Prove della redazione
BMW R12 G/S, F900GS e HP2: quando il 21" davanti fa la differenza
La storia dell'off-road BMW si racconta attraverso tre moto iconiche che, a distanza di decenni, condividono un DNA inconfondibile: la ruota anteriore da 21 pollici. Tre interpretazioni diverse di un'unica, irrinunciabile filosofia fuoristradistica
Nel 1980 BMW aveva le idee chiare su cosa dovesse essere il fuoristrada: corpo sottile, 18" al posteriore e 21" all'anteriore. Una ricetta semplice ma vincente che ritroviamo ancora oggi nelle moto della casa bavarese. La R12 G/S non è solo un pezzo di storia, è l'oggetto del desiderio che ha saputo trasformare l'essenzialità in un valore aggiunto.
Esteticamente la moto convince soprattutto "nella parte centrale", dove il raccordo serbatoio-sella-fiancatine crea un'armonia che le dona una "muscolosità eccezionale". Il codino flat e le linee orizzontali completano un design che, nonostante i suoi oltre 40 anni, non sembra affatto datato.
Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: questa non è una moto da passeggio. Con la sua sella a 860 mm (che può arrivare a 920 per alcuni allestimenti) e un assetto d'altri tempi caratterizzato da manubrio pesante e angolazione particolare, la R12 G/S richiede mestiere. La frizione monodisco a secco è "on-off" e la frenata aggressiva rendono la gestione del transitorio una questione da esperti.
Il fascino sta proprio qui: sotto quell'aspetto apparentemente rilassato si nasconde un'anima selvaggia che emerge solo quando si esce dall'asfalto. È la perfetta incarnazione del concetto BMW di "terza via" nell'off-road, un approccio che non punta al cronometro ma al piacere puro dell'esplorazione.