Il nostro futuro sarà all’insegna del Tutor? Parrebbe proprio di sì. Come rivela Il Sole 24 Ore nel giornale di oggi, infatti, nelle pieghe del decreto 70/2018 dedicato alle smart road (ovvero il documento che dà il via libera alla sperimentazione della guida autonoma), si nasconde un dettaglio. Entro il 2025, anno di entrata in vigore del decreto, l’estensione dei controlli elettronici sulla velocità media sarà esteso anche a migliaia di chilometri di strade statali, che al momento ne sono sprovviste.

Obiettivo 2025

Il sistema di rilevazione, che sarà gestito dalla Polizia stradale (che ha come conseguenza il fatto che gli incassi delle contravvenzioni andranno allo Stato e non più ai Comuni) sarà per forza di cose più evoluto del Tutor, dato che sulle smart road è richiesto un controllo totale in tempo reale dei flussi di traffico. Ma non è detto, come precisa il quotidiano economico-finanziario, che il decreto ministeriale verrà rispettato in tutto e per tutto. Già in passato le norme relative alla circolazione stradale si sono scontrate con difficoltà tecniche e giuridiche, oltre che con problemi di copertura finanziaria.