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Brno: un Bayliss due trionfi

di Luigi Rivola, foto Alex Photo il 20/07/2008 in Sbk

Incontenibile l'asso della Ducati, ma eccezionale anche la prestazione di Fabrizio, due volte sul podio con un terzo e un secondo posto conquistati con le unghie e coi denti. Corser salva l'onore delle quattro cilindri. Biaggi protagonista

Brno: un Bayliss due trionfi
Baylss doppio vincitore a Brno
Brno - Due corse molto simili, quasi identiche. Identico il vincitore: quel manico inarrivabile di Troy Bayliss, uno capace di vincere gare perse in partenza e anche di perdere per eccesso di grinta gare vinte in partenza. Un genio della moto da corsa e delle corse, uno che vince il suo secondo titolo in Superbike, poi sale occasionalmente su una MotoGP, anzi, sulla MotoGP più controversa perché ritenuta vincente con un solo pilota, e trionfa per sua enorme soddisfazione personale e per la storia.
L'Unesco dovrebbe nominarlo "Patrimonio dell'Umanità", come la cattedrale di Bourges, la Grande Muraglia, o i Sassi di Matera. Senza Bayliss la Superbike l'anno prossimo non sarà più la stessa.
Insomma, Bayliss ha vinto due corse senza sbavature, partendo sempre in testa, lasciando poi a Corser qualche giro al comando, ritornando in testa e allungando irresistibilmente il passo nel finale fin sotto il traguardo. Poi ha elargito a tutti i soliti sorrisi, le solite – mai seccate – strette di mano, ed è andato a cambiarsi, pago di aver fatto ancora una volta nel migliore dei modi il suo lavoro, e della gioia dei suoi tantissimi tifosi.
Corser è stato il più forte rappresentante delle quattro cilindri, e non è stato un ruolo facile, in una giornata in cui le migliori Ducati e i loro piloti erano in perfetta sintonia col circuito. Ha attaccato con grande determinazione e si è difeso con rabbia. Buffo: quando lui è in palla, Haga va in crisi e viceversa... ma forse è solo una coincidenza.
Chi ha entusiasmato più di tutti il pubblico, con due recuperi assolutamente fuori dell'ordinario negli ultimi giri delle due gare è stato senz'altro Michel Fabrizio. In Gara-2 addirittura ha recuperato sui primi quasi 3" in un paio di giri, poi ha strapazzato Corser, sconfitto Biaggi come aveva già fatto in Gara-1 e si è piazzato al secondo posto. Facesse così tutte le gare (ma anche molto meno basterebbe) la Ducati non avrebbe l'incubo dell'addio di Bayliss a fine stagione.
Biaggi è stato protagonista, come ci si aspettava da lui in un circuito che conosce e in cui ha sempre dato il meglio di sé. Diversi giri in testa, sempre a ruota di Corser e Bayliss, si è arreso la prima volta per un calo di grip della ruota anteriore, mentre nella seconda ha dovuto cedere a un Fabrizio decisamente stratosferico.
Questo un commento generale. Per capire nei dettagli com'è andata, leggete le cronache e le classifiche nelle pagine che seguono.
Brno: un Bayliss due trionfi
Il podio di Gara-1: da sinistra, Corser, Baliss e Fabrizio
Brno – La Ducati nera bianco e rossa numero 3, il numero di Max Biaggi, scatta davanti a tutti al via di Gara-1. Alla sua ruota un'altra Ducati, quella di Bayliss che presto viene superata dalla Yamaha di Corser, quindi Fabrizio, Nieto, Neukirchner, Haga, Kagayama Kiyonari, Canepa e Checa.
Finisce il primo giro e Corser balza al comando davanti alle tre Ducati. Un giro più tardi Biaggi torna in testa, mentre Neukirchner guadagna il quarto posto superando Fabrizio e Kiyonari avanza portando la sua Honda al settimo posto ai danni di Kagayama. Cadono in rapida successione e in punti diversi del tracciato Laconi, Smrz, David Checa, Lanzi e Xaus: una ecatombe!
Corser recupera il comando al quarto giro, ma il pilota che sta forzando il ritmo è Neukirchner, che progredendo da dietro ha raggiunto il gruppo dei primi tre, poi ha superato Bayliss insediandosi in terza posizione a ruota di Biaggi. Anche Fabrizio sta accelerando, spinto dalla progressione di Kiyonari.
Il gruppo di testa comprende dunque quatro piloti guidati da Biaggi, che ha risuperato Corser, poi Neukirchner e Bayliss. In via di ricongiungimento si sono Fabrizio e Kiyonari, poi, a 2"5 dal leader, Nieto, Carlos Checa, Haga e Canepa. Badovini al diciassettesimo posto è il meglio piazzato dei piloti della Kawasaki.
I primi quattro girano di conserva e si studiano. Non disturbandosi a vicenda, girano più veloci e ripristinano così il margine su Fabrizio e Kiyonari. Si ritira Rolfo, che occupava la quindicesima posizione, con il motore della sua Honda fuori uso.
A metà gara Biaggi, Corser e Bayliss sono ancora assieme, mentre Neukirchner non riesce più a tenere il passo dei primi: forse ha consumato troppo le gomme nel precedente recupero. Ora il tedesco deve difendersi da Fabrizio e Kiyonari. Nelle retrovie, Tamada supera Badovini e conquista la leadership fra i piloti Kawasaki, ma il posto è ben deludente: sedicesimo.
All'inizio del dodicesimo giro il trio di testa mescola le carte: passa a condurre Bayliss, seguito da Corser e Biaggi, e Fabrizio è quarto avendo superato Neukirchner, che poco dopo cede anche a Kiyonari. Sembra sia arrivato il momento cruciale: Bayliss forza evidentemente l'andatura cercando di staccare Corser, ma l'altro Troy non molla. A mollare invece, almeno in questa fase, è Biaggi, che perde terreno e diventa l'obiettivo della coppia Fabrizio-Kiyonari.
Poi molla anche Corser, e Bayliss, quando mancano quattro giri al traguardo, può contare già su un margine di mezzo secondo. Intanto è scivolato Nieto e al suo posto, il settimo, sale Haga. Il giro più veloce passa da Biaggi a Bayliss e il vantaggio del leader sale a 1"3 su Corser. Terzo è Biaggi a 3", ma Fabrizio lo attacca da tutte le parti e Kiyonari è pronto ad approffitare del minimo errore dei due che lo precedono.
Inizia l'ultimo giro e Bayliss non ha patemi: tiene il suo passo e va a vincere in scioltezza seguito, con identica tranquillità, da Corser. Per il terzo posto invece la questione è più "dibattuta": Fabrizio vuole il podio, ma lo vuole anche Max: il duello fra Romolo e Remo si ripropone. Michel si infila all'interno, Max resiste all'esterno e lo respinge. Succede più volte con lo stesso esito, ma a quattro curve dal traguardo Fabrizio trova la porta finalmente aperta, passa e una volta davanti non concede a Biaggi nessuna occasione di rientro. Il terzo posto è quindi di Fabrizio e il quarto di Biaggi. Kiyonari coglie un quinto di piena soddisfazione precedendo Haga, in crisi d'aderenza con la ruota posteriore, Neukirchner, senz'altro aflitto da analogo problema e Carlos Checa. Il debuttante Canepa, ottimamente piazzato nei primi giri, poi si è dovuto arrendere per l'anomalo consumo del pneumatico anteriore.
1 T. Bayliss Ducati 1098 F08
2 T. Corser Yamaha YZF-R1 1.468
3 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 3.272
4 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 3.475
5 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 3.791
6 N. Haga Yamaha YZF-R1 9.120
7 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 9.358
8 C. Checa Honda CBR1000RR 11.787
9 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 17.228
10 K. Sofuoglu Jor.nda CBR1000RR 17.705
11 K. Muggeridge Honda CBR1000RR 22.347
12 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 25.563
13 N. Canepa Ducati 1098 F08 25.699
14 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 34.064
15 G. Lavilla Honda CBR1000RR 36.545
16 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 43.934
17 A. Badovini Kawasaki ZX-10R 44.339
18 S. Aoyama Honda CBR1000RR 50.092
19 J. Pridmore Honda CBR1000RR 58.827
20 J. Drasdak Honda CBR1000RR 59.928
21 C. Zaiser Yamaha YZF-R1 1'21.587
Brno: un Bayliss due trionfi
Il podio di Gara-2: da sinistra, Fabrizio, Bayliss e Biaggi
Brno – Ancora una volta Bayliss brucia tutti allo scatto iniziale. Lo segue Corser con Biaggi e Fabrizio alla ruota, poi vengono le due Suzuki di Neukirchner e Kagayama, fra le quali si inserisce Xaus. Come in Gara-1 il primo giro termina col sorpasso di Corser su Bayliss e con la caduta – paurosa – di Laconi, che fortunatamente non si fa nulla.
Qesta fase iniziale sembra davvero la fotocopia di Gara-1: Neukirchner infatti segna il giro più veloce e si getta alla cccia dei primi, mentre Xaus guida il secondo gruppo, composto, oltre che dallo spagnolo, da Kiyonari in recupero, da Nieto, Carlos Checa e Kagayama.
La novità questa volta è rappresentata dalla Honda, che con Kiyonari e Checa sembra tornata a un apprezzabile stadio di competitività. I due iniziano una rimonta che li porta a staccarsi dal secondo gruppo per cercare il ricongiungimento col primo. Kiyonari addirittura stabilisce il nuovo record della pista al sesto giro, lo stesso in cui si registra il ritiro di Canepa.
La situazione in testa intanto non è mutata per Corser, sempre al comando, mentre Bayliss e Neukirchner si alternano al secondo posto e Biaggi li controlla strettamente. Fabrizio è quinto a 1" ed è già tallonato da Kiyonari, che abbassa ulteriormente il suo primato sul giro, seguito a 1" da Checa.
Haga in questo momento è decimo, ma certamente arrabbiato. Lo si vede dai tempi sul giro, di pochissimo più alti di quelli di Kiyonari. Al decimo giro si registra l'abbandono di Carlos Checa, tradito dalla sua Honda. In testa ora è Bayliss, che sembra voler ripetere la strategia di Gara-1. Secondo è Corser seguito come un'ombra da Biaggi; a mezzo secondo dal romano è Neukirchner che ha alle costole Kiyonari e Fabrizio. Un altro motore arrosto: è quello di Xaus, che si ritira.
Mancano sette giri alla fine e i due Troy allungano su Biaggi, che sembra accusare ancora problemi di gomme, ma è solo un'incertezza: poche curve e Max è nuovamente sui primi. Bayliss però insiste, gira più forte di tutti e lascia Corser e Biaggi a litigare fra loro per il secondo posto. Anche Fabrizio alunga su Neukirchner e Kiyonari, ma questa volta difficilmente riuscirà a prendere Biaggi prima della fine della gara: quando mancano solo tre giri infatti il margine fra i due è di 2".
Ancora un giro e Biaggi rompe gli indugi e sorpassa Corser, mentre Fabrizio compie un'impresa quasi incredibile e si aggancia ai due: ha il nuovo record sul giro e un passo fenomenale, ma passare due leoni come Corser e Biaggi non è come girare forte da solo. Ma lui ci crede. Vince dapprima la resistenza di Corser e guadagna il terzo gradino del podio; ora è alle spalle di Biaggi e si vede benissimo che passerà: con quella concentrazione, con quel passo, non lo fermerebbe nemmeno Bayliss se non si fosse guadagnato un margine di sicurezza.
Così Fabrizio vede uno spazio per passare, stringe la traiettoria, la percorre egualmente senza sbavature e Biaggi è dietro. Ancora una curva e Max si riprende il secondo posto, ma è entrato troppo lungo, è costretto ad allargare e Fabrizio lo brucia senza rispetto. Il traguardo è lì, Bayliss lo taglia ancora una volta davanti a tutti, e Fabrizio completa il trionfo del team Ducati Xerox. Tardozzi è incontenibile, alza le mani al cielo, ride ha gli occhi che brillano: per lui, normalmente flemmatico, è un'autentica esplosione di gioia.
1 T. Bayliss Ducati 1098 F08
2 M. Fabrizio Ducati 1098 F08 0.928
3 M. Biaggi Ducati 1098 RS 08 1.259
4 T. Corser Yamaha YZF-R1 1.785
5 M. Neukirchner Suzuki GSX-R1000 3.942
6 R. Kiyonari Honda CBR1000RR 7.910
7 N. Haga Yamaha YZF-R1 11.297
8 F. Nieto Suzuki GSX-R1000 11.375
9 Y. Kagayama Suzuki GSX-R1000 13.103
10 K. Sofuoglu Honda CBR1000RR 18.978
11 J. Smrz Ducati 1098 RS 08 19.106
12 R. Rolfo Honda CBR1000RR 20.556
13 L. Lanzi Ducati 1098 RS 08 21.775
14 G. Lavilla Honda CBR1000RR 26.372
15 S. Nakatomi Yamaha YZF-R1 26.922
16 D. Checa Yamaha YZF-R1 27.109
17 M. Tamada Kawasaki ZX-10R 39.711
18 S. Aoyama Honda CBR1000RR 39.953
19 J. Pridmore Honda CBR1000RR 56.812
20 C. Zaiser Yamaha YZF-R1 1'44.073
21 M. Cihak Suzuki GSX-R1000 K8 1'46.620
Brno: un Bayliss due trionfi
Rea, Pitt e Jones nelle prime battute di gara
Brno – Brookes, Pitt, Rea, Veneman, Jones e Parkes chiudono nell'ordine il primo giro, uno a contatto dell'altro. Jones sembra il più determinato, stabilisce il giro più veloce (1"7 più veloce del precedente, stabilito da Sofuoglu nel 2007) e al secondo giro attacca duramente Rea e Pitt, che resistono, mentre Brookes arretra al quinto posto, superato anche da Veneman.
Al quarto giro, Jones è secondo a ruota di Pitt, lo passa all'inizio del rettilineo del traguardo, poi viene risuperato dal pilota di Ten Kate alla staccata successiva. L'inglese insiste, ha trovato un ritmo decisamente sostenutissimo, e dopo un paio di curve è finalmente al comando e guadagna subito un paio di lunghesse. Al sesto giro nello spazio di 2"7 ci sono undici piloti, il primo è Jones, l'undicesimo Holland. Aitchison con la prima delle Triumph è ottavo a 1"8 dal leader e Nannelli con la Honda Althea è nono. Aitchison è fuori gara un giro più tardi, a causa di una banale scivolata.
E Parkes? Evidentemente ha cambiato strategia rispetto alle precedenti gare. Oggi sembra intenzionato a risparmiare gomme, motore e se stesso: si mantiene in vista dei primi, a circa 1" dall'apripista, e senz'altro aspetta il finale per attaccare.
Come al solito, la corsa pecca notevolmente di vivacità: i piloti stanno in fila componendo un lungo serpentone, ma i sorpassi sono una rarità. Ne compie uno al decimo giro Veneman strappando il terzo posto a Rea e un altro contributo a lenire la monotonia viene da Leblanc, che esce di pista, poi si ritira. Poi c'è il recupero di Rea e Harms ai danni di Veneman, che si ritrova quinto davanti a Parkes.
Al tredicesimo giro la classifica ha uno scossone: Jones rallenta di colpo per problemi tecnici e Pitt assume il comando davanti a Rea, Harms, Veneman, Parkes e Brookes. Sei piloti in sei decimi di secondo: il finale si prospetta finalmente un po' "bollente". Il combattimento inizia subito: Rea passa a condurre superando Pitt e si trascina in scia Harms. Pitt reagisce e Rea torna terzo con Harms secondo. Rea ri-reagisce e recupera il comando davanti a Pitt e Harms. Poi torna a condurre Pitt, quindi è il turno di Harms e ancora di Pitt. Si sono svegliati!
A due giri dalla fine Pitt è primo e in fila lo seguono Harms, Rea, Brookes, poi Veneman e Parkes lievemente staccati. L'ultimo giro inizia col sorpasso di Rea su Harms; i due di Ten Kate sembra innestino un'altra marcia e si allontanano dal gruppo per duellare in santa pace per la vittoria. Un tentativo solo di sorpasso da parte di Rea riesce e Pitt è battuto. Semplice, efficace e assai poco emozionante. Il terzo posto va in volata a Brookes su Parkes, mentre ad Harms si arrende il motore proprio all'ultimissimo istante. Veneman è quinto e Nannelli ottiene un soddisfacente sesto posto davanti al compagno di squadra Holland, Roccoli è decimo e Vizziello dodicesimo, una casella meglio di Clementi.
1 J. Rea Honda CBR600RR
2 A. Pitt Honda CBR600RR 0.020
3 J. Brookes Honda CBR600RR 1.433
4 B. Parkes Yamaha YZF-R6 1.853
5 B. Veneman Suzuki GSX-R600 2.237
6 G. Nannelli Honda CBR600RR 12.032
7 R. Holland Honda CBR600RR 12.221
8 M. Lagrive Honda CBR600RR 12.787
9 V. Kallio Honda CBR600RR 15.334
10 M. Roccoli Yamaha YZF-R6 15.780
11 C. Walker Kawasaki ZX-6R 23.645
12 G. Vizziello Honda CBR600RR 23.758
13 I. Clementi Triumph 675 24.074
14 D. Van Keymeulebnel Suzuki GSX-R600 24.621
15 D. Salom Yamaha YZF-R6 26.866
16 K. Fujiwara Kawasaki ZX-6R 26.891
17 D. Dell'omo Honda CBR600RR 29.566
18 J. Lascorz Honda CBR600RR 34.218
19 B. Nemeth Honda CBR600RR 44.347
20 D. Sacchetti Honda CBR600RR 44.650
21 J. Hidalgo Yamaha YZF-R6 51.768
22 M. Aitchison Triumph 675 54.336
23 L. Alfonsi Honda CBR600RR 54.351
24 R. Scambia Triumph 675 1'28.911
Brno: un Bayliss due trionfi
Maxime Berger, vincitore della STK 1000 con la Honda Ten Kate
Brno – E' il belga Simeon, pilota ufficiale della Suzuki Alstare, a chiudere al comando il primo giro, seguito da un gruppone si piloti in bagarre, capeggiati da Berger, che all'inizio della seconda tornata passa a condurre con Simeon a ruota, seguito a un paio di lunghezze da Antonelli, PirroRoberts, Corti, Polita, Seaton, magnoni e Giugliano. Il secondo passaggio davanti al traguardo registra l'assenza di Cludio Corti. Il pilota lombardo della Yamaha ha compiuto una lunghissima e velocissima disgressione fuori pista, poi è finito nella ghiaia dello spazio di fuga riuscendo a rallentare e a fermarsi senza cadere, quindi, sparando sassi al vento è riuscito a tornare in pista. A questo punto ha guardato in basso a sinistra, verso la parte posteriore della moto, ha picchiato alcuni pugni sul serbatoio e si è arreso.
Intanto Berger è riuscito ad allungare, staccando di quasi 2" Simeon, che guida un gruppo compatto composto da Roberts, Antonelli, Pirro e Polita. Di Berger anche il giro più veloce, in 2'03"676 e c'è da dire che il pilota della Honda Ten Kate è l'unico a girare sotto 2'04".
La lotta, se non ci saranno improbabili novità, riguarda dunque il secondo posto ed è estremamente incerta, visto che l'unico dei contendenti che appare in difficoltà a tenere il passo degli altri è Pirro. All'ottavo passaggio la classifica vede al primo posto Berger con 4"31 su Simeon, 4"34 su Roberts, 4"49 su Polita, 4"88 su Antonelli. Pirro è sesto a 6". Un giro più tardi Roberts è davanti a Simeon, ma sostanzialmente le cose non cambiano. Ancora un giro e alla guida del gruppo è un arrembante Polita, seguito da Antonelli, Simeon e Roberts.
Arriva l'ultima tornata e c'è da aspettarsi di tutto, anche se Polita dimostra una grande sicurezza. Roberts attacca con decisione e si porta a ruota di Polita mentre Antonelli controlla Simeon, che cede di schianto. Polita resiste agli attacchi di Roberts, ma proprio all'ingresso dell'ultima curva – mentre Berger va a vincere in totale solitudine – l'italiano della Sterilgarda perde qualche preziosissimo istante in una cambiata e Roberts non gliela perdona: passa e in volata regola l'avversario conquistando il secondo posto. Antonelli è quarto davanti a Simeon e Pirro. Ottimo, considerate le menomate condizioni fisiche dopo la caduta di venerdì, il nono posto di Giugliano, che precede Magnoni, Jones, Colucci e Baiocco.
1 M. Berger Honda CBR1000RR
2 B. Roberts Ducati 1098R 3.043
3 A. Polita Ducati 1098R 3.100
4 A. Antonelli Honda CBR1000RR 3.367
5 X. Simeon Suzuki GSX-R1000 5.709
6 M. Pirro Yamaha YZF-R1 10.032
7 C. Seaton Suzuki GSX-R1000 13.380
8 M. Smrz Honda CBR1000RR 19.510
9 D. Giugliano Suzuki GSX-R1000 19.724
10 M. Magnoni Yamaha YZF-R1 20.249
11 G. Jones Suzuki GSX-R1000 20.796
12 D. Colucci Ducati 1098R 20.959
13 M. Baiocco Kawasaki ZX-10R 21.042
14 R. Schouten Yamaha YZF-R1 21.432
15 B. Burrell Honda CBR1000RR 21.609
16 K. Foray Yamaha YZF-R1 28.875
17 M. Savary Suzuki GSX-R1000 28.942
18 M. Bond Suzuki GSX-R1000 29.741
19 R. Mähr KTM 1190 RC8 30.015
20 F. Foray Suzuki GSX-R1000 36.569
21 R. Ten Napel Suzuki GSX-R1000 36.724
22 P. Pekkanen KTM 1190 RC8 38.541
23 D. De Boer Suzuki GSX-R1000 40.985
24 F. Backlund Suzuki GSX-R1000 46.343
25 J. Stibilj Honda CBR1000RR 48.163
26 G. Junod Yamaha YZF-R1 48.667
27 M. Jerman Honda CBR1000RR 53.103
28 A. Aldrovandi Kawasaki ZX-10R 54.618
29 M. Walkowiak Yamaha YZF-R1 56.848
30 M. Szkopek Yamaha YZF-R1 1'14.429
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