Come nasce una moto da corsa: da una Honda di serie al mondiale Flat Track. Episodio 4: i primi giri in pista!

Dopo aver seguito il progetto e la realizzazione del telaio, è il momento di togliere i veli alla OMT 450C. Come si comporta nel Flat? Ce lo dice il pilota!

Tanti progetti partono, molti meno arrivano: e quindi per cominciare bisogna fare i complimenti ai ragazzi di Picasso Engineering, che in pochissimo tempo – qualche mese – sono passati dall’idea alla moto pronta: eccola qui, la OMT 450C, dal nome del team OMT Garage che la porterà al Mondiale Flat Track l'anno prossimo e che oggi è qui con Marco Troiano per lo shakedown. La moto, tanto per cominciare, è bella. Non è facile dire qualcosa di nuovo nell’off (in tempi recenti ci sono riusciti soltanto Husqvarna e Stark Future) ma la OMT 450C ci riesce, con la linea bassa e i particolari convogliatori che richiamano la P di Picasso Engineering. Veramente un bel lavoro, originale e proporzionato. I fianchi sono davvero stretti e le superfici ultra-raccordate, con grafiche pulitissime, rendono l’insieme davvero molto moderno.

Pronti per l'ovale

Sulla pista di Cassano Magnago, mentre Marco si veste, diamo un’altra occhiata alla moto intanto che è ancora immacolata, cercando le tante innovazioni che sono state introdotte. Il telaio in carbonio, naturalmente, con alcune parti intercambiabili per modificare al volo la rigidezza flessionale e torsionale. Il cannotto con le boccole eccentriche per variare, sempre nel giro di qualche minuto, l’inclinazione dell’asse di sterzo. L’angolo di sterzo molto più ampio rispetto alla CRF – un grande beneficio nel flat, dove si guida sempre al limite dell’high side – e la zona anteriore libera dal trave discendente della culla che ha consentito di sfruttare meglio il radiatore, curvilineo e col 30% di potere radiante in più per sopportare i maggiori carichi di lavoro nell’uso flat track. C’è insomma tanto di nuovo, e il tempo di messa a punto sarà senz’altro lungo, proporzionale però ai benefici che questa OMT 450C promette. E allora siamo curiosissimi delle prime sensazioni di Marco, che sale in sella e avvia la moto per il primo contatto. Qualche giro a passo sempre più veloce, prima di fermarsi perché il motore non è stato carburato per il nuovo scarico basso, e la temperatura è già alle stelle.

Il commento del pilota: stretta e maneggevolissima

“Intanto tra le gambe sembra una 125, pazzesco. E poi diciamo subito che c'è tanta differenza rispetto a una moto da flat attuale, tantissima. La flessibilità del telaio in piega si sente tutta, e lo dico io che non sono un pilota particolarmente sensibile. Poi chiaro, ci sono tante cose da aggiustare, però per essere i primi 15 minuti di utilizzo, sono molto contento. L’obiettivo resta quello di presentarci al Mondiale già quest’anno.” Adesso il lavoro del progettista passa alla fase di messa a punto: setup delle sospensioni, da abbinare alla enorme gamma di rigidezze possibili per il telaio, che permettono di personalizzarlo circuito per circuito. Un lavoro che non finisce mai, come sempre nelle corse, per quanto il progetto sia stato veloce. Certo, veloce anche perché si parla di prototipi, non di produzione… oppure no? Nel mondo del Flat l’interesse per la OMT 450C si è subito acceso, e i ragazzi di Picasso Engineering stanno lavorando a una prima piccola serie. Poi, come dicono gli americani, sky is the limit: il limite è il cielo dopo essere partiti da bassissimo: perché non c’è moto al mondo che si guidi rasoterra come una moto da Flat Track.