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Prove della redazione

Benelli Century 1130 Racer , Bimota DB 6 Delirio 1000 , Moto Morini Corsaro 1200 , MV Agusta Brutale 910 R

Andrea Padovani il 02/08/2012 in Prove della redazione
Benelli Century 1130 Racer , Bimota DB 6 Delirio 1000 , Moto Morini Corsaro 1200 , MV Agusta Brutale 910 R
Benelli Century 1130 Racer
1.130 cc / 101 kW (137,4 CV) / 3 cilindri in linea / Euro 3
€ 13.500 c.i.m.
Bimota DB 6 Delirio 1000
992 cc / 67,6 kW (92,0 CV) / 2 cilindri a L / Euro 3
€ 19.100 c.i.m.
Moto Morini Corsaro 1200
1.187 cc / 103 kW (140 CV) / 2 cilindri a V / Euro 3
€ 12.150 c.i.m.
MV Agusta Brutale 910 R
909,1 cc / 100 kW (136 CV) / 4 cilindri in linea / Euro 2
€ 18.190 c.i.m.

Alla frusta il top della nostra produzione: stile e prestazioni a confronto per scoprire che come le facciamo noi, le naked non le fa nessuno

Minimo Comune Multiplo. In matematica è il numero intero e positivo multiplo sia di A sia di B. Nella vita concreta questo concetto viene tirato in ballo quando si cerca un qualcosa di comune a più concetti o – perché no? – a oggetti differenti. Se prendiamo in considerazione le quattro naked schierate in questa comparativa, poco o nulla sembra accomunarle: sfoggiano stili unici se non opposti, propulsori che poco o nulla hanno in comune e ciclistiche difficilmente sovrapponibili. Eppure un Minimo Comune Multiplo c'è: innanzitutto sono tutte figlie della fantasiosa e viva scuola italiana e tutte recano sul serbatoio marchi che in una maniera o nell'altra hanno fatto la storia di questo sport. Un'altra caratteristica che in qualche misura le accomuna e l'esclusività della proposta, soprattutto se paragonata alle rivali giapponesi, sempre un po' freddine e prive di personalità. Nel caso del poker di italiane invece il carattere non manca affatto.

Bicilindrici contro

E quando si parla di personalità lo sguardo corre sulla Bimota DB6 Delirio. L'esclusività emerge in ogni dettaglio. Se si esclude il propulsore, il bicilindrico Ducati 1000DS raffreddato ad aria, l'insieme è qualcosa di realmente unico: le forme sfaccettate del serbatoio, il telaio misto a traliccio e piastre, il codone che ingloba i due terminali, l'originale fanale anteriore che integra gli indicatori di direzione. Una composizione che pare disegnata da un pittore astrattista che si fregia anche di dettagli da vera sportiva. Qualche esempio? La forcella Marzocchi da 50 mm completamente regolabile, per non parlare dell'impianto frenante Brembo con dischi Braking di tipo Wave e pinze radiali. Una scultura che trova espressione anche nel forcellone realizzato abbinando un traliccio a piastre ricavate dal pieno in lega leggera. L'altra bicilindrica del gruppo si chiama Corsaro 1200 e sul serbatoio reca il marchio Moto Morini. Un progetto che bada più alla sostanza che alla forma, comunque esclusiva: sguardo aggressivo (quello del doppio gruppo ottico anteriore), telaio a traliccio che abbraccia il potente bicilindrico raffreddato a liquido e un codone che non ha certo bisogno di commenti. La Corsaro è forza, anche visiva, con forme morbide e abbondanti. In qualche caso pure esagerate, visto che i due terminali di scarico non passano certo sotto silenzio.

Plurifrazionate da urlo

Da due a tre. Stiamo parlando dei cilindri della Café 1130 Racer, moto che sembra uscita da un atelier di un geniale preparatore. Perché quasi di una special stiamo parlando: la grafica è realmente scioccante, mentre la scelta dei dettagli non si può dire sia stata fatta con superficialità. Nell'insieme spiccano il cupolino leggermente più rialzato, semimanubri più bassi e codone rigorosamente monoposto. Tra le particolarità ci sono pure pedane regolabili, particolari in carbonio e specchi retrovisori alle estremità del manubrio. Nell'insieme spicca invece il magico pulsantino sul cruscotto che permette di modificare la mappatura della centralina per un'erogazione più morbida in caso di fondo scivoloso. E siamo alla Brutale, per lungo tempo il sogno di molti motociclisti. In questa versione 910R la quattro cilindri varesina si è fatta ancor più conturbante grazie soprattutto alle nuove e più aggressive grafiche. La ciclistica vede invece l'introduzione di un nuovo doppio disco anteriore da 320 mm, lavorato da una coppia di pinze Brembo ad attacco radiale e quattro pastiglie, e di cerchi forgiati dal bel disegno e dal peso ancor più contenuto. Il motore invece guadagna solamente la lucidatura dei condotti di aspirazione e (fornito a parte ma compreso nel prezzo della moto) un impianto di scarico racing con eprom dedicata che regala ben 8 CV.

«Umana» la Morini

Se si cerca una moto con cui divertirsi senza stancarsi, con cui affrontare anche l'asfalto malformato e capace di prestazioni di primissimo piano in ogni condizione, allora la Corsaro è la naked che fa per voi. Il pacchetto offerto è di primo piano: in sella si apprezza l'abbondante spazio per trovare la miglior sistemazione e l'ottima posizione di guida. Il manubrio è ampio e ben conformato, le pedane ben centrate e la sella ospitale e cedevole al punto giusto. Una condizione ideale per essere efficaci soprattutto su strada. È qui che la Corsaro dà il massimo, soprattutto in virtù di una ciclistica agile tra le curve ma allo stesso tempo precisa in inserimento e solida in percorrenza. Le sue sospensioni infatti garantiscono un buon assetto anche su fondo ondulato. A rendere la Morini una moto godibile contribuisce pure il propulsore, uno dei più bei bicilindrici che ci sia capitato di testare negli ultimi tempi per potenza, trattabilità a tutti i regimi e prestazioni. In uscita di curva, anche quelle lente, spinge in maniera veemente qualunque sia il suo regime: ai bassi non strappa e il suo allungo è assolutamente convincente. Seconda, in ordine di godibilità nei percorsi aperti al traffico troviamo la Benelli. Un mezzo forse non agile quanto le concorrenti - il peso purtroppo si avverte - ma stabile e comunicativo. La posizione in sella richiama quella delle sportive di qualche anno fa, con semimanubri spioventi e busto non eccessivamente caricato in avanti. Il feeling, anche se non al livello di quello delle moto a manubrio largo, rimane comunque elevato, grazie soprattutto al granitico avantreno che traccia linee assolutamente prive di sbavature e infonde grande sicurezza nella guida. Anche nel caso della Benelli le sospensioni sono caratterizzate da una taratura di compromesso, in grado di digerire le pecche dell'asfalto mantenendo al contempo una buona rigorosità. Altro punto a favore della Café Racer è il suo tre cilindri, magari non così pronto come quello della Morini ai regimi più bassi, certamente corposo quando la lancetta del contagiri inizia a danzare oltre i 5.000: la spinta è notevole e priva di incertezze o flessioni fino all'intervento del limitatore. Un bel vantaggio che permette un ricorso al cambio non esasperato.
«Estremo» non sempre fa rima con «migliore»: soprattutto quando si parla di stradali. La Bimota e la MV in questo senso rappresentano esempi lampanti. La posizione di guida che offrono è tutt'altro che accomodante: a bordo della Delirio, infatti, si ha l'impressione di guidare una motard, con manubrio «sotto», sella alta e dura e pedane centrate. Impressione suffragata anche dalla sagoma snella della moto (le svasature del serbatoio sono davvero marcate) che accresce enormemente il senso di leggerezza complessivo. Ciò che era una semplice impressione si rivela una incontrovertibile realtà nel momento in cui si affrontano le prime curve: la reattività della Bimota è davvero sopra le aspettative, scende in curva in maniera talmente veloce da imbarazzare. Dello stesso tenore sono i cambi di direzione e la precisione direzionale: quest'ultima è buona quando l'asfalto è perfetto, meno rimarchevole se ci sono malformazioni. Basta poco infatti per mandare in crisi le sospensioni, quindi l'assetto e il rigore direzionale. Buono invece il giudizio sul bicilindrico; non raggiunge sicuramente le performance dei rivali, in questo senso ben più prestanti, ma merita comunque un plauso per la trattabilità ai bassi e l'erogazione regolare. Certo, l'allungo non entusiasma e appena il percorso si fa veloce un po' fatica: nel misto regala comunque soddisfazioni. Scomoda lo è anche la Brutale: come nella Delirio la posizione in sella è obbligata. In più le pedane sono alte e arretrate, come si trattasse di una sportiva vera. D'altronde anche il suo comportamento è da racer pura. La guidabilità, nonostante l'imponente quattro cilindri, è assoluta, al pari dell'efficacia tra le curve, soprattutto nei tratti medio-veloci. Scende in piega con rapidità e segue la traiettoria senza sbavature: la 910R esalta man mano che la velocità in gioco aumenta perché è proprio allora che diviene una roccia e si apprezza il magnifico avantreno. Certo, anche in questo caso la taratura rigida delle sospensioni non perdona e se l'asfalto presenta qualche sconnessione a risentirne è il senso di sicurezza e il rigore. Da applauso invece il rendimento del propulsore: ai regimi inferiori non è pronto quanto quello della Morini, ai medi non è convincente come il tre cilindri Benelli, ma quando la lancetta raggiunge i 9.000 giri l'unità della MV spinge da far accapponare la pelle, accelerando la Brutale con una progressione quasi violenta.

Il verdetto della pista

Tra i cordoli è la MV a regnare: il suo propulsore può dar sfogo a tutta la sua rabbia e la ciclistica rigorosa si rivela un'arma micidiale. Ottima la frenata, meno a punto il propulsore nei chiudi-apri quando reagisce in maniera troppo brusca. In pista si rivela un giocattolo gustoso anche la Morini con l'unico limite rappresentato da una certa liquidità di sterzo alle alte velocità che in qualche caso innesca qualche ondeggiamento. Va comunque ricordato che su tutte le moto le coperture non erano quelle di primo equipaggiamento (sostituite dalle Dunlop Sportmax Qualifier) e che in qualche caso questo ha influito sull'equilibrio ciclistico globale. Nella guida al limite la Delirio ha confermato la grande agilità ma pure lo scarso feeling che regala l'avantreno in ingresso di curva. Problema che è stato in parte risolto (ma non eliminato) aprendo i registri idraulici. Fin troppo aggressivo invece l'intervento del doppio disco anteriore. L'unico limite della Benelli è invece il peso che si avverte nei rapidi cambi di direzione e in impostazione. Splendido invece l'avantreno.

Dati Tecnici

 
Benelli
Century 1130 Racer
Bimota DB6 Delirio 1000
Bimota
DB 6 Delirio 1000
Moto Morini Corsaro 1200
Moto Morini
Corsaro 1200
MV Agusta Brutale 910 R
MV Agusta
Brutale 910 R

Motore

3 cilindri in linea 2 cilindri a L 2 cilindri a V di 87° 4 cilindri in linea

Raffreddamento

liquido aria liquido liquido

Alesaggio corsa

88,0x62,0 94,0x71,5 107,0x66,0 76,0x50,1

Cilindrata (cc)

1.130 992 1.187 909,1

Rapporto di compressione

11,5:1 10,0:1 11,8:1 13,0:1

Distribuzione

bialbero a 4 valvole monoalbero a 2 valvole bialbero a 4 valvole bialbero a 4 valvole

Alimentazione

iniezione iniezione iniezione iniezione

Lubrificazione

carter umido carter umido carter umido carter umido

Serbatoio (litri/riserva)

17/5 16/n.d. 18/6 19/4

Frizione

multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio multidisco in bagno d’olio

Telaio

doppio trave a traliccio in tubi traliccio in tubi traliccio

Materiale

acciaio acciaio acciaio acciaio

Sospensione ant/regolazioni

forcella da 43 mm-tutte forcella da 50 mm-tutte forcella da 50 mm-tutte forcella da 50 mm-tutte

Sospensione post/regolazioni

monoammortizzatore/tutte monoammortizzatore-tutte monoammortizzatore-tutte monoammortizzatore-tutte

Escursione ruota ant/post

120 mm/120 mm 120 mm/130 mm 120 mm/130 mm 129mm/120 mm

Pneumatico ant/post

120/70-17”- 190/50-17” 120/70-17”- 180/55-17” 120/70-17”- 180/55-17” 120/70-17”- 190/55-17”

Freno anteriore

doppio disco da 320 mm doppio disco da 320 mm doppio disco da 320 mm doppio disco da 320 mm

Freno posteriore

disco da 240 mm disco da 220 mm disco da 220 mm disco da 210 mm

Lunghezza

2.100 mm non disponibile 2.055 mm 2.020 mm

Altezza sella

780 mm 820 mm 810 mm 805 mm

Interasse

1.419 mm 1.430 mm 1.440 mm 1.410 mm

Peso a secco

199 kg 177 kg 198 kg 185 kg

Potenza max/giri

137,4 CV (101 kW)/9.250 92,0 CV (67,6 kW)/8.500 140 CV (103 kW)/8.500 136 CV (100 kW)/11.000

Coppia max/giri

11,9 kgm (117 Nm)/6.750 9,0 kgm (88,3 Nm)/4.500 12,5 kgm (123 Nm)/6.500 9,8 kgm (96,0 Nm)/7.900

Prestazioni

Il commento del centro prove

Volano letteralmente queste naked: nonostante la pessima aerodinamica e la posizione eretta - che non aiuta certamente a contenere le impennate in partenza - tre delle quattro moto della comparativa hanno strappato prestazioni simili e di alto livello. Stiamo parlando della MV, della Morini e della Benelli, con velocità nella prova sui 1.500 m comprese tra i 235,2 e i 227,7 km/h. La Bimota rappresenta la voce fuori dal coro con una punta di 202,9 km/h e un distacco dell’ordine di due secondi (e più). In accelerazione la più efficace si e rivelata la MV, grazie al suo esagerato motore e all’ottima distribuzione dei pesi: gli stessi motivi che peraltro hanno collocato in seconda posizione la corposa Benelli. Quest’ultima, in virtù della grande coppia ai medi, ha strappato la migliore prestazione nella prova di sorpasso, una conferma delle sensazioni che si ottengono nella guida. La Delirio è premiata invece nella «prova bilancia» dove si impone come la più leggera.

Curva di accelerazione

Benelli Century 1130 Racer , Bimota DB 6 Delirio 1000 , Moto Morini Corsaro 1200 , MV Agusta Brutale 910 R

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 2,0 m/s
Temperatura aria 26°C
Pressione atmosferica 1.010 mb
Temperatura asfalto 42°C

Rilevamenti

 
Benelli
Century 1130 Racer
Bimota DB6 Delirio 1000
Bimota
DB 6 Delirio 1000
Moto Morini Corsaro 1200
Moto Morini
Corsaro 1200
MV Agusta Brutale 910 R
MV Agusta
Brutale 910 R

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 227,7 km/h (29,5 s) 202,9 km/h (32,5 s) 232,2 km/h (29,5 s) 235,2 km/h (29,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 11,4 s (197,8 km/h) 12,4 s (177,9 km/h) 11,7 s (197,5 km/h) 11,3 s (198,7 km/h)
0-1000 m 21,5 s (222,1 km/h) 23,5 s (201,5 km/h) 21,7 s (226,3 km/h) 21,2 s (230,0 km/h)
0-90 km/h 3,0 s (37,4 m) 3,5 s (44,4 m) 3,2 s (41,6 m) 3,2 s (41,0 m)
0-130 km/h 4,9 s (95,5 m) 6,1 s (125,2 m) 5,2 s (100,9 m) 4,9 s (93,5 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 4,6 s (135,3 m) 6,2 s (181,5 m) 5,3 s (154,2 m) 5,1 s (149,4 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (74,9 m) 2,4 s (75,9 m) 2,3 s (73,2 m) 2,3 s (73,5 m)
50-0 km/h 2,3 s (23,8 m) 2,3 s (23,1 m) 2,3 s (23,3 m) 2,4 s (23,2 m)

CONSUMO

Urbano 11,9 km/l 14,3 km/l 12,2 km/l 11,7 km/l
Extraurbano 14,7 km/l 16,5 km/l 14,1 km/l 17,4 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 17,1 km/l 17,6 km/l 16,1 km/l 17,6 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 224,0 kg 200,5 kg 218,5 kg 206,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 53,0/47,0 49,5/50,5 47,0/53,0 51,0/49,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 49,5/50,5 46,5/54,5 44,0/56,0 47,0/53,0

Pagelle

 
Benelli
Century 1130 Racer
Bimota DB6 Delirio 1000
Bimota
DB 6 Delirio 1000
Moto Morini Corsaro 1200
Moto Morini
Corsaro 1200
MV Agusta Brutale 910 R
MV Agusta
Brutale 910 R

In sella

BENELLI CAFE': buona la sistemazione anche se ci sono ancora i semimanubri.
BIMOTA DB6: posizione obbligata, spigoli vivi e sella durissima. Da fachiri.
MOTO MORINI CORSARO: la naked ideale: spazio a volontà, comfort e tanta comunicativa.
MV AUGUSTA BRUTALE: il feeling è quello della Bimota. C’e solo un po’ di spazio in più.
3.5
2.0
4.0
2.5

Comfort

BENELLI CAFE': sospensioni ok ma il peso in manovra si fa sentire.
BIMOTA DB6: le sospensioni sono inchiodate e in sella non ci si muove.
MOTO MORINI CORSARO: se solo ci fosse un cupolino la situazione sarebbe perfetta.
MV AUGUSTA BRUTALE: da una sportiva pura non si può pretendere molto...
3.5
1.5
4.0
3.0

Dotazioni

BENELLI CAFE': è una special e in quanto tale appaga soprattutto l’occhio.
BIMOTA DB6: un gioiellino con il massimo dell’accessoristica.
MOTO MORINI CORSARO: tanta sostanza per una moto dotata di componenti di buon livello.
MV AUGUSTA BRUTALE: la moto ha tutto il desiderabile e nel prezzo è compreso lo scarico racing.
3.5
4.0
3.5
4.5

Qualità percepita

BENELLI CAFE': c'è qualche plastica di troppo e la solidità non è al massimo.
BIMOTA DB6: leziosa e ricercata stilisticamente presenta particolari da gustare.
MOTO MORINI CORSARO: nella media della produzione mondiale: la solidità c’è.
MV AUGUSTA BRUTALE: un’opera d’arte che si commenta da sola: difficile trovare di meglio.
2.5
4.5
3.0
5.0

Capacità carico

BENELLI CAFE': la scelta è tra lo zainetto e una borsa da serbatoio.
BIMOTA DB6: mezza stella in più per il piccolissimo vano sottosella.
MOTO MORINI CORSARO: regaliamo mezza stella per il cuscino del passeggero «ampio».
MV AUGUSTA BRUTALE: sportiva da gustare da soli: l’unico bagaglio... il portafoglio.
1.0
1.5
1.5
1.0

Motore

BENELLI CAFE': la via di mezzo tra coppia ai bassi e allungo. Splendida l’erogazione.
BIMOTA DB6: non è il massimo quanto a prestazioni ma su strada si difende.
MOTO MORINI CORSARO: un pugno allo stomaco fin dai regimi più bassi. Promosso a pieni voti.
MV AUGUSTA BRUTALE: pura emozione quando si spalanca. Su strada è purtroppo sacrificato.
4.0
3.0
4.5
5.0

Trasmissione

BENELLI CAFE': solo la folle è laboriosa da trovare: il resto va bene.
BIMOTA DB6: la trasmissione Ducati è sempre stata splendida.
MOTO MORINI CORSARO: un minimo di precisione in più non avrebbe guastato.
MV AUGUSTA BRUTALE: cambi marcia veloci e senza pecche, finale priva di macchia.
3.5
4.0
3.5
4.0

Sospensioni

BENELLI CAFE': morbide ma ben frenate, assorbono bene le sconnessioni.
BIMOTA DB6: troppo rigide anche per la pista: una taratura secondo noi poco efficace.
MOTO MORINI CORSARO: perfette su strada, perfettibili sul veloce, ma va bene così.
MV AUGUSTA BRUTALE: perfette in pista, un po’ rigide su strada, ma (ancora) va bene così.
3.5
2.0
4.0
4.0

Freni

BENELLI CAFE': buona potenza e ottima modulabilità: il compromesso vincente.
BIMOTA DB6: potentissimi ma troppo aggressivi all’attacco. Al limite della gestibilita.
MOTO MORINI CORSARO: efficaci come quelli della Benelli: su strada sono il massimo.
MV AUGUSTA BRUTALE: un impianto da sogno, in cui feeling e potenza sono al massimo.
4.0
2.5
4.0
5.0

Su strada

BENELLI CAFE': un grande classico dotato di un avantreno granitico.
BIMOTA DB6: tanto radicale da risultare quasi ostica. Per chi ama le tinte forti.
MOTO MORINI CORSARO: nell’uso di tutti i giorni è la moto ideale: potente e tanto stabile.
MV AUGUSTA BRUTALE: stabilità, precisione e potenza ne fanno un’arma micidiale ovunque.
3.5
2.0
4.0
4.5

Versatilità

BENELLI CAFE': non disponibile
BIMOTA DB6: non disponibile
MOTO MORINI CORSARO: non disponibile
MV AUGUSTA BRUTALE: non disponibile
0.0
0.0
0.0
0.0

Prezzo

BENELLI CAFE': quanto costa una special da un preparatore? Sicuramente di più...
BIMOTA DB6: cura maniacale, progetto esclusivo. Prezzo purtroppo incomprensibile.
MOTO MORINI CORSARO: il riferimento sono le giapponesi, che comunque non sono molto lontane.
MV AUGUSTA BRUTALE: qualità e prestazioni elevatissimi, al pari del prezzo, purtroppo.
3.0
2.0
3.5
2.5

Pregi e difetti

 
Benelli
Century 1130 Racer
Bimota DB6 Delirio 1000
Bimota
DB 6 Delirio 1000
Moto Morini Corsaro 1200
Moto Morini
Corsaro 1200
MV Agusta Brutale 910 R
MV Agusta
Brutale 910 R

PREGI

Erogazione ai medi, Solidità avantreno Look originale, Agilità Erogazione propulsore, Guida su strada Prestazioni, Guida in pista

DIFETTI

Peso elevato, Agilità Feeling avantreno, Comfort Stabilità alte velocita Comfort, Irregolarità alimentazione

Gallery

Benelli Century 1130 Racer , Bimota DB 6 Delirio 1000 , Moto Morini Corsaro 1200 , MV Agusta Brutale 910 R
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Listino

Bimota

Bimota

DB6 Delirio 1000

Moto Morini

Moto Morini

Corsaro 1200

MV Agusta

MV Agusta

Brutale 910 R

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