BMW tiene davvero tanto alla sua R18, icona identitaria che si presta alle interpretazioni custom davvero più disparate, come abbiamo visto alla selezione delle premiazione delle migliori proposte italiane del BMW Motorrad Customizing Championship e alla finalissima al BMW Welt dello scorso settembre.

Ma il percorso della R18 non si ferma certo qui, anzi è appena iniziato come dimostra la R 18 One Eight "C" di Paul Yaffe, uno dei "guru" del settore. Partito dalla base R 18 Transcontinental, Yaffe la ha trasformata mescolando elementi classici dal mondo "hot rod" dei favolosi Anni 60 e d'avanguardia, come tipico del suo stile.

BMW R 18 One Eight "C": a Verona per stupire

Presentata in anteprima mondiale al Motor Bike Expo di Verona, la One Eight "C" è un esemplare unico costruito solo dopo che Yaffe ha conosciuto a fondo la Transcontinental, guidandola per quasi 10.000 km. Paul voleva creare una "big wheel bagger" mescolando due dei trend più in voga negli USA, ma rispettando lo stile BMW.

La prima cosa è stata far costruire l'enorme ruota anteriore da 26” x 5.5”, ricavata dal pieno da un altrettanto enorme blocco di alluminio e che ospita uno pneumatico anteriore da 180 costruito su misura. Per ospitare la ruota da 26", il telaio è stato allungato e modificato nella zona del cannotto, dove un nuovo avantreno ha consentito di avere misure di avancorsa che portassero a una buona guidabilità.

Il team di sviluppo si è poi ispirato a un'icona americana, la Mercury Lead Sled, un'auto immancabile in ogni film sugli Anni 50 e 60 che si rispetti, realizzando ex novo una serie di elementi come il parafango anteriore, il faro anteriore, lo spoiler sul radiatore destinato a riempire il vuoto dietro alla lunghissima forcella, il serbatoio e il manubrio "Yaffe Monkey Bars".

Sospensioni ad aria e scarichi a megafono

Le borse laterali, l'impianto stereo e altri elementi centrali della Transcontinental sono stati mantenuti, ma rivestiti in modo completamente nuovo, con un profilo allungato che è caratteristico della One Eight "C". Anche le luci posteriori sono state reinserite nel nuovvo profilo, con la targa integrata in classico stile "hot rod".

Tutta la moto è fedele all'estetica della Mercury Lead Sled, grazie anche a tocchi hi-tech come le sospensioni ad aria e l'impianto di scarico riprogettato. Per ospitare le prime sono stati inseriti (ma occultati) il compressore, il serbatoio dell'aria compressa, le valvole e le tubazioni richieste dal sistema. Rispetto all'impianto di scarico, per mantenere il tipico look BMW sono stati semplicemente rimossi i catalizzatori mantenendo un silenziatore a tre stadi a monte dei due terminali a megafono in pieno stile "hot rod".

Pienamente BMW, al 100% americana

Per quanto riguarda i dettagli, Paul si è concentrato sulle proporzioni azzerando le distrazioni grafiche, per sottolineare il nuovo profilo della moto. La semplicità ha pagato: la finitura nero profondo lucido e l'attenzione ai dettagli ha creato un colpo d'occhio di grande impatto, anche grazie al contrasto con la sella rosso vivo, così come le pinze freno e pochi altri dettagli.

Il segreto sta sempre nel fermarsi sul delicato confine fra lo stupore e l'eccesso, e Paul sembra proprio esserci riuscito con questa R 18 One Eight "C" che riesce ad essere al contempo pienamente BMW e al 100% americana. Proprio quello che la Casa dell'elica ambisce a fare, a prescindere dalle personalizzazioni, con il suo modello più tagliato per la clientela USA.