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Vision Next 100, BMW ci porta nel futuro!

di Riccardo Matesic il 13/10/2016 in Attualità

Si chiama BMW Motorrad Vision Next 100, ed è un progetto avveniristico presentato nei giorni scorsi a Los Angeles dalla casa tedesca. Una proiezione di come potranno essere la moto e il motociclista fra qualche decennio. Un esercizio interessante, che ci aiuta a capire su cosa stanno lavorando le case motociclistiche

Vision Next 100, BMW ci porta nel futuro!
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Come saranno le moto fra 20-30 anni? E come sarà la mobilità? Tutti i costruttori se lo chiedono, e ipotizzano scenari. Perché per una casa che produce moto (o auto) è fondamentale saper prevedere le tendenze del futuro, cavalcarle; possibilmente influenzarle.

La BMW ha fatto qualcosa di più, lasciandoci intravvedere qualcosa delle idee e della filosofia su cui sta lavorando. Lo ha fatto nei giorni scorsi a Los Angeles, presentando nell'ambito della mostra “Iconic Impulses. The BMW Group Future Experience” quella che ha chiamato BMW Motorrad Vision Next 100.
La moto: un'esperienza analogica in un'era digitale
In pratica si tratta dell‘interpretazione BMW di come sarà il motociclismo in un mondo profondamente interconnesso. Un’esperienza analogica in un’era digitale - l'hanno definita -, che ci permetterà di fuggire dalla routine giornaliera, in una situazione di libertà assoluta. Perché contrariamente a oggi, il pilota - sempre secondo la casa tedesca - non dovrà più indossare né il casco né altri indumenti protettivi. Semplicemente non serviranno più, grazie agli ausili elettronici che scongiureranno ogni possibile incidente.

Vestiti solo in funzione della stagione e del clima, potremo vivere con tutti i sensi l'ambiente e la natura. Perché avremo una percezione amplificata rispetto a oggi delle forze centrifughe, delle accelerazioni e delle frenate; del vento, dei colori e degli odori del mondo circostante.

Il design della BMW Motorrad Vision Next 100 riflette la quintessenza di una motocicletta: l’unione perfetta di uomo e macchina. Ed è inutile sottolineare come la casa tedesca abbia esaltato certi elementi iconici del proprio marchio e della propria produzione.

In quale mondo circolerà la motocicletta del futuro?
In futuro il mondo sarà caratterizzato dall’interconnessione e dalla digitalizzazione, che saranno onnipresenti. La maggioranza delle vetture funzionerà a guida autonoma, e la vita sarà organizzata in gran parte da servizi digitali. Sempre più persone vivranno negli agglomerati urbani.

La BMW Motorrad Vision Next 100 utilizzerà le possibilità del mondo digitale per elevare l’esperienza di guida analogica.

La filosofia di base si fonda sull’interconnessione intelligente di guidatore, motocicletta e del mondo che lo circonda: essa renderà prevedibili eventuali situazioni critiche. Grazie alla combinazione con sistemi di assistenza attivi, il pilota avrà sempre la guida sotto controllo. I sistemi non saranno solo previdenti e non si limiteranno a invitarlo a determinate azioni; piuttosto in casi estremi potranno prendere il controllo del veicolo, per scongiurare situazioni di pericolo.

L’abbigliamento da motociclista di oggi, come il casco o l’equipaggiamento con protezioni, non sarà più necessario. Perché... non ci saranno più incidenti.
Ma vediamo la moto nel dettaglio.

Flexframe: il telaio sarà flessibile
Sulla Vision Next 100 troviamo un telaio triangolare nero, che si riallaccia idealmente a livello stilistico alla prima motocicletta BMW, la R32 del 1923. La interpreta ovviamente in una chiave nuova, come una scultura funzionale: il telaio unisce la ruota posteriore e la ruota anteriore, senza cuscinetti né snodi. Una sorta di pezzo unico dotato di una propria flessibilità.

Lo hanno chiamato Flexframe in BMW, e sarà una ciclistica che consentirà di sterzare senza utilizzare gli snodi odierni, il cannotto di sterzo. Con il movimento del manubrio muterà la forma di tutta la struttura, così da rendere possibile il cambiamento di direzione. E lo sforzo necessario varierà in base alla situazione di guida: le manovre a moto ferma richiederanno solo uno sforzo minimo, mentre a velocità elevate il telaio offrirà un’alta rigidità.

A questo risultato contribuiranno anche i pneumatici, il cui profilo variabile si adatterà attivamente alle particolarità del fondo stradale, così da assicurare l’aderenza ottimale al suolo in ogni situazione di guida.

È una naked la Vision Next 100, ma grazie a un raffinato studio aerodinamico, proteggerà tal quale una moto a carena integrale.

Un motore a emissioni zero
La cura dell'estetica e degli elementi stilistici tipici BMW hanno portato a immaginare per la Vision Next 100 un motore con la forma classica del boxer. All'interno però non troveremo più il classico propulsore termico. Piuttosto un'unità a emissioni zero.

E la forma del boxer varierà a seconda della situazione di guida: da fermo l’unità aderirà al telaio, non appena il guidatore parte, il blocco motore fuoriuscirà lateralmente. Perché durante la marcia avrà la funzione di ottimizzare l’aerodinamica e la protezione della motocicletta contro il maltempo.

La moto starà in piedi da sola
In un simile scenario è addirittura inutile specificare che i futuri sistemi di assistenza attivi manterranno automaticamente la motocicletta in equilibrio, sia durante la guida che da ferma.

I guidatori meno esperti verranno assistiti maggiormente. I piloti smaliziati godranno invece di una moto ancora più agile. Perché i sistemi di assistenza permetteranno di implementare le loro abilità di guida; consentendo emozioni sempre più coinvolgenti.

La moto sarà una sorta di computer, con un accompagnatore digitale, che in BMW immaginano discreto e quasi invisibile. Sarà sempre attivo, ma non si farà notare, se non nelle situazioni in cui sarà necessario il suo intervento. Proprio perché sarà fondamentale non disturbare l'esperienza di guida analogica. Quindi, anche grazie a un visore integrato negli occhiali, al pilota arriveranno solamente le informazioni giuste al momento ideale; al posto giusto e nella dose corretta.

I contenuti visualizzati varieranno a seconda se il pilota alza o abbassa lo sguardo. Durante la guida, il livello visivo normale non visualizzerà informazioni, così da consentire al motociclista di concentrarsi sull’esperienza di guida. Il visore si attiverà solo quando sarà necessario intervenire, o se il guidatore richiederà determinate informazioni.

Grazie alla sua ampia interconnessione con i dati dell’ambiente esterno e ai sistemi che operano intelligentemente in secondo piano, la motocicletta conosce la strada che deve percorrere. Sulla base delle informazioni disponibili il guidatore ottiene delle indicazioni sulla linea ideale, l’inclinazione della moto o sui punti pericolosi - ha spiegato Holger Hampf, responsabile Design esperienza cliente di BMW Group -. In questo caso, nel terzo inferiore del visore appare il simbolo dell’accompagnatore digitale, un triangolo capovolto, dal quale fuoriescono due linee orizzontali. La rappresentazione è simile a quella nel cockpit degli aerei: vengono indicati la posizione inclinata attuale e la linea ideale. In caso di scarto il guidatore può correggerla da solo. Se il guidatore non reagisce o interviene troppo tardi, la moto corregge da sola la posizione. Grazie a queste indicazioni, il novizio apprende molto sulla propria guida e su quello che si può fare con una motocicletta. I piloti più esperti invece potranno assolvere manovre sempre più impegnative, perfezionare e approfondire le loro capacità".

"Uno sguardo verso l’alto offrirà al guidatore la funzione specchietto retrovisore, e gli mostrerà che cosa avviene alle sue spalle. Se invece il guidatore abbassa leggermente lo sguardo sotto il livello visivo normale, si aprirà un menu. Il guidatore può attivare le varie funzioni con il comando gestuale. Se guarda ancora più in basso si apre la vista delle carte stradali che gli indica il percorso selezionato
”.
Anche l'abbigliamento sarà “smart”
La tuta da guida sarà leggera, per non isolare dal mondo esterno. Ma all'occorrenza sarà protettiva contro il vento e le intemperie.

Avrà una funzione di climatizzazione automatica, con sensori dei valori biologici tipici umani, che le consentiranno di valutare se il pilota deve essere rinfrescato o riscaldato.

Alle velocità più elevate, poi, potrà avere dei cuscinetti d'aria che si gonfiano per dare sostengo alla colonna vertebrale e alla cervicale di guidatore e passeggero.

Sarà questo il motociclismo del futuro, secondo la BMW. E se pensiamo a certe realizzazioni o a certi brevetti dei giorni nostri, se pensiamo a come eravamo solo venti anni fa, ci rendiamo conto che si tratta di uno scenario “dietro l'angolo”. I più giovani di noi ci si troveranno sicuramente proiettati, gradualmente; quasi senza accorgersene. E chissà se allora, un giorno, si ricorderanno della loro prima moto. Così imperfetta, ma forse ancora così affascinante. Pure nel futuro.
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