Non è perfetta, ma è una Guzzi!

E' la mia

Dopo cinquant' anni di storie motociclistiche più o meno intense e fortunate con marche e cilindrate italiane e straniere di ogni tipo, alla mia non più verde età ho avuto un colpo di fulmine per la Brevona. Amici e parenti mi hanno dato del "vecio mato", ma io sono contento di possedere una moto che non sarà una bomba tecnologica e prestazionale paragonabile a tante concorrenti mangiariso, ma che possiede fascino, classe e personalità tali che le suddette nemmeno si sognano. La Breva 1100 è una moto per motociclisti "arrivati", non più soggetti a pericolosi schizzi di adrenalina e che considerano troppo numerosi i mazzi di fiori che appassiscono ai lati delle strade, una moto fatta per godersi il viaggio comodamente, in sicurezza e senza tanti patemi, pur avendo sotto le gambe tanta potenza quanta in pratica ne basta in ogni situazione. Difetti? Certo, niente è perfetto: qualche vibrazione (non troppo fastidiosa), il computer di bordo bello ma in pratica illeggibile, un motore meno elastico di quanto ci si aspetterebbe in relazione alla tipologia e cilindrata, un peso decisamente eccessivo: in movimento non si avverte, ma l'uso del cavalletto centrale fa rischiare l'ernia!