La prova dei 20 Euro - Dalla Liguria al Piemonte sul tracciato del Terzo Valico - BMW RS Story

In questa “Prova dei 20 euro” io (Federico Garbin) e Roberto Ungaro abbiamo seguito la traccia del “Terzo Valico” che permetterà di portare l’alta velocità a Genova, tramite una linea quasi interamente sotterranea che collegherà il capoluogo ligure a Tortona e quindi alla pianura. Un tracciato che parte dalla zona più panoramica di Genova. Beh, da genovese, mi permetto di darvi qualche suggestione. Siete nel capoluogo ligure? Salite fino a Spianata Castelletto, una splendida terrazza panoramica dalla quale godrete di un incredibile panorama su tutta la città. Davanti a voi vedrete il porto, mentre proprio sotto di voi Via Garibaldi che, con i suoi maestosi palazzi (come Palazzo Rosso e Palazzo Bianco) è patrimonio Unesco. A collegare il centro storico alla zona della Circonvallazione a Monte, edificata nel XIX secolo per la media borghesia genovese, con splendidi palazzi in stile Liberty, un ascensore che termina la sua corsa proprio in Spianata. Da qui, parte il nostro viaggio per questa "Prova dei 20 euro". Un racconto che segue l'evoluzione del motore boxer e della famiglia "RS" di BMW, paragonandola alla evoluzione della mobilità su rotaia. Il boxer è contrapposto da sempre, le rotaie parallele all'infinito... Calma, calma...

Pranzare a Genova? Fatevi affascinare

Beh, scendere verso la zona del Porto Antico e rimanere insensibili di fronte alle vetrine delle friggitorie o dei ristoranti tipici, è davvero impossibile. Ci siamo fatti tentare dalla friggitoria "U Carega", proprio nella zona di Sottoripa (i portici antistanti l'acquario e Palazzo San Giorgio). Un pranzo al volo, con un cartoccio di fritto misto di pesce davvero buono e davvero fresco, a 12 euro... Sufficiente? No, ne abbiamo anche approfittato per assaggiare i panini di "Panino Marino", proprio al fianco, caratterizzati da sapori più articolati. Un panino al volo, dunque, poi via verso la meta: Tortona, che segna la fine dei lavori per il Terzo Valico. Ovviamente, con qualche fermata intermedia. Prima tappa, dunque: il Passo della Bocchetta. 

Una panchina gigante, un motore eterno e una strada...

Se volete seguire esattamente il nostro itinerario, vi toccherà affrontare il traffico nervoso del capoluogo ligure, e visitare alcune delle zone meno affascinanti di Genova. Noi abbiamo lasciato la zona del porto alla volta della zona del primo ponente genovese, sfiorando la storica Lanterna, lungomare Canepa in pieno rifacimento e passando sotto il Ponte San Giorgio, progettato dal genovese Renzo Piano dopo il tragico crollo del Ponte Morandi. Dritti verso nord, affiancando il Polcevera e i suoi siti industriali. Poco da vedere qui, in tutta onestà. All'altezza di Pontedecimo, abbiamo seguito verso Campomorone e il Passo della Bocchetta che, tuttavia, non è una strada in grado di soddisfare gli istinti "piegatori" dei motociclisti più sportivi: carreggiata stretta e asfalto sdrucciolevole. Lungo questi chilometri ha goduto più Roberto, con la nuova BMW R 1300 RS, decisamente più agile e meno impegnativa della progenitrice R 1100 RS, guidata da me. Dal canto mio, ho anche sofferta la durezza della frizione e gomme ormai vecchie, e non più all'altezza della situazione. La rivincita? Il motore: il vecchio 4 valvole e 5 marce della "1100" è ancora godibilissimo su questo tipo di tragitti. Rotondo, elastico, sempre pronto. I 145 cavalli della "1300" hanno sofferto l'imbrigliatura stretta... L'ASA, però, ci ha messo una pezza. Passo della Bocchetta, dicevo: 772 metri di altezza, una panchina gigante che ha allietato per qualche minuto la nostra digestione e poi verso Voltaggio, in provincia di Alessandria. Provincia che inizia proprio qui, sul passo. 

Il cantiere del Terzo Valico: un valico inviolabile

Dopo alcune curve segnate, sfortunatamente, da un asfalto ancora imperfetto, si passa affianco ad una delle parti più visibili del cantiere del Terzo Valico (dei Giovi). Entrata assolutamente vietata, ma si può facilmente capire le dimensioni del cantiere dall'imponenza del carroponte, che trasporto materiale dalla zona della cava alla zona di stoccaggio dei materiali. La galleria che permetterà l'arrivo dei treni ad alta velocità a Genova sarà la più lunga d'Italia e una delle più lunghe d'Europa, con i suoi 37 km sotterranei. E allora un passo indietro: come può un treno sfrecciare su binari a velocità prossime (quando non superiori) ai 300 km/h? Sono tanti i segreti, dall'aerodinamica, ai binari, al sistema della catenaria e dei pantografi. Volete saperne di più? Volete sapere perché fra i convogli ad alta velocità e il motore boxer si può trovare un fil rouge? Beh, verso la fine del video, il nostro ing. Christian Cavaciuti ci spiega tutto, con un excursus storico davvero incredibile. Ma andiamo con calma, c'è ancora un po' di strada prima di arrivare a Tortona, la nostra meta odierna. 

Dritti a Tortona? No, godiamoci ancora un po' le nostre moto...

Da Voltaggio a Novi Ligure, la strada regala alcuni panorami memorabili, soprattutto lasciandosi alle spalle la statale e lasciandosi tentare dalle provinciali, ma poco di realmente godibile in termini di piacere di guida. Per regalarsi un sorriso sotto al casco, bisogna alzare o abbassare la testa: ammirare lo splendido castello di Gavi o le vigne, che tracciano rette parallele sulle dolci colline che incantano l'intorno. Bello, qui, avere i comfort che queste due moto offrono (o ancora offrono, nel caso della 1100): posizione di guida non eccessivamente sportiva, parabrezza regolabile, manopole riscaldate, grinta, all'occorrenza. Tortona non è lontana: il nostro breve viaggio sta per finire. Ad accoglierci all'arrivo ci aspetta la Madonna dorata, simbolo della città, costruita grazie alle offerte (in oro e in rame) della popolazione. E i treni? Qui i convogli ritornano definitivamente in superficie, per affrontare il piano padano a tutta velocità, indirizzati verso l'Europa e oltre. Merci e persone che si muoveranno sempre più alla svelta, alla volta del mare o del nord, seguendo le tracce di binari che sono rimasti uguali a sé stessi, eppure diversi, eppure sempre più efficienti. Come il motore boxer, quello con i cilindri che fanno così...