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Scooter a Gpl con Lovato Autogas

Redazione
dalla Redazione il 27/11/2002 in Moto & Scooter

La battaglia intrapresa anni fa dalla Lovato Autogas è giunta al termine con esito positivo. Finalmente è possibile modificare l’alimentazione del proprio scooter e farlo funzionare a gpl, con un kit dal costo di 250 Euro

Aggiornamento di gennaio 2019

L'azienda non produce più impianti per scooter e il kit in questione.



Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente concesso l’autorizzazione all’installazione dell’impianto GPL sui motoveicoli, un risultato in gran parte dovuto all’impegno della lombarda Lovato Autogas, che ha portato a termine con successo una sperimentazione durata oltre un anno, attraverso un iter tecnico e burocratico che ha coinvolto l'azienda per quattro anni quattro anni. Ma la tenacia è stata ripagata: circolare del Ministero in pugno, dal mese di dicembre gli uomini della Lovato metteranno in vendita i kit trasformare gli scooter a 2 e 4 tempi a GPL, al prezzo di 250 Euro. L’installazione potrà essere effettuata presso uno degli oltre 500 installatori autorizzati i cui indirizzi si trovano sul sito www.lovatoautogas.com .
Indicativamente, in Italia circolano 5 milioni di scooter e di questi oltre la metà dispone di un porta casco dove poter inserire la bombola, che grazie alla specifica valvola di sicurezza ha brillantemente superato i più severi crash e fire test. Potranno quindi essere trasformati a GPL in tutta regolarità, d’ora in poi, gli scooter, i tricicli e i quadricicli. Questa possibilità per ora non è estesa ad altre categorie di motoveicoli in quanto una delle condizioni poste dalla circolare è che i motoveicoli oggetto della trasformazione siano dotati di elementi di carrozzeria che delimitano vani interni e protetti per l’alloggiamento del serbatoio. Per fare un esempio pratico, negli scooter il serbatoio di GPL viene alloggiato nel vano porta casco.



I mezzi possono avere una potenza massima – con il sistema di propulsione originario - non superiore a 15 kW. I motoveicoli che avranno montato il kit dovranno, come accade per le autovetture, effettuare il regolare collaudo. Il kit prodotto, praticamente invisibile una volta montato, replica in piccolo tutti i componenti di un sistema simile a quello utilizzato per le  autovetture. Può essere installato agevolmente ed è composto da elementi tradizionali: un riduttore di pressione a due stadi con sicurezza incorporata, un miscelatore aria/gas, un serbatoio ad elevata autonomia dotato di valvola di carica standard, un limitatore di riempimento manuale ed una valvola di sovrappressione.         La bombola ha capienza di 6,5 litri, ma per legge la sua capacità è sfruttabile all’ottanta per cento, quindi si può contare su un volume di 5,2 litri. Il sistema GPL garantisce basse emissioni, aumento dell'autonomia e mantenimento delle prestazioni a benzina o miscela. Il risparmio è notevole, perché tale combustibile costa circa la metà della benzina verde ed è molto meno inquinante, e il vantaggio è particolarmente evidente per gli scooter non catalizzati, che rientrerebbero automaticamente nei limiti antinquinamento altrimenti destinati, presto o tardi, alla demolizione.
Sul versante delle prestazioni, il motore ha un rendimento leggermente inferiore rispetto all’alimentazione a benzina e la potenza cala del 7% circa.

 

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