola, ma la distanza delle pedane dal piano seduta e la presenza di appigli ben celati nel codino (il cui telaietto di supporto è in lega leggera) non rendono troppo affaticanti i trasferimenti. Certo, le vacanze estive a due con bagagli al seguito presuppongono una drastica riduzione del comfort di bordo, ma si tratta di un problema comune a tutte le naked. Per finire il faro di nuovo disegno con luce di posizione a Led produce un buon fascio illuminante, non potentissimo ma ben distribuito su un'area di fronte alla moto.

Dati Tecnici

 
Honda
CB 1000 R

Motore

4 cilindri in linea trasversali a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 75,0x56,5 mm; cilindrata 998 cc; rapporto di compressione 11,2:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 36 mm. Capacità serbatoio carburante 17 litri (di cui 4 di riserva). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

primaria ad ingranaggi, finale a catena (44/16). Frizione multidisco in bagno d’olio e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio monotrave in alluminio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 43 mm regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in estensione e compressione, escursione ruota 128 mm; sospensione posteriore, forcellone monobraccio con mono ammortizzatore regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in estensione, escursione ruota 128 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17”, posteriore 5,50x17”. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17, posteriore 180/55/-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 310 mm e pinze con attacco radiale a 4 pistoncini (6 sulla versione ABS-CBS), posteriore a disco singolo in acciaio da 256 mm e pinza a doppio pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2105, larghezza 785, altezza sella 825, interasse 1445. Peso in ordine di marcia 217 kg.

Prestazioni

potenza massima 92,0 kW (125 CV) a 10.000 giri, coppia massima 99 Nm (10,0 kgm) a 7750 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

Nella classica prova di accelerazione, la Honda si allinea come tempi e velocità alle avversarie dirette rappresentate da Yamaha FZ1, Kawasaki Z1000 e Triumph Speed Triple, distaccando di circa un secondo solo la Monster S2R 1000. La buona prestazione è frutto di un motore pieno e potente fin dai bassi regimi, della frizione dotata di un attacco molto progressivo e della ciclistica che rende l’impennata ben amministrabile. Da sottolineare le vibrazioni molto ridotte anche ai regimi più alti. D’eccellenza la performance della frenata: è intuitivo trovare il punto di attacco, e la potenza dei due dischi anteriori è molto ben gestibile dal pilota che anche in condizioni estreme riesce a controllare l’aderenza del pneumatico anteriore. Ci è piaciuto il comportamento della forcella, che non raggiunge il fondo corsa neppure nel test più gravoso, quello di frenata da 130 km/h.

Curva di accelerazione

Honda CB 1000 R

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2 m/s
Temperatura aria 27°C
Pressione atmosferica 1011 mb
Temperatura asfalto 38°C

Rilevamenti

 
Honda
CB 1000 R

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 226,4 km/h (29,8 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,5 s (194,7 km/h)
0-1000 m 21,8 s (221,2 km/h)
0-90 km/h 3,1 s (37,7 m)
0-130 km/h 5,0 s (98,2 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,0 s (147,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (75,4 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,4 m)

CONSUMO

Urbano 10,1 km/l
Extraurbano 16,5 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,8 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 218,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,5/50,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,5/54,5

Pagelle

 
Honda
CB 1000 R

In sella

4.5

Fianchi molto stretti e posizione poco affaticante la rendono adatta anche a lunghi trasferimenti.

Comfort

4.0

Non vibra e non stanca nemmeno in autostrada. Il passeggero ha a disposizione degli appigli comodi, ma una sella piuttosto piccola.

Dotazioni

4.5

Per essere una naked stradale vanta particolari di pregio, come le sospensioni, l’impianto frenante e la strumentazione molto ricercata.

Qualità percepita

4.5

La Honda difficilmente si fa prendere in castagna sotto questa voce e la CB rispetta la tradizione di Casa.

Capacità carico

1.0

Scarsa, ovviamente. D’altra parte ricavare dei vani su una nuda non è facile e poi vi sarebbe piaciuto un portapacchi?

Motore

4.5

Erogazione lineare e corposa fin dai bassi e buona potenza agli alti sono le sue doti. D’altronde partendo da un purosangue come il 4 cilindri della Fireblade era più difficile sbagliare che fare bene...

Trasmissione

4.0

Cambio dagli innesti precisi, frizione modulabile e nessun gioco sulla finale. Che dire?

Sospensioni

4.0

Anche la forcella deriva dalla CBR1000RR: le diamo cinque stelle. Il mono è meno raffinato: colpa sua se il voto finale è più basso.

Freni

4.5

L’attacco della frenata all’anteriore è morbido, così non si cade sui tombini del centro città; se richiesta, la potenza però c’è, eccome!

Su strada

3.5

La ciclistica premia la stabilità più che la maneggevolezza. Non bisogna dimenticare che si tratta di una moto che passa i 200 km/h in scioltezza. Con un po’ di «mestiere» però vola anche tra le curve più strette.

Versatilità

4.0

Si trova bene nel centro città, dove il suo motore non arrostisce il pilota nei mesi caldi. Sfodera però tutte le sue qualità tra le curve e anche sul cavalletto è una bellezza. Non fanno per lei i viaggi-vacanza con passeggero e bagagli.

Prezzo

3.5

Offre qualità, prestazioni e stile a un prezzo allineato alla concorrenza, un buon affare tutto sommato!

Pregi e difetti

 
Honda
CB 1000 R

PREGI

Prestazioni motore, Ciclistica efficiente, Design

DIFETTI

Comfort passeggero, Sella scomoda sulle lunghe distanze

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