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Prove della redazione

BMW HP2 Megamoto

Riccardo Capacchione il 13/07/2012 in Prove della redazione
BMW HP2 Megamoto
BMW HP2 Megamoto
1.170 cc / 83 kW (113 CV) / 2 cilindri boxer / Euro 3
€ 18.500 c.i.m.

Gli adulti rimasti un po' bambini hanno ora un nuovo giocattolo con un un motore grosso così, grandi gomme per piegare sicuri e una marmitta dal sound da brividi

Metti, un giorno, per caso, cammini per strada, passi davanti a una vetrina e lei è lì. La guardi, quasi vai oltre e invece fai quel fatale passo indietro per dare un'altra occhiata. E sei fritto. Perché la Megamoto è una di quelle che ti fulmina, che ti fa ammassare una montagna di depliant in sala, litigare con la moglie o la fidanzata che quei 18.500 euro - sì! - saprebbero come spenderli bene che invece tu sei sempre il solito e non cresci mai. Se poi senti la sua voce, magari liberata dallo strozzo dei dB killer (solo in pista, ovvio), capisci a fondo il significato della leggenda delle sirene d'Ulisse...

Femme fatale

La BMW Megamoto è essenziale. Il telaio blu elettrico sorregge il motore dalle forme prorompenti, con i due cilindroni che sbucano sotto ai convogliatori bianchi e che nascondono il minuscolo serbatoio semitrasparente. Ovunque pregiati particolari in fibra di carbonio occhieggiano dalle plastiche candide. Il codino etereo contrasta con la mole del lunghissimo forcellone monobraccio, mentre all'avantreno spicca la forcella rovesciata. I 18.500 euro necessari all'acquisto fanno perdonare poco o nulla, comprese le pinze freno anteriori, dall'estetica un po' antiquata; la resa è buona, ma il look delle «radiali» ormai è un must per le moto di razza come questa. Per contro le finiture sono di altissimo livello e la qualità di questa moto è un pregio che si tocca con mano. Anche questo fa parte del fascino della Megamoto che già prima della sua comparsa dai concessionari ha mietuto molte vittime: un nostro conoscente l'ha acquistata a «scatola chiusa» e durante una trasferta di lavoro ci ha tenuto al telefono per un'ora per un parere, appena dopo la presentazione stampa. E la telefonata proveniva dal Bangladesh.

Fashion-tecnik

Leggerezza, prestazioni, design esclusivo. A questi capisaldi di progetto rispondono le moto BMW della serie HP (High Performance) che, per fare un parallelo con le quattro ruote dello stesso marchio, sono l'equivalente delle serie M. Sull'ultima nata il telaio è lo stesso della versione enduro, ma le sospensioni stradali hanno ridefinito le geometrie statiche della moto. In virtù del nuovo assetto l'angolo di sterzo passa da 29,5° a 28,6° e l'avancorsa si riduce di conseguenza. In soldoni, la Megamoto ha una ciclistica più agile rispetto a quella della HP2 enduro. La possibilità di intervenire sulla lunghezza dell'ammortizzatore consente di variare l'altezza del retrotreno e quindi la guidabilità. Il mono Öhlins è montato senza utilizzare leveraggi e se questa soluzione riduce un po' il comfort, in pista e nell'uso sportivo consente di centrare al meglio la taratura dell'idraulica, dato che non vi è variazione (la arcinota «progressione») dello smorzamento lungo la corsa della sospensione. Il classico boxer a doppia accensione è dotato di un inedito scarico Akrapovic, con i collettori all'uscita delle testate allungati, alla ricerca di coppia e CV. All'alimentazione provvede un evoluto sistema di iniezione elettronica. Si tratta della stessa unità montata sulle R 1200 R e RT, modificato con l'adozione di camme e di una mappatura della centralina più spinte. È dotato di contralbero di equilibratura, quanto mai gradito sulla HP2 Megamoto. Infatti, grazie alla rapportatura finale corta, il bicilindrico brilla in accelerazione e ripre-sa, ma gira anche parecchio: a 130 km/h il boxer è a 4.500 giri circa ma il contralbero elimina le vibrazioni più fastidiose, rendendo confortevoli i trasferimenti autostradali. La sorella da fuoristrada HP2 non è invece provvista dell'albero anti vibrazioni dato che nell'off road il comfort è sacrificato in nome della leggerezza e della prontezza di risposta del motore. L'unico obiettivo dichiarato per la Megamoto è il divertimento di guida. Premettendo che con qualsiasi moto moderna è possibile affrontare ogni situazione di viaggio, bisogna dire che questa BMW non è certo adatta ai lunghi trasferimenti, vista la scarsa capacità di carico, l'autonomia ridottissima (ogni 130 km circa bisogna fare rifornimento) e la completa esposizione all'aria. Non è nemmeno il mezzo ideale per il tragitto casa-ufficio o per affrontare il traffico urbano e, per finire, il passeggero è così poco gradito che non sono nemmeno presenti le pedane posteriori (vendute come optional!), anche se la Megamoto è omologata per due.

Megadivertente!

A che serve questa moto, allora? Ma a divertirsi, come dicevamo! Le strade di montagna sono il suo habitat, sulle curve in salita non ha nessun timore reverenziale nei confronti delle sportive pure e anche in pista è in grado di offrire notevoli soddisfazioni, anche se tra i cordoli le carenate hanno davvero pochi rivali.
La coppia esagerata del boxer spinge la Megamoto su per i tornanti di montagna con una forza tale da «strappare le braccia». Dai 2.000 giri è possibile dare tutto il gas, gustandosi la coppia che cresce fino al suo picco, posto a 6.000 giri. Ma non è finita qui, perché proprio da questo regime il bicilindrico trova una nuova accordatura, correndo imperioso fino ai 7.500 giri, regime al quale scarica a terra il massimo della cavalleria. Peccato che il limitatore fermi a 8.000 la furibonda rincorsa ai giri del motore, la sensazione è che il boxer potrebbe dare qualcosa per un migliaio di giri ancora. La ciclistica è un giusto compromesso tra agilità e rigore alle alte velocità. La taratura delle sospensioni è adattabile con precisioneaigustidichiguida, grazie alla sensibiltà di risposta alle regolazioni. Il setting di serie è comunque azzeccato e se da un lato i trasferimenti di carico tra anteriore e posteriore sono limitati sia in accelerazione sia in frenata, dall'altro le sospensioni riescono a copiare fedelmente anche le piccole ondulazioni dell'asfalto. La frenata brilla più per la modulabilità che per la potenza: le pastiglie sono adatte all'uso stradale (ma anche in pista l'impianto non mostra fading nemmeno dopo ore di turni a tutto gas) e per questo l'«attacco» della frenata è piut-tosto dolce. Se siete degli amanti dei circuiti otterrete qualcosa di più montando componenti racing, da abbinare a coperture supersportive. Lo stile di guida più redditizio è quello che si usa con le sportive stradali. Insomma, rende più il ginocchio a terra che il piede in avanti in stile motard, anche perché la presenza dei cilindri limita la mobilità della gamba interna alla curva. Nell'uso al limite è bene accompagnare la scalata con la leva della frizione, in modo da impedire l'innesco di saltellamenti al retrotreno, mentre quando si sale di rapporto bisogna agire con decisione sulla leva del cambio, per evitare rifiuti nell'innesto delle marce quando l'azione è molto concitata. Insomma, la Megamoto richiede uno stile di guida particolare e questo fa parte del suo fascino che però, purtroppo, sarà precluso ai meno alti di statura. La sella, a ben 920 mm da terra, è irraggiungibile quanto il suo prezzo.

Dati Tecnici

 
BMW
HP2 Megamoto

Motore

2 cilindri boxer a 4 tempi, raffreddamento ad aria; alesaggio per corsa 101,0x73,0 mm; cilindrata 1.170 cc; rapporto di compressione 11,0:1. Distribuzione monoalbero a camme rialzate con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 47 mm. Capacità serbatoio carburante 13 litri (riserva n.d.). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

finale a cardano (rapporto 2,82). Frizione monodisco a secco e comando idraulico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

telaio a traliccio in acciaio; sospensione anteriore, forcella rovesciata da 45 mm regolabile nell’idraulica in estensione e compressione, escursione ruota 160 mm; sospensione posteriore, forcellone monobraccio in alluminio e monoammortizzatore regolabile nel precarico molla, nell’idrauolica in estensione e compressione e nella lunghezza, escursione ruota 160 mm. Cerchi: anteriore 3,50x17”, posteriore 5,50x17”. Pneumatici: anteriore 120/70- ZR17, posteriore 180/55-ZR17. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 320 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 265 mm e pinza flottante a doppio pistoncino.

Dimensioni

lunghezza 2.350, larghezza 828, altezza sella 920, interasse 1.615. Peso a secco 178 kg.

Prestazioni

83 kW (113 CV) a 7.500 giri, coppia 115 Nm (11,7 kgm) a 6.000 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La frizione monodisco a secco ha un punto di innesto piuttosto brusco, e richiede un minimo di assuefazione per ottenere un buon tempo in accelerazione. In più la moto tende ad impennare nelle prime due marce, il che rende lo stacco da fermo un po’ più lento rispetto alle effettive possibilità del motore, anche se decisamente... coreografico. Nella prova di ripresa da 80 a 130 km/h invece la Megamoto ottiene un tempo buono, grazie alla «schiena» del boxer che assicura sempre una spinta corposa. La sensazione alla leva dei freni anteriori è di una risposta poco aggressiva, ma i tempi e gli spazi registrati smentiscono questa percezione, dato che risultano ai vertici assoluti. Questo anche grazie all’ottimo bilanciamento della ciclistica e al grip delle gomme Michelin. In sesta marcia ci è capitato, nei test in pista, di raggiungere il limitatore a circa 230 km/h indicati, nonostante la completa esposizione del pilota al vento.

Curva di accelerazione

BMW HP2 Megamoto

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1 m/s
Temperatura aria 33° C
Pressione atmosferica 1.011 mb
Temperatura asfalto 47°C

Rilevamenti

 
BMW
HP2 Megamoto

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 218,4 km/h (31,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,0 s (187,1 km/h)
0-1000 m 22,7 s (211,1 km/h)
0-90 km/h 3,5 s (45,1 m)
0-130 km/h 5,7 s (111,9 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,4 s (161,4 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (75,2 m)
50-0 km/h 2,3 s (22,5 m)

CONSUMO

Urbano 14,2 km/l
Extraurbano 15,0 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 15,8 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 204,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,5/50,5
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 45,0/55,0

Pagelle

 
BMW
HP2 Megamoto

In sella

1.5

Il piano di seduta è sulla stratosfera per chi è alto meno di 175 cm, per fortuna la sella è molto stretta. Ottimo il grip delle pedane dentellate.

Comfort

3.5

La «Mega» è costruita per rendere al massimo nella guida sportiva. Ma le vibrazioni sono poche e alla fine non si sta poi male a bordo.

Dotazioni

4.0

Essenziale, ma con componentistica al top. Sospensioni e freni non sono allo stato dell’arte ma la resa è ottima.

Qualità percepita

5.0

Qui la qualità si tocca, si sente quasi a pelle. Merito dei materiali ottimi e dell’assemblaggio perfetto. Curatissimi i cablaggi.

Capacità carico

1.0

Ok, non è pensata per essere un cargo della strada, però il vano sottosella è davvero minuscolo e per accedervi bisogna smontare una vite Thorx.

Motore

4.5

Ha un tiro micidiale e un range di utilizzo ampio. Caso raro, è totalmente esente dall’effetto on/off alle piccole aperture. E che sound!

Trasmissione

4.0

Non ci sono giochi, d’altra parte in BMW col cardano ci sanno fare. La frizione però è un po’ brusca, e il cambio nell’uso estremo potrebbe essere più preciso negli innesti.

Sospensioni

4.0

Esistono componenti più evoluti, ma talvolta le mille regolazioni sono solo... marketing. Queste funzionano molto bene e «sentono» i click!

Freni

4.0

Vale quanto detto per le sospensioni. Le pinze «radiali» hanno un look più moderno, ma queste Brembo frenano forte e non si affaticano.

Su strada

4.5

Va forte, ma per godersela non è necessario correre troppo. Nei tornanti o tra i cordoli regala grandi sorrisi a chi la guida.

Versatilità

2.5

A cosa serve? A niente. Se per voi le belle pieghe, le accelerazioni e le frenate mozzafiato, le impennate in pista e le scintille dalle pedane a terra sono niente...

Prezzo

1.5

Diciottomilacinquecento euro? Ma siamo matti? E in più le pedane del passeggero sono optional! C’è chi dice però che fa parte dell’esclusività del prodotto.

Pregi e difetti

 
BMW
HP2 Megamoto

PREGI

Prestazioni motore, Ciclistica efficiente, Estetica e finiture

DIFETTI

Autonomia, Assenza indicatore livello carburante, Vano sottosella

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