Moto & Scooter
Triumph Street Triple
A pochi giorni dal Salone di Milano siamo saliti sulla rinnovata naked inglese, in cos'è cambiata? In tutto mentre il prezzo invece non è lievitato. Sarà in vendita a 9390 euro chiavi in mano la R, mentre la versione base a 8390 euro c.i.m.
La nuova Triumph Street Triple sprizza personalità da tutti i bulloni. E lo diciamo senza timore di smentite, consapevoli che qualche appassionato la accuserà di aver perso un po' del fascino della prima serie: dopo aver abbandonato gli "occhioni" circolari nel 2012, ora spariscono i doppi silenziatori sotto al codino sostituiti da un sistema di scarico quasi completamente occultato sotto al motore. Una scelta che può piacere o meno, quel che importa è che con questa soluzione si ottiene una precamera di grande volume, necessaria a silenziare il tre cilindri senza perdere potenza, accentrando e abbassando il baricentro della moto, a vantaggio della guidabilità.
La Triumph Street Triple è già in vendita nella versione base a 8390 euro c.i.m. mentre la R costerà 9390 euro c.i.m., ma chi avrà pazienza potrà scegliere la versione con ABS disinseribile, con un sovrapprezzo di 400 euro.
E adesso scopriamola!
Grande cura è dedicata ai particolari e il risultato si vede: la Street Triple R appaga anche l'occhio di un appassionato "duro e puro" del british-style. In particolare, il suo "lato B" è da urlo, peccato però che l'apparenza richieda sofferenza: in questo caso quella del passeggero, che si ritrova seduto su un sellino stretto e senza possibilità di ancorarsi, anche al serbatoio, nelle frenate più decise.
Ma, attenzione, la Street non ha subìto un semplice face-lift, la 675 è una moto nuova. Il telaio e il reggisella sono ridisegnati e accoppiati a un nuovo forcellone, anche l'angolo di sterzo è aumentato.
Il motore adotta condotti di aspirazione dal nuovo disegno che a detta del costruttore contribuiscono alla diminuzione dei consumi. Una dote in più del tre cilindri che per frazionamento e cilindrata, è uno dei motori più piacevoli da sfruttare su strada. Morbido nella risposta all'acceleratore, ha un'erogazione della coppia da riferimento anche quando si passeggia, godendosi il paesaggio. Ma attenzione, il "tre" diventa molto cattivo quando negli ultimi 2000 gir prima della zona rossa. I cavalli dichiarati, 106 a 11.850 giri, generano accelerazioni entusiasmanti, anche perché devono spingere solo 183 kg in ordine di marcia. La frizione è molto morbida e progressiva nello stacco, utile per sfruttare la prima marcia mutuata dalla sportiva Daytona 675: essendo più lunga, ha consentito di "ravvicinare" gli altri rapporti, riducendo la caduta di giri nei cambi di marcia per sfruttare al meglio la spinta ai medi regimi, lasciando correre la Street R tra una curva e l'altra.
La prova continua: Che gusto guidare la Street!
Nel misto stretto la 675 azzanna il punto di corda come un felino la sua preda, quasi anticipando il pensiero del pilota. I nuovi cerchi e l'insieme delle modifiche hanno ridotto il peso di ben 6 kg, un dimagrimento che ha portato alla ridistribuzione delle masse rispetto al baricentro della moto e ridotto il momento di inerzia delle ruote, che in soldoni significa più agilità nei pif paf veloci, senza essere troppo reattiva. L'anteriore non accenna mai a chiudere e il comparto sospensioni trasmette una sensazione di fiducia e confidenza, anche perché agendo sulle regolazioni è possibile "cucirsi" la moto addosso.
Quando le curve diventano più ampie e il ritmo si alza, nessun problema, la gomma anteriore traccia un solco chirurgico nell'asfalto, lasciando il pilota libero di godersi gli ingressi in curva, di pennellare la traiettoria godendosi il ruggito dello scarico Arrow, optional molto gradito. Se le accelerazioni esaltano, la frenata assicurata dalle pinze anteriori Nissin, è potente ed esente da fading anche dopo decine di staccate in discesa. I dischi anteriori "attaccano" con forza, facendo accucciare la Street sulla forcella che risponde con un sostegno di molla e un'idraulica molto a punto che consentono di sfruttare al massimo lo straordinario grip delle Pirelli Diablo Rosso Corsa. Insistendo, il retrotreno può sollevarsi, innescando qualche ondeggiamento.
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