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BMW HP2 Enduro

MariaVittoria Bernasconi il 19/09/2012 in Prove della redazione
BMW HP2 Enduro
BMW HP2 Enduro
1.170 cc / 77 kW (105 CV) / 2 cilindri boxer / Euro 2
€ 18.450 c.i.m.

Arriva il kit per rendere stradale la più selvaggia delle boxer: freno anteriore maggiorato e cerchi da 17' con pneumatici più adatti all'asfalto; ma la grinta resta intatta

Il nuovo corso della produzione BMW ha un simbolo, cioè l'HP2: estrema, senza compromessi, è una maxienduro che richiede di essere domata con esperienza e forza. Chi non è pratico di tasselli e mulattiere aveva, fino ad oggi, un cruccio: non poterla sfruttare su strada. Tra questi c'erano anche i soci del MoToga, associazione di avvocati e magistrati amanti delle due ruote, specialmente di quelle tedesche. Per loro, e per tutti coloro che cercano un brivido ma non rinunciano al marchio dell'elica impresso sul serbatoio, arriva il kit «Street Fun Bike» che trasforma la HP2 in una supermoto. Alla maniera di BMW, naturalmente. Il kit, da ordinare contestualmente all'acquisto della HP2 enduro oppure successivamente, è composto da due cerchi anodizzati neri a raggi (ma sempre con pneumatico tubeless), da un disco anteriore da 320 mm in sostituzione di quello standard da 305 mm, e dai parasteli per la forcella. Il tutto a 950 euro (1.050 compresa l'omologazione). La pinza a doppio pistoncino rimane, ma viene montata in corrispondenza della seconda posizione già presente sulla flangia. Non si pensi alla HP2 così equipaggiata come a una classica supermoto: il suo peso è praticamente doppio e la distribuzione delle masse ben diversa. L'HP2 ha concorrenti prettamente stradali ed è un giocattolo elitario, come testimoniano i suoi 18.450 euro di listino e le dimensioni imponenti, poco adatte alle taglie XS. Come la versione standard (della quale abbiamo pubblicato due prove, sui numeri 4 e 7 di Dueruote), nemmeno la Street Fun è una moto da viaggio: il posto per il passeggero non è previsto e nemmeno quello per i bagagli. Non è stata certo studiata per questo, però può capitare che i percorsi guidati si debbano raggiungere attraverso un tratto di statali o autostrade, che poco si adattano alla totale mancanza di protettività della moto. Infatti bastano pochi chilometri a velocità sostenuta per far stancare braccia, schiena e collo e far languire il serbatoio poco capace, costringendo a fermarsi per il pieno ogni 130 km. Quando arrivano le curve il gusto della guida è però tale da far dimenticare qualsiasi indolenzimento. Stabile, precisa e leggera, la Street Fun è una moto senza compromessi, capace di «dar la paga» non solo alle enduro stradali, ma anche alle naked più agguerrite.

Questione di feeling

Merito di una ciclistica evoluta, che regala una maneggevolezza finora sconosciuta sia dalla gamma BMW sia da molte stradali italiane e giapponesi. Tuttavia per il pilota non sono tutte rose e fiori. Il primo scoglio da superare è issarsi in sella: il piano di seduta si staglia a 920 mm dal suolo. La seconda difficoltà consiste nel toccare terra con la punta dei piedi. Poi tutto diventa liscio come l'olio, compresa la gestione dei 105 CV. Il manubrio è largo e le manopole s'impugnano bene, permettendo alla schiena di assumere una posizione naturale, merito anche della giusta triangolazione con pedane e sella. Le leve di freno e frizione sono regolabili con un piccolo registro a vite; la strumentazione è semplice, per certi versi spartana, ma è leggibile e presenta tutto il necessario. Il cambio è preciso e relativamente silenzioso, distaccandosi in questo dal resto della produzione BMW. Una volta superati i momenti critici delle manovre da ferma, la moto pare decisamente più leggera dei 195 kg rilevati col pieno: l'erogazione, come dicevamo, è fluida e piena e la coppia si distribuisce lungo tutto l'arco dell'accelerazione. Nel misto stretto l'HP2 Fun Bike si mostra come una delle soluzioni più azzeccate dalla BMW; infatti sia in inserimento sia in uscita di curva la moto è precisa e bilanciata. Ma quello che più stupisce è la rapidità nei cambi di direzione, che la rende una tra le moto più intuitive nella guida tra i modelli di grossa cilindrata. D'altronde la tecnologia usata è tutta nuova, e si inserisce nel filone più sportivo di BMW, quello ispirato alle «High Performance» di cui il nome della moto è acronimo. Nei percorsi medio-veloci l'HP2 mostra un buon comportamento in frenata: pur a fronte di un sensibile affondamento della forcella, gli spazi d'arresto si rivelano buoni, come confermato dai rilevamenti. Sulla velocità massima, l'omologazione dei cerchi da 17', ha imposto un limite di 160 km/h a fronte di una velocità raggiungibile ben superiore ai 200 km/h. Questo perché oltre i 160 lo sterzo tende ad alleggerirsi, comunque mai in maniera incontrollabile. Forse con un parafango basso e una regolazione delle sospensioni tendente al rigido si potrebbe ovviare del tutto all'inconveniente, tuttavia è a velocità ben più contenute che la HP2 dà il meglio di sè. L'assetto infatti è pensato per i tracciati misti: morbide quando si tratta di assorbire le sconnessioni ma ben frenate quando c'è da staccare e piegare. Le gomme con cui l'abbiamo testata sono le ottime Metzeler Roadtec Z6, che hanno mostrato aderenza e reazioni perfettamente adeguate alla moto, contribuendo a rendere la maneggevolezza un cardine di questa BMW. Abbiamo apprezzato la testa snodata della leva del freno posteriore che permette di variarne la posizione rispetto alla pedana. Lodevole anche la facilità con cui si rigonfia l'ammortizzatore ad aria (è risultato solo un po' macchinoso rimettere nel suo alloggiamento la pompetta). Buona la sua resa, anche se il ritorno risulta poco frenato per quanto si giochi col registroa pompetta. Poco in linea con lo standard invece la plastica parafaro, tenuta con fascette di plastica.
L'HP2 rischia di diventare l'uva della fiaba, denigrata anche da chi la vorrebbe ma non può comprarla: del resto, oltre che dal prezzo alto, l'esclusività di questa moto dpende anche dal numero esiguo di esemplari importati. In ogni caso, ovunque ci si fermi tutti la guardano, spesso si forma un capannello di curiosi, ognuno col suo parere da dare, che è sempre estremo: la HP2 o si odia o si ama... Questa scelta radicale, senza compromessi, sta comunque premiando la BMW: tant'è che di moto ferme dai concessionari non ce ne sono. 18.450 euro non sono pochi, questo è certo, del resto è un modello unico e dedicato a pochi (ricchi) estimatori: agli altri, purtroppo, non resta che guardare altrove!

Dati Tecnici

 
BMW
HP2 Enduro

Motore

a 4 tempi, 2 cilindri boxer, raffreddamento ad aria, alesaggio per corsa 101,0 x 73,0 mm, cilindrata 1.170 cc, rapporto di compressione 11,0:1, distribuzione monoalbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, diametro corpi farfallati 47 mm. Capacità serbatoio 13 litri.

Trasmissione

primaria a ingranaggi, cambio estraibile a 6 marce, frizione monodisco a secco con comando idraulico, finale a catena.

Ciclistica

telaio a traliccio in tubi d’acciaio; sospensione anteriore, forcella a steli rovesciati da 45 mm regolabile nel freno idraulico in compressione ed estensione. Sospensione posteriore BMW Paralever, monobraccio con monoammortizzatore ad aria completamente regolabile. Ruote: in lega leggera, a raggi, anteriore 3,5 x 17", posteriore 4,0 x 17". Pneumatici: anteriore 120/70-R17, posteriore 150/70- R17. Freni: anteriore a disco da 320 mm con pinza a 4 pistoncini, posteriore a disco da 265 mm, pinza a doppio pistoncino parallelo.

Dimensioni

lunghezza 2.350, interasse 1.610, altezza sella 920. Peso col pieno di benzina 196,5 kg.

Prestazioni

potenza max 77 kW (105 CV) a 7.000 giri, coppia max 115 Nm (11,7 kgm).

Prestazioni

Il commento del centro prove

La notevole coppia e il baricentro alto rendono difficile la gestione di una partenza al limite: bisogna trovare un delicato equilibrio tra slittamento della frizione e apertura del gas per evitare furiose impennate. Alla fine, però, è meglio non esagerare, perché la frizione monodisco a secco comincia a surriscaldarsi. Ottimi i freni per modulabilità e spazi di arresto, nonostante l’affondamento notevole della forcella tolga un po’ di sensibilità alle velocità più elevate. Il cambio, ben manovrabile, aiuta le cambiate anche sotto sforzo. La scarsa penetrazione aerodinamica incide negativamente sulla velocità di punta.

Curva di accelerazione

BMW HP2 Enduro

Condizione della prova

Cielo coperto
Vento 1 m/s
Temperatura aria 12°C
Pressione atmosferica 1.007 mb
Temperatura asfalto 21°C

Rilevamenti

 
BMW
HP2 Enduro

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 205,7 km/h (32,2 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,3 s (181,4km/h)
0-1000 m 23,4 s (201,8 km/h)
0-90 km/h 3,6 s (49,3 m)
0-130 km/h 5,9 s (120,7 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,9 s (171,8 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (78,1 m)
50-0 km/h 2,3 s (24,1 m)

CONSUMO

Urbano 9,4 km/l
Extraurbano 19,9 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,2 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 200,0 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 49,5/50,5

Pagelle

Pregi e difetti

 
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HP2 Enduro

PREGI

Esclusività, Maneggevolezza, Prestazioni

DIFETTI

Protezione aerodinamica, Prezzo elevato, Capacità di carico

Gallery

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