Moto & Scooter
Honda EV Outlier, l'elettrica che arriva dal futuro
Al al Japan Mobility Show 2025 Honda sorprende con la EV Outlier Concept, una moto ben più radicale rispetto alla WN7 e che cerca di immaginare il futuro della mobilità elettrica tagliando i ponti col passato
Diciamo la verità, la WN7 non aveva fatto gridare al miracolo. Considerando il tempo che Honda si era presa per presentare la sua prima moto elettrica, la disponibilità in casa di tutta la tecnologia dell’auto e la tradizione di eccellenza della Casa dell’Ala dorata, il risultato era sembrato concreto e razionale, ma sulla carta non superiore alla migliore concorrenza. E soprattutto, non così diverso.
A Tokyo avevano però già in cantiere altre idee, e la più interessante – come avveniva negli anni d’oro della tecnologia meccanica – è stata presentata in patria, al Japan Mobility Show che si tiene in questi giorni. Si tratta di un modello futuristico, anche se rimanda a una parte della immensa tradizione Honda, e che colpisce fin dalle prime parole del comunicato che la accompagna.
La nota di Honda mette in evidenza da subito la figura di Yuya Tsutsumi, il Large Project Leader "al centro di questa visione". Per una cultura come quella giapponese, in cui l’individuo viene sempre dopo la collettività, questa evidenza è la prima cosa sorprendente. Honda è da sempre ostile al protagonismo, si sa che mal digeriva la personalità di Valentino Rossi e non cita un progettista dai tempi di Tadao Baba, il papà della CBR900RR, un progettista autodidatta, irrequieto e geniale in cui l’azienda ritrova probabilmente molti tratti del suo fondatore Soichiro Honda.
Guarda caso, lo stesso spirito anticonformista sembra animare la Outlier, parola che possiamo tradurre con "anomalia" e per la quale Tsutsumi dice "Volevamo dimostrare che la visione di Honda per le moto elettriche non consiste nel sostituire i motori a combustione interna con la propulsione elettrica. Abbiamo azzerato i valori esistenti e ci siamo chiesti: quali sono i valori unici che possono essere realizzati solo attraverso l’elettrificazione? Questa domanda ha guidato tutto.”
Un gruppo internazionale all'inseguimento del futuro
La Outlier è il risultato dello scambio di idee tra designer giapponesi e internazionali e il risultato trasmette immediatamente quell’idea di mobilità futura che la WN7 non riusciva del tutto a catturare. Come dicevamo, per quanto originale la Outlier ricorda anche altre creazioni di rottura di Honda, dallo scooter CN250 alla moto automatica DN-01, ma inaugura comunque un linguaggio autonomo fondato su tre elementi chiave: Fluidità, Estasi, Bassa.
Fluidità e silenziosità sono le caratteristiche principali della guida dei veicoli elettrici, dove tutto avviene senza soluzione di continuità. “Estasi” è in realtà un riferimento alla sensazione adrenalinica che nasce dall’accelerazione immediata tipica dei motori elettrici dalla coppia istantanea e privi di filtri.
Evidente il concetto di “Low”, con pedane avanzatissime e una posizione che sembra rimandare più al mondo delle cruiser all’americana o dello scooter che non alla dinamica di guida europea. Questo ha comunque consentito di trovare uno stile unico, che accentua il volume anteriore con un elemento semitrasparente che lascia in evidenza la forcella a quadrilatero e il disco freno anteriore singolo perimetrale, mentre il telaio in fusione di alluminio rimanda al mondo delle sportive giapponesi degli Anni 80 e 90 e il forcellone a rombo è una chicca di tecnologia e design.
Prestazioni non dichiarate, appeal evidente
Non ci sono dettagli sul powertrain, ma è plausibile che batteria e motore abbiano prestazioni vicine a quella della WN7 (18 kW di potenza, 100 Nm di coppia e una batteria più piccola, per un centinaio di km di autonomia). Il resto è quello che ci si aspetta da una moto del genere, realizzato con la classica maestria Honda: gli specchietti sostituiti da telecamere, il cruscotto sottile integrato, l’interfaccia grafica futuristica e completissima per trovare nuove forme di interazione con la moto, alle quali le generazioni più giovani sono particolarmente sensibili.
La Outlier ha proporzioni diverse dalle classiche moto a benzina, e cerca di superare i classici canoni di bellezza legati alla presenza di motore e serbatoio. Honda ha cercato un punto di rottura per un mondo, quello delle moto elettriche, in cui ancora non ci sono veri riferimenti. È una moto che esplora (“Outlier” si può anche tradurre come “la fuoriuscita”) e senz’altro riesce nell'intento di farsi notare e probabilmente ricordare. Una moto che può piacere o meno ma che indubbiamente rappresenta, insieme con la V3 sovralimentata, un altro segno di risveglio del colosso giapponese.
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